Prosegue l’integrale dei quindici Quartetti per archi di Dmitrij Shostakovich che il Quartetto Guadagnini, uno dei migliori in campo non solamente italiano ma internazionale, ha iniziato lo scorso anno e porterà a termine nell’ambito della prossima stagione concertistica di Roma Sinfonietta. Il terzo appuntamenti si svolgerà mercoledì 5 marzo 2025 alle 18, come gli altri all’Auditorium “Ennio Morricone” dell’Università di Roma “Tor Vergata” (Macroarea di Lettere e Filosofia, via Columbia 1).
Il quartetto può essere considerato il genere principe della musica da camera e quelli di Shostakovich costituiscono uno dei cicli quartettistici più importanti non solamente del Novecento ma di ogni epoca. Questi quindici quartetti non hanno solamente un valore specificamente musicale ma raccontano la storia della Russia nel periodo che va dalla vigilia della seconda guerra mondiale all’inizio del disgelo, perché rispecchiano le vicende personali del compositore, i suoi difficili rapporti col regime sovietico, la tragedia della guerra e le speranze nell’avvenire.
In questo concerto si ascolteranno i
Quartetti n. 6, 7 e 8, il primo dei quali è stato scritto nel 1956 e
gli altri due nel 1960. Il Quartetto n. 6 inizia in modo spensierato,
usando melodie infantili e un allegro ritmo di danza, ma prosegue in
modo più serioso con una severa ciaccona e con riferimenti a due
capolavori della musica del Novecento, la Suite lirica di
Berg e Metamorfosi di Richard Strauss. Il breve Quartetto
n. 7 è dedicato alla memoria della prima moglie del
compositore, scomparsa nel 1954, e contiene riferimenti personali che
per la loro forza e pregnanza giustificano la forzatura della
classica struttura quartettistica da parte di Shostakovich. Il
Quartetto n. 8 è dedicato alle vittime del fascismo e della guerra e
fu composto in soli tre giorni a Dresda, dove Shostakovicj si era
recato per prendere accordi sulla musica che avrebbe dovuto scrivere
per un film sul terribile bombardamento di Dresda del 1945: si
racconta che il compositore stesso ascoltò per la prima volta questa
sua musica nascondendo il volto tra le mani e piangendo.
In questo concerto il Quartetto Guadagnini affiancherà ai quartetti di Shostakovich il Quartetto n. 4 del compositore svizzero di origini armene Haig Vartan (nella foto a destra), che accosta questo suo quartetto all’ottavo di Shostakovich: "Entrambi i quartetti rappresentano le atrocità della guerra. Shostakovich rappresenta il bombardamento di Dresda, che lui dipinge come un inferno eterno dove non c'è speranza. Nel mio quartetto, malgrado il contesto tragico [ovvero i cento anni di Yeghern, il Grande Male, che è l’espressione con la quale gli armeni nel mondo designano l’epoca delle deportazioni e dei massacri subiti tra il 1915 e il 1916 da parte del governo e dell’esercito dell’Impero Ottomano] ho provato ad usare un linguaggio poetico, anche ottimista. La speranza è sempre presente."
Il Quartetto Guadagnini è stato fondato nel 2012 e dopo appena due anni ha vinto il premio Piero Farulli, attribuito dalla critica musicale italiana al miglior giovane gruppo di musica da camera. Da allora si è esibito nelle più importanti sale da concerto in Italia, Francia, Austria, Germania, Svizzera, Giappone, Cina, Thailandia ed Emirati Arabi. Ha collaborato anche a spettacoli teatrali con la regia di Mario Martone e la partecipazione di Alba Rohrwacher. Incide per Tactus e Brilliant Classics.
In questo concerto il Quartetto Guadagnini affiancherà ai quartetti di Shostakovich il Quartetto n. 4 del compositore svizzero di origini armene Haig Vartan (nella foto a destra), che accosta questo suo quartetto all’ottavo di Shostakovich: "Entrambi i quartetti rappresentano le atrocità della guerra. Shostakovich rappresenta il bombardamento di Dresda, che lui dipinge come un inferno eterno dove non c'è speranza. Nel mio quartetto, malgrado il contesto tragico [ovvero i cento anni di Yeghern, il Grande Male, che è l’espressione con la quale gli armeni nel mondo designano l’epoca delle deportazioni e dei massacri subiti tra il 1915 e il 1916 da parte del governo e dell’esercito dell’Impero Ottomano] ho provato ad usare un linguaggio poetico, anche ottimista. La speranza è sempre presente."
Il Quartetto Guadagnini è stato fondato nel 2012 e dopo appena due anni ha vinto il premio Piero Farulli, attribuito dalla critica musicale italiana al miglior giovane gruppo di musica da camera. Da allora si è esibito nelle più importanti sale da concerto in Italia, Francia, Austria, Germania, Svizzera, Giappone, Cina, Thailandia ed Emirati Arabi. Ha collaborato anche a spettacoli teatrali con la regia di Mario Martone e la partecipazione di Alba Rohrwacher. Incide per Tactus e Brilliant Classics.
Nessun commento:
Posta un commento