venerdì 19 dicembre 2025

TCBO: LE VOCI DI NICOLA ALAIMO, AYA WAKIZONO, PAOLO BORDOGNA, DAVE MONACO E MICHELE PERTUSI PER ILBARBIERE DI SIVIGLIA

 

La follia, il potere, il denaro, il tempo: sono i temi attualissimi della celebre opera buffa di Gioachino Rossini Il barbiere di Siviglia, che chiude la Stagione d’Opera 2025 del Teatro Comunale di Bologna attraversando le feste natalizie. L’allestimento è quello curato dal regista Federico Grazzini nel 2019, proposto anche in tournée in Giappone e ripreso nell’autunno del 2021, che questa volta va in scena in una versione ripensata per il Comunale Nouveau da venerdì 19 dicembre alle 20.00 con repliche fino al 30 dicembre. Sul podio torna Renato Palumbo, che il pubblico della fondazione lirico-sinfonica felsinea ha avuto l’occasione di ascoltare più volte, da titoli verdiani come quelli della trilogia popolare ad Andrea Chénier di Umberto Giordano.
Nel cast le voci rossiniane del baritono Nicola Alaimo nei panni di Figaro, del mezzosoprano Aya Wakizono che interpreta Rosina, del basso-baritono Paolo Bordogna nelle vesti di Bartolo, del tenore Dave Monaco come Conte d’Almaviva - al debutto al TCBO - e del basso Michele Pertusi come Basilio. Con loro si alternano nelle diverse date Stefan Astakhov, Chiara Tirotta, Giovanni Romeo, Antonino Siragusa e Andrea Pellegrini. Completano la compagine vocale Yulia Tkachenko come Berta, Nicolò Ceriani come Fiorello, Massimiliano Mastroeni come Ambrogio, mentre Tommaso Norelli e Marco Noreni si scambiano nella parte di Un ufficiale. Maestro al fortepiano è Anna Dang Anh Nga Bosacchi. Il Coro del Teatro Comunale di Bologna è istruito da Gea Garatti Ansini.
«Rossini porta all’estremo i conflitti della commedia borghese: amore contro egoismo, libertà contro prigionia – racconta Grazzini – La follia qui non è malattia: è il vortice di situazioni imprevedibili in cui i personaggi vengono risucchiati. Il potere è incarnato da Bartolo, perfetto borghese: conservatore, utilitarista, padrone degli spazi e delle regole. Il suo mondo perfetto va progressivamente in frantumi. Il denaro, come spesso accade, muove tutto. La dote di Rosina non è soltanto un elemento narrativo: è la manifestazione di un pensiero borghese che trasforma anche l’amore in un calcolo costi-benefici. Il tempo è quello del gioco teatrale, tutto si accelera, slitta, si deforma. Figaro lo attraversa come un personaggio ‘ibrido’, capace di muoversi dentro e fuori la storia. 
La comicità poi è tutta una questione di timing: Rossini riesce ad infonderla nella musica in un modo geniale. Alla regia spetta il compito di entrare in dialogo con essa. […] Uno degli aspetti fondamentali della nostra lettura è quello metateatrale perché nel capolavoro rossiniano esistono troppi riferimenti metateatrali per essere ignorati. Basti pensare a quante volte è citata dai personaggi l’opera stessa, L’inutil precauzione».
Vincitore nel 2022 dell’International Opera Directing Competition all’Opera Nazionale Lituana, dove ha messo in scena Les Contes d’Hoffmann di Jacques Offenbach nel 2024, Grazzini ha collaborato con realtà come il Wexford Opera Festival, il Teatro dell’Opera di Roma per il festival di Caracalla e il Teatro Regio di Torino.
Cavaliere della Repubblica Italiana per meriti artistici, Palumbo è ospite dei principali teatri e festival internazionali, dalla Scala di Milano all’Opéra di Parigi, dal Covent Garden di Londra alla Staatsoper di Vienna, fino al Rossini Opera Festival e all’Arena di Verona. Le scene dello spettacolo sono a cura di Manuela Gasperoni, i costumi sono di Stefania Scaraggi e le luci di Daniele Naldi.
Il dramma comico in due atti di Rossini, su libretto di Cesare Sterbini dalla commedia omonima di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais, fu creato in poco più di due mesi e andò in scena per la prima volta a Roma nel febbraio del 1816 per il Carnevale con il titolo “Almaviva, o sia L'inutile precauzione”, pare con discutibile accoglienza. Ma il capolavoro rossiniano era destinato a trionfare e a diventare una delle opere più amate e popolari del repertorio italiano.
 
Le recite saranno precedute – circa 45 minuti prima dell’inizio – da una breve presentazione dell’opera nel Foyer del Comunale Nouveau.

(foto di Andrea Ranzi)


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