Stagione Sinfonica 2019/20
La Bella Addormentata
Danze di luce per il capolavoro di Čajkovskij
diretto da Diego Matheuz
Giovedì 12 dicembre 2019, ore
20.30
Venerdì 13 dicembre 2019, ore
20.00
Domenica 15 dicembre 2019,
ore 16.00
Auditorium di Milano, largo
Mahler
Pëtr Il'ič Čajkovskij La
bella addormentata op. 66
Orchestra Sinfonica di Milano
Giuseppe Verdi
Visual project Studio
Antimateria
Direttore Diego Matheuz
Un concerto, ma anche un
evento che vede per la prima volta ospite de laVerdi il direttore d'orchestra e
violinista Diego Matheuz, uno dei talenti musicali più promettenti degli ultimi
anni. “Figlio” illustre del Sistema di Orchestre Giovanili, fondato in
Venezuela da José Antonio Abreu per l'insegnamento musicale gratuito. È stato
assistente di Gustavo Dudamel, direttore dell’Orchestra Simón Bolívar, nata dal
progetto educativo del “Sistema” e ha lavorato a lungo con Claudio Abbado, che
nel 2009, lo ha nominato direttore ospite principale dell'Orchestra Mozart di
Bologna da lui fondata. Oggi, a 35 anni, è direttore principale del Teatro La
Fenice di Venezia e direttore principale ospite della Melbourne Symphony
Orchestra. Giovedì 12 dicembre (ore 20.30), venerdì 13 dicembre (ore 20.00) e domenica
15 dicembre (ore 16.00), Diego Matheuz dirigerà l’Orchestra Sinfonica di Milano
Giuseppe Verdi nella partitura scritta da Pëtr Il'ič Čajkovskij per il balletto
La bella addormentata rappresentato per la prima volta al Teatro Mariinskij di
San Pietroburgo il 16 gennaio 1890; un capolavoro con il quale Čajkovskij aprì
di fatto la strada al balletto moderno. Ad accompagnare la musica e la
narrazione del balletto saranno le proiezioni e i giochi di luce di Studio
Antimateria che ha già collaborato quest’anno con laVerdi creando i "fuochi
d'artificio" per il concerto di Ferragosto al Castello sforzesco di
Milano. Specializzato in arte digitale, Studio Antimateria animerà il palco
dell’Auditorium con una danza di luce, creando una coreografia virtuale e
coinvolgente per accompagnare degnamente la grande musica di Čajkovskij.
Con questo concerto laVerdi
sostiene e ospita la Fondazione COOPI - Cooperazione Internazionale,
un'organizzazione umanitaria di Milano che da oltre 50 anni si impegna a
rompere il ciclo della povertà in Italia, Africa, America Latina e Medio
Oriente ed è attiva con 241 progetti in 30 Paesi, nei quali ha aiutato dal 1965
più di 100 milioni di persone. Durante le serate del 12, 13 e 15 dicembre sarà
possibile sostenere in particolare l’intervento di distribuzione alimentare per
le famiglie in difficoltà nella periferia di Milano, progetto iniziato nel 1999
dal fondatore Padre Vincenzo Barbieri. Solo nell'ultimo anno COOPI ha
distribuito 20 tonnellate di cibo, raggiungendo circa 500 persone che vivono in
grave disagio economico.
Conferenza
Il concerto di giovedì 12
dicembre sarà preceduto alle ore 18.00 da una conferenza introduttiva nel foyer
della balconata dell’Auditorium. Ingresso libero.
Biglietti: euro 15.00/36.00;
Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler;
orari d’apertura: mar/dom, ore 10.00/ 19.00. Tel. 02.83389401/2,
on line: www.laverdi.org o www.vivaticket.it .
Petr Il'ič Čajkovskij (1840-1893) La bella
addormentata op. 66 (Balletto in un
prologo e tre atti)
Čajkovskij si sentì
irresistibilmente legato al teatro, in ogni momento della sua esistenza. A
questa sua passione è riconducibile l’innovativa linea di tendenza da lui
impressa al balletto, caratterizzato in generale da una certa banalità nel
lessico musicale. Una delle prime decisioni di Ivan Vsevolozskij, dopo la
nomina a direttore dei Teatri Imperiali di San Pietroburgo nel 1881, fu quella
di abolire la carica di "compositore di corte" per il balletto e di
rivolgersi a musicisti importanti, Čajkovskij in testa, al quale chiese di
musicare il libretto da lui scritto: La bella addormentata, basato sulla fiaba
di Perrault. Cajkovskij si dichiarò entusiasta sin dal primo giorno, non
vedendo l'ora di gettarsi dietro alle spalle le amarezze della sfortunata
impresa del Lago dei cigni, e si mise d'accordo con Marius Petipa, il più
grande talento della danza, appena giunto dalla Francia. La prima
rappresentazione della Bella addormentata fu il 16 gennaio 1890 al Teatro
Mariinskij di San Pietroburgo. Le prime reazioni furono fredde, ma le
successive repliche, sempre più affollate, furono la cartina di tornasole
dell'interesse crescente del pubblico, anche nei confronti della protagonista,
la ballerina italiana Carlotta Brianza che partecipò alla riedizione del 1921
di Londra voluta da Sergej Djagilev per i Ballet Russes, questa volta nel ruolo
della fata cattiva.
