'CICLO STRAUSS' al Municipale di Piacenza
Secondo appuntamento
sabato 29 novembre alle ore 17 presso il Ridotto del Teatro Municipale l'iniziativa
promossa dalla Fondazione Teatri con il “Ciclo Strauss” in collaborazione con i
Centro Culturale Italo Tedesco di Piacenza in occasione del 150° anniversario
della nascita di Richard Strauss
Secondo
appuntamento sabato prossimo 29 novembre sempre alle 17 presso il Ridotto del Teatro
Municipale di Piacenza con il “Ciclo Strauss”, il ciclo di conferenze ad
ingresso gratuito promosso dalla Fondazione Teatri di Piacenza in
collaborazione con il Centro Culturale Italo Tedesco di Piacenza in occasione
del 150° anniversario della nascita di Richard Strauss. L'incontro, da titolo
“Prima la musica, dopo le parole? Il Teatri di Richard Strauss” sarà incentrato
sulle opere teatrali di Strauss, da Guntram a L'amore di Danae, ultima opera, rappresentata
postuma, per mostrare l'evoluzione dello stile di Strauss dal wagnerismo più marcato
all'espressionismo di Salome ed Elektra, per poi soffermarsi sul
"neoclassicismo", o "neomozartismo" del Cavaliere della
Rosa, Arianna a Nasso, La donna silenziosa, Arabella, Capriccio, senza
escludere la ricerca di più marcati effetti romantici in Elena egiziana, Giorno
di pace (Friedenstag), Daphne e L'amore di Danae. Da un punto di vista
stilistico si può, infatti, affermare che Strauss fu molto vario e svincolato storicisticamente
e quindi privo di un senso di evoluzione nel linguaggio che muta anche in maniera
drastica e netta da una composizione all’altra. Si ha una prima fase in cui si
trova un legame col romanticismo tedesco di Schubert, Schumnan e Brahms in cui
compose la Burleske für Klavier und Orchester, in re minore. Una seconda fase,
quella più lungimirante, è quella influenzata da Ritter, Liszt e Wagner in cui Strauss
compone i poemi sinfonici, per poi sfiorare quasi il primo espressionismo e la
politonalità del primo Schonberg con Elektra, l'opera di Strauss più innovativa
tra tutte le sue composizioni. L’ultima fase (il periodo di La donna senz'ombra
(Die Frau ohne Schatten)) vede invece un brusco ritorno al passato in cui
Strauss si orienta verso un neoclassicismo manieristico e tonale ispirato alla
musica del Settecento rivista in chiave ironica, alternato a fasi politonali
più moderne rappresentate dai due cicli di lieder del 1918 e concluse con le Metamorfosi
(Metamorphosen) per 23 solisti d'archi (1946) composte come commento alla
catastrofe bellica. Nel 1948 Strauss completò il suo ultimo lavoro maggiore,
Vier letzte Lieder, per voce femminile e orchestra (inizialmente per
pianoforte) (rappresentata nel 1950), che rappresenta di certo la sua opera
vocale più nota. Questi Lieder non erano stati concepiti come ciclo. La sua
ultima composizione completa fu un ulteriore Lied per soprano e pianoforte,
Malven, terminato il 23 novembre su testo di Betty Wehrli Knobel. La partitura
venne scoperta solo nel 1982 nel lascito di Maria Jeritza. Malven venne
eseguito per la prima volta nel 1985 da Kiri Te Kanawa nella Avery-Fisher-Hall
di New York ed inciso nel 1990 con i Vier letzte Lieder. L'ultima composizione
dell'artista, Besinnung, su testo di Hermann Hesse, per coro misto e orchestra rimase
invece a livello di frammento. Da sottolineare che l'incontro di sabato, sempre
condotto dal musicologo piacentino Nicola Montenz, vedrà la partecipazione del musicista
Gianluca Piacenza che eseguirà al pianoforte alcune arie tratte da Elektra e
“La danza dei sette veli” da Salome. Si ricorda che il terzo e ultimo
appuntamento con il ciclo di conferenze sulla figura di Richard Strauss si terrà il 13 dicembre sempre alle
17 presso Ridotto del Teatro Municipale di Piacenza, via Verdi 41, e si
intitolerà “Strauss e la Grecia. Diario di bordo di una passione ”.
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