Giovedì 19 settembre 2024 alle ore 20, continua la programmazione autunnale del Teatro con il secondo concerto sinfonico in sala Zubin Mehta: al suo debutto al Maggio, Alessandro Bonato (nella foto in alto, di Leonardo Ferri) sul podio alla guida dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino.
In locandina, un programma interamente dedicato alla musica russa: apre la serata il celebre Concerto n. 2 in do minore op. 18 per pianoforte e orchestra di Sergej Rachmaninov presentato a Mosca il 9 novembre del 1901 sotto la direzione di Alexander Ziloti (con Rachmaninov solista). Solista è Francesco Libetta. È una composizione che unisce una scrittura pianistica assai difficoltosa a un’enfasi melodica ricca di pathos, che vede in primo piano il pianoforte rispetto all’orchestra, qui chiamata a supportare il solista. Il brano è celebre anche per essere molto citato nella cultura di massa cinematografica, o nell’ambito della musica pop, tra cui si ricorda la scena del film Quando la moglie è in vacanza in cui l’attrice Marylin Monroe veniva ‘scossa’ dalla musica.
Alessandro Bonato è considerato uno dei più giovani promettenti direttori italiani, nasce a Verona e studia violino, composizione e direzione d’orchestra presso il locale Conservatorio con Piercarlo Orizio. Si è imposto all’attenzione internazionale nel 2018, a soli 23 anni, conquistando il terzo premio alla “Malko International Competition” di Copenhagen ed è stato il più giovane Direttore Principale dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana per il biennio 2021-2022. In Italia ha diretto l’Orchestra della Toscana, la Filarmonica della Scala, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, la Filarmonica del Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo ed è regolarmente ospite de I Pomeriggi Musicali, mentre all’estero è stato ospite della Danish National Symphony Orchestra e della CRR Symphony Orchestra di Istanbul. Dalla stagione 2024/25 sarà Direttore Ospite dell’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano. “Eseguiremo brani tratti dal repertorio russo - spiega il maestro Alessandro Bonato - iniziando con il Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra di Rachmaninov, uno dei più celebri di tutto il repertorio pianistico, per proseguire con la suite da Il lago dei cigni che contiene i più noti passi del balletto che tutti conosciamo. In chiusura, ci sarà il Capriccio italiano: una dedica del compositore all’Italia, paese nel quale è venuto diverse volte, in cui sentiremo tantissimi temi che ricordano la nostra musica”.
Solista al pianoforte durante l’esecuzione, Francesco Libetta (nella foto di Michele Monasta/MMF) che torna al Maggio dopo il suo concerto con l’Accademia Bartolomeo Cristofori dello scorso aprile: pianista italiano, Steinway Artist, considerato tra i più versatili e stimati nel mondo (le cui registrazioni sono pluripremiate da Diapason, Le Monde de la Musique, Classique e Amadeus), ha collaborato con direttori quali Antonio Pappano, Marc Andreae e Christian Mandeal; artisti, fra i quali Giovanni Sollima, Anna Caterina Antonacci, Mariella Devia; attori quali Alessio Boni, Marisa Laurito, Alessandro Preziosi, Simona Marchini e danzatori quali Carla Fracci, oltre ad aver fondato il gruppo di ballo Corerofonie. Del concerto di Rachmaninov dice: “Quando si decide di studiare il pianoforte, si ha di fronte un piccolo gruppo di pezzi del repertorio pianistico conosciuti da sempre come “Per Elisa” di Beethoven o “La Polacca” di Chopin. Per i concerti con pianoforte e orchestra, c’è sicuramente il secondo concerto di Rachmaninov: un concerto che piace a tutti. Il compositore l’ha scritto in un momento catartico anche per sé stesso, poiché voleva uscire da un periodo complicato, in cui si misura con dei messaggi di grande passionalità. Con il maestro Bonato abbiamo iniziato a provare ed è come aver avuto una Lamborghini per divertirci insieme a fare musica”.
In chiusura al concerto la suite da Il lago dei cigni, suite op. 20a e il Capriccio italiano op. 45 di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Nonostante sia oggi tra i balletti più amati in assoluto, il Lago dei cigni non divenne noto al suo debutto nel 1877, ma anni dopo (nel 1882) grazie ad una Suite da concerto (elaborata dal compositore stesso) e articolata in sei numeri che riassumono i momenti salienti della vicenda: l’apparizione di Odette, accompagnata dal celeberrimo e malinconico tema intonato dall’oboe, la festa danzante a ritmo di valzer, la danza caratteristica dei piccoli cigni, la Scena di Odette e Siegfried al lago, la Danse hongroise e la scena finale che descrive la disperazione di Odette per il tradimento subito. Il Capriccio italiano op. 45, composto tra il 1879 e il 1880, fu ispirato dal soggiorno in Italia di Pëtr Il’ič Čajkovskij che cercò di mettere in musica il calore, la solarità e le tradizioni degli italiani dando origine ad una partitura dai colori smaglianti e dalle sonorità italiche: dalla fanfara di apertura, al canto popolare toscano intonato dagli oboi, dallo stornello romanesco pieno di slancio, alla trascinante tarantella posta in chiusura.
La locandina
Alessandro Bonato, direttore
Sergej Rachmaninov
Concerto n. 2 in do minore op. 18 per pianoforte e orchestra
Moderato/Adagio sostenuto/Allegro scherzando
Francesco Libetta, pianoforte
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Pëtr Il’ič Čajkovskij
Il lago dei cigni, Suite dal balletto op. 20a
Scène nn. 10 e 14/Valse n. 2/Danse des cygnes n. 13, Variazione 4/Scène n. 13, Variazione 5/
Danse hongroise. Czardas n. 20/Scène n. 28 e inizio n. 29
Pëtr Il’ič Čajkovskij
Capriccio italiano in la maggiore op. 45
Andante un poco rubato. Pochissimo più mosso. Allegro moderato. Andante. Allegro moderato. Presto
Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino
SALA ZUBIN MEHTA
Giovedì 19 settembre 2024 ore 20
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