Con La bella addormentata
Čajkovskij riuscì a innalzare il balletto di soggetto fiabesco al più alto
livello dell'espressione coreutica "russa", conferendo altresì a
queste pagine un'intensità passionale e una tavolozza di colori e di ritmi che
hanno siglato un genere creativo e hanno aperto la strada al balletto moderno.
Al punto che i veri valori della scrittura strumentale dei suoi balletti
risultano percepibili, oltre un secolo dopo, in tutta l'autentica loro
bellezza, anche al mero ascolto in sede concertistica, prescindendo quindi
dalla scena per la quale furono creati e in cui videro la luce. Nel celebre
“Valzer dei fiori” che segnò uno dei vertici della coreografia di Petipa, lo
stile della maturità cajkovskijana lascia il posto, in questa pagina, a una
peculiarità della celebre danza che può sembrare prossima a certi moduli
viennesi della migliore tradizione straussiana. La misura di come il linguaggio
sinfonico di Čajkovskij sia connaturato con i ritmi, le strutture, le movenze
del balletto, è confermata dall'avvio del primo atto, quando si preparano i
festeggiamenti per celebrare la maggiore età di Aurora.
All'età di 35 anni, Diego
Matheuz vanta una carriera prestigiosa che lo ha visto direttore principale del
Teatro La Fenice di Venezia, direttore principale ospite - su invito di Claudio
Abbado - dell'orchestra Mozart Bologna e direttore principale ospite della
Melbourne Symphony Orchestra. Alcuni dei suoi concerti più importanti includono
due concerti di Capodanno alla Fenice, trasmessi in tutto il mondo dalla RAI;
l'ECHO Klassik Gala 2016 con Konzerthausorchester Berlin e i solisti Anna
Netrebko, Khatia Buniatishvili, Martin Fröst e Andrea Bocelli, trasmesso dal
vivo sulla televisione tedesca ZDF; il "Tokyo Gala Concert" che nel
dicembre 2018 ha
celebrato il 120 ° anniversario di Deutsche Grammophon alla Suntory Hall.
Scambiando il testimone con Seiji Ozawa, Diego in questa occasione ha diretto
la Saito Kinen Orchestra e la solista Anne-Sophie Mutter in opere di Beethoven
e Čajkovskij.
In seguito all'invito di Seiji
Ozawa, è stato protagonista di un tour in Asia con la Saito Kinen Orchestra e
ha diretto l’orchestra ai festival Matsumoto 2018 e 2019. Sempre in Giappone,
ha collaborato anche con la NHK Symphony Orchestra. Inoltre ha lavorato con le
Orchestre di Santa Cecilia e della Scala, l'Orchestra da camera Mahler,
l'Orchestra de Chambre de Paris, l'Orchestra Philharmonique de Radio France,
l'Orchestra Nazionale Spagnola, la BBC e Royal Philharmonic Orchestra, Los
Angeles Philharmonic e Vancouver Symphony Orchestra.
Diego Matheuz si sente a suo
agio in un vasto repertorio sinfonico che va da Mozart a Mahler, Shostakovich o
Bruckner, Ginastera, Márquez e Marsalis. Trae ispirazione da un background come
primo violino dell'Orchestra Sinfonica Simón Bolívar, il suo insegnante di
direzione José Antonio Abreu e il suo mentore Claudio Abbado. L'approfondimento
della sua comprensione della musica, della direzione e della tecnica
dell'orchestra, tuttavia, e la ricerca della profondità nelle sue
interpretazioni, è un processo che continua ad esplorare, ad esempio con Mark
Stringer a Vienna. Come direttore d'opera, Diego ha lavorato sia alla Deutsche
Oper che alla Staatsoper di Berlino, al Liceu di Barcellona, al Palau des
Arts a Valencia, e più recentemente al Teatro São Carlos a Lisbona, al Maggio
Musicale Fiorentino, al Rossini Festival Pesaro e al Teatro Regio di Torino.
Ritorna regolarmente a La Fenice e nel 2020 ha in programma la direzione dell’opera di
Bela Bartók Il castello del principe di Barbablu. Sempre nel 2020 dirigerà per
la prima volta Il Barbiere di Siviglia di Rossini alla Bavarian State Opera di
Monaco. Ha debuttato con il Guglielmo Tell di Rossini al Theater an der Wien di
Vienna, dove ritornerà nel maggio 2020 per una nuova produzione di Norma di
Bellini con Asmik Grigorian. In Venezuela, Diego svolge regolarmente intensi
periodi di formazione e amplia il repertorio delle orchestre del Sistema Abreu.
Inoltre, collabora con l'Orchestra Sinfonica Simón Bolívar, di cui è direttore
principale. Con questa orchestra, ha debuttato con la Nona Sinfonia di
Beethoven in Colombia nel 2013, e in Messico nel 2016 all'Auditorio Nacional.
Nel 2018, Diego Matheuz e il violinista Francesco Senese hanno fondato MACH, un
progetto che fa parte del festival estivo internazionale "Musica
sull'Acqua" a Colico, in Italia. Questo progetto consente agli studenti di
tutto il mondo di ricevere lezioni gratuite, coaching e la possibilità di
suonare insieme ai loro tutor, professori di importanti orchestre come la
Mozart, Luzerne Festival Orchestra, l'Orchestra Simón Bolívar e la London
Symphony.
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