Con cinque titoli in dieci date, prove
generali aperte alle giovani generazioni, un doppio omaggio a Giacomo
Puccini per il centenario dalla morte, quattro nuovi
allestimenti e due coproduzioni internazionali la Fondazione Teatro
di Pisa annuncia la Stagione operistica 2023-2024, la
numero 155 della sua storia.
Periodi storici e linguaggi diversi, titoli noti e altri capaci di stimolare curiosità e interesse connotano la scelta artistica del direttore Cristian Carrara che va nella linea di propiziare nuovo pubblico offrendo grandi classici di repertorio e di offrire ad appassionati e intenditori titoli assai meno rappresentati e lontani da molti anni dalla scena pisana, con artisti di fama e interpreti dalla carriera in ascesa.
Come per tradizione la Prima della Stagione operistica segnerà la riapertura della stagione teatrale. La data di venerdì 27 ottobre (replica il 29/10) segna il ritorno sulla scena del Barbiere di Siviglia nel nuovo allestimento in coproduzione tra i teatri di Pisa, Ravenna, Jesi, Rovigo e Lucca, rappresentato con critiche assai favorevoli nella stagione appena passata al Sociale di Rovigo e a Ravenna. La regia di Luigi De Angelis (nella foto), su progetto della compagnia Fanny & Alexander, segue l’ottimo successo al Comunale di Bologna con il Lohengrin di Richard Wagner. Rispetto alle precedenti rappresentazioni, il cast che sarà di scena a Pisa presenta nuovi e promettenti ingressi: Chiara Amarù, fresca di debutto alla Scala e Rosina nel febbraio di quest’anno alla Fenice; Gurgen Baveyan, specialista del ruolo di Figaro; Dave Monaco, il Conte d’Almaviva, è tra i giovani tenori italiani più apprezzati e in marzo sarà alla Scala con Guillaume Tell di Rossini; Roberto Abbondanza, nella parte di Bartolo, baritono esperto che ha cantato nei più importanti teatri del mondo, da Milano a New York. Francesco Pasqualetti dirige l’Orchestra della Toscana, con cui il Teatro di Pisa ha rinnovato un positivo rapporto di collaborazione.
Come a preludio dell’apertura delle celebrazioni per il centenario dalla morte di Giacomo Puccini, venerdì 1° dicembre (replica il 3/12), il Teatro di Pisa mette in scene La rondine. È la prima delle due coproduzioni internazionali che impegnano il Teatro di Pisa con quelli di Jesi e Metz. La regia di questo nuovo allestimento è stata affidata a Paul Emile Fourny (nella foto), regista belga con numerosi titoli all’attivo come il recente Don Giovanni di Mozart, all’opera di Malmö in Svezia, e il Trittico pucciniano a Taormina e a Oviedo. Nel cast spicca il nome di Claudia Pavone, nei panni di Magda, recente Donna Anna in Don Giovanni alla Deutsche Oper Berlin e Violetta alla Fenice. Sul podio dell’orchestra Archè ci sarà Valerio Galli, viareggino, direttore pucciniano per eccellenza e di recente chiamato sul podio per Tosca al Civic Theatre di San Diego, alla Deutsche Oper Berlin e alla Staatsoper di Stoccarda.
Periodi storici e linguaggi diversi, titoli noti e altri capaci di stimolare curiosità e interesse connotano la scelta artistica del direttore Cristian Carrara che va nella linea di propiziare nuovo pubblico offrendo grandi classici di repertorio e di offrire ad appassionati e intenditori titoli assai meno rappresentati e lontani da molti anni dalla scena pisana, con artisti di fama e interpreti dalla carriera in ascesa.
Come per tradizione la Prima della Stagione operistica segnerà la riapertura della stagione teatrale. La data di venerdì 27 ottobre (replica il 29/10) segna il ritorno sulla scena del Barbiere di Siviglia nel nuovo allestimento in coproduzione tra i teatri di Pisa, Ravenna, Jesi, Rovigo e Lucca, rappresentato con critiche assai favorevoli nella stagione appena passata al Sociale di Rovigo e a Ravenna. La regia di Luigi De Angelis (nella foto), su progetto della compagnia Fanny & Alexander, segue l’ottimo successo al Comunale di Bologna con il Lohengrin di Richard Wagner. Rispetto alle precedenti rappresentazioni, il cast che sarà di scena a Pisa presenta nuovi e promettenti ingressi: Chiara Amarù, fresca di debutto alla Scala e Rosina nel febbraio di quest’anno alla Fenice; Gurgen Baveyan, specialista del ruolo di Figaro; Dave Monaco, il Conte d’Almaviva, è tra i giovani tenori italiani più apprezzati e in marzo sarà alla Scala con Guillaume Tell di Rossini; Roberto Abbondanza, nella parte di Bartolo, baritono esperto che ha cantato nei più importanti teatri del mondo, da Milano a New York. Francesco Pasqualetti dirige l’Orchestra della Toscana, con cui il Teatro di Pisa ha rinnovato un positivo rapporto di collaborazione.
