giovedì 1 novembre 2012

Il CALIGOLA (1672) di Pagliardi a Rouen



CALIGOLA DELIRANTE
Pagliardi

NOVEMBRE
MAR. 20 • 20h30  
MER. 21 • 10h30  
MER. 21 • 20h30  

Giovanni Maria Pagliardi (Genova, 1637 - Firenze 1702) fu noto alla sua epoca soprattutto come autore di melodrammi: Caligola delirante (1672), Lisimaco (1673), Il Numa Pompilio (1674), rappresentati a Venezia, cui fanno seguito Il pazzo per forza (1687), Il tiranno di Colco (1688), Il Greco in Troia (1689), Attilio Regolo (1693), rappresentati a Firenze, città dove dagli inizi degli anni Settanta era stato nominato maestro di cappella al sevizio della corte medicea, e attivo anche come insegnante del principer Ferdinando, direttore musicale e principale compositore d’opere (alcune delle quali vennero eseguire a Palazzo Pitti).
Il 20 e 21 novembre all'Opèra di Rouen rivive proprio Caligola delirante,sua prima opera e suo maggior successo, che solo nel 1675, a tre anni dalla prima rappresentazione, fu oggetto di quattordici riprese in cinque città diverse.
L'opera è stata ripresa nel setembre 2011 a Charleville Mézières, e successivamente eseguita a Reims (ottobre 2011), Gand (dicembre 2011), Besançon (dicembre 2011), Parigi (marzo 2012), Vitry sur Seine (marzo 2012), e dopo Rouen l'opera verrà ripresa a Quimper (dicembre 2012).
La riscopertà è di Vincent Dumestre col suo Ensemble Le Poème HArmonique, e con i solisti Olivier Coiffet (Caligula), Caroline Meng (Cesonia), Jean-François Lombard (Tigrane/Claudio), Hasnaa Bennani (Teosena), Serge Goubioud (Gelsa/Nesbo), Florian Goetz (Artabano/somitio). Si tratta di una produzione del Centro Veneziano per la Musica BArocca, dell'Opèra di Reims, Arcadi, Fondation Orange, Le Poème Harmoniqe, l'Institut International de la Marionnette de Charleville-Mèzières. Le marionette sono di Mimmo Cuticchio, che firma la regia assieme ad Alexandra Ruebner, le tele dipinte sono di Isaure de Beauval, le luci di Patrick Naillet, e i marionettisti sono la Compagnia Figli d'Arte Cuticchio di Palermo.

La trama - Caligola, imperatore di Roma, si innamora di una sconosciuta regina di sgrande bellezza, Teosena, che è venuta a chiedere aiuto dopo la morte del marito in mare, Tigrane, re della Mauritania. Caligola ordina di fare un ritratto della regina, scatenando l'ira dell'imperatrice Cesonia sua sposa, e con lo stupore del pittore, schiavo, che è in incognito lo stesso Tigrane, sopravvissuto al naufragio.
Caligola espone pubblicamente il suo amore per Teosonia: Cesonia gli fa bere una pozione. Tigrane frattanto cerca di farsi riconoscere dalla moglie, ma il suo maestro, Artabano, re dei PArti, anch'egli innamorato di Teosena, lo sfida.
In una grande scena musicale, Caligola cade in preda alla follia, cacciando la moglie, inseguendo i suoi ospiti, cercando di sedurre la vecchia nutrice, immaginandosi Ercole che caccia Diana, e poi un pastore innamorato della luna. Il Senato, turbato da questo delirio, depone Caligola in favore di Claudio, manda Cesonia in esilio, mentre Tigrane, riconciliatosi con Teosena, cerca di far valere i propri diritti contro il rivale Artabano, che ancora non comprende come una regina possa invaghirsi di uno schiavo.
Caligola, dato per morto dopo essere stato ferito a sangue ritorna in sè, recuperando anche il rapporto con la moglie Cesonia. Tutto rientra nella normalità, e Caligola aiuterà Tigrane a riconquistare il suo trono in Mauritania.
Sergio Albertini

 

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