mercoledì 24 dicembre 2025

IL CONCERTO “NATALE CON CELEBRI MELODIE” FA TAPPA A VILLASPECIOSA E A SINDIA SABATO 27 DICEMBRE

 

Proseguono i concerti “NATALE CON CELEBRI MELODIE” inseriti nella produzione “MUSICA AD IUBILAEUM – Canti e Suoni in luoghi sacri” promossa dall’Associazione Culturale Musicale “Ennio Porrino” di Elmas nell’ambito dell’Anno Giubilare 2025”:
-      sabato 27 dicembre 2025 a Villaspeciosa nella Chiesa San Platano alle ore 19.00 con il trio composto da Paola Spissu (Soprano), Mirko Dettori (Tenore), Valerio Carta (pianoforte);
-      sabato 27 dicembre 2025 a Sindia nella Chiesa San Demetrio alle ore 18.00 con il trio composto da Federica Cubeddu (Soprano), Michelangelo Romero (Tenore), Andrea Cossu (Pianoforte).
I concerti proporranno un viaggio tra le grandi pagine della musica del repertorio natalizio e sacro pure con riferimenti a note melodie della musica sarda.
I concerti sono prodotti dall’Associazione Culturale Musicale “Ennio Porrino” di Elmas, con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della P.I., Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport) e con la compartecipazione finanziaria e la collaborazione dei Comuni di Sindia e Villaspeciosa e della Fondazione Sardegna Isola del Romanico, nell’ambito del progetto “Suoni e Voci per l’Isola” e della produzione, distribuzione e circuitazione concertistica che l’Associazione sta realizzando in Sardegna nell’anno 2025 (la cui Direzione Artistica è a cura del Maestro Ignazio Perra). La collaborazione artistica è a cura di Salvatore Svezia, mentre la produzione è coordinata da Maria Elena Garau.
L’ingresso sarà gratuito.

A Cagliari l'Ensemble Réunis in un florilegio di Concerti Grossi di tradizione natalizia il 28 dicembre a Santa Maria del Monte

 

Il 28 dicembre 2025 a Cagliari, nella Chiesa di Santa Maria del Monte, alle ore 20:00, Concerto di Natale, secondo appuntamento (di tre) della Rassegna 'Il Concerto grosso'.
Sarà un'occasione speciale in cui l'Ensemble Réunis eseguirà un programma dedicato alla tradizione barocca natalizia, con concerti grossi di alcuni dei più grandi compositori dell'epoca. 
Il programma prevde l'esecuzione dei seguenti concerti:
Arcangelo Corelli, Concerto Grosso per la notte di Natale Op. 6 N°8
Alessandro Scarlatti, Concerto Grosso N°3 in Fa maggiore
Giuseppe Manfredini, Concerto Grosso Op. 3 N°12 per la notte di Natale
Francesco Geminiani, Concerto Grosso Op. 5 N°1
Giuseppe Torelli, Concerto Grosso Op. 8 N°6 in forma di pastorale per il Santo Natale
L'Ensemble utilizzerà strumenti con montatura storica, accordati a 4.15 Hz, e archi barocchi, per un'esperienza autentica e coinvolgente.
L'Ensemble è costituito da Pietro Ferra (violino prmo e maestro concertatore), Pietro Murgia, Anna Maria Viani (violini primi), Maria Clarissa Melis, Sara Veroni, Nioletta Giuffrida (violini secondi), Tommaso Delogu, Massimiliano Viani (viole), Vladimiro Atzeni (violoncello), Rommaso Spada (contrabbasso), Noemi Mulas (clavicembalo).
L'ingresso è ad offerta libera.

lunedì 22 dicembre 2025

Romeo e Giulietta, la celebre tragedia di Shakespeare rivive in danza al Teatro Pergolesi di Jesi, lunedì 29 dicembre ore 21, per la 58/a Stagione Lirica di Tradizione, con il Balletto di Milano, coreografia di Federico Veratti, musica di Čajkovskij.

 

Romeo e Giulietta: l’amore che sfida l’impossibile, eterno come la luce. La celebre tragedia di William Shakespeare rivive in danza grazie alla vibrante coreografia e ai costumi di Federico Veratti e alle scenografie di Marco Pesta per il Balletto di Milano, al Teatro Pergolesi di Jesi, lunedì 29 dicembre ore 21. Sulle punte, tra abbracci struggenti e duelli vibranti, la storia si fa carne, emozione, battito, sulle note dell’ouverture fantastica “Romeo e Giulietta” composta da Pëtr Il'ič Čajkovskij nel 1869. Ambasciatore della danza italiana attraverso le sue straordinarie performance in tutto il mondo, il Balletto di Milano (BdM) è una compagnia artistica importante, ospite dei teatri più prestigiosi.
Con questo appuntamento di balletto, si chiude la 58/a Stagione Lirica di Tradizione dopo i sold out del “Don Giovanni” di Mozart e de “La bohème” di Puccini, e i successi de “L’Olimpiade” di Pergolesi e de “Il giudizio di Paride” in prima esecuzione assoluta su libretto di Fabio Ceresa e musica di Paolo Marchettini.
 

Romeo e Giulietta rappresentano universalmente l’amore più puro in contrasto con la società e il mondo. Un amore con la A maiuscola, che sceglie di vivere nel tempo, oltre ogni barriera e oltre la morte. La loro è sicuramente la più grande e sofferta storia d’amore della letteratura di tutti i tempi, i cui temi sono sempre attuali: non solo amore, ma passione, odio, vendetta.
La trasposizione in balletto della celebre tragedia shakespeariana a firma di Federico Veratti per il Balletto di Milano celebra l’amore che riesce a sopravvivere al di là della morte. L’azione coreografica, tra emozionanti pas de deux dei protagonisti e coinvolgenti danze d’assieme, virtuosismi classici ed espressioni contemporanee, ripercorre fedelmente la vicenda. Lo sguardo di Romeo incrocia quello di Giulietta ed è subito amore, nonostante la rivalità delle rispettive famiglie. Il destino fa di tutto per separarli e l’epilogo è tragicamente noto, ma l’amore trionfa. I due giovani corrono mano nella mano in un bagliore di luce, nel brillìo dell’oro e l’argento, colori che rappresentano le due casate rivali.
Un balletto di grande impatto anche per l’evocativa ed elegante mise-en-scène e per l’intensità interpretativa dei danzatori che incarnano perfettamente le caratteristiche di tutti i personaggi.


L’Orchestra del Teatro La Fenice in trasferta a Barcellona per il Concerto di Capodanno del Gran Teatre del Liceu: i due Teatri ‘gemelli’ nella tragedia dell’incendio che li ha devastati negli anni Novanta – il 29 gennaio 1996 il Teatro La Fenice, il 31 gennaio 1994 il Liceu di Barcellona – e nella straordinaria opera di ricostruzione e rinascita

 