Come a preludio dell’apertura delle celebrazioni per il centenario dalla morte di Giacomo Puccini, venerdì 1° dicembre (replica il 3/12), il Teatro di Pisa mette in scene La rondine. È la prima delle due coproduzioni internazionali che impegnano il Teatro di Pisa con quelli di Jesi e Metz. La regia di questo nuovo allestimento è stata affidata a Paul Emile Fourny (nella foto), regista belga con numerosi titoli all’attivo come il recente Don Giovanni di Mozart, all’opera di Malmö in Svezia, e il Trittico pucciniano a Taormina e a Oviedo. Nel cast spicca il nome di Claudia Pavone, nei panni di Magda, recente Donna Anna in Don Giovanni alla Deutsche Oper Berlin e Violetta alla Fenice. Sul podio dell’orchestra Archè ci sarà Valerio Galli, viareggino, direttore pucciniano per eccellenza e di recente chiamato sul podio per Tosca al Civic Theatre di San Diego, alla Deutsche Oper Berlin e alla Staatsoper di Stoccarda.
Dopo trent’anni dalla prima e unica
rappresentazione torna sul palco pisano una delle perle
dell’opera del ‘500 (venerdì 12 e domenica 14
gennaio): L’incoronazione di Poppea in una coproduzione
tra i teatri di Pisa, Ravenna e Opera Lombardia per la regia
di Pierluigi Pizzi (nella foto), tra i nomi assoluti del teatro d’opera
mondiale, con l’Orchestra Monteverdi Festival – Cremona Antiqua.
Nel ruolo del titolo ci sarà Roberta Mameli, soprano
specializzato in musica antica, richiesto in tutto il mondo: recente
la sua apparizione nella Calisto di Cavalli alla Bayerische
Staatsoper di Monaco di Baviera; il controtenore Federico
Fiorio interpreta Nerone, già Pulgar nella Bella Susona di
Cerretero al Teatro de la Maestranza di Siviglia e applauditissimo
Sesto Pompeo nel Giulio Cesare del Teatro di Pisa nel
febbraio 2022; come Ottavia canterà José Maria Lo Monaco,
mezzosoprano recentemente impegnato all’Opera di Zurigo nell’Orfeo
di Monteverdi. Antonio Greco dirige l’Orchestra
Monteverdi Festival – Cremona Antiqua.
A febbraio (venerdì 2 e
domenica 4) andrà in scena il secondo dei due titoli pucciniani
in Stagione e tra i più amati del repertorio del Maestro
lucchese: La bohème nella ripresa dell’allestimento
storico firmato da Cristina Mazzavillani Muti (nella foto), in coproduzione
tra i Teatri di Pisa, Ravenna, Lucca, Rimini e Ferrara. Nicola
Paszkoski dirige l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini.
Un cast giovane ma già in carriera completerà questa
produzione: Vittoria Magnarello, vincitrice della parte di Anna
nel Nabucco della Riccardo Muti Opera Academy, sarà Mimì; Alessia
Pintossi sarà Musetta mentre Alessandro Scotto di
Luzio sarà Rodolfo, personaggio che ha recentemente
interpretato anche al teatro Massimo di Palermo e al Lirico di
Trieste.
La stagione si chiude venerdì 15
marzo (in replica il 17/3) con l’ultimo atto della trilogia
Mozart- Da Ponte: Così fan tutte, a completamento del ciclo
iniziato nella stagione 2021-22 e proseguito in quella appena
conclusa. Questa è la seconda coproduzione internazionale che il
Teatro di Pisa mette in campo con i Teatri di Modena, Jesi,
Rovigo e Opéra-Théâtre of Eurométropole de Metz. Il
disegno delle scene e dei costumi è stato affidato a Milo
Manara, tra i più grandi fumettisti italiani che per la prima
volta abbina la sua creatività a un’opera lirica. La regia è
di Stefano Vizioli, recente il suo impegno a Lisbona per Il
trovatore. Ritorna l’Orchestra della Toscana questa volta diretta
da Aldo Sisillo. Un cast di altissimo livello accompagnerà la
rappresentazione a partire dalla Fiordiligi di Maria
Mudryak, già Violetta al San Carlo e al Maggio Musicale Fiorentino.
Per Dorabella è stata chiamata la cantante russa Lilly
Jørstad apprezzata nel suo debutto in Scala per il Boris
Godunov che ne ha inaugurato la Stagione passata, Jiri
Rajinis sarà Guglielmo, anch’egli alla Scala quest’anno per
Rusalka di Dvorak, mentre Antonio Mandrillo, Ferrando, è
già stato appaludito Ernesto nel Don Pasquale del Carlo Felice di
Genova.Confermate, prima della Prima di ciascun titolo, le oramai
classiche e assai gradite presentazioni del direttore
artistico Cristian Carrara, nelle quali si raccontano,
attraverso esempi musicali, i tratti più salienti delle opere in
cartellone. La Fondazione Teatro di Pisa ribadisce
interesse e volontà nel trasmettere alle giovani generazioni il
grandioso patrimonio dell’opera lirica, tanto che, anche per la
Stagione 2023-2024, le prove generali saranno aperte ai
giovani e in particolare agli studenti delle scuole medie e
superiori.
- Informazioni su date e orari degli spettacoli:
Stagione Lirica: (per tutti i titoli) prima recita il venerdì alle 20.30; seconda recita la domenica alle 15.30
- Informazioni su date e orari degli spettacoli:
Stagione Lirica: (per tutti i titoli) prima recita il venerdì alle 20.30; seconda recita la domenica alle 15.30
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