mercoledì 28 novembre 2012

SERENATA AL VENTO di Aldo Finzi: dopo 80 anni in prima assoluta a Bergamo



E' grazie al patrocinio di Regione Lombardia e all'impegno sinergico di Galdus, The Jerusalem Foundation e Accademia delle Opere se sabato 1 dicembre al Teatro Donizetti di Bergamo si alzerà il sipario per la prima esecuzione assoluta di La Serenata al Vento di Aldo Finzi, nell'ambito del Bergamo Musica Festival.
Un progetto ampio ed articolato ha reso possibile questo risultato, che vede Milano e Gerusalemme impegnate per sviluppare insieme un'idea unica e innovativa: la rappresentazione di un'opera lirica mai eseguita, La Serenata la Vento, coinvolgendo attivamente giovani appartenenti a diverse etnie, operanti in parte a Milano, in parte a Gerusalemme.
Tante le valenze di questo progetto, legate alla molteplicità delle sue componenti: la riparazione di un torto storico e lo studio della storia del Novecento, vista attraverso la vita di Aldo Finzi e le vicissitudini della sua famiglia; la forza del linguaggio musicale, con l'opera lirica mai eseguita La Serenata al Vento; la fondamentale componente didattica, grazie alle attività formative, educative e di integrazione dei giovani svolte dalla Jerusalem Foundation a Gerusalemme e da Galdus a Milano.
Cuore del progetto sono infatti i giovani: guidati e coordinati dalle professionalità dei promotori, hanno realizzato scenografie, costumi, gioielli e partecipano quali comparse alla rappresentazione finale dell'opera. La produzione artistica e la musica diventano così occasione e strumento per favorire negli adolescenti coinvolti la conoscenza della Storia e attraverso di essa la percezione di sé, il dialogo con i coetanei, la convivenza e la socializzazione. Un percorso formativo per riflettere su razzismo, esclusione, persecuzione, ma soprattutto integrazione.

«La condivisione dell'esperienza è il punto di partenza di questo gemellaggio» ha affermato l'Assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale, Carolina Pellegrini «non si è trattato di una 'consulenza' da parte delle realtà lombarde nei confronti dei partner israeliani o il contrario, ma di un rapporto alla pari, in cui ciascuno ha condiviso le proprie competenze, conoscenze, esperienze per arrivare insieme a definire linee di lavoro comuni. é inoltre importante sottolineare il valore sociale di questo progetto che attraverso la messa in atto e la rappresentazione di un'opera favorisce la conoscenza di sé e degli altri. L'incontro e l'accettazione dell'altro, la socializzazione, la proposta di un percorso di crescita personale e sociale avviene attraverso la produzione artistica e la realizzazione di laboratori, strumento privilegiato che insegna a questi giovani il valore dello stare insieme».

«Da 45 anni The Jerusalem Foundation cerca di creare una società aperta, equa e moderna per tutti gli abitanti di Gerusalemme, rispondendo alle necessità dei cittadini e cercando di migliorare la loro qualità di vita. In particolare, con il sostegno della comunità internazionale, The Jerusalem Foundation ha concentrato il suo impegno in tre ambiti: comunità, cultura e coesistenza. Il progetto patrocinato dalla Regione Lombardia ci permette di unire due delle nostre priorità: l'integrazione e la cultura», ha affermato Tamar Millo, Direttore del Dipartimento Italia della Jerusalem Foundation, «molti gruppi diversi hanno collaborato e grazie a quest'opera speciale hanno rafforzato la fiducia dei giovani nei propri mezzi».

L'opera di Aldo Finzi ha un ruolo emblematico, ed attorno ad essa ruotano i contenuti del progetto. L'allora giovane compositore aveva già ricevuto incoraggianti riconoscimenti quando, nel 1937, partecipò a un concorso bandito dal Teatro alla Scala. La giuria decretò la vittoria di La Serenata al Vento ma l'opera non venne mai eseguita in ottemperanza con quanto stabilito dalle leggi razziali promulgate l'anno successivo e il concorso fu annullato. Costretto a vivere sotto falso nome, Aldo Finzi non smise mai di comporre e le sue ultime parole furono «fate ascoltare la mia musica».
Dopo 80 anni, si potrà assistere alla prima rappresentazione di La Serenata al Vento al Teatro Donizetti di Bergamo, grazie alla sensibilità del Direttore Artistico del Bergamo Musica Festival, Maestro Francesco Bellotto, che ha inserito l'opera come evento speciale nel cartellone della manifestazione 2012. Un evento musicale di primo piano, che conferma Bergamo città aperta ad accogliere progetti culturali originali.