Subito dopo il Concerto di Capodanno, l’Orchestra del Teatro La Fenice sarà impegnata in una trasferta di grande prestigio: domenica 4 gennaio 2026 ore 18.00, la compagine veneziana sarà infatti a Barcellona per la prima edizione del Concerto di Capodanno del Gran Teatre del Liceu, e condividerà il palcoscenico catalano con l'Orchestra del Liceu, sotto la direzione di Riccardo Frizza, per creare un ponte sonoro ed emotivo tra due istituzioni storiche unite dalla stessa passione per l'opera e il suo linguaggio universale.
Questo ‘gemellaggio’ artistico tra la Fenice e il Liceu – due teatri lirici emblematici di Barcellona e Venezia, città bagnate dal Mediterraneo – vuole simboleggiare infatti anche la resilienza condivisa dopo la sventura dell'incendio che li ha devastati negli anni Novanta. Due teatri con più di un secolo e mezzo di storia che oggi uniscono le forze in un dialogo musicale pieno di complicità e proiezione verso il futuro.
Il direttore d’orchestra Riccardo Frizza, noto per la sua eleganza gestuale e la sua profonda conoscenza del repertorio italiano, sarà l'anima di questo progetto e guiderà un unico ensemble sinfonico composto dalle due
orchestre in un programma che farà risplendere la ricchezza del bel canto, la solennità del repertorio sinfonico e lo spirito luminoso caratteristico di questo periodo dell'anno.
Il concerto vedrà la partecipazione speciale di due figure eccezionali: Saioa Hernández e Xabier Anduaga, grandi voci che incarnano la nuova generazione del canto lirico internazionale. Hernández, dotata di una voce ampia e di grande drammaticità, capace di elevare ogni frase con un'intensità
davvero teatrale, ha conquistato i palcoscenici più prestigiosi d'Europa. Anduaga, dal canto suo, è uno dei tenori più ammirati della sua generazione, dotato di una linea vocale luminosa, un fraseggio raffinato e un'energia scenica che lo rendono un artista magnetico.
Sotto la bacchetta ispirata di Riccardo Frizza, gli artisti interpreteranno un programma che celebra l'unione, la memoria e il futuro di due istituzioni gemelle, con l’esecuzione di sinfonie, ouverture e intermezzi orchestrali tratti dal repertorio lirico, pagine che saranno di sicura presa sul pubblico: dalla sinfonia della Semiramide di Gioachino Rossini, l’ultima opera che il pesarese compose espressamente per i palcoscenici italiani e che debuttò proprio al Teatro la Fenice di Venezia il 3 febbraio 1823, alla sinfonia della Norma di Bellini, forse il titolo più popolare dei dieci composti dal catanese, che debuttò invece alla Scala di Milano nel 1831; dall’impetuosa Tregenda dall’opera di esordio di Giacomo Puccini, Le Villi (Milano, Teatro dal Verme, 1884) all’ouverture dal Fledermaus (Il pipistrello), la più celebre operetta di Johann Strauss, che debuttò il 5 aprile 1874 al Theater an der Wien di Vienna; dalla Barcarola che apre l’atto ‘veneziano’ dei Contes d’Hoffmann di Jacques Offenbach – composta nel 1880 e presentata al pubblico dell’Opéra-Comique di Parigi solo dopo la scomparsa dell’autore, nel 1881 – all’ouverture del Don Pasquale, capolavoro di comicità di Gaetano Donizetti, composto per il Théâtre-Italien di Parigi nel 1843; dall’intermezzo di Cavalleria rusticana (Opera di Roma, 1890) di Pietro Mascagni fino alla splendida Sinfonia dai Vespri siciliani di Giuseppe Verdi, grand opéra scritto dal bussetano per l’Opéra di Parigi, dove debuttò nel giugno del 1855. 


Saranno emozionanti anche i momenti solistici della serata: il soprano Saioa Hernández interpreterà Lady Macbeth nell’aria «Vieni! T’affretta!...» con la brillante cabaletta «Or tutti sorgete» dal Macbeth di Verdi (Firenze, Teatro della Pergola, 1847) e poi «La mamma morta», l’aria tratta dal terzo quadro dell’Andrea Chénier di Umberto Giordano (Milano, Scala, 1896), nella quale la protagonista femminile, Maddalena di Coigny, racconta come sua madre morì proteggendola durante i tumulti della Rivoluzione francese. Il tenore Xabier Anduaga si misurerà con l’avvincente ‘aria dei nove do di petto’ dalla Fille du régiment di Donizetti, «Ah! Mes amis, quel jour de fête», cavallo di battaglia dei migliori tenori; e poi un’incursione nel repertorio spagnolo, con la romanza «No puede ser» dal secondo atto della zarzuela La tabernera del puerto di Pablo Sorozábal. Insieme, i sue solisti si esibiranno infine del duetto «Lucia perdona… Sulla tomba che rinserra», finale del primo atto della Lucia di Lammermoor di Donizetti (Napoli, San Carlo, 1835).

(nelle foto, dall'alto: Gran Teatre del Liceu, Riccardo Frizza, Saioa Hernández, Xabier Anduaga, l'Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice)

sabato 20 dicembre 2025

ANCONA CLASSICA. Cinque i concerti della nuova stagione della FORM, realizzata in collaborazione con l’Ateneo e la Società Amici della Musica “Guido Michelli” e promossa dal Comune di Ancona

 
L’Aula Magna dell’Università Politecnica delle Marche dà il via alla nuova stagione della FORM-Orchestra Filarmonica Marchigiana, realizzata in collaborazione con l’Ateneo e la Società Amici della Musica “Guido Michelli” e promossa dal Comune di Ancona all’interno di Ancona Classica 2026. 
Il programma 2026, preparato dal direttore artistico Francesco Di Rosa, confermato per il prossimo biennio, prevede opere che vanno dal Classicismo all’epoca contemporanea tratte dal grande repertorio sinfonico-concertistico, comprese alcune di forte appeal popolare, e integrate con brani che attingono in modo trasversale a generi diversi, dal pop alla musica per il cinema.
Il primo corno solista dell’Accademia di Santa Cecilia, Alessio Allegrini(nella foto a destra), artista in residenza FORM, inaugura il cartellone. Appuntamento il 15 gennaio alle 20.30 con il concerto Strappa-Strauss-Mendelssohn, inserito all’interno del progetto Human Rights: si tratta di un accattivante programma che prevede l’esecuzione del Primo Concerto per corno di Strauss, della Sinfonia “Scozzese” di Mendelssohn e in apertura di un’opera su commissione FORM del compositore fermano Andrea Strappa.
Giovedì 12 febbraio il compositore-pianista pop amatissimo dal pubblico giovanile, Dardust, è sul palco insieme all’Orchestra per eseguire una propria suite e a seguire la Sinfonia n.40 di Wolfgang Amadeus Mozart. A dirigere, il talentuoso Davide Trolton (nella foto a sinistra) che torna dopo il successo avuto nella passata stagione.
Il mese successivo, 12 marzo, arriva il grande violista italiano Danilo Rossi, in veste di direttore e solista per eseguire, a fianco del violinista Ulisse Mazzon, vincitore del Premio Postacchini 2025, la Sinfonia Concertante per violino, viola e orchestra di Mozart e, nella seconda parte, la Sinfonia n. 82 in do maggiore, Hob:I:82 “L’Ours” (L’orso) di Haydn. In questa serata c’è anche l’occasione per ascoltare, in apertura, la nuova opera commissionata dalla FORM al compositore Stefano Nigro.
In cartellone, il primo aprile, stavolta al Teatro delle Muse, spicca la monumentale, amatissima Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, realizzata in collaborazione con i conservatori di Pesaro e Fermo e affidata alle cure del direttore Manlio Benzi (nella foto a destra), con la partecipazione dei solisti Yuliya Tchacenko (soprano), Mariangela Marini (mezzosoprano), Davide Giusti (tenore) reduce dal grande successo ottenuto a novembre alla Scala con il suo debutto nel Rigoletto, Alessandro Abis (basso) e del Coro ARCOM. La collaborazione con le due più importanti istituzioni marchigiane per la formazione musicale consiste nell’inserimento, a fianco dei professori d’orchestra della FORM, di ben 35 tra i migliori studenti dei due conservatori: una grande opportunità di crescita per i futuri giovani musicisti della nostra regione e, insieme, di stimolo interno per i professionisti della stessa Orchestra.
Chiusura all’Aula Magna con Federico Mondelci e le musiche da film. Giovedì 7 maggio l’intramontabile West Side Story, Suite per sassofono e orchestra, incorniciata dalle stupende melodie scritte per celebri pellicole di culto da Ennio Morricone e da Nino Rota. Gli arrangiamenti di tutti i brani sono di Roberto Granata.
La FORM è presente ad Ancona in altri due concerti, inseriti nel cartellone degli Amici della Musica: il 30 gennaio con il grande pianista Alessandro Taverna, che ha debuttato lo scorso anno con la Filarmonica della Scala e debutterà nel 2026 come solista con l’Orchestra di Santa Cecilia, diretto da Matthias Bamert con musiche di Čaijkovskij e Brahms (Teatro delle Muse, ore 20.30); il 16 aprile con uno dei più importanti violoncellisti del nostro tempo, Enrico Dindo (nella foto a sinistra), in veste di solista e direttore, con musiche di Weinberg, Čajkovskij e Haydn (Teatro Sperimentale, ore 20.30).

