CONCERTO STRAORDINARIO -
Stagione 2019/20
Sabato 21 dicembre 2019, ore
18.00
Auditorium di Milano, largo
Mahler
Johann Sebastian Bach Oratorio di Natale
Soprano Céline Scheen
Alto Damien Guillon
Tenore Benedikt Kristjansson
Baritono Marco Saccardin
Ensemble Vocale de laBarocca
Direttore dell’Ensemble
Vocale Jacopo Facchini
Ensemble laBarocca
Direttore Ruben Jais
A distanza di quattro anni
dall’ultima esecuzione (6 gennaio 2015) laVerdi ripropone in occasione delle
festività natalizie un capolavoro della musica barocca, l’Oratorio di Natale (Weihnachts-Oratorium)
per soli, coro e orchestra BWV 248 di Johann Sebastian Bach.
L’Ensemble specializzato laBarocca,
diretto dal suo fondatore, il Maestro Ruben Jais, con l’ensemble vocale diretto
da Jacopo Facchini, rinnovano la tradizione portando in scena all’Auditorium di
Milano in largo Mahler, sabato 21 dicembre alle ore 18.00 il monumentale
capolavoro in forma integrale. Durante la prima parte verranno eseguite le
prime tre cantate. Dalle ore 19.30, durante l’intervallo, il bar
dell’Auditorium sarà aperto al pubblico per permettere agli spettatori la
possibilità di acquistare una cena a buffet che verrà allestita per
l’occasione.
Alle ore 21.00 riprenderà il
concerto (che terminerà alle ore 22.30) con l’esecuzione delle ultime tre
cantate.
Professione di fede e spirito
popolare, l'Oratorio di Natale, composto a Lipsia, dove Bach era Cantor da
ormai più di dieci anni, per la liturgia natalizia del 1734 -1735, si presenta
come un ciclo di sei cantate, una dedicata a ciascuna delle sei festività
comprese tra il giorno di Natale e l'Epifania. Per la realizzazione
musicale, Bach fece ampio ricorso al riadattamento, con nuovo testo, di brani
tratti da composizioni precedenti, sia di argomento sacro che profano. Benché
non fosse concepito per un’esecuzione unica (la prima a Lipsia fu distribuita
durante le feste alternativamente tra due chiese), l'Oratorio di Natale è una
composizione tanto vasta e grandiosa quanto concettualmente omogenea. La
rievocazione della nascita di Gesù Cristo nei suoi diversi momenti, fastosi e
trionfali, diviene così celebrazione della fede nel senso più pieno del
termine, senza offuscare quello spirito di freschezza popolare, talvolta anche
ingenua che, fondato sulle immagini della tradizione, ne è un tratto
rappresentativo.
L’Ensemble Strumentale e
Vocale laBarocca sarà accompagnato sul palco da un cast solistico di star
internazionali: Céline Scheen (soprano), Damien Guillon (alto), Benedikt Kristjansson
(tenore), Marco Saccardin (baritono).
Quest’anno inoltre l’Oratorio
di Natale verrà eseguito in versione ridotta anche al Duomo di Monza (giovedì
19 dicembre) con le Cantate n.5 e n.6; e al Duomo di Milano (Venerdì 20
dicembre) con le Cantate n.1 e n.6.
Il 21 dicembre all’Auditorium
di Milano, largo Mahler l’Oratorio di Natale di Bach sarà invece eseguito integralmente.
Biglietti: euro 15.00/36.00;
Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler;
orari apertura: mar/dom, ore 10.00/ 19.00. Tel. 02.83389401/2,
on line: www.laverdi.org o www.vivaticket.it .
Programma
Composto a Lipsia dove Bach
era Cantor da ormai più di dieci anni, per la liturgia natalizia del 1734-1735,
l’Oratorio di Natale si presenta come un ciclo di sei cantate, una per ciascuna
delle sei festività comprese tra il giorno di Natale e l’Epifania. Per la
realizzazione musicale, Bach fece ampio ricorso alla tecnica della parodia,
consistente nell’adattamento, con un nuovo testo e modifiche acconce, di brani
tratti da composizioni precedenti, in questo caso cantate di argomento sia
sacro che profano. Questo non deve stupire: all’epoca di Bach la distinzione
tra sacro e profano non riguardava la sostanza stilistica e l’atteggiamento
fondamentale della musica, semmai la sua destinazione; senza contare che il carattere
solenne e festivo di queste composizioni si accordava magnificamente, su testo
appositamente riconsiderato, con l’occasione natalizia per eccellenza.
Nelle prime quattro parti
dell’opera furono utilizzate pagine di due brani per musica encomiastici, uno
scritto per il compleanno del principe ereditario Friederich Christian di
Sassonia il 5 settembre 1733 e l’altro l’8 dicembre 1733 per il compleanno
dell’arciduchessa Maria Josepha, regina di Polonia e principessa di Sassonia.
