giovedì 4 dicembre 2014

Al Teatro Comunale di Modena
LA COMPAGNIA SPAGNOLA UMMA UMMA DANCE
OSPITE DI PASSIONI IN DANZA
 

In scena venerdì 5 dicembre alle 21 al Teatro delle Passioni il secondo appuntamento di Passioni in Danza con la spagnola Umma Umma Dance.
Coreografo e fondatore della compagnia con sede a Barcellona, Guido Sarli è un talento emergente della danza europea, emigrato in Olanda per formarsi alla Rotterdam Dance Academy. Ha preso parte al progetto Kamuyot della Batsheva Dance Company durante il quale ha lavorato a stretto contatto con il coreografo israeliano Ohad Naharin. Un rapporto etico e materiale con il corpo del danzatore è al centro del suo linguaggio coreografico che unisce elementi fisici, sensoriali e teatrali per raccontare, con immediatezza comunicativa, storie dai confini invisibili e soggetti di condivisione universale.
Da sempre interessato al cinema come forma espressiva, ha intrapreso un percorso di originale mediazione fra coreografia e codici cinematografici. Stuntman, attraverso il riferimento ironico al B movie e all’adrenalina dell’azione, cerca un equilibrio tra virilità dell’attore e fragilità esistenziale. Una riflessione sull'identità mutabile dell'essere umano e sulla sua costante necessità di vedersi riflesso negli occhi degli altri. Una caduta libera sopra una sottile linea emotiva che separa la finzione dalla realtà, dove la vita acquisisce valore e significato solo nell'azione.Loser Kings nasce dalla suggestione per il filone del film carcerario. Il brano, già pluripremiato in concorsi internazionali, esplora l’essenza autentica e primitiva dell’essere umano guardando al corpo come a un’allegorica prigione dell’individuo.
“Durante la mia formazione di coreografo ho vissuto molte esperienze diverse”, racconta Sarli, “e ho assorbito molto da grandi coreografi, Ohad Naharin, tra gli altri. Ma oggi punto a costruire in scena qualcosa che io stesso vorrei andare a vedere, e sento che la mia ricerca si sta spostando. Mi muovo verso una dimensione più simile alla drammaturgia in movimento che è propria del linguaggio cinematografico, capace di restituire un prisma di storie altrimenti invisibili. Il cinema ha questo tipo di forza e di ispirazione, e per me è più facile trovare punti di riferimento in altri linguaggi piuttosto che nella sola danza. Riconosco il lavoro dei maestri del passato, ma sento che oggi la danza è in un momento di passaggio; può fare un salto in alto, e in avanti, e diventare una forma di espressione artistica capace di uscire dai limiti di una ristretta cerchia di pubblico”.

Nessun commento:

Posta un commento