L’attività della FORM viene resa possibile grazie al supporto del Ministero della Cultura Italiano, della Regione Marche e dei Soci Fondatori, tra cui il Comune di Ancona. La stagione è sostenuta anche dagli sponsor Delta Motors, Viva Servizi, Carifermo e Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo.

CONSERVATORIO PAGANINI: IL NUOVO ANNO ACCADEMICO 2025/2026 INAUGURA CON IL TALENTO DEI GIOVANI MUSICISTI E INTERESSANTI NOVITA' NEI PERCORSI DIDATTICI E FORMATIVI


Dopo ben tre concerti natalizi eseguiti dai giovani e talentuosi ensemble del Conservatorio il 12, 13 e 14 dicembre, il Conservatorio dà il via al nuovo Anno Accademico 2025/2026 con una cerimonia inaugurale di grande suggestione musicale, venerdì 19 dicembre 2025 alle ore 21.00 nel prestigioso Salone di Villa Sauli Bombrini, sede del Conservatorio, in Via Albaro 38, alla presenza del Presidente M° Fabrizio Callai e del Direttore, M° Luigi Giachino. 
Sul palco si alterneranno l’Ensemble Vox Antiqua diretto dal prof. Marco Bettuzzi, l’Orchestra d’Archi Giovanile condotta dal prof. Riccardo Sasso e l’Ensemble Voci in Scena coordinato dal prof. Stefano Fantini, con un repertorio strumentale e vocale di rara raffinatezza.
Il Direttore Giachino annuncerà le linee programmatiche del nuovo Anno Accademico, illustrando le novità salienti: dai progetti del Dipartimento di Musica Elettronica, Nuove Tecnologie e Nuovi Linguaggi alla realizzazione di nuovi bienni formativi. A seguire, presenterà i Diplomati dell’anno accademico 2024/2025 e darà inizio ufficiale con il tradizionale suono del Gong, alla presenza delle principali autorità cittadine.
Vediamo in particolare le principali novità, che testimoniano l'impegno del Conservatorio "Niccolò Paganini" nel coniugare tradizione, innovazione e apertura al territorio.
Novità tecnologica dal Dipartimento di Musica Elettronica, Nuove Tecnologie e Nuovi Linguaggi
A cura del Dipartimento con referente il prof. Martino Sarolli, sarà disponibile una versione ampliata della Camera Ambisonica, struttura all'avanguardia per emissioni sonore sferiche e audio immersivo. La nuova configurazione potrà ospitare oltre 50 persone, aprendo nuove frontiere per l'ascolto e la sperimentazione sonora. La presentazione ufficiale è prevista, presumibilmente, in occasione del Festival della Scienza 2026, evento al quale il Conservatorio partecipa da diversi anni.
Nuovi bienni formativi in avvio
Saranno avviati due innovativi bienni, con partenza nell'Anno Accademico 2026/2027:
Teorie e Tecniche in Musicoterapia, in collaborazione con l'Università di Genova, per un approccio interdisciplinare al benessere attraverso la musica.
Cantautorato, che celebrerà le straordinarie tradizioni genovesi del genere, con la docenza di grandi protagonisti del cantautorato ligure.
Programma primaverile ricco di eventi
Nel periodo primaverile, il Conservatorio proporrà:
  • La tradizionale Stagione di Concerti di Studenti e Docenti nella suggestiva sede di Villa Sauli Bombrini ad Albaro.
  • Le attese Masterclass con docenti esterni di rilievo, tra cui Davide Livermore.
  • Il 29 maggio 2026, il consueto concerto di fine anno della nostra Orchestra Sinfonica, diretta dal prof. Aurelio Canonici, al Teatro Carlo Felice.
  • Il 21 giugno 2026, in occasione della Festa Europea della Musica, la Notte Bianca del Paganini: una maratona musicale aperta al pubblico, che animerà Genova dal pomeriggio fino a notte inoltrata, celebrando la vitalità della musica genovese.


RICCARDO MUTI E L’ORCHESTRA GIOVANILE CHERUBINI PORTANO LA GRANDE MUSICA IN LUOGHI SIMBOLO D’ITALIA

 

Pompei, Lucca, Ostuni. Riccardo Muti porta la sua Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, insieme agli studenti dei Conservatori italiani, in tre città simbolo della storia e della cultura nazionale per un progetto che mette al centro i giovani musicisti e il valore della musica come patrimonio condiviso.
Sabato 18 luglio all’Anfiteatro degli Scavi di Pompei, lunedì 20 luglio in Piazza Napoleone a Lucca nel contesto del Lucca Summer Festival e mercoledì 22 luglio al Foro Boario di Ostuni, il progetto prende forma con la volontà di affidare la grande tradizione musicale del Paese alle nuove generazioni e inserirla in spazi che ne rappresentano in modo emblematico l’identità. 
Il programma musicale riflette pienamente questo percorso. Riccardo Muti ha scelto, infatti, di portare fuori dai teatri il grande repertorio sinfonico-operistico italiano: Giuseppe Verdi apre e chiude idealmente i concerti con le ouverture dal Nabucco e dalla Forza del destino. Al centro si collocano gli Intermezzi da Manon Lescaut di Giacomo Puccini, da Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni e da Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, affiancati dall’Ouverture del Guglielmo Tell di Gioachino Rossini e da Contemplazione di Alfredo Catalani, insieme alla suite dal Gattopardo di Nino Rota.
«Il mio invito è rivolto all’Italia più bella, perché riempia i suoi luoghi storici e li viva attraverso la cultura», afferma Riccardo Muti. «Ho voluto che i musicisti della mia Orchestra Giovanile Luigi Cherubini lavorassero fianco a fianco con gli studenti dei Conservatori, senza distinzioni, perché la musica si impara soprattutto condividendo. Suonare insieme significa ascoltarsi, rispettarsi, assumersi una responsabilità comune. Abbiamo scelto pagine di compositori che hanno dato all’Italia una voce riconoscibile nel mondo. Verdi, Puccini, Rossini, Mascagni, Leoncavallo, Rota, Catalani non sono soltanto grandi nomi della nostra storia musicale: sono parte di una civiltà che ha saputo esprimere bellezza, pensiero e profondità. Questa musica ci ricorda che l’Italia ha avuto, e può continuare ad avere, un ruolo fondamentale nella costruzione di una coscienza culturale condivisa. La cultura non deve essere riservata a pochi, ma appartiene a tutti. I giovani sono i primi depositari di questo patrimonio e hanno il compito di custodirlo con serietà e passione. Credere nella musica, oggi, significa credere nel futuro del nostro Paese».
Con l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, fondata nel 2004, Riccardo Muti ha costruito nel tempo un’esperienza unica nel panorama musicale internazionale, in cui il rigore dello studio si accompagna a una profonda attenzione al valore umano ed educativo della musica. L’incontro con gli studenti dei Conservatori rafforza questa visione, trasformando il lavoro orchestrale in uno spazio di trasmissione diretta del sapere e dell’etica musicale.
I biglietti saranno disponibili a partire da venerdì 19 dicembre alle ore 11.00 su ticketone.it.

