E’ un appuntamento orchestrale tra i più attesi della stagione 2024/25: giovedì 14 novembre alle 20.30 la Filarmonica Toscanini diretta da Andrey Boreyko (nella foto in alto) salirà sul palco del Teatro Comunale di Ferrara “Claudio Abbado” per il terzo dei concerti sinfonici del cartellone. Il programma della serata presenta due capolavori assoluti del repertorio classico: il Concerto per violoncello di Dvořák, che vedrà come solista la violoncellista Miriam Prandi (foto in basso), e la Suite orchestrale tratta dall’Uccello di fuoco di Stravinsky.
Il programma della serata si aprirà con il Concerto in si minore op. 104 di Antonín Dvořák. Ultimo dei concerti del compositore boemo, scritto durante il suo soggiorno newyorkese tra il 1894 e il 1895, può essere considerato una sintesi del credo artistico di Dvořák; sonorità e ritmi centro europei si fondono con suggestioni nuove, il tutto incastonato nella perfetta forma classica. Proprio alla sua esperienza americana il compositore fu debitore dell’ispirazione; a parte un abbozzo giovanile, rimasto incompiuto, Dvořák non sembrava infatti assolutamente interessato a scrivere un concerto per violoncello. Cambiò opinione dopo aver ascoltato il Concerto di Victor Herbert, suo collega al Conservatorio di New York. Scrisse così quella che oggi è considerata una delle principali opere per violoncello, dedicata all‘amico e virtuoso dello strumento Hanus Wihan. Il concerto, che non ha la consueta cadenza prima del finale, raggiunge un perfetto equilibrio tra virtuosismo del solista e dimensione lirica ispirata a un continuo dialogo con l‘orchestra.
La serata prosegue con la Suite orchestrale tratta dall’Uccello di fuoco di Stravinsky. L’uccello di fuoco fu la prima delle grandi partiture create da Stravinsky per i Balletti Russi di Sergej Djagilev. Fu il trampolino di lancio per la fama e la notorietà di Stravinskij e del coreografo Michel Fokine e si può dire che è sempre stata la composizione di Stravinsky più nota e amata dal grande pubblico. La sua fortuna si deve in buona misura alle Suite da concerto, grazie alle quali alcune sue pagine sono divenute dei classici del repertorio orchestrale. In questa occasione si eseguirà la Suite III realizzata per Los Angeles nel 1945. Nella struttura drammaturgica Stravinskij contrappone i due mondi della fiaba affidando quello soprannaturale dell’Uccello di fuoco e del malvagio Kaščej che rappresentano il mondo malefico a materiali cromatici, politonali e armonie dissonanti, quello di Ivan e delle principesse – il mondo luminoso – a un linguaggio diatonico e a melodie cantabili di matrice popolareggiante.
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