martedì 2 dicembre 2025

Musica Antica a Palazzo Regio - Concerto del 5 dicembre: "Due violini sotto falso nome"

 
Il nome di Luigi Boccherini (1743–1805) non richiama immediatamente alla mente opere come i duetti per violini, ma oltre alla sua ampia produzione di trii, quartetti e quintetti per strumenti ad arco, l'opera di Boccherini comprende anche due raccolte di sei pezzi per due violini. Una raccolta fu composta all'inizio della sua carriera compositiva, nel 1761 – cioè prima del suo ventesimo compleanno – e pubblicata qualche anno dopo, nel 1768, a Parigi da Louis-Balthazar de La Chevardière, con il titolo Six dues pour deux violons, con il numero d'opus 5. In seguito, la stessa raccolta viene descritta dal compositore come Opus 3. E poi c'è una seconda raccolta, molto più tarda, con arrangiamenti per due violini di altre sue composizioni originariamente scritte per tre o cinque strumenti ad arco. Quest'ultima raccolta fu pubblicata da Ignace Pleyel a Parigi nel 1799 – pochi anni prima della sua morte – con il titolo simile di Six dues pour deux violons, con il numero d'opus 46. Non sorprende che le due raccolte abbiano un carattere molto diverso.
I Duetti Op. 3 di Boccherini sono tutti composti da tre movimenti. Cinque di essi iniziano con un movimento veloce, in tonalità maggiore. Segue poi un movimento lento in una tonalità diversa, a volte maggiore, a volte minore. E, infine, c'è il più delle volte un minuto, in un caratteristico tempo di 3/4, con un tempo tra il lento e il veloce. Il primo duetto della raccolta, tuttavia, segue un modello diverso: inizia con un movimento lento, segue un movimento veloce e infine c'è un leggero "Presto".
Conosciamo l'anno di composizione dei Duetti Op. 3 e sappiamo per certo che sono opere di Boccherini. Per quanto riguarda i Duetti per violino Op. 46, tuttavia, ci sono ancora alcuni punti interrogativi. Sappiamo che furono pubblicati nel 1799 dall'editore parigino Ignace Pleyel, ma mancano dal catalogo compilato dallo stesso Boccherini delle sue opere. Ciò non significa necessariamente che non siano di sua mano. Boccherini arrangiava regolarmente le proprie composizioni per altre formazioni strumentali, e queste mancano sistematicamente dal suo catalogo. E questi arrangiamenti non sono semplici riduzioni delle composizioni originali per due violini: in molti casi si tratta di vere e proprie ricomposizioni basate sul materiale originale. Quest'ultimo aspetto in particolare contribuisce a supporre che l'arrangiatore fosse Boccherini stesso: gli arrangiatori che non sono il compositore originale di solito lasciano intatta la struttura della composizione nei loro arrangiamenti. Nel caso dei Duetti Op. 46 di Boccherini, furono create, per così dire, nuove composizioni.


Nel 2017 Francesca Mulas, su Amadeus, ebbe a scrivere: “Può accadere così che un giovane nato a Cagliari nel 1722, Giuseppe Agus, si trasferisca a Londra, fulcro insieme a Parigi della vita culturale del tempo, affiancando grandi nomi come Haendel e Johann Christian Bach;  può accadere che, quasi trecento anni dopo,  quasi per caso, la sua figura venga riscoperta dopo l’oblio e diventi oggetto di una ricerca, finanziata dalla Fondazione Banco di Sardegna, presentata poco prima di Natale dall’Associazione Echi Lontani in partenariato col Conservatorio “G.P. da Palestrina” di Cagliari. Un’indagine, condotta dalla musicologa Myriam Quaquero, intrigante sia per il valore musicale che per lo spaccato della vita settecentesca che offre.
Tutto inizia nel 1991, quando il M°Enrico Di Felice, nel mettere in piedi un programma da concerto dedicato a Luigi Boccherini, si imbatte nel nome di Agus, vero autore dei Duetti op. 37 per due violini per decenni attribuiti al compositore lucchese; poi nel 1995 un Convegno dedicato; nel 2001 l’uscita di un saggio (a cura dello stesso Di Felice, di Roberto Milleddu, del genealogista Fanni e dell’esperto di musica napoletana Maione) e di un’incisione sulla figura del misterioso musicista sardo; infine, oggi, un ulteriore passo avanti.
Si delinea così un quadro che vede l’immigrato Giuseppe Agus e suo figlio Joseph Francis, spesso confusi e dei quali anche Fétis o il Grove danno notizie incerte, destreggiarsi fra l’Inghilterra e la Francia, in mezzo a torbide vicende (Joseph Francis è addirittura accusato di stupro niente meno che da Elisabeth Billington, all’epoca una ragazzina ma destinata a diventare il più famoso soprano inglese del tempo), disastri finanziari, mestieri “alternativi” (i due si improvvisano mercanti) ma, nel frattempo, comporre ottima musica.
Lentamente si sta districando l’annoso nodo delle attribuzioni e stanno emergendo lavori di ottima fattura,  come i Twelve Solos for a Violin del 1758, probabilmente la seconda opera di Agus senior, o i Six Trios pour deux violons et basse op. 9. Ma altri indizi ci fanno capire quanto gli Agus, e soprattutto Giuseppe, siano in auge nelle sfavillanti metropoli europee: primo fra tutti, l’introduzione di una sua aria (Was a ever poor fellow) nel pasticcio A love in a village del 1763, accanto a brani di Geminiani, Galuppi e Haendel.


Queste pagine di Boccherini e quelle di Agus saranno al centro del al terzo appuntamento con Musica Antica a Palazzo Regio di Cagliari. Venerdì 5 dicembre alle 19.30 i due violinisti Sara Meloni e Gabriele Pro ci racconteranno in musica la storia affascinante di Luigi Boccherini (1743-1805), acclamato violoncellista, e del suo "falsario" Joseph Francis Agus (1749-1803) violinista, figlio di Giuseppe Agus, cagliaritano, violinista a sua volta.  Ingresso libero con prenotazione preventiva.


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