lunedì 1 dicembre 2025

Il Quartetto Werther al Teatro Argentina giovedì 4 dicembre per la stagione da camera dell’Accademia Filarmonica Romana.

 
TEATRO ARGENTINA
giovedì 4 dicembre | ore 21


QUARTETTO WERTHER
Misia Jannoni Sebastianini violino
Martina Santarone viola
Vladimir Bogdanovic violoncello
Antonino Fiumara pianoforte
 
Gustav Mahler / Alfred Schnittke
Quartetto in la minore per pianoforte e archi (1878-1988)
 
Francesco Antonioni
Movimento di quartetto
prima esecuzione assoluta, commissione dell’Accademia Filarmonica Romana
 
Johannes Brahms
Quartetto per pianoforte n. 3 in do minore op. 60

È ritenuta una delle formazioni cameristiche più promettenti del panorama concertistico nazionale e internazionale quella del Quartetto Werther, raro esempio di quartetto con pianoforte stabile in Europa, ospite della stagione dell’Accademia Filarmonica Romana giovedì 4 dicembre (ore 21) per il prossimo concerto della stagione da camera al Teatro Argentina.
Fondato nel 2016, attualmente membro de “Le dimore del Quartetto”, il Werther - Misia Jannoni Sebastianini violino, Martina Santarone viola, Vladimir Bogdanovic violoncello, Antonino Fiumara pianoforte - è ospite delle principali istituzioni musicali italiane ed estere, vincitore quest’anno del Primo Premio al prestigioso Brahms International Chamber Music Competition Gdansk, nonché premiato nel 2020 dall’Associazione Nazionale dei Critici Italiani con il Premio Abbiati come miglior giovane ensemble (Premio Farulli) e dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, che lo ha insignito del Premio del Presidente della Repubblica alla memoria di Giuseppe Sinopoli.
 
Il programma spazia fra la seconda metà dell’Ottocento ai giorni nostri, con la novità in prima assoluta Movimento di quartetto di Francesco Antonioni, confermando l’interesse del Werther per la musica d’oggi. Ad aprire la serata un lavoro giovanile, incompleto, di Gustav Mahler scritto negli anni di studio al Conservatorio di Vienna: del Quartetto per pianoforte in la minore rimane solamente il primo movimento per intero e 24 misure di uno Scherzo in sol minore, completato nel 1988 (versione che si ascolterà in questa occasione) dal compositore russo di origine tedesca Alfred Schnittke, la cui musica subì in Unione Sovietica un parziale ostracismo a causa della sperimentazione e dell’apertura verso le forme più innovative della musica occidentale di quegli anni.
La prima esecuzione del quartetto incompleto risale al 1876, presso l’auditorium del Conservatorio, e da quanto pervenuto si nota nella scrittura un chiaro riferimento al modello brahmsiano. Alla scrittura mahleriana e a quella di Schnittke, si aggiunge il nuovo brano Movimento di quartetto di Francesco Antonioni (nella foto a sinistra), commissione della Filarmonica Romana, che segue come fosse un terzo movimento di Quartetto, in un dialogo fra passato e presente: “Seguendo una intuizione del Quartetto Werther – spiega Antonioni –, il mio Movimento di quartetto fa riferimento al frammento originale di Mahler, incompiuto e denso di possibilità creative, alcune delle quali sono state sviluppate successivamente da Schnittke, con una lettura che ne mette in risalto la drammatica distanza stilistica insieme alla sua attualità espressiva. L’ideale terzo movimento del quartetto, a quasi 150 anni di distanza, trasforma alcune potenzialità dell’originale e della sua prima reincarnazione, aggiungendo un movimento veloce, in cui l’elemento ritmico si fa asse portante della forma, e spinge i riferimenti alla musica popolare boema in direzione del mediterraneo, seguendo le tracce di una diaspora immaginaria”.
Il concerto si completa con il Quartetto per pianoforte n. 3 in do minore op. 60, l’ultimo scritto da Brahms per questa formazione, iniziato intorno al 1855 per essere concluso solo nel 1875. Da questa lunghissima gestazione nacque il più bello dei tre quartetti con pianoforte, in cui si può ritrovare una summa dell’arte di Brahms nella sua piena maturità.


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