Non poteva concludersi in un luogo diverso il Festival Respighi Bologna 2024: l’ultimo degli appuntamenti in programma, martedì 1° ottobre, è infatti nella Sala Bossi del Conservatorio “G.B.Martini”, istituzione in cui Ottorino Respighi ha studiato, diplomandosi in violino e in composizione con Maestri come Torchi e Martucci. Si snoda attraverso le pagine di tre giganti della musica il programma del concerto. Dedito alla riscoperta sia di Respighi che di compositori suoi contemporanei o a lui in qualche modo collegabili a vario titolo, il Festival coltiva l’esecuzione di partiture per varie ragioni poco conosciute, alternandole a capolavori più noti. La serata conclusiva, affidata all’Orchestra Senzaspine diretta da Matteo Parmeggiani, si aprirà con la Serenata per piccola orchestra di Respighi, omaggio incrociato al Maestro Rimskij-Korsakov, incontrato a San Pietroburgo, così come all’amico Giacomo Puccini.
“Sono molto felice di chiudere l’edizione di quest’anno del Festival Respighi”, commenta Parmeggiani, “un festival con cui come Senzaspine collaboriamo dall’edizione zero, ma che mi vede per la prima volta sul podio, e che ogni anno sta diventando più importante e di respiro internazionale, proprio come il grande compositore a cui è dedicato. Il programma è molto interessante e variegato, le sonorità passano dalla delicatezza e cantabilità del Concerto per chitarra di Castelnuovo-Tedesco, all’imponenza del Concerto op. 100 di Bossi, il tutto introdotto da una breve ma evocativa chicca di Respighi. Un onore essere sul palco con due grandi artisti come l’organista Andrea Macinanti (nella foto a destra) e il chitarrista Eugenio Della Chiara”.
La poliedricità compositiva di Respighi, autore prolifico e trasversale, ha generato sotto l’influenza di Bach anche numerose composizioni per organo. In un gioco di rimandi, l’Aria in sol minore per violino e organo scritta a Mosca nel 1901, fu rivisitata da Respighi cinque anni più tardi e nel 1949, a tredici anni dalla scomparsa del compositore, per organo solo da Irene Fuser, concertista e docente di organo al Conservatorio di Bologna. Insieme al Preludio in la minore sopra il Corale di Bach “Ich hab’ main Sach Gott heimgestellt” e al Concerto in la minore per organo e archi di Bossi, a eseguirle sarà l’organista Andrea Macinanti.
A Eugenio della Chiara (nella foto a sinistra), chitarra, è invece
affidato il Concerto in re maggiore per chitarra e orchestra di
Castelnuovo-Tedesco, composto alla fine degli Anni Trenta del
Novecento in un’ottica di valorizzazione e rivalutazione dello
strumento.
“Occuparsi di Respighi significa
intraprendere un viaggio affascinante intorno alla vita e all’opera
di uno straordinario compositore vissuto in un’epoca irripetibile
per gli aneliti culturali e la concomitanza di altri colossi della
musica di quel periodo” commenta Maurizio Scardovi, Direttore
Artistico e ideatore del Festival dedicato al compositore bolognese.
E, ora che si avvicina la conclusione dell’edizione in corso,
prosegue: “Ottorino Respighi - poeta doctus, come lo definiva il
critico Paolo Isotta - è stato un artista colto che ha indirizzato
il proprio interesse verso la letteratura, l’arte, la storia e
tutta questa conoscenza è tangibile in tutta la sua opera. Respighi
ci affascina, ci conquide e ci arrichisce. Questa edizione del
Festival Respighi Bologna ci ha permesso di ascoltare opere rare di
autori come Busoni, Zemlinsky, Alfano, Ravel, Rachmaninov,
Rimsky-Korsakov e altri ancora. Il viaggio è appena iniziato, ma
siamo certi che sarà lungo ed entusiasmante!”.
Alessandra Scardovi, Presidente di Fondazione Musica Insieme, partner artistico e organizzativo della manifestazione, aggiunge: “Definirei appassionante questa edizione del Festival Respighi Bologna che conferma una costante crescita qualitativa grazie alla presenza di grandi artisti e di nuovi giovani talenti che ci accompagnano nella riscoperta di un patrimonio musicale di inestimabile valore di cui per troppo tempo siamo stati privati”. Quest’anno abbiamo registrato un notevole incremento di pubblico e la presenza di critici musicali provenienti dall’estero quale prova tangibile di un rinnovato interesse sull’opera ed il valore di Ottorino Respighi (nella foto a destra) nel mondo. Grazie al Festival Respighi Bologna si è creata intorno alla figura di questo grande compositore nostro concittadino un’aura di curiosità e desiderio di riscoperta: lo riteniamo un successo che ci esorta a proseguire su questa strada con sempre maggior impegno e convinzione”.
Con il concerto conclusivo, il Festival darà al pubblico l’appuntamento al 21 settembre 2025, quando a salire sul podio sarà Zubin Mehta, che con entusiasmo ha accettato l’invito del Festival Respighi Bologna e di Musica Insieme a dirigere il concerto inaugurale del prossimo anno, alla guida dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, altro partner importante del Festival sin dalle sue origini.
Alessandra Scardovi, Presidente di Fondazione Musica Insieme, partner artistico e organizzativo della manifestazione, aggiunge: “Definirei appassionante questa edizione del Festival Respighi Bologna che conferma una costante crescita qualitativa grazie alla presenza di grandi artisti e di nuovi giovani talenti che ci accompagnano nella riscoperta di un patrimonio musicale di inestimabile valore di cui per troppo tempo siamo stati privati”. Quest’anno abbiamo registrato un notevole incremento di pubblico e la presenza di critici musicali provenienti dall’estero quale prova tangibile di un rinnovato interesse sull’opera ed il valore di Ottorino Respighi (nella foto a destra) nel mondo. Grazie al Festival Respighi Bologna si è creata intorno alla figura di questo grande compositore nostro concittadino un’aura di curiosità e desiderio di riscoperta: lo riteniamo un successo che ci esorta a proseguire su questa strada con sempre maggior impegno e convinzione”.
Con il concerto conclusivo, il Festival darà al pubblico l’appuntamento al 21 settembre 2025, quando a salire sul podio sarà Zubin Mehta, che con entusiasmo ha accettato l’invito del Festival Respighi Bologna e di Musica Insieme a dirigere il concerto inaugurale del prossimo anno, alla guida dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, altro partner importante del Festival sin dalle sue origini.
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