sabato 8 luglio 2023

LA TRAVIATA, ULTIMO CAPOLAVORO FIRMATO DA ZEFFIRELLI AL 100° ARENA DI VERONA OPERA FESTIVAL 2023

 

Pensata come summa di tutte le Traviate create lungo oltre sessant’anni dall’incontro con Maria Callas fino alla fine, la produzione che inaugurò il Festival 2019 fu anche l’ultima a firma di Franco Zeffirelli, che vi lavorò a lungo con i suoi fidati collaboratori degli ultimi anni ma non poté vedere il successo e l’affetto che accolsero da subito il suo spettacolo. L’Arena di Verona celebra i 100 anni dalla nascita del grande maestro fiorentino proponendo tre dei suoi allestimenti più significativi: oltre alla recuperata Carmen che sancì il trionfale debutto di Zeffirelli in Arena, sabato 8 luglio torna in scena La Traviata che fu la sua ultima opera per l’Anfiteatro, con i sontuosi costumi del premiato Maurizio Millenotti, le luci di Paolo Mazzon e le coreografie di Giuseppe Picone, per la prima di sei serate con i migliori artisti internazionali.

Tutto italiano il cast della prima: il soprano Gilda Fiume porta in Arena la sua Violetta, applaudita su palcoscenici da Torino a Boston a Seoul, al fianco di Francesco Meli (Alfredo) e Luca Salsi (Giorgio Germont), apprezzati interpreti verdiani e beniamini areniani. Sul podio al debutto stagionale l’applaudito maestro Andrea Battistoni, alla guida dell’Orchestra di Fondazione Arena e del Coro istruito da Roberto Gabbiani.
Le stelle si susseguono anche nelle repliche, dalle protagoniste Lisette Oropesa, Nadine Sierra e Anna Netrebko (che darà l’addio al ruolo nell’eccezionale serata conclusiva del Festival diretta da Marco Armiliato), ai tenori Vittorio Grigolo e Freddie De Tommaso, ai baritoni Simone Piazzola, Artur Rucińsky e Ludovic Tézier.

Nei ruoli di fianco salgono sull’immenso palcoscenico areniano i più apprezzati interpreti e i migliori giovani cui Fondazione Arena da sempre pone attenzione: Sofia Koberidze è l’amica Flora, Francesca Maionchi e Yao Bohui la fedele Annina, Carlo Bosi e Matteo Mezzaro si alternano come Visconte Gastone, Giorgi Manoshvili e Gabriele Sagona come Dottor Grenvil, Nicolò Ceriani è il Barone Douphol, Roberto Accurso il Marchese d’Obigny; completano il cast Francesco Cuccia come Giuseppe e Stefano Rinaldi Miliani come Domestico di Flora e Commissionario. 
Il Ballo di Fondazione Arena coordinato da Gaetano Petrosino anima la festa del second’atto con due solisti d’eccezione per la prima e l’ultima data: i primi ballerini del Teatro alla Scala Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko, un anno fa protagonisti di una spettacolare promessa di matrimonio in un’Arena gremita. Nelle recite successive si alterneranno nel ruolo anche Liudmila Konovalova e Davide Dato, primi ballerini dell’Opera di Stato di Vienna, entrambi al debutto in Anfiteatro. Dopo la prima di sabato 8 luglio, repliche 14 e 27 luglio, 19 e 26 agosto, 9 settembre.

«Il 100° Festival è un’antologia delle produzioni più amate degli ultimi anni – dichiara Cecilia Gasdia, Sovrintendente della Fondazione Arena di Verona – e questa Traviata è molto amata da coloro che scelgono l’Arena per scoprire la dimensione più spettacolare dell’opera in allestimenti d’impatto ma rispettosi dell’iconografia tradizionale. Da solista, ho avuto la fortuna di conoscere Franco Zeffirelli quarant’anni fa proprio con questo capolavoro di Verdi studiato con lui e Kleiber, e nel segno di Traviata ho avuto l’onore di affidargli la sua ultima produzione compiuta, che è anche un omaggio ai suoi 100 anni e al suo sconfinato amore per l’opera, visibile in ogni dettaglio».
«A 170 anni dalla sua prima, La Traviata è ancora oggi l’opera più rappresentata al mondo – aggiunge Stefano Trespidi, Vicedirettore artistico di Fondazione Arena – e quello che il pubblico può trovare all’Arena di Verona, nella lettura del maestro Zeffirelli, è forse lo spettacolo per antonomasia, in un certo senso La Traviata dei sogni. A contribuire a questo risultato è sicuramente il cast, che dall’8 luglio al 9 settembre vedrà alternarsi i migliori interpreti al mondo in questi ruoli».


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