Nell'ambito del progetto "Viva
Verdi!" del Ministero della Cultura, Rai Cultura, Agis e Anfols,
anche Trieste grazie al Teatro G.Verdi, potrà dare il suo contributo
alla raccolta fondi nazionale per salvare Villa Verdi di Sant'Agata,
ultima dimora del Maestro dove visse dal 1851 e che oggi rischia di
venir chiusa al pubblico dei tanti estimatori da tutto il mondo.
17 maggio 2023
Viva Verdi - MESSA DI
REQUIEM
di GIUSEPPE VERDI
Concerto straordinario per
l’acquisizione e la valorizzazione della casa-museo del compositore
a Sant’Agata di Villanova sull’Arda
Iniziativa promossa dal
Ministero della Cultura e da Anfols
Con il supporto di Agis,
Anfols e Rai Cultura
Maestro Concertatore e
Direttore ALESSANDRO VITIELLO
ANGELA NISI,
soprano
ISABEL DE PAOLI,
mezzosoprano
AMADI LAGHA, tenore
GABRIELE SAGONA,
basso
Maestro del Coro PAOLO
LONGO
ORCHESTRA, CORO E TECNICI
DELLA FONDAZIONE TEATRO LIRICO GIUSEPPE VERDI DI TRIESTE
Inizio ore 19.00
Naturale, dunque, la scelta del Requiem per un teatro la cui storia è indissolubilmente intrecciata alla memoria del grande compositore, di cui prese il nome la notte stessa della sua scomparsa e che rimane ancora oggi uno dei capisaldi più amati di ogni stagione.
Il biglietto, dunque, non darà solo accesso al Requiem del noto direttore triestino Alessandro Vitiello, ma permetterà soprattutto di partecipare alla conservazione collettiva di un luogo imprescindibile per gli appassionati di musica di tutto il mondo e che corre il serio rischio di chiudere le sue porte al mondo, privando il futuro di un tassello importantissimo della conoscenza verdiana.
Così in pochissime settimane dal lancio della campagna, il Direttore Artistico Paolo Rodda ha raccolto per il palco del Verdi un ottimo e solido cast di voci importanti nel panorama italiano ed internazionale, tra cui il soprano Angela Nisi in quei giorni impegnata anche in Turandot, il tenore tunisino Amadi Lagha, il mezzosoprano molto amato da Muti Isabel De Paoli, il basso Gabriele Sagona, già protagonista di un’apertura scaligera con Madama Butterfly.
Commenta il Sovrintendente Giuliano Polo: “Con entusiasmo, insieme ai colleghi di Anfols, ho lavorato per questo progetto che unisce tutta l’Italia sotto l’egida di Verdi per conservare alla comunità un bene che non può diventare appannaggio di pochi eletti, ma che deve rimanere di tutti. Certo, inserire un titolo in una programmazione già chiusa è stato uno sforzo per tutta la Fondazione e voglio ringraziare tutti i dipendenti, a partire dalle masse artistiche, per aver aderito con impegno e convinzione etica a questo sforzo comune. Ora il mio invito è rivolto soprattutto ai triestini, ma anche a chiunque ami Verdi in regione e oltre confine affinché si uniscano a noi la sera del 17 maggio per tutelare un bene che è – e deve rimanere - patrimonio di tutto il mondo.”
La Messa di Requiem di Verdi mancava da Trieste da ben dieci anni e questo capolavoro lirico-corale nato sull’onda dell’emozione per la morte di Alessandro Manzoni, rappresentò proprio nel 2014 un momento importante per l’orchestra del teatro giacché in occasione dai 100 anni dalla fine della Grande Guerra a Ravenna con la direzione di Muti essa rappresentò l’Italia nel grande organico multinazionale che simboleggiò l’unione delle nazioni divise dal conflitto.
Il Maestro Vitiello racconta del suo Requiem: “Giuseppe Verdi è senza dubbio uno degli italiani più celebri che, con rara sensibilità verso il più profondo significato della parola, ha saputo racchiudere nelle sue opere i nostri valori, la bellezza della nostra lingua, le sofferenze, gli ideali, la nostra storia, esaltando quando di bello e nobile la Cultura italiana ha donato, e continua a donare, al mondo intero. Nel Requiem raggiunge probabilmente il vertice della sua Arte, unico a mettere a nudo, in quella che chiamava una "Messa da Morto", l'essere umano con tutta la sua forza, ma anche con tutte le sue debolezze, paure, imperfezioni e dubbi, ma esaltandone, allo stesso tempo, la profonda dignità di fronte al mistero della morte. In questo particolare momento della nostra storia, trovo sia un privilegio poter contribuire alla salvaguardia di uno dei luoghi simbolo della sua vita e del nostro paese: se infatti sono la Cultura e la Tradizione ad identificare ciò che siamo, è la tutela del nostro retaggio storico che ci permette di andare avanti senza perdere la nostra identità.”
Biglietti:
Platea 30 Euro
Palchi Pepiano e I ordine 30 Euro
I galleria (I fila e II fila), palco di II ordine 20 Euro
II galleria e palco di III ordine 15 Euro
Loggione, II galleria (VI e VII fila) 15 Euro
Promozione giovani UNDER 34 anni 15 Euro
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