martedì 9 dicembre 2025

Il 10 dicembre da "Folk Songs" di Berio, Nuova Consonanza propone 5 prime assolute di compositori d'oggi che si sono ispirati a canti tradizionali da tutto il mondo. Al Mattatoio con Ensemble Nuove Musiche, solista Giulia Zaniboni


Ultimo appuntamento del Festival di Nuova Consonanza intorno alla figura di Luciano Berio in occasione del centenario della nascita. Ricordando il suo rapporto con la tradizione musicale popolare, mercoledì 10 dicembre (ore 21) al Mattatoio – La Pelanda cinque compositori italiani (Giorgio Colombo Taccani, Fabrizio de Rossi Re, Paolo Marchettini, Rosalba Quindici, Carla Magnan) sono stati invitati a scrivere per l’occasione musiche sull’idea dei suoi Folk Songs, cui si aggiunge Lunario piccola canzone per sei strumenti di Carlo Boccadoro del 1997. Ne sono interpreti il soprano Giulia Zaniboni, cantante eclettica e versatile, con l’ensemble Nuove Musiche diretto da Francesco Ottonello (nella foto in alto), formazione di Savona dedita al repertorio del Novecento storico e alla musica d’oggi.
 
In Kariboshi Kiri Uta, Giorgio Colombo Taccani (nella foto) recupera una antica melodia giapponese che si poteva udire fino a qualche anno fa nelle campagne: un canto lento, di lavoro mentre i contadini raccoglievano gli avanzi secchi di bambù o di altre coltivazioni.
Five Imaginary Folk Songs di Fabrizio de Rossi Re, sono cinque canti (in gran parte inventati dal compositore) dedicati a cinque diverse figure femminili. Un ritratto immaginario costruito adottando elementi di lessico popolare ricomposti e trasfigurati attraverso il filtro del nostro tempo. “Una
musica popolare immaginata” come scrive lo stesso autore.
Folk songs di Paolo Marchettini (nella foto)comprende cinque canzoni provenienti da diverse parti del mondo (Stati Uniti, Argentina, Italia e Ghana, Paesi cui l’autore è legato per motivi personali e per un profondo interesse culturale). Una rielaborazione del materiale, con l’intento di scoprire ciò che unisce tradizioni musicali apparentemente molto distanti tra loro.
Varchi è la nuova composizione di Rosalba Quindici che racconta di come abbia scritto “un lavoro di costruzione dell’ascolto attraverso continue e lente trasformazioni della materia sonora”.
Infine Figghia mia riposa un poco (Sicilia, Italia) di Carla Magnan (nella foto) attinge alle ninne nanne, canto arcaico rituale per addormentare i bambini, la cui origine si perde nella notte dei tempi. La compositrice ha sviluppato una ricerca di questo immenso repertorio di tradizione e racconta di come “Figghia mia riposa un pocu”, l’abbia colpita perché l’unica che avesse trovato dedicata ad una figlia femmina e non ad un figlio maschio.

Mercoledì 10 dicembre, ore 21
Mattatoio La Pelanda – Teatro1
 
Folk Songs
 
Giorgio Colombo Taccani (1961)
Kariboshi Kiri Uta* (2025) per voce femminile e sette strumenti
 
Fabrizio de Rossi Re (1960)
Five Imaginary Folk Songs* (2025)
per mezzosoprano e sette strumenti
Omaggio a Luciano Berio in occasione dei 100 anni dalla nascita
                                                                         
Paolo Marchettini (1974)
Folk songs* (2025) per voce, flauto (anche ottavino), clarinetto, arpa, viola, violoncello, percussioni
 
Rosalba Quindici (1976)
Varchi* (2025) per voce, flauto, clarinetto in Sib, arpa, viola, violoncello, percussioni
 
Carla Magnan (1968)
Figghia mia riposa un poco (Sicilia, Italia)* (2025) per voce, clarinetto, viola, violoncello, arpa,
percussioni 
 
Carlo Boccadoro (1963)
Lunario (1997) piccola canzone per sei strumenti
 
* prima esecuzione assoluta
 
Giulia Zaniboni
 mezzosoprano (nella foto)
Ensemble Nuove Musiche
Francesco Checchini flauto
Elena Bacchiarello clarinetto
Michela Marchiana viola
Anna Freschi violoncello
Giulia Bigioni arpa
Matteo Montaldi percussione
Marcello Repola percussione
Francesco Ottonello direttore


Nessun commento:

Posta un commento