martedì 25 febbraio 2025

SOKHIEV TRA RUSSIA E ORIENTE - OMAGGIO A ŠOSTAKOVIČ NEL CINQUANTENARIO DELLA SUA MORTE, CON IL VIOLONCELLO DI ISTVÁN VÁRDAI.


Nel cinquantenario della morte di Dmitrij Šostakovič, il direttore Tugan Sokhiev (nella foto a destra) – suo compatriota, nonché presenza costante in gran parte delle principali orchestre al mondo – dirigerà giovedì 27 febbraio ore 19.30 (repliche venerdì 28 febbraio ore 20.30 e sabato 1 marzo ore 18) un programma di grande suggestione, che spazierà sapientemente dalle musiche del compositore russo fino a raggiungere l’Oriente delle mille e una notte di Shéhérazade di Rimskij- Korsakov. A condividere con Sokhiev il palco della Sala Santa Cecilia (Auditorium Parco della Musica) vi sarà l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e il violoncellista ungherese István Várdai, vincitore del primo premio al prestigioso ARD International Music Competition, acclamato dal New York Times come un interprete encomiabile per la sua fluidità e virtuosismo.
 
La prima parte del programma sarà interamente dedicata a Šostakovič ricordato – nel conquantenario della sua morte – attraverso l’esecuzione di due lavori che tra loro non potrebbero essere più diversi. Si inizia con la brillante Ouverture Festiva, originariamente concepita per celebrare i trent’anni dalla Rivoluzione russa e in seguito eseguita spesso durante anniversari e festività (quale miglior occasione, quindi, dell’anniversario di Šostakovič). A seguire, il Concerto per violoncello n. 2, dall’atmosfera più introspettiva e malinconica, che vedrà protagonista il violoncellista István Várdai (nella foto a sinistra).
Di tutt’altro respiro sarà la seconda parte della serata, dalle tinte decisamente più orientaleggianti: anch’egli di origine russa, Rimskij- Korsakov nutriva una forte fascinazione per l’Oriente, tanto da renderlo elemento costante e caratterizzante della sua musica. La sinfonia è ispirata alla celebre raccolta di racconti Le mille e una notte, da cui sono estrapolati singoli episodi, tra loro slegati. Rimskij- Korsakov scrisse di suo pugno una breve introduzione alla suite, rendendo chiaro il riferimento alla raccolta: «Di molte cose fantastiche gli raccontò Shahrazād, portando le parole di poeti e di canti, volando di fiaba in fiaba, e di racconto in racconto». La suite sinfonica assume, infatti, le sembianze di un racconto musicale, in cui il ruolo di ‘narratore’ è affidato a un tema del violino. Questo tema, come un vero e proprio filo conduttore, emerge in tutti i movimenti, creando continuità, e intende rappresentare la voce della giovane, colei che nella fonte originaria narrava i racconti.
 

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