Stagione
Sinfonica 2019/20
Giovedì
28 novembre 2019, ore 20.30
Venerdì
29 novembre 2019, ore 20.00
Domenica
1 dicembre 2019, ore 16.00
Auditorium
di Milano, largo Mahler
Fryderyk
Chopin Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in Mi minore op. 11
Sergej
Prokof'ev Suite n. 1 da "Cenerentola"
Orchestra
Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Pianoforte
Boris Petrushansky
Direttore
Aziz Shokhakimov
La
musica di Chopin e Prokof’ev caratterizza il nono appuntamento della Stagione
sinfonica dell’Orchestra sinfonica di Milano Giuseppe Verdi che per l’occasione
vede il graditissimo ritorno sul podio del Maestro uzbeko Aziz Shokhakimov,
protagonista di un felicissimo debutto sul palco dell’Auditorium nel 2012, a soli 24 anni.
A
lui è affidata la direzione de laVerdi nella Suite n. 1 tratta da Cenerentola,
il secondo dei balletti composti in Russia da Sergej Prokof'ev dopo il suo
rientro definitivo in patria nel 1932, ricco di spunti lirici e con
un'orchestrazione brillante, di grande godibilità melodica e vivacità ritmica.
Come già aveva fatto col precedente balletto “Romeo e Giulietta”, Prokof’ev
ricavò poi dalla composizione tre suite da concerto, tra le quali ascolteremo
la prima nella personale direzione del Maestro Shokakimov.
Giovedì
28 novembre (ore 20.30), venerdì 29 novembre (ore 20.00) e domenica 1 dicembre (ore
16.00) all’Auditorium di Milano, largo Mahler.
In
programma anche uno dei capolavori di Fryderyk Chopin, il Concerto per
pianoforte e orchestra n. 1 in
Mi minore op.11, composto alla vigilia del suo definitivo addio a Varsavia e
alla Polonia. A eseguire il concerto il grande pianista russo Boris Petrushansky
nato a Mosca - dove a soli 15 anni è stato allievo di uno dei più grandi
musicisti dei nostri tempi, Heinrich Neuhaus - e che da tempo vive a Imola,
dove insegna, dividendo la sua intensa attività concertistica tra l’Italia e la
Russia.
Conferenza
Il
concerto di giovedì 28 novembre sarà preceduto alle ore 18.00 da una conferenza
introduttiva “La mano di Chopin” - In collaborazione con Università Cattolica
del Sacro Cuore-Studium musicale d’Ateneo - relatore Martino Tosi, nel foyer
della balconata dell’Auditorium. Ingresso libero.
Biglietti:
euro 15.00/36.00; Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo,
largo Mahler; orari d’apertura: mar/dom, ore 10.00/ 19.00. Tel. 02.83389401/2,
on
line: www.laverdi.org / www.vivaticket.it .
Programma
Fryderyk Chopin (1810 - 1849) Concerto per
pianoforte e orchestra n. 1 in
Mi min. op.11.
Chopin
scrisse i suoi due Concerti per pianoforte e orchestra tra i 19 e i 20 anni
d'età, quando ancora si trovava a Varsavia. Dopo il momento drammatico
dell’abbandono della sua terra natia, egli non scrisse più alcun lavoro per
pianoforte con accompagnamento d'orchestra. La prima esecuzione del suo Primo
concerto per pianoforte, composto tra il marzo e l'agosto del 1830, si tenne al
Teatro Nazionale di Varsavia l'11 ottobre 1830 con l'orchestra diretta da Warlo
Ewasio Soliwa e con Chopin stesso al pianoforte, nella sua ultima esibizione in
pubblico. Il compositore infatti decise di presentarlo ai suoi concittadini
come un dono d'addio prima di abbandonare Varsavia: né lui, né i suoi amici,
però, immaginavano che non vi avrebbe più fatto ritorno. Infatti, emigrato a
Parigi, non avrebbe potuto più tornare in patria in seguito ai disordini della
“Rivolta di novembre”.
È
curiosa la separazione - mai colmata - tra il favore che il brano ha sempre
goduto da parte del pubblico e la scarsa stima che gli ha invece tributato la
critica. La prima "stroncatura" eccellente è firmata nientedimeno che
da Franz Liszt, proprio colui che assieme a Schumann è stato uno dei più
accaniti difensori della musica di Chopin. Se l'amore del pubblico per questo
capolavoro non sembra accennare a diminuire d'intensità (ne sono testimonianze
anche le frequenti incisioni ed esecuzioni dal vivo da parte dei maggiori
virtuosi di tutti i tempi), la critica non ha invece modificato nel tempo il
proprio parere. Infatti, si continua a sentir parlare di scrittura orchestrale
di mero accompagnamento di un concerto centrato sul solista, di mancata
adesione nella costruzione dei movimenti al modello classico, addirittura di
una scarsa preparazione di Chopin come orchestratore.