(foto Zani-Casadio)

RAVELLO, I CONCERTI D’INVERNO A SOSTEGNO DI MEDICI SENZA FRONTIERE

 

Durante le festività natalizie la Fondazione Ravello – presieduta da Alessio Vlad, con la direzione generale di Maurizio Pietrantonio e la direzione artistica di Lucio Gregoretti – propone due appuntamenti di grande prestigio che segneranno la riapertura dell’Auditorium Oscar Niemeyer alla musica.
Il primo è in programma lunedì 29 dicembre alle ore 21 e vedrà protagonista uno dei nomi più amati della scena musicale e teatrale italiana: Massimo Ranieri, che torna a Ravello con lo spettacolo Tutti i sogni ancora in volo, ispirato all’omonimo programma televisivo e concepito come omaggio al varietà di una volta.
Il secondo appuntamento è il tradizionale e atteso Concerto di Capodanno, in calendario giovedì 1° gennaio 2026 alle ore 18. Sul podio il direttore spagnolo Jordi Bernàcer (nella foto in alto), applaudito nei principali teatri europei, alla guida dell’Orchestra Filarmonica di Benevento. Accanto a lui, due interpreti tra i più richiesti della scena operistica internazionale: il soprano Maria Kokareva e il baritono Amartuvshin Enkhbat, protagonista verdiano acclamato sui palcoscenici di tutto il mondo.
Per volontà della Governance della Fondazione Ravello il ricavato della vendita dei biglietti sarà devoluto a sostegno di Medici Senza Frontiere.
L’organizzazione umanitaria non governativa, attiva dal 1971, fornisce soccorso sanitario e assistenza alle popolazioni che vivono in contesti in cui il diritto alle cure non è garantito. Nel 2025 Medici Senza Frontiere opera in 75 Paesi con oltre 65.000 operatori, tra personale impiegato e volontari, coordinati da sei centri operativi con sede in Belgio, Francia, Svizzera, Paesi Bassi, Spagna e Costa d’Avorio, oltre a numerose sezioni partner impegnate nella gestione diretta dei progetti, nella raccolta fondi, nel reclutamento del personale umanitario e nelle attività di informazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica.


 


venerdì 19 dicembre 2025

"Lo schiaccianoci" di P. I. Cajkovskij va in scena, dal 20 al 24 dicembre, e inaugura la Stagione di danza 2025-2026 del Teatro Lirico di Cagliari

 

Da quest’anno il Teatro Lirico di Cagliari accende maggiormente i riflettori sulla grande danza classica e contemporanea dando ampio spazio ad un’arte così raffinata ma anche apprezzabile e raggiungibile da tutti, attraverso un’importante Stagione di danza 2025-2026 che prevede sei singoli spettacoli (suddivisi in quattro nuovi turni di abbonamento) in cui si potrà godere il gotha della coreografia mondiale: il classico Lo schiaccianoci, Il lago dei cigni di Angelin Preljocaj, Beethoven 7 di Sasha Waltz, Peer Gynt di Edward Clug, Béjart Ballet Lausanne, Roberto Bolle in Caravaggio.
Si inizia, quindi, come titolo di apertura di stagione, con il ritorno della grande danza classica d’autore: sabato 20 dicembre alle 20, infatti, va in scena Lo schiaccianoci, balletto in due atti, dal racconto Schiaccianoci e il re dei topi di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann e musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij (Kamsko-Votkinsk, governatorato di Vjatka, 1840 - San Pietroburgo, 1893), uno dei capolavori più amati dal pubblico, nella versione magica, colorata, onirica, effervescente portata in scena dal Corpo di Ballo e dai Solisti del TAM Ballet - Teatro Arcimboldi Milano (direttrice artistica Caterina Calvino Prina) e con la coreografia di Marius Petipa e Vasily Vainonen, ripresa da Ekaterina Dalskaya e Pierpaolo Ciacciulli. Le scene sono di Andrej Scharaev, i costumi di Stefania Baldassarre, realizzati da Alice Dardengo e le luci di Alessandro Cappellini.


Uno spettacolo imperdibile, una favola natalizia in scena per cinque recite, di cui una fuori abbonamento, che continua ad ammaliare magicamente adulti e bambini e che mancava dal palcoscenico cagliaritano dal 2018.
L’Orchestra del Teatro Lirico e il Coro di voci bianche del Conservatorio Statale di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari sono diretti dal milanese Marco Dallara. Il maestro del coro di voci bianche è Francesco Marceddu.
Interpreti principali di Lo schiaccianoci sono: Alina Nanu (Clara); Patrick Holeček (Principe Schiaccianoci); Pierpaolo Ciacciulli (Drosselmeyer); Sara Giubergia (Clara bambina); Angelo Magliarisi (Fritz); Nicolò Aquila (Schiaccianoci); Marco Rodella (Re dei Topi); Elisa Filipetta/Federica Spiga (Bambola); Elia Colombo (Arlecchino); Nicolò Aquila, Marta Barone (Giullari); Giorgia Spinella, Mariia Lifintseva, Greta Cattaneo, Elisa Filipetta, Marco Rodella, Elia Colombo, Samuel Rexhepi, Simone Radaelli (Solisti Valzer dei fiori).



Suoni e Sapori del Garda 2025 - Concerto di chiusura XIII edizione Gardone Riviera, 26 dicembre 2025

 SUONI E SAPORI DEL GARDA 2025
26 DICEMBRE 2025 – ORE 16.30
CONCERTO DEGLI AUGURI
ORCHESTRA INFONOTE
Direttore Serafino Tedesi
GARDONE RIVIERA – VILLA ALBA

INGRESSO LIBERO FINO AD ESAURIMENTO POSTI

Venerdì 26 dicembre alle ore 16.30, nella suggestiva cornice di Villa Alba a Gardone Riviera, l’Orchestra Infonote, diretta dal Maestro Serafino Tedesi, proporrà il tradizionale “Concerto degli Auguri”. L’evento segna la chiusura della tredicesima edizione del Festival Suoni e Sapori del Garda. Come da tradizione, l’apertura sarà affidata al Canto degli Italiani, l’Inno di Mameli, simbolo di unità e orgoglio nazionale.
Il programma musicale accompagnerà il pubblico in un percorso emozionante tra celebri pagine del repertorio classico e brani della tradizione, in un clima di festa e condivisione.
Un vero e proprio concerto augurale per celebrare il Santo Natale appena trascorso e accogliere con speranza e gioia il nuovo anno, auspicando un 2025 all’insegna della serenità e della felicità.
Non mancheranno i bis, a suggellare un evento che conclude in bellezza la ricca stagione musicale del Festival.
Al termine del concerto, grazie alla collaborazione con l’Associazione Strada dei Vini e dei Sapori del Garda, gli spettatori potranno partecipare a una degustazione di vini a cura dell’Azienda Agricola Averoldi Francesco.


