giovedì 20 febbraio 2025

34° Festival Milano Musica FRANCESCO FILIDEI - FIORI, TEMPO, RESPIRO

 

Fiori, tempo, respiro: il 34° Festival Milano Musica, incentrato sulla personalità artistica di Francesco Filidei, tra le più rilevanti e originali della sua generazione, è realizzato in collaborazione con il Teatro alla Scala, in occasione della prima assoluta della nuova opera di Filidei, Il nome della rosa, su libretto tratto dall’omonimo romanzo di Umberto Eco, commissionata e prodotta dal Teatro alla Scala e dall’Opéra National de Paris, in coproduzione con il Teatro Carlo Felice di Genova.
Due gli appuntamenti del Festival al Piermarini. L’inaugurazione, il giorno precedente alla prima dell’opera, con l’Ensemble Intercontemporain e l’Ensemble vocale Les Métaboles diretti da Léo Warynski (nella foto a sinistra), è interamente dedicata alla musica di Filidei, e in particolare incentrata sull’intenso Requiem per coro e strumenti del 2020, in prima italiana. Il successivo concerto dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, diretta da Maxime Pascal, presenta il Cantico delle creature per soprano e orchestra di Filidei, con la voce di Anna Prohaska, dedicataria del brano, e due concerti per violino interpretati da Patricia Kopatchinskaja in prima esecuzione: Not alone we fly di Aureliano Cattaneo – co-commissione Theater und Philharmonie Essen GmbH, Orchestre National de Lille, Wiener Konzerthaus con ORF Radio-Symphonieorchester Wien, Milano Musica – e Tacet di Stefano Gervasoni – co-commissione Milano Musica, Sinfonieorchester Basel, WDR, Orchestre Philharmonique de Radio France.
I concerti all’Auditorium di Milano, in coproduzione con l’Orchestra Sinfonica di Milano, hanno al centro l’esecuzione in prima italiana del Concerto per viola di Filidei – co-commissione Bayerischer Rundfunk/musica viva e Milano Musica – con il violista Antoine Tamestit (nella foto a destra), sotto la direzione di Tito Ceccherini.
Il programma del Festival si apre naturalmente anche ad altre direzioni di ricerca e mette in costellazione il lavoro di Filidei con quello di autori del passato, più o meno recente, da Liszt a Debussy, Messiaen, Ligeti, Xenakis, oltre a Berio e Boulez, e del presente, con i quali l’artista è in dialogo.
Tra i contemporanei, sono presentati brani, spesso in prima italiana o in prima assoluta, di compositori e compositrici di differenti generazioni: da Georges Aperghis, Toshio Hosokawa e Salvatore Sciarrino a Stefano Gervasoni, Rebecca Saunders e Jean-Luc Hervé, ai coetanei (o quasi) Aureliano Cattaneo, Francesca Verunelli, Mauro Lanza, Noriko Baba, Daniela Terranova, Silvia Borzelli, Marco Momi e Vito Žuraj, ai più giovani Milica Djordjevic, Daniele Ghisi, Claudia Jane Scroccaro, Clara Iannotta e Mikel Urquiza.
Il Quartetto Prometeo, con Notturno sulle corde vuote di Filidei accostato al Notturno di Berio, il Trio Catch e il trio composto da Nurit Stark al violino, Francesco Dillon al violoncello ed Emanuele Torquati al pianoforte sono protagonisti al Ridotto dei Palchi del Teatro alla Scala.
Torna il flautista Matteo Cesari, con la partecipazione di Andrea Biagini, nella Chiesa di Sant’Angelo, con la prima assoluta della nuova versione del volume III dell’Opera per flauto di Sciarrino.
Debutta al Festival l’ensemble Opificio Sonoro, diretto da Marco Momi (nella foto a sinistra), in due concerti al Teatro Arsenale, con gli otto sketch in un atto de L’Opera (forse), contraltare ironico alla prima scaligera, con Federico Maria Sardelli voce recitante, e un ampio repertorio di autori contemporanei.
Per festeggiare i cent’anni dalla nascita, il Festival propone un omaggio a Berio con tutte le sue esperienze elettroniche a cura di Tempo Reale, con la regia del suono di Francesco Giomi e Francesco Canavese, mentre l’Ircam di Parigi e i solisti dell’Ensemble Intercontemporain sono protagonisti del concerto dedicato a Boulez, al Teatro Elfo Puccini. Dai due grandi maestri alla musica elettronica ed elettroacustica di oggi: in Pirelli HangarBicocca, un recital del contrabbassista Florentin Ginot (nella foto a destra), con prime esecuzioni di Iannotta, Filidei e Scroccaro, è preceduto dalla prima assoluta del brano di musica elettronica In the Dust of this planet di Lanza, co-commissionato da Ircam-Centre Pompidou, Milano Musica, WDR.
Per la prima volta dal 2018, Filidei torna a esibirsi all’organo in un recital con opere di Berio, Liszt e Xenakis nella Chiesa di Sant’Angelo e successivamente in San Simpliciano con Les Cris de Paris diretti da Geoffroy Jourdain, con la prima italiana di VicentinoOo per ensemble vocale e due arpe di Francesca Verunelli. L’organo è protagonista nuovamente in Sant’Angelo con il recital di Hampus Lindwall e nel concerto di Angela Metzger (nella foto a sinistra) con l’Ensemble del Conservatorio G. Verdi di Milano, a seguito di un lavoro di studio con lo stesso compositore e con alcuni solisti dell’Ensemble Intercontemporain.
L’installazione per voce ed elettronica di Jean-Luc Hervé, Éloge de la plante, dopo il successo del 2024, viene replicata all’Orto Botanico di Brera, con il soprano Jeanne Crousaud (nella foto a destra), anche interprete, insieme al musicologo in scena Marco Lenzi, della prima esecuzione assoluta dell’integrale del Primo libro delle Proesie di Filidei su testi di Federico Maria Sardelli al Teatro Gerolamo.
In anteprima a Palazzo Invernizzi e all’Institut français Milano, sono proposte le proiezioni dei due precedenti titoli operistici di Filidei: Giordano Bruno del 2014 e L’inondation del 2018, entrambe precedute da una conversazione con il compositore. Al MEET Digital Culture Center sono programmate le due proiezioni di Inferno, film muto del 1911 di Francesco Bertolini, Adolfo Padovan e Giuseppe De Liguoro, con la colonna sonora performativa di Edison Studio, nel segno della “contemporaneità” tra la Commedia dantesca e Il nome del- la rosa ambientato nel 1327.
Tra i vari momenti di incontro con il compositore, dal Conservatorio di Milano a Palazzo Invernizzi, la Giornata di Studi alla Biblioteca Braidense, curata da Ingrid Pustijanac, propone spunti di riflessione sull’ampio catalogo presentato in questo Festival: dal repertorio da camera ai brani per ensemble strumentale e vocale, dalle partiture grafiche per pianoforte del 1995-1996 al teatro musicale e ai più ampi lavori sinfonici degli anni recenti.


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