martedì 19 novembre 2019

Al Teatro Pergolesi di Jesi tra opera, circo contemporaneo e fantascienza per scoprire il lato nascosto della luna e il lato oscuro dell’umanità.




Opera e Circo contemporaneo con un pizzico di fantascienza in scena alla 52ESIMA STAGIONE LIRICA DI TRADIZIONE DEL TEATRO PERGOLESI con il debutto in prima rappresentazione assoluta de “Il Lato Nascosto. CircOpera lunare”, nuova commissione della Fondazione Pergolesi Spontini in collaborazione con Circo El Grito e Bernstein School of Musical Theater. Lo spettacolo andrà in scena venerdì 22 novembre ore 20.30, sabato 23 ore 20.30 (fuori abbonamento) e domenica 24 ore 16; tre le recite in anteprima giovani riservate ai partecipanti al progetto “Musicadentro 2019”, nei giorni di martedì 19 e mercoledì 20 novembre ore 16 e giovedì 21 novembre ore 11.
Scrittura scenica e regia sono di Giacomo Costantini, firmano le scene Benito Leonori ed Elisabetta Salvatori, i costumi sono di Roberta Fratini, luci di Marco Scattolini, vocal coach Shawna Farrell. Le musiche di Beethoven, Puccini, Dvorak, Debussy ed originali, sono composte e ricomposte da Marco Attura, ed è lo stesso compositore a dirigere il Time Machine Ensemble, formazione nata per volontà di Casa Musicale Sonzogno e con il coinvolgimento della Fondazione Pergolesi Spontini, che coinvolge giovani solisti con l’obiettivo di realizzare progetti di riscoperta di grandi autori del Novecento o nuovi concept originali di spettacolo dedicati alla musica d’oggi. Personaggi e interpreti: Pierluigi Cocciolito (Jacopo), Tiziana Salerno (Ellen), Irene Frascione (Miriam), Francesco Fusai (Bartolomeo); i circensi sono Giacomo Costantini, Philine Dahlmann, Edoardo Demontis, Salvatore Frasca, Antoine Linsale, Gaël Man, Giacomo Martini. Per la nuova produzione di Circopera, quest’anno è stata invitata la compagnia circense “SIDE / Kunst-Cirque” raro esempio di circo indipendente e alternativo creato da un collettivo di artisti internazionali. 

Il CircOpera Lunare trae ispirazione dalla doppia ricorrenza del 2019, anno in cui si ricordano i cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci ed il cinquantesimo del primo passo dell’uomo sulla Luna. Nella scrittura scenica, si immagina che Leonardo Da Vinci, in realtà, non sia morto ma che nel maggio 1519 sia decollato con una delle sue macchine volanti riuscendo a raggiungere il lato nascosto della Luna; mentre sulla Terra ne viene annunciata la scomparsa, il genio italiano fonda sul satellite una misteriosa civiltà di eletti. Tra i discendenti sono i giovani Jacopo ed Ellen, che 50 anni dopo l'allunaggio di Neil Armstrong, e 500 anni dopo l'allunaggio di Leonardo Da Vinci, nel pieno delle celebrazioni sulla Luna per la nascita della loro civiltà, mettono piede sul lato visibile del satellite, violando un antico divieto. Da qui si dipana una trama fantastica, ricca di fantasia e di colpi di scena, in cui anche il pubblico diventa protagonista.
“Diversi anni fa – spiega il regista e autore dello spettacolo, Giacomo Costantini - ho incontrato un Darksider,
ovvero un sostenitore della teoria pseudo-scientifica che crede nell’esistenza di una civiltà lunare insediatasi su lato nascosto della luna. Questa teoria non è stata del tutto screditata dalla comunità scientifica internazionale, anche perché effettivamente noi del lato nascosto del nostro satellite naturale non sappiamo niente. O quasi. Mentre mi documentavo, ho scoperto l’esistenza del Project A119 un progetto top-secret elaborato alla fine degli anni Cinquanta dalla United States Air Force con l’obiettivo di far esplodere una bomba nucleare sulla Luna. Subito ho ripensato al Darksider e all’orrore del lato oscuro dell’essere umano. Mi sono chiesto dove fosse l’altra parte dell’umanità, quella con un potere luminoso e gagliardo capace di controbilanciare l’assurdità di chi progetta degli esperimenti atomici sulla luna, come se non gli bastasse il proprio di pianeta da inquinare e distruggere. E così ho capito: quest’altra parte dell’umanità è sulla Luna, lontana 384.400 km dalla nostra ambiguità”.
“Lo spettacolo – spiega Marco Attura – è un viaggio notturno e solitario attraverso il tempo della memoria, in un unico arco espressivo dunque, articolato da momenti di smarrimento e da improvvisi risvegli di nuove memorie dove si alternano canto, recitazione, video e spericolate acrobazie”. È, aggiunge il compitore, “una musica scritta con il naso all’insù a cercar suggestioni e ispirazioni nell’universo, ultimo bagliore del suono nel buio abisso del tempo, laddove ci si perde facilmente superata la linea dell’orizzonte. La partitura è pervasa da fredde e tenui tinte pastello color notte, il cui linguaggio musicale è lontano da futurismi, sofismi, avanguardie e sperimentalismi, ma con la propensione all’uso dell’intervallo di quinta, ingrediente necessario per creare quel senso di vuoto e di incertezza tonale come centro di gravità dell’intero lavoro, in cui consonanza e dissonanza vivono nel respiro reciproco. Un’eclissi in cui trovano posto, sotto nuova veste, alcune melodie del repertorio classico/tardo-romantico che prendono parte a ri-definire un astrale tessuto connettivo”.

Il cartellone lirico prosegue venerdì 29 novembre ore 20.30 e domenica 1 dicembre ore 16 (anteprima giovani mercoledì 27 novembre ore 16), con “Turandot”, dramma lirico in tre atti di Giacomo Puccini. L’opera è diretta dal M° Pietro Rizzo con la regia, le scene, costumi e luci di Pier Luigi Pizzi, in una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con Fondazione Rete Lirica delle Marche, allestimento dell’Associazione Arena Sferisterio.
Venerdì 20 dicembre ore 20.30, domenica 22 ore 16, con anteprima giovani mercoledì 18 dicembre ore 16, c’è “Carmen” di Georges Bizet, diretta da Beatrice Venezi con la regia di Paul-Émile Fourny, le scene di Benito Leonori, i costumi di Giovanna Fiorentini, light designer Patrick Méeüs, per una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in co-produzione con Opéra-Théâtre de Metz Métropole, Opéra de Massy, Opéra de Reims, Centre lyrique Clermont Auvergne, Fondazione Rete Lirica delle Marche.
La 52^ Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi Stagione è organizzata dalla Fondazione Pergolesi Spontini, con la direzione artistica di Cristian Carrara. La sostengono il Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo, e la Regione Marche; Soci Fondatori Comune di Jesi e Comune di Maiolati Spontini, Partecipanti Aderenti Comune di Monsano, Partecipante Sostenitore Camera di Commercio delle Marche, Fondatori Sostenitori Gruppo Pieralisi e Starcom Italia, con il patrocinio di Consiglio Regionale delle Marche. Educational partner Trevalli Cooperlat. Food partner America Graffiti. Sponsor PS Medical Center. Si ringraziano UBI BANCA, CLABO SPA e tutti i Mecenati 2019 per il contributo erogato tramite Art Bonus.


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