Venerdì 20 dicembre alle ore
20.30, domenica 22 alle ore 16, con anteprima giovani mercoledì 18 dicembre
alle ore 16, la “Carmen” arriva al Teatro Pergolesi di Jesi in una nuova
produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in co-produzione con
Opéra-Théâtre de Metz Métropole, Opéra de Massy, Opéra de Reims, Centre lyrique
Clermont Auvergne, Fondazione Rete Lirica delle Marche. L’opéra-comique in
quattro atti su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy, dalla novella
eponima di Mérimée, viene proposta nella versione originale, in lingua francese
e con i dialoghi parlati, che debuttò all’Opéra-Comique di Parigi il 3 marzo
1875; alcuni dialoghi sono stati modificati a cura di Opéra-Théâtre de Metz
Métropole. Edizione Alkor. Dopo le date di Jesi, l’opera andrà in scena tra
gennaio e febbraio 2020 nei teatri di Fano, Ascoli Piceno e Fermo.
Sul podio, il Maestro
Beatrice Venezi, tra le poche donne al mondo a dirigere orchestre a livello
internazionale; innovativa, paladina di femminilità, nel 2018 è stata inserita
da “Forbes” nell’elenco dei 100 giovani Under 30 leader del futuro e ha
recentemente pubblicato il suo album d’esordio “My Journey - Puccini’s
Symphonic Works”. La regia è di Paul-Émile Fourny che torna a Jesi dopo i
successi di “Aucassin et Nicolette” (2019), “Werther” (2007), “Cavalleria
Rusticana” e “Pagliacci” (2016). Per questo nuovo allestimento, le scene sono
state realizzate nei Laboratori scenografici della Fondazione Pergolesi
Spontini a Jesi e sono firmate da Benito Leonori, i costumi sono di Giovanna
Fiorentini, light designer è Patrick Méeüs; assistente alla regia è Giovanna
Spinelli, assistente alle scene Elisabetta Salvatori.
Nel ruolo del titolo il
mezzosoprano canadese Mireille Lebel al suo debutto in Italia, mentre il tenore
Enrico Casari sarà per la prima volta Don José. Anna Bordignon è Micaëla,
Margherita Hibel canta Frasquita, Mercedes è Martina Rinaldi, Escamillo è
Pietro Di Bianco; nella compagnia di canto, inoltre, Tommaso Caramia
(Dancairo), Vasyl Solodkyy (Remendado), Andrea Tabili (Zuniga), Giacomo Medici
(Moralès). Lilas Pastia è Francesco Mattioni. Per le recite nei teatri della
Rete Lirica, si alternano nel ruolo di Frasquita le cantanti Margherita Hibel e
Carmela Osato.
Suona la FORM – Orchestra
Filarmonica Marchigiana, il Coro del Teatro della Fortuna di Fano è diretto da
Mirca Rosciani, i Pueri Cantores “D. Zamberletti” di Macerata sono guidati da
Gian Luca Paolucci.
L’argomento è tratto, molto
liberamente, dal romanzo omonimo di P. Mérimée. Al libretto collaborò lo stesso
Bizet, scrivendone anche alcune parti (tra cui le parole della famosa habanera
cantata dalla protagonista, “L’amour est un oiseau rebelle”). La “Carmen” del
1875 appartiene al genere dell’opéra-comique ed era dunque, nella sua versione
originale, composta da dialoghi recitati alternati alle parti musicali, è
in tale forma che viene rappresentata a Jesi.
Il regista Paul-Émile Fourny
ne propone un’angolazione originale, in stile indagine della polizia, con
un delitto consumato all’interno di un teatro – le scene sono una perfetta
ricostruzione del Teatro Moriconi di Jesi – di cui si cerca di stabilire
le responsabilità. Da qui parte, come un flashback, la vicenda, con gitani e
contrabbandieri trasformati in una compagnia di artisti teatrali impegnati
nella messa in scena dell’opera di Bizet, in uno spettacolo in cui realtà e
fantasia si intrecciano fino al tragico epilogo... La protagonista, Carmen, è
un’attrice, al centro di un mondo divertente, vivente e ribelle, opposto
all’universo di “poliziotti” incarnato dall’agente Moralès, dal commissario
Zuniga e dall’ispettore José.
«Ho voluto proporre una
lettura più contemporanea ma rispettosa dell’opera, evitando la caricatura
spagnola per meglio sviluppare la drammaturgia” - spiega Paul-Émile Fourny.
“L’idea è quella di una messa in scena vicina alle serie televisive
poliziesche, e in particolare a quelle che si svolgono negli anni 50-60, perché
Carmen è la storia di un crimine, in cui la protagonista è la vittima. Il mio
sguardo è femminista, Carmen afferma le sue scelte di vita, sia professionali
che personali; con un carattere forte, indurito, deve combattere per
rivendicare il suo status di donna libera».
A margine dell’opera, la
Fondazione Pergolesi Spontini propone al pubblico alcuni momenti di
approfondimento presso le Sale Pergolesiane del Teatro Pergolesi: domenica 15
dicembre alle ore 11 la “Guida all’opera” con il musicologo Cristiano Veroli, e
due incontri dal titolo “La trama prima dell’opera” con il direttore artistico
Cristian Carrara, venerdì 20 dicembre ore 19 e domenica 22 dicembre ore 15.
Inoltre, venerdì 20 dicembre alle ore 18,30, stesso luogo, il M° Beatrice
Venezi presenterà il suo il suo album d’esordio “My Journey - Puccini’s
Symphonic Works” per l’etichetta Warner Music.
La 52^ Stagione Lirica di
Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi Stagione è organizzata dalla Fondazione
Pergolesi Spontini, con la direzione artistica di Cristian Carrara. La sostengono
il Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo, e la Regione
Marche; Soci Fondatori Comune di Jesi e Comune di Maiolati Spontini,
Partecipanti Aderenti Comune di Monsano, Partecipante Sostenitore Camera di
Commercio delle Marche, Fondatori Sostenitori Gruppo Pieralisi e Starcom
Italia, con il patrocinio di Consiglio Regionale delle Marche. Educational
partner Trevalli Cooperlat. Sponsor PS Medical Center, DPA srl, Estra Prometeo.
Si ringraziano UBI BANCA, CLABO SPA e tutti i Mecenati 2019 per il contributo
erogato tramite Art Bonus.
(le foto sono di Luc Bertau e riprendono immagini della messa in scena al Teatro dell'Opera di Metz)
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