venerdì 5 dicembre 2014



L'impresario in angustie di Domenico Cimarosa (1749-1801)
Libretto di Giuseppe Maria Diodati
Farsa per musica in un atto


Artisti di Santa Cecilia Opera Studio
Ensemble Novecento

Personaggi ed interpreti
Fiordispina
(soprano) - detta la Coribanti, prima buffa - Sabrina Cortese
Doralba
(soprano) - prima giocosa - Mariangela Marini
Merlina
(soprano) - prima donna seria - Maria Luisa Lattante
Don Crisobolo
(basso) - impresario sciocco e presuntuoso - Carlo Feola
Don Perizonio Fattapane
(basso) - poetastro - Gianluca Giamminonni
Gelindo Scagliozzi
(tenore) - maestro di cappella - Kang Jeon Wook
Strabinio
(soprano) - uomo rissoso, protettore di Doralba - Annapaola Pinna

Preparazione vocale Claudio Desderi, Anna Vandi
Preparazione musicale Stefano Giannini, Alessandro Marini
Esecuzione in forma semiscenica a cura di Cesare Scarton


Ensemble Novecento (ensemble strumentale dei corsi di perfezionamento)
Alessandro Marini
Primo Violino

Nicola Bossone
violino II
Alfonso Bossone
viola
Livia De Romanis
violoncello
Maurizio Raimondo
contrabbasso
Andrea Centamore
oboe I
Cecilia Castro Aldrey
oboe II
Andrea Caretta
corno I
Luigi Ginesti
corno II

L'atto unico L'impresario in angustie è uno degli ultimi lavori composti a Napoli da Cimarosa prima dell'ingaggio come maestro di cappella alla corte di Caterina di Russia (1787). La trama ripercorre il fortunatissimo filone della satira del mondo teatrale, la cui fonte di ispirazione fu il testo di Benedetto Marcello Il teatro alla moda (1720). Ci vengono mostrati i preparativi per l'allestimento di una nuova opera sotto la guida di un impresario maneggione, alle prese con un musicista senza estro, un poetastro ignorante ma fanatico delle lettere classiche, tre primedonne sempre pronte a reclamare parti prestigiose, vestiti di scena fastosi, ricchi compensi, e il protettore di una di queste.
Le dimensioni della partitura della versione di Vienna del 1793, che viene presentata questa sera, sono quelle della farsa: undici numeri musicali, con sette arie, un duetto e tre brani d'insieme. La musica di Cimarosa percorre con la consueta facilità inventiva la vicenda e coglie puntualmente le molte occasioni di comicità.
Nel 1787 Goethe assistette a una rappresentazione dell'Impresario in angustie al Teatro Valle di Roma, e ne fu così divertito da riproporre l'opera più volte a Weimar durante gli anni Novanta del Settecento in un suo adattamento in lingua tedesca. Nel suo diario romano Goethe registra la prima impressione avuta da quell'esecuzione: "un ottimo lavoro che ci ha divertito a dispetto del gran caldo della sala. C'è un quintetto riuscitissimo in cui il poeta librettista legge il suo pezzo, l'impresario e la prima donna battono le mani, il compositore e la seconda donna dall'altra parte lo criticano, dopo di che succede un baccano generale".

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