Nella Divina maternità di Maria - Accademia Santi Satyri Mediolani - sabato 20 dicembre 2025, ore 16.30 - Basilica Santa Maria presso San Satiro - Milano

 


in collaborazione con

Parola e Musica in Tempo di Avvento
Concerti Spirituali

Basilica Santa Maria presso Satiro
Milano
Via Torino 17/19

________________________________


sabato 20 dicembre 2025, ore 16.30
Nella Divina maternità di Maria


Accademia Santi Satyri Mediolani

Elisa Bestetti, violino
Yayoi Masuda, violino 
Rossella Borsoni, viola
Simone Zangani, flauto dolce
Anaïs Lauwaert, contrabbasso
Matteo Galli, organo

________________________________

il programma sarà introdotto da una breve presentazione a cura degli artisti

Giuseppe Sammartini 
(1695 – 1750)
______________________________

Ouverture in re maggiore, op.10 n.6
Spiritoso - Allegro - Andante – Adagio - Allegro - Andante – Allegro sostenuto
______________________________

Sonata per flauto in fa maggiore
_______________________________

Concerto in fa maggiore per organo e archi, op.9 n.2
Allegro – Andante – Allegro
______________________________

Ouverture in sol maggiore, op.10 n.1
Spiritoso – Allegro – Andante sostenuto – Minuet I – Minuet II
_____________________________

Concerto in fa maggiore per flauto e archi
Allegro – Largo – Allegro assai

__________________________________________________________

L’Accademia Sancti Satyri Mediolani è stata fondata nel 1997 e svolge attività concertistica e liturgica nel campo prevalente della musica sacra. Non a caso prende il nome dalla Basilica di Santa Maria presso San Satiro sede della parrocchia di San Satiro. Questo organico strumentale svolge servizio liturgico e concertistico nell’ambito delle chiese che compongono la Comunità Santi Magi e anche in contesti più ampi con la partecipazione a qualificate rassegne concertistiche.

Il programma musicale è completamente dedicato al milanese Giuseppe Sammartini (1695 – 1750). 
Grande virtuoso, oboista, inizia il suo percorso a Milano per concluderlo a Londra. Fratello del più conosciuto Giovanni Battista Sammartini. Si tratta di figure artistiche che compongono una una famiglia di attivissimi musicisti che hanno disegnato la mappa delle cappelle musicali milanesi lungo il XVIII secolo.


TCBO: LE VOCI DI NICOLA ALAIMO, AYA WAKIZONO, PAOLO BORDOGNA, DAVE MONACO E MICHELE PERTUSI PER ILBARBIERE DI SIVIGLIA

 

La follia, il potere, il denaro, il tempo: sono i temi attualissimi della celebre opera buffa di Gioachino Rossini Il barbiere di Siviglia, che chiude la Stagione d’Opera 2025 del Teatro Comunale di Bologna attraversando le feste natalizie. L’allestimento è quello curato dal regista Federico Grazzini nel 2019, proposto anche in tournée in Giappone e ripreso nell’autunno del 2021, che questa volta va in scena in una versione ripensata per il Comunale Nouveau da venerdì 19 dicembre alle 20.00 con repliche fino al 30 dicembre. Sul podio torna Renato Palumbo, che il pubblico della fondazione lirico-sinfonica felsinea ha avuto l’occasione di ascoltare più volte, da titoli verdiani come quelli della trilogia popolare ad Andrea Chénier di Umberto Giordano.
Nel cast le voci rossiniane del baritono Nicola Alaimo nei panni di Figaro, del mezzosoprano Aya Wakizono che interpreta Rosina, del basso-baritono Paolo Bordogna nelle vesti di Bartolo, del tenore Dave Monaco come Conte d’Almaviva - al debutto al TCBO - e del basso Michele Pertusi come Basilio. Con loro si alternano nelle diverse date Stefan Astakhov, Chiara Tirotta, Giovanni Romeo, Antonino Siragusa e Andrea Pellegrini. Completano la compagine vocale Yulia Tkachenko come Berta, Nicolò Ceriani come Fiorello, Massimiliano Mastroeni come Ambrogio, mentre Tommaso Norelli e Marco Noreni si scambiano nella parte di Un ufficiale. Maestro al fortepiano è Anna Dang Anh Nga Bosacchi. Il Coro del Teatro Comunale di Bologna è istruito da Gea Garatti Ansini.
«Rossini porta all’estremo i conflitti della commedia borghese: amore contro egoismo, libertà contro prigionia – racconta Grazzini – La follia qui non è malattia: è il vortice di situazioni imprevedibili in cui i personaggi vengono risucchiati. Il potere è incarnato da Bartolo, perfetto borghese: conservatore, utilitarista, padrone degli spazi e delle regole. Il suo mondo perfetto va progressivamente in frantumi. Il denaro, come spesso accade, muove tutto. La dote di Rosina non è soltanto un elemento narrativo: è la manifestazione di un pensiero borghese che trasforma anche l’amore in un calcolo costi-benefici. Il tempo è quello del gioco teatrale, tutto si accelera, slitta, si deforma. Figaro lo attraversa come un personaggio ‘ibrido’, capace di muoversi dentro e fuori la storia. 
La comicità poi è tutta una questione di timing: Rossini riesce ad infonderla nella musica in un modo geniale. Alla regia spetta il compito di entrare in dialogo con essa. […] Uno degli aspetti fondamentali della nostra lettura è quello metateatrale perché nel capolavoro rossiniano esistono troppi riferimenti metateatrali per essere ignorati. Basti pensare a quante volte è citata dai personaggi l’opera stessa, L’inutil precauzione».
Vincitore nel 2022 dell’International Opera Directing Competition all’Opera Nazionale Lituana, dove ha messo in scena Les Contes d’Hoffmann di Jacques Offenbach nel 2024, Grazzini ha collaborato con realtà come il Wexford Opera Festival, il Teatro dell’Opera di Roma per il festival di Caracalla e il Teatro Regio di Torino.
Cavaliere della Repubblica Italiana per meriti artistici, Palumbo è ospite dei principali teatri e festival internazionali, dalla Scala di Milano all’Opéra di Parigi, dal Covent Garden di Londra alla Staatsoper di Vienna, fino al Rossini Opera Festival e all’Arena di Verona. Le scene dello spettacolo sono a cura di Manuela Gasperoni, i costumi sono di Stefania Scaraggi e le luci di Daniele Naldi.
Il dramma comico in due atti di Rossini, su libretto di Cesare Sterbini dalla commedia omonima di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais, fu creato in poco più di due mesi e andò in scena per la prima volta a Roma nel febbraio del 1816 per il Carnevale con il titolo “Almaviva, o sia L'inutile precauzione”, pare con discutibile accoglienza. Ma il capolavoro rossiniano era destinato a trionfare e a diventare una delle opere più amate e popolari del repertorio italiano.
 
Le recite saranno precedute – circa 45 minuti prima dell’inizio – da una breve presentazione dell’opera nel Foyer del Comunale Nouveau.

(foto di Andrea Ranzi)


Annunciati i titoli della 59/a Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi

 