Uno
dei motivi più plausibili è che si giudichino i Concerti per pianoforte del
compositore polacco accostandoli alla tradizione classica, situandoli su quella
linea che passa dall'ultimo Mozart, da Beethoven e Schumann per giungere sino a
Brahms.
Sergej Prokof'ev (1891 - 1953) Suite dal
balletto "Cenerentola", op. 109
La
musica di Cenerentola è tanto più interessante in quanto è tra i lavori
composti in seguito al difficile ritorno in patria di Prokof’ev. La musica per
il balletto gli era stata commissionata dal Teatro Kirov di Leningrado e
portata a termine nell'estate del 1944; il balletto andò in scena per la prima
volta al Teatro Bolshoi di Mosca il 21 novembre 1945. Come già aveva fatto col
precedente balletto, “Romeo e Giulietta”, Prokof’ev nel 1946 trasse, dai cinquanta
brani del balletto, tre suites per orchestra, op.107, 108 e 109; la prima
comprende otto pezzi, la seconda sei e la terza otto.
Musicalmente
Cenerentola presenta una grande ricchezza di spunti lirici e amorosi, cui si
accompagnano una garbata ironia, colorata talvolta di inflessioni genuinamente
umoristiche, un'orchestrazione brillante, godibilità melodica e una grande
vivacità ritmica. La musica caratterizza la protagonista con tre temi: il primo
allude alla Cenerentola maltrattata, il secondo alla Cenerentola candida dei
sogni ad occhi aperti, e il terzo alla Cenerentola innamorata e felice. Oltre
ai caratteri della fanciulla, Prokof’ev cerca di esprimere quelli del padre
pavido, della crudele matrigna, delle sorelle perfide e beffarde, del principe
giovane e ardente, in modi immediatamente comprensibili e conformi al
linguaggio del genere coreutico. La brillantezza della partitura, la sua
vivacità ritmica e la sua vena melodica con una drammaticità velata di ironia,
unitamente all'orchestrazione ben strutturata, ricca e brillante, fanno di
Cenerentola una delle opere più espressive e serene del musicista che l’hanno
resa subito molto popolare.
Biografie
Boris
Petrushansky è nato a Mosca nel 1949 da genitori musicisti. A 8 anni viene
ammesso alla Scuola Centrale presso il Conservatorio di Mosca nella classe di
Inna Levina. Nel 1964 egli incontra uno dei più grandi musicisti dei nostri
tempi, Heinrich Neuhaus, e diventa il suo ultimo allievo. Quei pochi mesi
trascorsi nella classe di Neuhaus sono stati determinanti sotto molti aspetti
per la crescita dell’artista. Il maestro russo avrebbe poi continuato gli studi
sotto la direzione di L. Naumov, allievo ed assistente di Neuhaus, un musicista
fine, fedele custode delle tradizioni romantiche della scuola che ha dato al
mondo Gilels e Richter.
Ai
primi tre concorsi vinti (Leeds, 1969; Monaco, 1970; Mosca; 1971) è seguita la
vittoria al Concorso “Casagrande” di Terni nel 1975, a cui fece seguito
un’importante tournée di concerti. Gli avvenimenti più rilevanti di questo
periodo sono rappresentati dai concerti tenuti ai Festival pianistici di
Spoleto, di Brescia e Bergamo, al Maggio Musicale Fiorentino (dove sostituì
Sviatoslav Richter), a Roma, Milano e Torino.
Tra
le orchestre con cui ha suonato ricordiamo l’Orchestra Sinfonica di Stato
dell’URSS, le Orchestre Filarmoniche di S. Pietroburgo, di Mosca, della
Repubblica Ceca, di Helsinki, la Staatskapelle di Berlino, l’Accademia
Nazionale di Santa Cecilia, Moscow Chamber Orchestra, New European Strings,
Orchestra da Camera della Comunità Europea, ecc.
Ha
collaborato con importanti direttori d’orchestra, come J. Ferencik, M. Atzmon,
P. Berglund, Lu Jia, E-P. Salonen, V. Fedoseev, J. Latham- Koenig, A. Nanut, V.
Gergiev, R. Abbado, V. Jurowsky. Tra i partner di musica da camera spiccano i
nomi di L. Kogan, I. Oistrakh, V. Afanasiev, D. Sitkovetsky, M. Maisky,
Quartetto Borodin, Philharmonia Quartett Berlin.
