Secondo appuntamento del Ferrara
Piano Duo Festival, domenica 24 novembre alle 10.30. "Ferrara
Musica al Ridotto" propone i solisti Marco
Merola (nella prima foto, a sinistra) nell'esecuzione del Secondo
Concerto di Chopin e Giovanni
Bergamasco (nella seconda foto, a destra)nel Concerto op. 16 di Grieg.
Due
pagine di estremo impegno per i giovani allievi di Daniele Borgatti
al Conservatorio "Frescobaldi" di Ferrara, promotore della
rassegna nell’ambito delle domeniche di Ferrara Musica. Saranno
rispettivamente affiancati da Valerio Cacciari e da Carlo
Bergamasco nel ruolo di secondo pianoforte, sostituendo
l'orchestra nel virtuosismo richiesto da queste partiture.
La prima del Concerto in fa minore di Chopin ebbe luogo il 17 marzo 1830 al Teatro Nazionale di Varsavia, e l'opera manifesta tutta la complessità e le insidie del pianismo brillante e salottiero dell’epoca. L'autore ne era pienamente consapevole: "Il primo Allegro è accessibile solo a pochi" scriveva “e il Finale nello stile di Hummel è davvero molto impegnativo”.
Il Concerto per pianoforte fu composto da Grieg durante l'estate del 1868. E’ pervaso da un costante e tenero lirismo, che si rivela subito dopo il celebre attacco, scandito con impeto da accordi, ottave e arpeggi del pianoforte. Anche il Finale coniuga una straordinaria brillantezza virtuosistica all’ispirazione melodica - apparentemente semplice e molto nordica -, tradotta in scrittura pianistica tutta sviluppata nel segno di Chopin.
La prima del Concerto in fa minore di Chopin ebbe luogo il 17 marzo 1830 al Teatro Nazionale di Varsavia, e l'opera manifesta tutta la complessità e le insidie del pianismo brillante e salottiero dell’epoca. L'autore ne era pienamente consapevole: "Il primo Allegro è accessibile solo a pochi" scriveva “e il Finale nello stile di Hummel è davvero molto impegnativo”.
Il Concerto per pianoforte fu composto da Grieg durante l'estate del 1868. E’ pervaso da un costante e tenero lirismo, che si rivela subito dopo il celebre attacco, scandito con impeto da accordi, ottave e arpeggi del pianoforte. Anche il Finale coniuga una straordinaria brillantezza virtuosistica all’ispirazione melodica - apparentemente semplice e molto nordica -, tradotta in scrittura pianistica tutta sviluppata nel segno di Chopin.
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