giovedì 27 novembre 2014

A MODENA INIZIA PASSIONI IN DANZA
ULTIME NOVITÀ DELLA DANZA CONTEMPORANEA
Prende il via martedì 2 dicembre alle ore 21 Passioni in Danza, rassegna realizzata per il terzo anno dalla Fondazione Teatro Comunale di Modena al Teatro delle Passioni in collaborazione con il circuito regionale AterDanza e dedicata a coreografi e compagnie affermate ed emergenti con particolare attenzione alla produzione nazionale. Il primo appuntamento sarà con l’ultima creazione di Giulio D’anna, dal titolo O O O O O O O (IT), un lavoro di teatro danza, sorta di musical postmoderno dove gli interpreti recitano e cantano oltre che danzare, presentato qui nella versione italiana del titolo vincitore del premio internazionale Azione Anticorpi XL CollaborAction 2013.
Coreografo e danzatore di formazione europea, con esperienze che vanno dal balletto al modern jazz, Giulio D’Anna è stato allievo di Simona Bucci e della Scuola per lo Sviluppo della Nuova Danza di Amsterdam. Si è interessato in particolare alle forme del teatro danza, vincendo nel 2012 il premio Danza&Danza come miglior autore emergente. Seguendo un percorso nato da una identificazione fra la danza e le proprie vicende personali, il coreografo è approdato a una forma espressiva fortemente concentrata su temi sociali e sull'identificazione fra opera e artista. "So per esperienza che l'arte e le attività che girano attorno ad essa hanno un grandissimo potere e valore umano - chiarisce il coreografo. L'arte ci aiuta nel trovarci, nel perderci, nel sentire, nel comprendere. Credo ci aiuti a essere pienamente esseri umani, qualsiasi cosa questo 'ruolo' possa voler dire per ognuno di noi".
 
Per il suo O O O O O O O (IT), realizzato in collaborazione con la compagnia Fattoria Vittadini, D’Anna ha trovato l’ispirazione vincente ne il “Museo delle relazioni interrotte”, a Zagabria. Una visita, da semplice spettatore, ha fatto scattare la scintilla. “Il museo contiene reperti da tutto il mondo”, ci a spiegato l’artista, “contributi di persone normalissime che, in qualche modo, hanno offerto testimonianza di emozioni ed esperienze di vita legate, in special modo, alle relazioni amorose interrotte. Ciascun oggetto, corredato da una nota, una piccola narrazione, talvolta astratta, dipinge una nuanceemozionale, nella quale tutti possiamo riconoscerci. Sono elementi di vita vissuta: divertono, o disturbano. Il museo focalizza il dolore, la perdita; ne ho ricevuto una sensazione di appartenenza, di comunità, dell’essere tutti insieme sulla stessa barca. Mi sono chiesto come tradurre in un lavoro di teatro danza quei sentimenti, contenuti in ogni persona, artista o meno. Tutti abbiamo il senso del valore personale, dell’essere riconosciuti, amati o non accettati, in famiglia, nel lavoro, in amore. Ho reclutato danzatori interessati ad intraprendere un percorso di ricerca, e condividere con me, tra di noi, e con il pubblico, qualcosa di molto personale. Siamo così giunti alla creazione del documento biologico di una emozione, e un percorso terapeutico si è trasformato in linguaggio teatrale, capace di diventare, come gli oggetti del museo, qualcosa di universale, che può avere una propria comunicazione.” Agli spettatori particolarmente coinvolti da questa esperienza, che li fa piangere o ridere di sé, Giulio D’Anna suggerisce che “il dramma e l’umorismo vanno sempre a braccetto. Il vero interesse, per me, non è mai nella grandezza di Romeo e Giulietta, ma nei drammi che possono appartenere a tutti, nelle esperienze che mostrano la fragilità, e la forza, di cui tutti disponiamo”.
 
Alle ore 19, il coreografo incontrerà il pubblico per una opening-aperitivo al bar del Teatro delle Passioni della mostra “Raccontami”che la Fondazione Fotografia ha organizzato in coincidenza con la rassegna di danza.
 
 

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