Si ritengono originali, dei
64 numeri complessivi, la sinfonia introduttiva della seconda parte, l’aria n
31, i corali, i recitativi accompagnati su testi di libera invenzione (in tutto
undici, di autore ignoto) e tutti i passi in recitativo dell’Evangelista, al
quale, come accade nelle Passioni, è affidata la funzione del narratore.
Benché non fosse concepito
per un’esecuzione tutta di seguito (la prima, a Lipsia, fu distribuita
alternativamente tra le due chiese di S. Nicola e S. Tommaso durante il
servizio liturgico solenne del mattino e del pomeriggio), l’Oratorio di Natale
è una composizione tanto vasta e grandiosa quanto concettualmente omogenea,
come risulta non soltanto dalla regolare successione della narrazione
evangelica, ma anche dal taglio formale dalla ricorrenza di determinati
elementi figurativi, dalle relazioni tonali e dalla strumentazione.
Le differenze sono date
semmai dall’adeguamento della musica al carattere delle singole festività: così
se la prima (natività di Cristo) la terza (arrivo dei pastori a Betlemme) e la
sesta cantata (adorazione dei Magi), hanno in comune la tonalità (re maggiore)
e la strumentazione sontuosa e brillante nel suo tono festivo, le altre si
differenziano in rapporto all’ambientazione e al testo. La seconda parte, in
Sol maggiore, ha il carattere più intimo di una cantata pastorale (l’annuncio
ai pastori) e si rispecchia nella quinta in La maggiore (visita dei Re Magi a
Gerusalemme). Con i suoi soli sette numeri la quarta “giornata” (circoncisione
di Gesù e festività di Capodanno) è infine la più breve e concentrata, ricca
però di soluzioni originali.
Dottrina e immediatezza
espressiva sono i due poli attraverso i quali si dispone l’arco dell’opera i
cui elementi si sviluppano in modo lineare e continuativo sulla traccia del
racconto evangelico, a esso alternando l’accentuazione spesso drammatica dei
recitativi, mentre il modello delle Passioni si palesa nell’introduzione in
prima persona di personaggi come l’Angelo, i Magi, Erode e nell’intervento del
popolo dei pastori che prende parte all’azione. La compresenza di stili diversi
diviene varietà ma non eterogeneità e la rievocazione della nascita di Gesù
Cristo nei suoi diversi momenti fastosi e trionfanti, diviene così celebrazione
della fede nel senso più pieno del termine. Così in Bach l’opera d’arte si
presenta come un reticolato prezioso di diversi linguaggi, di pagine allestite
in tempi diversi e per occasioni di segno opposto ma ripresentate secondo un
piano organico ed unitario e selezionate rispettando il carattere che le caratterizzava
dapprima. Il materiale musicale è il medesimo, non muta i propri connotati ma
svolge il nuovo compito in maniera talmente ineccepibile che non si saprebbe
inventare o ipotizzare una diversa soluzione.
Biografie
Jacopo Facchini,
Maestro del coro
Dopo il diploma in pianoforte
e la laurea in direzione e composizione per coro, si diploma in canto presso il
Conservatorio di Firenze perfezionandosi negli anni in canto barocco con S.
Mingardo, G. Banditelli, M. Bacelli, R. Basso, M. Chance e G. Lesne, e nel
repertorio novecentesco e contemporaneo con A. Caiello. Collabora regolarmente
con gruppi vocali e strumentali specializzati nel repertorio antico come Il
Canto di Orfeo, Theatro dei Cervelli, Concerto Romano. Si esibisce con
l’Orchestra Sinfonica di Milano G. Verdi, con il Divertimento Ensemble e con
Mdi Ensemble ha collaborato con il pianista C. Picco e con R. Cacciapaglia. Ha
preso parte a importanti festival internazionali come Milano Arte Musica,
Festival Milano Musica, Ravenna Festival, Festival dei Due mondi di Spoleto,
Festival de Royaumont, Festival Bach de Lausanne. Ha preparato e diretto Il
Canto di Orfeo. Nel 2017 e 2018
ha diretto i cori dell’Opéra national de Montpellier
Occitanie e dell’Opéra national de Lorraine. Nel marzo di questo anno è stato
assistente del direttore d’orchestra G. Capuano nella produzione di Orfeo ed
Euridice di C. W. Gluck con la regia di R. Carsen presso il Teatro dell’Opera
di Roma. Nella stagione 19/20 è Maestro del Coro nelle produzioni de laBarocca
sotto la direzione di R. Jais.
