giovedì 20 novembre 2025

SCHUMANN E MENDELSSOHN PER IL CONCERTO INAUGURALE DELLA OTO CON LONQUICH

 

La nuova stagione sinfonica della OTO prende il via lunedì 24 novembre al Teatro Comunale di Vicenza con il direttore principale Alexander Lonquich (nella foto di Ivan Urbano Gobbo) che per l'occasione si dividerà in tre. All'inizio lo ascolteremo nei Sei Intermezzi per pianoforte solo Op. 4 di Schumann, subito dopo dialogherà con l'orchestra nel Concerto per pianoforte n. 1 di Mendelssohn e infine salirà sul podio per dirigere la Sinfonia “Renana”, ancora di Schumann.
Da 11 anni direttore principale dell'Orchestra del Teatro Olimpico supportato da un collaudato team di maestri formatori, Lonquich è una delle personalità più apprezzate del concertismo internazionale egualmente impegnato, da oltre 40 anni, in una carriera solistica, cameristica, didattica (dal 2020 è direttore artistico della rinomata Scuola di Musica di Fiesole) e direttoriale ai massimi livelli. Tedesco di Tier-Treviri ma fiorentino d'adozione, Lonquich ha costruito con il rigore che lo contraddistingue una luminosa carriera nei più importanti teatri del mondo allacciando collaborazioni con artisti come Sandor Vègh, Claudio Abbado, Heinz Holliger e Frank Peter Zimmermann e con orchestre quali la Camerata Salzburg, la Mahler Chamber Orchestra, la Filarmonica della Scala e la Royal Philharmonic Orchestra. Numerosi i riconoscimenti che gli sono stati attribuiti dalla critica internazionale per le sue sortite in ambito discografico, fra i quali il Diapason d'Or, il Premio Edison, l'Abbiati e Preis der deutschen Schallplattenkritik.


Per il concerto d'apertura della stagione sinfonica 2025/26 Lonquich ha disegnato un programma che esalta il pianoforte e insieme la grande epoca romantica. L'incipit è affidato agli Intermezzi per pianoforte solo che il giovane Schumann compose nel 1832 dopo il successo ottenuto l'anno prima con i 12 “Papillons”. Restando in ambito di creazioni giovanili, il secondo pezzo in programma è il Concerto per pianoforte e orchestra in Sol minore di Mendelssohn, concepito in larga parte durante il soggiorno italiano del ventenne genio di Amburgo e portato a conclusione a Monaco di Baviera, quasi di getto. Fu l'autore stesso ad eseguirlo al pianoforte nella prima esecuzione del 1831 all'Odeon di Monaco salutata da un pubblico entusiasta. Il Concerto colpì favorevolmente anche Robert Schumann, che nella sua recensione mise in luce la giocondità della scrittura di Mendelssohn, compositore, a suo dire, “capace di scrivere con il sorriso sulle labbra”.
Nella seconda parte della serata Alexander Lonquich sale sul podio dell'Orchestra del Teatro Olimpico per dirigere la Sinfonia “Renana” di Schumann, altro capolavoro amatissimo dal pubblico. Serena, solare e a tratti maestosa, la Terza Sinfonia – in realtà l'ultima del suo catalogo giacché la Quarta nella sua forma originaria risale al 1841 – fu composta nel 1850 in poco più di un mese a Düsseldorf, dove gli Schumann si erano da poco trasferiti per un nuovo prestigioso incarico del musicista. La parentesi di serenità, se non proprio di entusiasmo, di quelle settimane favorì il concepimento della Sinfonia in Mi bemolle maggiore che manifesta nell'appellativo “Renana” un palese tributo alla lieta spensieratezza della vita che scorreva sulle sponde del grande fiume, tanto che lo stesso autore la definì “un quadro di vita sul Reno”. La prima esecuzione del 6 febbraio 1851 al Neus Theater fu un trionfo.

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