La Fondazione Pergolesi Spontini ha annunciato a margine della conferenza stampa con gli artisti impegnati nell’opera “La Bohemè”, in scena questo fine settimana al Teatro Pergolesi di Jesi, i titoli della Stagione lirica 2026. In cartellone, grande repertorio, due nuove commissioni d’opera, e una grande varietà di forme di teatro musicale.
Nella 59/a Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi saranno quattro titoli d’opera (tutte nuove produzioni), e un titolo di balletto nella consueta collocazione tra ottobre e dicembre, preceduti in primavera da due opere musicali per bambini e ragazzi, e in estate dal progetto di “Opera nei borghi”.
“Il trittico” (Il tabarro, Suor Angelica, Gianni Schicchi) di Puccini il 9 e 11 ottobre 2026, “Don Pasquale” di Donizetti il 30 e 31 ottobre 2026, la prima mondiale di “L’esecuzione” di Salvatore Passantino su libretto di Marco Malvaldi il 14 e 15 novembre 2026, e “Nabucco” di Verdi il 11 e 13 dicembre 2026, sono le nuove produzioni d’opera della stagione autunnale, che chiude il 19 dicembre 2026 con un balletto (titolo da definire).
Mai rappresentato prima al Teatro Pergolesi nella sua interezza è il Trittico pucciniano, con l’eccezione di “Suor Angelica” (1971 e 1992) e di “Gianni Schicchi” (2005).
Come nel 2025, saranno due i titoli della stagione lirica messi a concorso per la progettazione delle scene e dei costumi nell’ambito del Concorso dedicato a Josef Svoboda e riservato a iscritti al Biennio di Specializzazione in Scenografia delle Accademie di Belle Arti di Macerata, Bologna, Venezia, Carrara, Bari e Brera (VI edizione). In virtù di questo progetto, gli impianti di “Don Pasquale” e dell’opera contemporanea “L’esecuzione” saranno progettati da un unico team creativo, per soluzioni sceniche in continuità tra una produzione e l’altra come è stato, nel 2025, per le due opere “L’Olimpiade” di Pergolesi e la contemporanea “Il Giudizio di Paride”.
Precede il cartellone, in prima esecuzione assoluta, un’opera contemporanea per famiglie e bambini delle elementari “Le peripezie di Pinco Pallino”, fiaba musicale di Mario Pompei con rielaborazione musicale di Gianluca Piombo e drammaturgia Lorenzo Giossi, in scena il 19, 20 e 21 aprile. Si tratta di una nuova commissione della Fondazione Pergolesi Spontini.
Sempre inserita in un progetto di formazione e educazione al melodramma, dal titolo “Opera Lab Edu”, è la “Carmen” di Bizet che debutta a maggio 2026 al Teatro Pergolesi in una nuova produzione cui partecipano oltre 1000 studenti e docenti degli Istituti Comprensivi "Carlo Urbani”, “Lorenzo Lotto” di Jesi, “Marchetti” di Senigallia, “R. Sanzio” di Falconara Marittima, “C. Giulio Cesare” di Osimo, “Coldigioco-Mestica” di Cingoli, I.C. Corinaldo, I.C. Ostra e I.C. Arcevia-Montecarotto.
A luglio 2026, torna l’opera nei borghi, con “Li finti filosofi” di Gaspare Spontini a Urbania e a Maiolati Spontini nell'ambito del Corso di alto perfezionamento in canto lirico del Centro Studi Italiani Opera Festival di Urbania e FIO Italia - Festival of International Opera.
 
Direttore artistico della Fondazione Pergolesi Spontini è Cristian Carrara, direttore generale Lucia Chiatti.


Al Teatro alla Scala, sabato 20 dicembre ore 20 CONCERTO DI NATALE: musiche di Poulenc e Gounod, dirige Lorenzo Viotti

 
Il Concerto di Natale del Teatro alla Scala è in programma per sabato 20 dicembre alle ore 20, quando sul palco del Piermarini Lorenzo Viotti (nella foto a destra di Jan Willem Kaldenbach), alla testa dell’Orchestra e del Coro del Teatro alla Scala, propone un impaginato tutto francese che accosta la suite per orchestra da Les Animaux modèles di Francis Poulenc alla Messe solennelle de Sainte-Cécile per soli, coro, orchestra e organo obbligato di Charles Gounod, che vede protagonisti Krassimira Stoyanova (soprano), Julien Behr (tenore) e Markus Eiche(basso). Alberto Malazzi è il Maestro del Coro del Teatro alla Scala. Il Concerto sarà trasmesso in diretta radiofonica da Rai Radio3 e sarà trasmesso mercoledì 24 dicembre alle ore 10:45 su Rai1.
Lorenzo Viotti torna sul podio della Scala, dove ha diretto Roméo et Juliette, Thaïs e Simon Boccanegra, oltre a diversi concerti con i complessi scaligeri e con la Filarmonica. Una carriera che si conferma sfolgorante di stagione in stagione, dal momento che nel 2025-2026 il maestro debutta, sul fronte del repertorio sinfonico, con la Los Angeles Philharmonic e i Wiener Philharmoniker, oltre all’Orchestre National de France e l’Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, confermandosi al contempo eccellente interprete del repertorio operistico, di recente con Faust al Palau de les Arts di Valencia e Die Fledermaus all’Opera di Zurigo; e a giugno tornerà alla Staatsoper di Vienna per il Trittico. Per il Concerto di Natale 2025 alla Scala, Viotti propone la suite orchestrale tratta da Les Animaux modèles, ultimo balletto composto da Francis Poulenc rappresentato per la prima volta nel 1942 e ispirato alla raccolta di poesie del 1920 “Les Animaux et ses hommes, les hommes et ses Animaux” di Paul Éluard. Un lavoro che tratta i temi dalle favole di Jean de La Fontaine, e all’interno del quale Poulenc personifica gli animali e li fa interagire in scene di vario carattere, dall’ironico al commovente, nello scenario di un paesino rurale della Borgogna del XVIII secolo. La suite orchestrale è articolata in sei parti e propone una scrittura altamente evocativa in cui le immagini suggerite dai titoli prendono forma dinnanzi all’ascoltatore: Le Petit jour, l’inizio della giornata, con cui i contadini escono dalla casa di Arnolfo e raggiungono silenziosi i campi; Le Lion amoureux, la storia di un leone innamorato di una pastorella, con un tragico epilogo; L’Homme entre deux âges et ses deux maîtresses, brano gioioso che evoca due vedove che corteggiano un uomo che vorrebbe sposarsi; La Mort et le Bucheron, la tetra storia di uno spaccalegna che ripercorre la sua vita e va incontro alla morte; Les Deux Coqs, che vede protagonisti due galli che si contendono una gallina in uno scontro all’ultimo sangue; Le Repas de midi, con cui i contadini tornano dai campi e si rifocillano a tavola.
Fa da contraltare a questo splendido lavoro sinfonico la Messe solennelle de Sainte-Cécile per soli, coro, orchestra e organo obbligato di Charles Gounod, eseguita per la prima volta nel 1855. In questa magnifica pagina di musica sacra il compositore sceglie di tenersi lontano dal modello teatrale della musica liturgica, facendo esplicito riferimento all’antico gregoriano (la Messa si apre con un motivo di tre note, Crux fidelis, risalente agli innarî medievali). “Ho voluto restituire alla musica sacra la dignità della preghiera, lo splendore del mistero e la chiarezza della fede”, affermò Gounod stesso. Fatto che si intercetta nella sobrietà della condotta armonica e in una scrittura che non potrebbe essere più limpida, pur non rinunciando alla commozione del sentimento individuale. Una partitura che colpì profondamente i compositori coevi, primo su tutti Camille Saint-Saëns, che della Messe ebbe a dire: “La comparsa della Messa di Santa Cecilia nella chiesa di Saint-Eustache provocò una sorta di stupore, di smarrimento. Quella semplicità, quella grandezza, quella luce serena che si levava sul mondo musicale come un'aurora mettevano a disagio molte persone [...]. Eppure, i raggi luminosi sgorgavano a fiotti da quella Messa di Santa Cecilia. All'inizio si rimase abbagliati, poi affascinati, poi conquistati”.

Il 20 dicembre per il Festival di Nuova Consonanza, la finale al Mattatoio - La Pelanda del Concorso di Composizione Franco Evangelisti chiude l’edizione n. 62 della storica manifestazione dedita alla musica contemporanea

 

Come tradizione, il Festival di Nuova Consonanza, giunto quest’anno alla sua 62esima edizione, si conclude sabato 20 dicembre al Mattatoio – La Pelanda (ore 18) con la finale del XXVII Concorso di Composizione Franco Evangelisti, che quest’anno prevede lavori per ensemble da camera composto da flauto, clarinetto, violino, viola, violoncello e pianoforte (da un minimo di 3 strumenti all’intero ensemble). A eseguirla MDI ensemble (nella foto di Davide Santi), formazione italiana divenuta in pochi anni punto di riferimento per l’interpretazione della musica d’oggi, in un costante dialogo con i compositori contemporanei.  Al termine del concerto, sarà la giuria, presieduta da Fausto Sebastiani e composta da Francesco Antonioni, Tonino Battista, Oswald Huýnh e Fabien Lévy, a decretare la composizione vincitrice. 
Le tre partiture finaliste, che si ascolteranno in prima assoluta, sono Dia della compositrice Maria Vittoria Agresti (1996), Fear Of Missing Out di Davide Spina (1997) e Airports, istantanee per cinque esecutori di Danilo Karim Kaddouri (1996 - nella foto a sinistra)). A queste seguono due lavori di Nicola Sani e Alessandro Solbiati compositori di consolidata fama internazionale: del primo in programma Löico (2021) per pianoforte, violino e violoncello, di Solbiati il Secondo trio d’archi (2013).
Il 62° festival di Nuova Consonanza è realizzato con il contributo del Ministero della Cultura Direzione Generale Spettacolo e Direzione generale Biblioteche e istituti culturali, della Regione Lazio - Fondo Unico Spettacolo dal Vivo 2025; INPS – Fondo PSMSAD.
Il festival, promosso da Roma Capitale - Assessorato alla Cultura è vincitore dell’Avviso Pubblico Roma Creativa 365. Cultura tutto l’anno in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.
 