Ruben Jais, direttore
Nato a Milano,
contemporaneamente agli studi universitari vi ha compiuto quelli musicali
presso il Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi, diplomandosi in Musica corale
e Direzione di Coro e in Composizione Polifonica Vocale, entrambi i diplomi
ottenuti con il massimo dei voti. Si è inoltre diplomato in Composizione,
sempre presso lo stesso Conservatorio, dove ha anche compiuto gli studi di
Direzione d’Orchestra, perfezionandosi in seguito con masterclass all’estero. È
stato Maestro del Coro presso il Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi dalla
sua fondazione nel 1998 al 2007. Con tale ruolo ha collaborato, tra gli altri,
con R. Gandolfi, R. Chailly, C. Abbado, L. Berio, O. Caetani, C. P. Flor, C.
Hogwood, V. Jurowski, H. Rilling.
Da giugno2016 a
luglio 2019 è stato Direttore artistico e Direttore esecutivo della Fondazione
Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi. È attualmente
Direttore Generale e Direttore Artistico.
Il suo repertorio spazia dai grandi capolavori della musica barocca a quelli della musica classica (sinfonie e musica sacra di Haydn, Mozart, Beethoven), nonché alla riscoperta di brani meno conosciuti di compositori dal XVI al XIX secolo (Zelenka, Scarlatti, Durante, Sammartini, ecc.). Dirige musica contemporanea, soprattutto di autori italiani, da Castiglioni a Zanolini, da Anzaghi a Nova, da Ligeti a Messiaen, da Califano a Vacchi.
Nel2008 ha
istituito laBarocca, ensemble specializzato nell’esecuzione della musica di
tale periodo storico, con la quale affronta i maggiori capolavori del
repertorio sia strumentale che operistico: dal 2009 laBarocca affianca le
Stagioni della Fondazione con una serie di concerti-appuntamenti dedicati ai
capolavori dei secoli XVI-XVIII, sia in sede che fuori sede.
Ha diretto musica strumentale, corale e sinfonica presso varie istituzioni italiane ed estere, quali Biennale di Venezia, Teatro Comunale di Bologna, Milano Musica, Teatro alla Scala, RTSI Lugano, Festival di Saint Moritz, Teatro Real di Madrid, Orchestra Nazionale del Cile, UiS Stavanger Norway.
È stato Direttore Musicale della Mailänder Kantorei, formazione legata alla comunità tedesca di Milano, con la quale si è dedicato soprattutto al repertorio di tale nazione, dal Barocco al Romanticismo, affrontando, inoltre, l’esecuzione integrale delle Cantate sacre di J.S. Bach.
Da segnalare alcuni importanti appuntamenti che lo hanno visto protagonista insieme a l’ensemble laBarocca. Nel 2016, il debutto presso la prestigiosa Wigmore Hall a Londra, dove è stato più volte reinvitato, la regolare partecipazione presso il Festival MITO con concerti a Milano e Torino, l’inaugurazione del restaurato Teatro Gerolamo, alla cui stagione partecipa annualmente, gli altri importanti festival internazionali quali Enescu Festival (Bucarest), Festival Gluck (Norimberga). A breve parteciperà ad una secondo tour italiano organizzato da CIDIM, che coinvolgerà varie città italiane dal Nord al Sud Italia.
Da giugno
Il suo repertorio spazia dai grandi capolavori della musica barocca a quelli della musica classica (sinfonie e musica sacra di Haydn, Mozart, Beethoven), nonché alla riscoperta di brani meno conosciuti di compositori dal XVI al XIX secolo (Zelenka, Scarlatti, Durante, Sammartini, ecc.). Dirige musica contemporanea, soprattutto di autori italiani, da Castiglioni a Zanolini, da Anzaghi a Nova, da Ligeti a Messiaen, da Califano a Vacchi.
Nel
Ha diretto musica strumentale, corale e sinfonica presso varie istituzioni italiane ed estere, quali Biennale di Venezia, Teatro Comunale di Bologna, Milano Musica, Teatro alla Scala, RTSI Lugano, Festival di Saint Moritz, Teatro Real di Madrid, Orchestra Nazionale del Cile, UiS Stavanger Norway.
È stato Direttore Musicale della Mailänder Kantorei, formazione legata alla comunità tedesca di Milano, con la quale si è dedicato soprattutto al repertorio di tale nazione, dal Barocco al Romanticismo, affrontando, inoltre, l’esecuzione integrale delle Cantate sacre di J.S. Bach.
Da segnalare alcuni importanti appuntamenti che lo hanno visto protagonista insieme a l’ensemble laBarocca. Nel 2016, il debutto presso la prestigiosa Wigmore Hall a Londra, dove è stato più volte reinvitato, la regolare partecipazione presso il Festival MITO con concerti a Milano e Torino, l’inaugurazione del restaurato Teatro Gerolamo, alla cui stagione partecipa annualmente, gli altri importanti festival internazionali quali Enescu Festival (Bucarest), Festival Gluck (Norimberga). A breve parteciperà ad una secondo tour italiano organizzato da CIDIM, che coinvolgerà varie città italiane dal Nord al Sud Italia.
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