Milano, Teatro Dal
Verme
Giovedì 27 febbraio e sabato 1 marzo 2025
Crema
(CR), Auditorium Manenti / Circuito Sinfonico Lombardo
Venerdì 28
febbraio 2025
direttore Alessandro
Cadario
pianoforte Antonio Alessandri
Orchestra I
Pomeriggi Musicali
Francesco Antonioni
(Teramo
1971)
Bouquet (prima esecuzione assoluta, commissione dei
Pomeriggi Musicali)
Richard Strauss
(Monaco di
Baviera 1864 – Garmisch-Partenkirchen 1949)
Burlesca in Re
minore per pianoforte e orchestra
Max Reger
(Brand
1873 – Lipsia 1916)
Variazioni su un tema di Mozart op. 132
Prosegue l’80a stagione 2024/2025 “80 anni suonati” dei Pomeriggi Musicali con una nuova occasione di festa: a Milano, al Teatro Dal Verme, giovedì 27 febbraio (ore 10 e ore 20) e sabato 1 marzo (ore 17), e anche all’Auditorium Manenti di Crema (CR) venerdì 28 febbraio alle ore 21, nuovo appuntamento del Circuito Sinfonico Lombardo ideato e organizzato dalla Fondazione I Pomeriggi Musicali di Milano per festeggiare proprio il traguardo degli 80 anni della propria Orchestra.
Sul podio il direttore Alessandro Cadario ) e la partecipazione del (nella foto a sinistra di Lorenza Daveriogiovanissimo pianista Antonio Alessandri (nella ultima foto in basso, di Lorenza Daverio) – diciottenne milanese, considerato fra i più interessanti artisti emergenti di questi anni – che sarà impegnato nella Burlesca di Richard Strauss. Il programma musicale si completa con la prima assoluta di Bouquet pagina commissionata al compositore Francesco Antonioni sempre per celebrare l’importante ricorrenza della compagine orchestrale lombarda e infine le Variazioni su un tema di Mozart op. 132 di Max Reger.
Come scrive Raffaele Mellace, «le pagine in programma condividono una caratteristica: “giocano” con oggetti musicali, che compongono e ricompongono, smontano e rimontano con l’atteggiamento ludico proprio dell’arte. Un gioco che è al contempo conoscenza, mezzo per approfondire natura e qualità dello spirito umano. Apre il concerto una novità dedicata agli 80 anni dei Pomeriggi musicali, commissionata a Francesco Antonioni (nella foto a destra). Il titolo, Bouquet, fa esplicito riferimento, quasi fosse un omaggio floreale, all’occasione da cui deriva la commissione. E tuttavia, Bouquet non intende ridursi esclusivamente a una brillante, festiva ouverture da concerto concepita come pezzo d’occasione; comporta comunque una ricerca, ha il gusto della sperimentazione; consiste nella scelta d’una serie di oggetti sonori, idealmente i fiori del bouquet. Tali fiori virtuali vengono presentati separatamente e poi riproposti, arrangiati, come farebbe un fioraio, in un bouquet.
Anche la Burlesca di Richard
Strauss consiste nel gioco, sofisticato, tra due oggetti sonori: il
pianoforte e l’orchestra. O meglio, per dirla con Piero Rattalino,
un’orchestra e un pianoforte “pensato come un’altra orchestra”.
Strauss concepì questo lavoro con in mente un interprete
formidabile, il proprio mentore Hans von Bülow, di cui in quel
periodo era assistente all’orchestra di Corte di Meiningen.
Ricusata dal maestro, la composizione venne finalmente presentata da
Eugène d’Albert, pianista ma anche apprezzato operista, il 21
giugno 1890 nella patria di Bach, Eisenach. L’oggetto sonoro scelto
da Max Reger, il compositore tedesco di orientamento stilistico
classicista benché pressoché coetaneo di Schönberg, è un tema
concepito da un autore a lui carissimo: Mozart. Si tratta in
particolare del tema del tempo d’apertura della Sonata per
pianoforte n. 11 in La maggiore K 331, composta forse a Vienna
nei primi anni Ottanta del Settecento: tema, ispirato a un canto
popolare della Germania meridionale, già predisposto da Mozart nella
collocazione originaria come base d’una serie di sei variazioni.
Reger lo riprende nell’estrema maturità, in quel 1914 che lo
separerà d’un solo biennio dalla morte precoce, a 43 anni, per un
infarto».
NB
Si informa il gentile pubblico che il maestro
Mischa Maisky non potrà essere presente nei previsti concerti del
6 e 8 marzo 2025. Al suo posto ci sarà il violoncellista Ettore
Pagano. Il programma rimarrà invariato con il Concerto per
violoncello e orchestra in Si minore op. 104 di Antonín
Dvorák.
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