«Il Bergamo Musica Festival ha avuto nelle diverse edizioni incontri episodici -sebbene non marginali- con il Novecento storico e la contemporaneità. Nel cartellone 2012, grazie ad una prestigiosa collaborazione con Regione Lombardia, The Jerusalem Foundation, Accademia delle opere e Galdus, si metterà in scena una produzione teatrale realizzata nell'ambito di un Progetto internazionale di integrazione giovanile fra Italia e Israele. In prima assoluta mondiale verrà eseguita l'opera La Serenata al Vento, unica composizione rimasta inedita di Aldo Finzi (1897-1945). Dopo la morte dell'autore l'opera venne programmata dapprima al Teatro alla Scala e poi al Teatro delle Novità di Bergamo, ma in entrambi i casi non si arrivò al debutto. Ora il Bergamo Musica Festival, che condivide la sede con il Teatro delle Novità di Bindo Missiroli, ereditata idealmente la funzione di quella prestigiosa rassegna partecipa al compimento di un percorso durato ottant'anni, offrendo al proprio pubblico l'opportunità unica di assistere a un evento di portata storica», ha affermato Francesco Bellotto.

Non ha potuto essere presente Claudia Sartirani, Assessore alla Cultura e Spettacolo del Comune di Bergamo, che ha rilasciato una dichiarazione: «Bergamo, candidata Capitale Europea della Cultura 2019 non poteva esimersi dal partecipare a un progetto di valenza culturale mondiale. Bergamo è città capace di relazioni internazionali. Negli ultimi anni è stata protagonista in Italia, in Europa, in Australia, negli Stati Uniti di mostre che hanno visto esposte le opere della Carrara; il Bergamo Musica Festival è stato al centro di due entusiasmanti tournée in Giappone, dove migliaia di persone ne hanno seguito e applaudito le produzioni. Forte di questi risultati Bergamo, che punta a divenire città simbolo in Europa, grazie al patrimonio culturale che le è proprio e che rappresenta certamente un unicum nel panorama italiano, ha scelto di accettare questa nuova sfida, nella certezza che anche la rappresentazione in prima mondiale di La Serenata al Vento sia tassello importante per il raggiungimento di un titolo che la Città certamente merita».

Direttore artistico di La Serenata al Vento è Diego Montrone, che dirigerà anche l'orchestra composta da elementi provenienti dalle compagini del Bergamo Musica Festival e dell'Accademia delle Opere: «Il valore dell'opera di Finzi e del contesto nel quale tale composizione si inseriva, da subito ha sollecitato la mia fantasia nella consapevolezza di essere entrato, fortuitamente, a contatto con uno degli ultimi capolavori dell'opera del 900 ancora non eseguiti. La Serenata al Vento è una composizione serena, composta in un periodo positivo per l'artista dove alla leggerezza del libretto di Carlo Veneziani, una commedia goldoniana spiritosa, maliziosa e divertente, si associa, con l'intento di potenziare il "divertimento", una musica ricca ed evocativa in grado di accompagnare ed evidenziare le svariate sfaccettature e i cambi di umore, spesso repentini e contrastanti, dei vari protagonisti e della scena», ha affermato Montrone.

La compagnia Aeterna Opera, di cui fanno parte i cantanti che eseguiranno La Serenata al Vento, è formata da professionisti, principalmente provenienti dall'ex Unione Sovietica e trasferiti in Israele. Il gruppo è stato fondato nel 2003 dal compositore Ilya Plotkin.

La regia è affidata a Otello Cenci che afferma «nella messa in scena un cilindro magico ci svela il passato. Gli ultimi giorni di vita di Finzi appaiono come in un sogno e il suo invito richiama persone disposte a dar corpo al suo ultimo desiderio. Il cilindro va in frantumi e i confini tra realtà e finzione diventano più labili. Ultimo riferimento tra i due mondi: un palco circolare. Simbolo anche dell'arte come isola a cui Finzi si aggrappò tenacemente durante la burrasca della guerra; e riferimento chiaro alla tradizione della commedia dell'arte».

Casa Ricordi, coinvolta da subito, è partner del progetto e ha provveduto alla trascrizione della partitura e alla stampa del libretto.

Media partner è Amadeus, autorevole rivista italiana di musica classica.

Nessun commento:

Posta un commento