Ha
registrato per le case discografiche Melodia (Russia), Art & Electronics
(Russia-USA), Symposium (Inghilterra), Fone, Dynamic, Agora e Stradivarius
(Italia).
Boris
Petrushansky continua un’intensa attività concertistica sia in Italia che in
Russia, dove ritorna regolarmente, nonché in Germania, Austria, USA, Svizzera,
Francia, Svezia, Finlandia, Irlanda, Inghilterra, Spagna, Portogallo, Belgio,
Slovenia, Croazia, Polonia, Ungheria, Israele, Sud Africa, Egitto, Messico,
Taiwan, Japan, Hong Kong, Chile..
Docente
al Conservatorio di Mosca dal 1975 al 1979, ha tenuto masterclass in USA, Gran
Bretagna, Irlanda, Germania, Francia, Belgio, Giappone, Corea del Sud, Russia,
Polonia. È stato membro di giuria nei concorsi di Bolzano, Varsavia, Terni,
Vercelli, Tongyeong, Orlèans, Parigi, Mosca. Il M° Petrushansky vive in Italia,
e insegna all’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” dal
1990.
Nel
giugno del 2014 è stato insignito del premio internazionale dell’Accademia
delle Muse di Firenze.
Aziz Shokhakimov Direttore
Kapellmeister
Deutsche Oper am Rhein e Direttore Principale della National Symphony Orchestra
Uzbekistan.
Aziz
Shokhakimov attira su di sé l’attenzione del mondo musicale già dal 2010, anno
in cui a soli 21 anni, vince il secondo premio al concorso internazionale per
direttori d’orchestra “Gustav Mahler”, indetto dai Bamberger Symphoniker. Da
questo momento Aziz Shokhakimov riceve numerosi inviti da rinomate orchestre
internazionali e debutta presso la Sächsischen Staatskapelle Dresden, la
Kammerphilharmonie Bremen, i Düsseldorfer Symphonikern, la RadioSinfonieorchester
Stuttgart, la HR-Sinfonieorchester, i Dresdner Philharmonikern, la
Tonkünstlerorchester Niederösterreich, l’Orchestra Philharmonique de Strasbourg
in Francia, l’Orchestre Philharmonique de Monte Carlo, la London Philharmonic
Orchestra, la Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna e l’Orchestra
Filarmonica della Fenice in Italia, la Sinfonia Varsovia in Polonia, e presso
la Houston Symphony Orchestra, la Pacific Symphony e l’Oregon Symphony
Orchestra negli Stati Uniti d´America.
Nato
nel 1988 a
Tashkent (Uzbekistan), a sei anni Aziz Shokhakimov è ammesso alla Uspenskij,
scuola per bambini di grande talento musicale, dove impara a suonare il violino
e la viola. Successivamente studia direzione sotto la guida di Vladimir Neymer.
A soli 13 anni debutta come direttore d’orchestra sul podio dell’Orchestra
Sinfonica Nazionale dell’Uzbekistan, dirigendo la Quinta sinfonia di Beethoven
e il primo concerto per pianoforte di Liszt. Soltanto un anno dopo dirige per
la prima volta la “Carmen” all’Opera Nazionale Uzbeka. Nel 2001 è nominato
assistente direttore dell’Orchestra Sinfonica Nazionale dell’Uzbekistan, di cui
è direttore principale dal 2006. Parallelamente al repertorio sinfonico, Aziz
Shokhakimov è molto attivo anche in ambito operistico. Nella stagione 2013/14
dirige la produzione di “Eugenio Onegin” di Čajkovskij presso il Teatro
Comunale di Bologna. Dopo aver diretto una recita di “Carmen” alla Deutsche
Oper am Rhein, viene qui nominato Kapellmeister a partire dalla stagione
2015/16 e vi dirige diverse opere tra cui “Aida”, “I racconti di Hoffmann” e
“Rigoletto”. La prossima stagione lo vedrà inoltre alla direzione di una nuova
produzione di “Madame Butterfly”. Dopo esser stato selezionato nel maggio 2016
tra piú di 100 candidati per partecipare al Salzburg Festival Young Conductors
Award rivolto a giovani direttori d´orchestra, Aziz Shokhakimov ha diretto la
Camerata Salzburg come finalista del concorso.
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