Sarà in scena al Teatro
dell’Opera di Roma dall’8 al 16 novembre Idomeneo, re di Creta, raro
titolo mozartiano che unisce il nitore classico del mito greco a un
linguaggio teatrale aperto alle riforme operistiche del secondo Settecento. Un
ritorno molto atteso perché nel nostro teatro Idomeneo era stato
rappresentato una sola volta nel 1983 diretto da Peter Maag e con la regia di
Luciano Damiani.
A dirigerlo questa volta saràMichele
Mariottiche debutta così all’Opera di Roma. “Idomeneo è il primo
capolavoro di Mozart, - spiega il direttore - certamente la prima opera in cui
si scava così a fondo nella definizione psicologica dei personaggi. Al di là
dell’amore tra Ilia e Idamante, è un’opera in cui le solitudini di ognuno dei
personaggi si evidenziano drammaticamente”.
Dopo avervi debuttato lo
scorso marzo con uno straordinario Orfeo ed Euridice, il regista Robert
Carsen torna per la sua seconda regia in questa stagione: “Lo strabiliante
e provocatorio Idomeneo di Mozart, opera sulla responsabilità personale e la
moralità, ambientata in un contesto di guerra, è una delle composizioni più
intense e potenti mai scritte”.
Il mar Mediterraneo, nella
trama dell’Idomeneo, ha un ruolo centrale: dopo la fine di Troia gli abitanti
sconfitti, come pure i greci vincitori, ne percorrono le rotte, lunghe e
pericolose. A Creta si rifugiano Ilia, figlia del re troiano Priamo, ma anche
Elettra, figlia del “vincitore” Agamennone: con loro i profughi dei due
schieramenti in guerra, vittime spesso di naufragi, come quello nel quale è
coinvolta la flotta del re di Creta, Idomeneo.
“L’idea registica di Robert
Carsen - dichiara il sovrintendente Carlo Fuortes - è stata di
immaginare questa grande storia di guerra, e poi di pace nel Mediterraneo, come
una metafora dell’oggi. Da qui l’idea del nostro Teatro di coinvolgere nella
produzione dell’opera la Comunità di Sant’Egidio, un’eccellenza della nostra
città e anche sul piano internazionale: proseguiamo così l’itinerario di
apertura e di collaborazione con diverse realtà romane. Oltre al cast dei
cantanti, i protagonisti che numerosi interpretano l’azione drammatica sono
davvero migranti e rifugiati, che fanno parte dei progetti di inserimento della
Comunità di Sant’Egidio e che in scena rivivono, non senza emozione, momenti e
azioni di cui sono stati vittime o protagonisti”.
“Nell’ambito della produzione
teatrale, Robert Carsen rappresenta senza dubbio uno dei registi d’opera tra i
più richiesti, accreditati e innovativi del momento. Nell’Idomeneo di Mozart
parte dal mito per raccontare di guerre dei nostri tempi con un linguaggio
assolutamente contemporaneo che concilia perfettamente la tradizione con la
modernità” ha commentato la Sindaca di Roma Virginia Raggi.
“Novità assoluta di questa
particolare regia sarà la presenza, tra i protagonisti dell’opera, di circa 30
migranti e rifugiati della Comunità di S. Egidio che con il Teatro dell’Opera
si fa portavoce, seppure in un coinvolgimento del tutto nuovo, dello spirito
inclusivo della nostra città che è e vuole continuare ad essere una comunità di
persone capaci di dialogare conservando quello spirito di umanità che è
linguaggio universale” ha concluso la Sindaca.
Il regista Robert Carsen firma
le luci conPeter van Praet e le scene conLuis F. Carvalho. Quest’ultimo
cura anche i costumi, mentre i movimenti coreografici sono di Marco
Berriel, i video diWill Duke.
Nel ruolo del titolo canterà Charles
Workman,Joel Prietosarà Idamante,Rosa Feola e Adriana Ferfecka (14
novembre) avranno il ruolo di Ilia, Miah Persson sarà Elettra, Alessandro
Luciano Arbace e Oliver Johnston Gran Sacerdote. Nel cast anche
un talento di “Fabbrica” Young Artist Program, il baritono Andrii Ganchuk (una
voce). Il Coro del Teatro dell’Opera di Roma è diretto dal Maestro Roberto
Gabbiani.
Questa edizione di Idomeneo è
dedicata a Paolo Grassi, nel centenario della nascita.
Dal libretto di Idomeneo, che
racconta un’immaginaria vicenda accaduta subito dopo la fine della guerra di
Troia, un Mozart venticinquenne ricava un ampio lavoro ricco di arie, pagine
corali e danze. Se l’argomento mitologico preludeva a una classica opera seria
italiana settecentesca, la musica si apre invece all’esempio dell’opera
francese e al nuovo disegno drammatico proposto da Gluck.
Insieme a questi elementi,
Mozart propone per la prima volta la caratterizzazione musicale dei singoli
personaggi e una grande attenzione alla loro psicologia: due aspetti che
avrebbero definito il suo teatro musicale. Nel cammino del compositore, e più
ancora nella sua biografia, Idomeneo segna inoltre una tappa fondamentale: il
trionfo dell’opera a Monaco nel 1781 diede a Mozart il coraggio di abbandonare
il posto di musicista di corte nella natia Salisburgo e di trasferirsi a Vienna
come libero professionista, per l’ultimo folgorante decennio della sua vita.
Val la pena di ricordare che
per il debutto a Monaco il ruolo maschile di Idamante fu affidato a una voce
acuta, il giovane castrato italiano Vincenzo Dal Prato: nella edizione del 1983
al Teatro dell’Opera venne infatti interpretata dal contralto Claire Powell.
Per la ripresa viennese del 1786 il ruolo fu invece interpretato da un tenore
ed è questa la scelta dell’edizione che sarà ora in scena, con la
partecipazione dello spagnolo Joel Prieto.
Il nuovo allestimento del Teatro
dell’Opera di Roma è una coproduzione con il Teatro Real di Madrid,
Den Kongelige Opera di Copenhagen e la Canadian Opera Company di Toronto.
Dopo la “prima” di venerdì
8 novembre (ore 19.30), Idomeneoverrà replicata domenica 10 (ore
16.30), martedì 12 (ore 19.30), giovedì 14 (ore 19.30) e sabato 16 (ore 18.00).
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