Pensata come summa di tutte le Traviate create lungo oltre sessant’anni dall’incontro con Maria Callas fino alla fine, la produzione che inaugurò il Festival 2019 fu anche l’ultima a firma di Franco Zeffirelli, che vi lavorò a lungo con i suoi fidati collaboratori degli ultimi anni ma non poté vedere il successo e l’affetto che accolsero da subito il suo spettacolo. L’Arena di Verona celebra i 100 anni dalla nascita del grande maestro fiorentino proponendo tre dei suoi allestimenti più significativi: oltre alla recuperata Carmen che sancì il trionfale debutto di Zeffirelli in Arena, sabato 8 luglio torna in scena La Traviata che fu la sua ultima opera per l’Anfiteatro, con i sontuosi costumi del premiato Maurizio Millenotti, le luci di Paolo Mazzon e le coreografie di Giuseppe Picone, per la prima di sei serate con i migliori artisti internazionali.
Tutto italiano il cast della prima: il soprano Gilda Fiume porta in Arena la sua Violetta, applaudita su palcoscenici da Torino a Boston a Seoul, al fianco di Francesco Meli (Alfredo) e Luca Salsi (Giorgio Germont), apprezzati interpreti verdiani e beniamini areniani. Sul podio al debutto stagionale l’applaudito maestro Andrea Battistoni, alla guida dell’Orchestra di Fondazione Arena e del Coro istruito da Roberto Gabbiani.
Le stelle si susseguono anche nelle repliche, dalle protagoniste Lisette Oropesa, Nadine Sierra e Anna Netrebko (che darà l’addio al ruolo nell’eccezionale serata conclusiva del Festival diretta da Marco Armiliato), ai tenori Vittorio Grigolo e Freddie De Tommaso, ai baritoni Simone Piazzola, Artur Rucińsky e Ludovic Tézier.
Nei ruoli di fianco salgono sull’immenso palcoscenico areniano i più apprezzati interpreti e i migliori giovani cui Fondazione Arena da sempre pone attenzione: Sofia Koberidze è l’amica Flora, Francesca Maionchi e Yao Bohui la fedele Annina, Carlo Bosi e Matteo Mezzaro si alternano come Visconte Gastone, Giorgi Manoshvili e Gabriele Sagona come Dottor Grenvil, Nicolò Ceriani è il Barone Douphol, Roberto Accurso il Marchese d’Obigny; completano il cast Francesco Cuccia come Giuseppe e Stefano Rinaldi Miliani come Domestico di Flora e Commissionario.
Il Ballo di Fondazione Arena coordinato da Gaetano Petrosino anima la festa del second’atto con due solisti d’eccezione per la prima e l’ultima data: i primi ballerini del Teatro alla Scala Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko, un anno fa protagonisti di una spettacolare promessa di matrimonio in un’Arena gremita. Nelle recite successive si alterneranno nel ruolo anche Liudmila Konovalova e Davide Dato, primi ballerini dell’Opera di Stato di Vienna, entrambi al debutto in Anfiteatro. Dopo la prima di sabato 8 luglio, repliche 14 e 27 luglio, 19 e 26 agosto, 9 settembre.
«A 170 anni dalla sua prima, La Traviata è ancora oggi l’opera più rappresentata al mondo – aggiunge Stefano Trespidi, Vicedirettore artistico di Fondazione Arena – e quello che il pubblico può trovare all’Arena di Verona, nella lettura del maestro Zeffirelli, è forse lo spettacolo per antonomasia, in un certo senso La Traviata dei sogni. A contribuire a questo risultato è sicuramente il cast, che dall’8 luglio al 9 settembre vedrà alternarsi i migliori interpreti al mondo in questi ruoli».
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