Si terrà nel magico Salone degli Incanti di Trieste, lunedì 16 settembre, alle 20.30, il concerto "Il Gioco della Danza" in cui si intrecciano i suoni antichi, inconfondibili e unici della tiorba, della chitarra barocca e del clavicembalo. L'appuntamento fa parte di un percorso speciale dal titolo “Danze e Contraddanze” ospitato all'interno del "Festival di Trieste - il Faro della Musica" - la rassegna organizzata dalla Società dei Concerti Trieste e dal Comune di Trieste - ed è una sezione dedicata alle danze di tutti i periodi e di vari stili che hanno rappresentato diversi popoli e culture (dal periodo Rinascimentale al Flamenco).
In questo concerto Paola Erdas, cembalista eclettica e una delle più importanti specialiste di strumenti a tastiera rinascimentali, e Rolf Lislevand, liutista di fama, disegnano col suono due quadri che mostrano delle scene di ballo, uno ambientato in Francia e un altro in Italia su musiche di Vizée, Couperin, Perrine, d’Anglebert, Corbetta, Piccinini, Kapsberger e Valente.
Gli strumenti sono «diversi come aspetto, ma strettamente legati dalla magia della corda pizzicata, alle volte rivali, ma spesso amorosamente insieme», come spiega Paola Erdas, protagonista insieme a Rolf Lislevand (nella foto a destra) di questo incontro dove la tiorba e il clavicembalo saranno portati in vita dalle loro sapienti mani, tra le navate e le vetrate dei grandi finestroni sul mare e sulla città del Salone degli Incanti di Trieste.
«Questo concerto - spiega Paola Erdas (nella foto a sinistra), è un incontro tra due anime, simili e diverse al tempo stesso che giocano sulle note delle danze tra la fine del Seicento e gli albori del Settecento, tra Francia e Italia. Una sfida a colpi di corde pizzicate, un gioco di danze appunto, un concerto intellettuale e ludico a un tempo, per la gioia di chi suona e il diletto di chi ascolta.»
Qui infatti la tiorba e il clavicembalo, due strumenti cugini simbolo dell’apoteosi del suono pizzicato, si troveranno a ricreare l’atmosfera specialissima della Parigi a cavallo tra Seicento e Settecento. In quel magico momento il repertorio dei due strumenti si mescola, si confonde in un repertorio in cui fioriscono le sonorità, le atmosfere raffinate e al tempo stesso dense di passione. Ed è la danza la forma musicale che pervade questo repertorio, ed è danzando che tiorba, chitarra barocca e cembalo si rincorrono in un’evocazione sonora, nuova e antica al tempo stesso che riporta il pubblico a rivivere le serate conviviali in cui si ritrovavano liutisti e cembalisti, a suonare, a bere un buon bicchiere di vino, a godere reciprocamente della loro incredibile musica. Ma tiorba e cembalo furono anche protagonisti delle notti dell’Europa Latina, dove nei palazzi si danzava e nelle strade i musicisti sfidavano le ronde suonando e improvvisando per ore.
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