 
Il 62° Festival di Nuova Consonanza è realizzato in collaborazione Accademia di Francia a Roma Villa Medici, Accademia tedesca Roma Villa Massimo, Azienda Speciale Palaexpo - Il Mattatoio Roma, Cineteca di Bologna, Ensemble Modern Patronatsgesellschaft e.V, Festival Resis de A Coruña, Fondazione Isabella Scelsi, Fondazione Musica per Roma, Fondazione Roma Tre - Teatro Palladium, Fondazione Teatro Vespasiano, Roma Sinfonietta, Tempo Reale
 
Media Partnership Rai Radio 3

:::::::::::::
 
Sabato 20 dicembre ore 18
Mattatoio di Roma – La Pelanda
 
Concerto dei finalisti
del Concorso Internazionale di Composizione Franco Evangelisti
 
musiche dei 3 finalisti del concorso:
Maria Vittoria Agresti (1996), Dia (2024)
Davide Spina (1997), Fear Of Missing Out (2024)
Danilo Karim Kaddouri (1986), Airports, istantanee per cinque esecutori (2025)
 
a seguire
 
Nicola Sani (1961), Löico (2021) per pianoforte, violino e violoncello
Alessandro Solbiati (1956), Secondo trio d’archi (2013) per violino, viola, violoncello
                                                          
 
mdi ensemble
Sonia Formenti flauto
Paolo Casiraghi clarinetto
Elia Leon Mariani violino
Paolo Fumagalli viola
Giorgio Casati violoncello
Luca Ieracitano pianoforte
 
Giuria: Fausto Sebastiani (Presidente), Francesco Antonioni,
Tonino Battista, Oswald Huýnh, Fabien Lévy
 


A FERRARA CONCERTO DI NATALE ALL’EX REFETTORIO DI SAN PAOLO

 

Nell'ambito della rassegna FeMu Edu, l'Associazione Bal’danza organizza domenica 21 dicembre alle 16, nell’Ex Refettorio di San Paolo un concerto di canti di Natale dal titolo "I Classici della Tradizione": una rilettura critica e creativa del repertorio attraverso gli arrangiamenti dei compositori Giorgio Babbini, Alicia Montorsi Galli e Damiano Drei. L'appuntamento presenta dal vivo i contenuti del cd allegato alla rivista Amadeus, affidati all’Orchestra La Corelli e al coro Kairos Vox, diretti da Alicia Montorsi Galli. In programma Adeste Fideles, Stille Nacht, In notte placida, Ding Dong Merrily on High, Oh holy night, Deck the Halls, Good King Wenceslas Go To Cuba, Away in a Manger, Les anges dans nos campagnes. 

A FERRARA LUMIÈRE DU TEMPS CON LUCILLA ROSE MARIOTTI E ALESSIO ENEA



Domenica 21 dicembre alle 10.30 la rassegna di Ferrara Musica al Ridotto ospiterà una delle giovani violiniste italiane di maggior curriculum, Lucilla Rose Mariotti, in duo con il pianista Alessio Enea. “Lumière du Temps” è il tema del recital, che si intitola come il loro ultimo CD, edito da Orchid Classic, omaggio esteso e articolato alle Belle Époque. Propone un'intima esplorazione dedicata alla musica da camera per violino e pianoforte tra la fine del Diciannovesimo e l'inizio del Ventesimo secolo, compiendo così un affascinante viaggio nell'eleganza del Salotto europeo e nel virtuosismo tardo-romantico.
Sono in programma pagine di Edward Elgar, Alfredo D’Ambrosio, Lili Boulanger, Henryk Wieniawski, Claude Debussy.  

Mostra fotografica “Giorgio Armani al Teatro alla Scala” - dal 18 dicembre 2025 al 13 gennaio 2026 al Ridotto dei Palchi del Teatro alla Scala

 
Il Teatro alla Scala dedica a Giorgio Armani (nella foto a sinistra, Lelli & Masotti, 1986) l’inaugurazione della Stagione di Balletto 2025/2026, che si apre il 18 dicembre con “La Bella addormentata”. Omaggio a un creatore che ha contribuito a disegnare l’identità della Città di Milano e proiettarla nel mondo, ma anche testimonianza di una collaborazione che ha attraversato i decenni e che le immagini di questa mostra ci permettono di ripercorrere. È il 1980 quando Claudio Abbado propone una serata novecentesca in cui campeggia Erwartung di Schönberg. Sul palcoscenico si proiettano i disegni originali del compositore e il soprano Janos Martin indossa un abbagliante abito bianco, firmato da Giorgio Armani. Nel 1994 Giuseppe Sinopoli dirige Elektra di Richard Strauss con la regia di Luca Ronconi e le scene di Gae Aulenti. Gli abitanti del palazzo degli Atridi vestono i costumi barbarici e favolosi di Giovanna Buzzi, ma per i personaggi di Oreste e del precettore regista e costumista chiedono a contrasto abiti sartoriali e contemporanei ad Armani, il cui segno meglio di ogni altro sembra incarnare l’eleganza di una civiltà più avanzata. La scelta viene ripresa l’anno seguente da Alfredo Arias e dalla costumista Françoise Tournafond per la storica produzione dei Contes d’Hoffmann di Offenbach diretta da Riccardo Chailly: Armani veste il solo protagonista, la cui realtà di uomo di oggi si staglia su una galleria di ambienti e situazioni oniriche e sovrannaturali. Oltre la scena la platea: anno dopo anno Armani si afferma tra i marchi preferiti per le grandi serate interpretando un’idea molto ambrosiana di eleganza raffinata ma refrattaria al chiasso e all’ostentazione.


Nel 1997 il Teatro alla Scala si costituisce in Fondazione di diritto privato e il signor Armani si distingue tra i primi sostenitori. Anni dopo, nel 2020, quando l’infuriare della pandemia costringe il Teatro a sostituire l’inaugurazione della Stagione in Teatro con il gala televisivo “…a riveder le stelle” diretto ancora da Riccardo Chailly con la regia di Davide Livermore, la Scala chiede ai principali protagonisti della moda italiana di contribuire con i loro abiti, con il coordinamento del costumista Gianluca Falaschi. Armani non veste solo star del canto come Lisette Oropesa, Marianne Crebassa, Kristīne Opolais e Vittorio Grigolo, ma anche una nuova generazione emergente di primi ballerini: una generosità che diventerà consuetudine nei 7 dicembre successivi, cui i ballerini sempre più affermati assistono come fotografatissimi ospiti.Al termine dell’emergenza sanitaria Armani accompagna la Scala e la città nei primi passi del ritorno alla vita attraverso un immenso poster in via Broletto con la scritta “Ben tornata!” e uno spettacolare allestimento floreale per il 7 dicembre 2021, cui si aggiunge il ritorno in qualità di Fondatore Sostenitore. Inoltre, dal 2023, Giorgio Armani diviene Honorary Member della “Teatro alla Scala Association of America”.
Un legame che conta ormai 45 anni, le cui radici affondano in un terreno di valori condivisi ma soprattutto nella comune vocazione a interpretare e rispecchiare il volto in perenne evoluzione di una città. Milano è il vero nodo che unisce Giorgio Armani e il Teatro alla Scala.
La Mostra è visibile al Ridotto dei Palchi dal 18 dicembre al 13 gennaio, periodo in cui è in scena il balletto “La Bella addormentata”.

