venerdì 21 luglio 2023

Fine settimana di grande musica al Festival Pontino il 22 e 23 luglio. Le Sonate per violino e pianoforte di Beethoven con Francesco D’Orazio e Giampaolo Nuti, le Suites per violoncello solo di Bach interpretate da Giovanni Gnocchi.


 Fine settimana in musica al 59° Festival Pontino con due concerti affidati a interpreti d’eccezione. Per gli appassionati di Beethoven, sabato 22 luglio alle Scuderie del Castello Caetani di Sermoneta (ore 21) l’appuntamento conclusivo dell’integrale della Sonate per violino e pianoforte del musicista di Bonn avviato nel 2021 dal violinista Francesco D’Orazio con Giampaolo Nuti al pianoforte, mentre domenica 23 luglio (ore 21) nel chiostro dell’Abbazia di Valvisciolo (nella foto in alto), il violoncellista Giovanni Gnocchi prosegue il progetto, anch’esso pluriennale, “Intorno a Bach” dedicato alle Suites per violoncello solo di Bach. In entrambi i concerti al repertorio classico vengono affiancate musiche contemporanee e in prima assoluta, in uno stimolante dialogo fra passato e presente.
L’ultimo concerto di D’Orazio e Nuti (nella foto) sarà dedicato alle Sonate in la maggiore op. 12 n. 2, op. 30 n. 3 e, a chiusura di programma, alla Sonata “a Kreutzer” in la maggiore op. 47, fra le più celebri, complesse e impervie che Beethoven abbia scritto per violino e pianoforte, in cui i due strumenti concertano in un dialogo alla pari. Composta fra il 1802 e il 1803, deve il suo soprannome al dedicatario della prima edizione a stampa del 1805, il violinista francese Rodolphe Kreutzer, che in realtà subentrò successivamente, essendo la Sonata stata pensata per un altro brillante virtuoso, George Augustus Bridgetower, che la eseguì per la prima volta, con Beethoven al pianoforte, a Vienna nel maggio 1803. Fu pare una rivalità amorosa a separare i due artisti, e così Beethoven “ripiegò” su Kreutzer, il quale per altro non mostrò di gradire la Sonata, giudicandola «outrageusemente inintelligible». Al repertorio beethoveniano si affianca la nuova composizione, in prima esecuzione assoluta, Difframe #1 di Pasquale Corrado che così introduce il suo nuovo lavoro: “Difframe #1 è un primo studio in duo (pianoforte e violino) sulla diffrazione sonora nel quale i due strumenti entrano in un dialogo acustico serrato ottenuto non attraverso la velocità dei gesti e delle articolazioni strumentali, ma, bensì, attraverso la possibilità di abitare (e conseguentemente descrivere) le pieghe del suono propagato. Il pianoforte si comporta come generatore/propagatore di onde di cui il violino ne punteggia i contorni scoprendo nuove insenature e tagli di luce. La breve riflessione procede in maniera cadenzale delegando al violino la ricerca di come affrontare il cammino, di come reagire di fronte alla presenza di ostacoli che deviano il naturale flusso di propagazione delle onde sonore, di come illuminare le crepe generate dalle fratture del suono primario che il pianoforte di continuo origina”.
Nel concerto di domenica 23 luglio nel chiostro dell’Abbazia di Valvisciolo Giovanni Gnocchi (nella foto) esegue invece di Bach due delle sei Suites per violoncello solo, la n. 3 in do maggiore BWV 1009 e la n. 4 in mi bemolle maggiore BWV 1010, capolavori della musica di tutti i tempi, veri e propri monumenti musicali, equilibrio perfetto fra sperimentazione, tradizione e grande forza espressiva. Composte probabilmente intorno al 1720, con il musicista in procinto di trasferirsi a Lipsia, le Suites caddero nell’oblio per quasi tre secoli; la riscoperta si deve al violoncellista catalano Pablo Casals, che appena tredicenne si imbatté in un’edizione dello spartito in un negozio di Barcellona. Da allora studi, ricerche, esecuzioni hanno riportato il corpus delle Sei Suites alla ribalta internazionale, culminato nel 1930 con la prima registrazione integrale di Casals. Ai capolavori bachiani Gnocchi affianca i 10 Preludi per violoncello solo (1974) di Sofija Gubajdulina, fra le più autorevoli compositrici del panorama musicale internazionale, dalla scrittura densa di spiritualità e influenze della tradizionale popolare russa e asiatica, e le Trois Strophes sur le nom de Sacher (1976) di Henri Dutilleux, composte per il compleanno del celebre direttore e mecenate svizzero Paul Sacher ed eseguite da Mstislav Rostropovič.
 
I luoghi del Festival:
Abbazia di Valvisciolo, via Abbadia 14, Sermoneta
Castello di Sermoneta, via della Fortezza, Sermoneta
 
Biglietti: 15, 10 euro. Riduzioni per i possessori di Youth Card. Concerti Giovani artisti dal mondo 2 euro. Per poter assistere ai concerti del Festival Pontino è consigliata la prenotazione via WhatsApp al 329-7540544 oppure via email a biglietteria@campusmusica.it

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