Per l’ultimo doppio appuntamento della Stagione Sinfonica 2025, Fondazione Arena prosegue nella sua proposta di repertorio meno frequentato, capolavori da scoprire, prime esecuzioni a Verona, anche prime assolute. È il caso del concerto di venerdì 5 (alle 20) e sabato 6 dicembre (alle 17), con legni e ottoni dell’Orchestra di Fondazione Arena in prima linea: insieme ad archi e percussioni in numero studiatamente ridotto, daranno vita ad Aubade, un “concerto coreografico per pianoforte 18 strumenti” di Francis Poulenc (1899-1963) scritto nel 1929 su soggetto di Jean Cocteau per un nuovo balletto sul mito di Diana e Atteone, ma con un particolare e molto moderno focus sulla solitudine della dea. La sperimentazione timbrica e l’ispirazione neoclassica di Aubade sono contrapposte alla seconda parte del programma, con la prima Sonatina per 16 strumenti a fiato di Richard Strauss (1864-1949), titolata dall’autore stesso “dallo studio di un invalido” con riferimento autobiografico alla propria salute e alla percezione di sé come “grande inattuale”: il brano, insieme all’immediatamente successiva seconda Sonatina per lo stesso organico, appartiene alla produzione estrema dell’ottantenne Strauss, scritta nel 1943 come fuga ideale nella grazia dell’Harmoniemusik settecentesca, proprio negli anni peggiori per la storia tedesca. Il programma sarà diretto da Enrico Fagone, Associate Conductor del Teatro Grattacielo di New York, già virtuoso contrabbassista e maestro in ascesa, con particolare attenzione al repertorio contemporaneo. Solista del concerto di Poulenc è Orazio Sciortino, Compositore dell’Anno 2024 agli International Classical Music Awards (ICMA), già applaudito a Verona anche come esecutore di proprie opere, che siederà al pianoforte per la prima esecuzione assoluta di Sentieri della memoria, un concerto dagli inediti spunti autobiografici, nato su commissione di Fondazione Arena di Verona e presto edito da Curci, come le altre creazioni del compositore.
mercoledì 3 dicembre 2025
Venerdì 5 e sabato 6 dicembre, il maestro Enrico Fagone debutta sul podio dell’Orchestra areniana. In programma due rarità: la raffinata Aubade di Poulenc, la Sonatina per fiati di Strauss e la prima esecuzione di Sentieri della memoria, con il compositore stesso al pianoforte, Orazio Sciortino
Per l’ultimo doppio appuntamento della Stagione Sinfonica 2025, Fondazione Arena prosegue nella sua proposta di repertorio meno frequentato, capolavori da scoprire, prime esecuzioni a Verona, anche prime assolute. È il caso del concerto di venerdì 5 (alle 20) e sabato 6 dicembre (alle 17), con legni e ottoni dell’Orchestra di Fondazione Arena in prima linea: insieme ad archi e percussioni in numero studiatamente ridotto, daranno vita ad Aubade, un “concerto coreografico per pianoforte 18 strumenti” di Francis Poulenc (1899-1963) scritto nel 1929 su soggetto di Jean Cocteau per un nuovo balletto sul mito di Diana e Atteone, ma con un particolare e molto moderno focus sulla solitudine della dea. La sperimentazione timbrica e l’ispirazione neoclassica di Aubade sono contrapposte alla seconda parte del programma, con la prima Sonatina per 16 strumenti a fiato di Richard Strauss (1864-1949), titolata dall’autore stesso “dallo studio di un invalido” con riferimento autobiografico alla propria salute e alla percezione di sé come “grande inattuale”: il brano, insieme all’immediatamente successiva seconda Sonatina per lo stesso organico, appartiene alla produzione estrema dell’ottantenne Strauss, scritta nel 1943 come fuga ideale nella grazia dell’Harmoniemusik settecentesca, proprio negli anni peggiori per la storia tedesca. Il programma sarà diretto da Enrico Fagone, Associate Conductor del Teatro Grattacielo di New York, già virtuoso contrabbassista e maestro in ascesa, con particolare attenzione al repertorio contemporaneo. Solista del concerto di Poulenc è Orazio Sciortino, Compositore dell’Anno 2024 agli International Classical Music Awards (ICMA), già applaudito a Verona anche come esecutore di proprie opere, che siederà al pianoforte per la prima esecuzione assoluta di Sentieri della memoria, un concerto dagli inediti spunti autobiografici, nato su commissione di Fondazione Arena di Verona e presto edito da Curci, come le altre creazioni del compositore.
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