martedì 2 dicembre 2025

A MILANO ARRIVA TURANDA, L’OPERA DIMENTICATA DI ANTONIO BAZZINI

 

A più di centocinquant’anni dalla sua prima e unica rappresentazione, avvenuta il 13 gennaio 1867 al Teatro alla Scala, il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Como —  in collaborazione con Casa Ricordi, che ha curato la revisione critica della partitura, e nell’ambito del progetto di finanziamento europeo “Casta Diva” — presenta il primo allestimento in età moderna di Turanda. Composta da Antonio Bazzini, apprezzato compositore bresciano di metà Ottocento nonché maestro di Giacomo Puccini, l’opera è tratta dall’omonima commedia di Carlo Gozzi, la stessa che fornirà al suo allievo l’ispirazione della più nota Turandot. Dopo aver debuttato a Como il 26 ottobre, lo spettacolo viene proposto al Teatro Lirico “Giorgio Gaber” di Milano lunedì 8 dicembre alle ore 20, dove ha già fatto registrare il tutto esaurito. 
La regia è affidata a Stefania Panighini (nella foto a sinistra, di Paolo Tangari), vincitrice del Premio “Idee per Alfieri” al Festival Astiteatro nel 2004 e che ha firmato opere per il Wexford Festival, l’Opera di Tenerife e il Daegu Opera Festival in Corea. Sul podio sale invece il Maestro Bruno Dal Bon, direttore di titoli operistici in Europa, Cina e Giappone. A dar vita alla parte musicale della produzione sono i Solisti, il Coro e la Filarmonica del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Como, formati da allievi dell’istituzione, mentre a curare scene e costumi sono gli studenti del Biennio di Scenografia Teatro e Costume per lo Spettacolo dell’Accademia di Belle Arti di Brera, partner del progetto. La revisione critica per Casa Ricordi è di Antonio Moccia.
«Il progetto Turanda rappresenta molto più di un semplice allestimento di teatro lirico o di un’operazione di recupero filologico: è un atto di responsabilità culturale che riscopre, preserva e rivaluta un repertorio storico nel segno della creatività contemporanea — dice il Direttore del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Como Vittorio Zago (nella foto a destra) —, oltre che modello virtuoso di collaborazione tra istituzioni accademiche e culturali. È anche frutto di un percorso di importante rilievo didattico che porta l’esperienza di quattro anni di precedenti allestimenti, e che ha visto il Conservatorio di Como coinvolgere i giovani studenti nella riscoperta di opera di teatro musicale raramente eseguite, tra cui Procedura penale di Luciano Chailly, La rondine di Puccini, La belle Hélène di Offenbach e Ascesa e caduta della città di Mahagonny di Brecht e Weill. Il progetto diventa così anche un modo per riaffermare il ruolo dei Conservatori come motori di innovazione e custodi della memoria musicale, restituendo centralità agli studenti, veri protagonisti di questo percorso e nostri eredi artistici: un luogo dove si produce cultura, costruendo il futuro attraverso la valorizzazione del passato».


«Il mito è quello di Gozzi, di Schiller, di Puccini e di Busoni, che racconta di una donna che non vuole uniformarsi alle regole della società che la vuole moglie, ma soprattutto madre - dice di Turanda la regista Stefania Panighini. In quest’opera, Bazzini tratteggia una giovane sorprendentemente audace per la metà dell’Ottocento, capace di ribellarsi e di ostentare la propria ribellione come atto politico. Lungi dal farne un’algida amazzone però, il compositore lascia alla protagonista la scoperta del sé, la liberazione dall’ideologia e l’accettazione della fragilità e del sentimento umano, che la conducono a un finale di maturazione e consapevolezza del femminile».

Antonio Bazzini è stato un violinista e un compositore molto riconosciuto nell’ambito della musica strumentale. Di lui, Schumann diceva che «sembra venire da un paese del canto, da un paese sconosciuto, eternamente sereno». Originario di Brescia, nel 1873 fu chiamato a insegnare composizione al Conservatorio di Milano, del quale nel 1882 venne nominato anche Direttore. Tra i suoi allievi, oltre a Puccini, figurano anche i nomi di Mascagni e Catalani. Turanda è la sua unica opera teatrale, composta su libretto di Antonio Gazzoletti. Dopo il tiepido debutto milanese, criticato sulla stampa dell’epoca, l’opera non fu mai più ripresa dal compositore e il manoscritto autografo considerato perduto, fino al fortunato ritrovamento avvenuto qualche anno fa in uno scantinato del Conservatorio di Milano. 

(le foto dello spettacolo sono di proprietà del Conservatorio di Como)



TURANDA
Azione fantastica in quattro parti (1867)
Lunedì 8 dicembre 2025, ore 20
Teatro Lirico “Giorgio Gaber” – Via Larga 14, Milano
Musica di Antonio Bazzini
Libretto di Antonio Gazzoletti

Turanda Anna Cimmarrusti
Nadir Weihao Du
Ormut Yonghyun Kim
Cosroe Minsu Kim
Adelma Lee Juhyeon
Direttore Bruno Dal Bon (nella foto a destra)
Regia Stefania Panighini
Scene e costumi Studenti del Biennio di Scenografia Teatro e Costume per lo Spettacolo dell’Accademia di Belle Arti di Brera
Maestri del coro Matteo Castelli e Domenico Innominato
Assistente alla regia Ai Takagi Donno
Coro del Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Como
Filarmonica del Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Como
Nuovo allestimento del Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Como



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