GIULIO CILONA SUL PODIO DELL’ORCHESTRA RAI PER IL TRADIZIONALE CONCERTO DI NATALE

 
Ha fatto registrare il tutto esaurito il Concerto di Natale dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, in programma per una data unica e fuori abbonamento martedì 23 dicembre alle ore 20.30 all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino. Sul podio sale Giulio Cilona (nella foto a destra, di Barbara Rigon), talentuosa bacchetta non ancora trentenne, chiamato a sostituire Ottavio Dantone, costretto a rinunciare al concerto per un’indisposizione. Il direttore d’orchestra belga-americano, che siederà anche al clavicembalo nei brani che prevedono lo strumento, torna alla guida della compagine Rai per la terza volta in un anno, dopo il Concerto di Carnevale e le due date con il pianista Tom Borrow ad aprile scorso. Cilona è attualmente Kapellmeister alla Deutsche Oper di Berlino, incarico che ricopre fin da giovanissimo. L’appuntamento natalizio è trasmesso in diretta su Radio3 e in live streaming su raicultura.it.
 
La serata si apre con il Concerto in re maggiore per due trombe, archi e basso continuo RV 537 di Antonio Vivaldi, con protagoniste le prime trombe dell’OSN Rai Marco Braito e Roberto Rossi. Unico concerto per tromba scritto dal musicista veneziano, torna sui leggii dell’orchestra Rai dopo quarantacinque anni: la sua ultima esecuzione risale al 1980. 
A seguire, è proposta la Pastorale dall’Oratorio di Natale BWV 248 di Johann Sebastian Bach, uno dei più grandi capolavori dedicati alla celebrazione della nascita di Gesù.
Di Wolfgang Amadeus Mozart è poi eseguito il Mottetto in fa maggiore per soprano e orchestra Exsultate, Jubilate, con solista il soprano Francesca Aspromonte (nella foto a sinistra), che sale per la prima volta sul palco dell’Auditorium Rai. Suddiviso in quattro movimenti, il brano fu composto nel 1773 per il cantante castrato Venanzio Rauzzini: più che per il carattere religioso, l’Exsultate si distingue per la raffinatezza della linea vocale e l’inventiva della parte strumentale. 
Chiude infine il programma la Sinfonia n. 6 in fa maggiore op. 68, detta “Pastorale”, di Ludwig van Beethoven. Ultimata nel 1808 e diretta per la prima volta dall’autore nel dicembre di quell’anno al Theater an der Wien di Vienna, questa sinfonia segna un momento di trasfigurazione idilliaca nell’esistenza del genio beethoveniano, sempre scosso dall’intensità del sentire e del soffrire. 

L’ISTITUZIONE SINFONICA ABRUZZESE CELEBRA IL CONCERTO DI NATALE NEL RICORDO DI VITTORIO ANTONELLINI

 

L’Istituzione Sinfonica Abruzzese presenta il Concerto di Natale, in programma sabato 20 dicembre 2025 alle ore 18.00, all’Aquila, presso il Ridotto del Teatro Comunale “Vittorio Antonellini”, repliche domenica 21 dicembre alle ore 17.30 presso il Teatro Comunale di Atri e sabato 3 gennaio alle ore 18.00 a Giulianova, Sala Polifunzionale “I Pioppi”.
Sul podio, a dirigere i professori dell’Orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese, Marco Moresco, che sarà anche al cembalo, in un programma che valorizza il dialogo tra musica e parola. Alla serata partecipa il soprano e voce recitante Giorgia Cinciripì, protagonista di un percorso musicale capace di intrecciare lirismo e narrazione.
Inserito nella 51ª Stagione dei Concerti, l’appuntamento natalizio dell’ISA unisce tradizione, spiritualità e suggestioni fiabesche, offrendo al pubblico un momento di ascolto e condivisione particolarmente sentito nel periodo delle festività.
Il concerto è dedicato alla memoria del M° Vittorio Antonellini (nella foto a sinistra), scomparso il 23 dicembre 2015, figura centrale della vita musicale abruzzese e nazionale. Cofondatore e direttore dell’ISA dal 1974 al 2010, Antonellini ha guidato l’Istituzione per oltre trent’anni, continuando a sostenerla fino alla fine come membro del Consiglio di Amministrazione. La sua visione artistica e il suo instancabile impegno hanno contribuito in modo determinante alla crescita e al prestigio dell’ISA, rendendola un punto di riferimento nel panorama sinfonico italiano.
Con questo Concerto di Natale, l’Istituzione Sinfonica Abruzzese rinnova un gesto di memoria e gratitudine, celebrando nel segno della musica l’eredità artistica e umana di Vittorio Antonellini, nel luogo che oggi porta il suo nome.
Il programma  della produzione si ispira allo spirito più autentico del Natale, momento cardine della liturgia cristiana, ma anche occasione universale di condivisione, pace e fratellanza. Il percorso musicale, quindi, abbraccia il sacro e il profano, il religioso e il laico, attraverso opere di compositori dell’area germanica dal Barocco al Novecento. Un Concerto di Natale che si propone come momento di incontro tra epoche, linguaggi e sensibilità diverse, nel segno della bellezza e dei valori universali che da sempre accompagnano questa festa.
Ad aprire il concerto è la Weihnachts-Ouvertüre di Otto Nicolai, suggestivo affresco sonoro costruito sul celebre corale “Von Himmel hoch”, che introduce l’ascoltatore in un clima dapprima solenne e inquieto, per poi aprirsi a un’esplosione di gioiosa luminosità. Seguono due celebri arie dal Messiah di Georg Friedrich Händel – Rejoice greatly e How beautiful are the feet – pagine tra le più amate dell’oratorio barocco, simbolo della tradizione natalizia soprattutto nel mondo anglosassone.
Di atmosfera più intima e raccolta è la Pastorale per la notte di Natale di Johann David Heinichen, rara gemma del repertorio barocco, che richiama le sonorità semplici e contemplative della Natività.
La seconda parte del concerto è dedicata alla fiaba musicale Tuttifäntchen di Paul Hindemith, una delicata operina natalizia per parole e musica. Una storia poetica e simbolica, ambientata tra boschi innevati, burattini e stelle, in cui il linguaggio musicale di Hindemith, insolitamente lirico e accessibile, dialoga con melodie natalizie tradizionali come Adeste Fideles e Kommet, ihr Hirten.
 
Marco Moresco è Direttore residente dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese dal 2018. Diplomato in Pianoforte, Composizione e Direzione d’Orchestra, ha avviato la carriera direttoriale con la riscoperta de Il ritratto di Giovanni Braga, curandone la revisione critica e dirigendone la prima esecuzione in epoca moderna. Ha diretto un vasto repertorio operistico e sinfonico collaborando con importanti orchestre italiane e internazionali. È attento interprete anche della musica contemporanea.
Giorgia Cinciripì Soprano specializzato nel repertorio rinascimentale e barocco, avvia una brillante carriera concertistica e operistica, esibendosi in prestigiosi teatri e festival in Italia e all’estero, tra cui Utrecht, Innsbruck, Parigi e Vienna. Particolarmente apprezzata nel repertorio barocco e settecentesco, ha inciso per importanti etichette discografiche ed è attivamente impegnata anche nella didattica: dal 2023 collabora con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ed è docente di canto presso il Conservatorio “L. D’Annunzio” di Pescara.