Venerdì 7 marzo 2025 ore 20
Domenica 9 marzo 2025 ore 16
Auditorium di Milano, Largo Mahler
Franz Joseph Haydn
Sinfonia n. 101 in Re maggiore
Hob.I:101 "L'orologio"
Antonìn Dvořák
Sinfonia n. 5 in Fa maggiore op. 76
Orchestra Sinfonica di Milano
Claus Peter Flor Direttore
Con il contributo del Ministero della
Cultura.
Fondatori Istituzionali: Regione
Lombardia, Comune di Milano.
Fondatori Promotori: Città
metropolitana di Milano, Camera di Commercio di Milano Monza
Brianza Lodi, Banco BPM, Pirelli,
Intesa Sanpaolo.
Con il sostegno di Fondazione Cariplo.
Oggi Direttore Emerito dell'Orchestra Sinfonica di Milano, Claus Peter Flor ha ricoperto il ruolo di Direttore Ospite Principale dell’Orchestra dal 2003 al 2008, per poi diventarne Direttore Musicale dal 2018 al 2022. Anni intensi, che hanno segnato la storia della compagine di Largo Mahler. Con Flor l’Orchestra ha svolto un intenso lavoro di approfondimento sul repertorio dell’Europa centrale e che ha portato l’Orchestra a confrontarsi, sempre con maggior audacia, con i grandi capolavori sinfonici.
In programma Franz Joseph Haydn, nella cui sterminata produzione sinfonica ci offre continuamente momenti di umorismo strumentale insospettati, infondendo le partiture di dettagli estremamente raffinati e di colpi di scena, applicando costantemente il proprio bagaglio contrappuntistico dove necessario e senza strafare altrove, e, non ultimo, il dono della melodia. Ne è un massimo esempio la Sinfonia n.101 in Re maggiore L’orologio di Franz Joseph Haydn, composta nel 1794 e facente parte delle cosiddette “Sinfonie londinesi”. E’ l’accompagnamento ritmicamente regolarissimo dell’Andante ad aver suggerito il titolo con cui la Sinfonia è nota fin dai giorni della prima esecuzione assoluta, il ticchettìo dell’orologio cede a un certo punto a momenti più drammatici, dato che la forma di variazione esige cambiamenti sensibili nella strumentazione, salvo poi tornare (a mo’ di rondò) all’andamento “da orologio”.
Fa contraltare la Sinfonia n.5 di Antonin Dvořák, composizione dell’estate del 1875 dedicata al direttore Hans von Bülow, un vero e proprio punto di svolta nella carriera compositiva del musicista boemo, sempre più incline a utilizzare ritmi e melodie popolari della sua terra natìa e di altre regioni slave, che permea la Sinfonia n.5 con l’allegria rustica delle danze paesane e da un idilliaco romanticismo.
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