martedì 25 novembre 2025

RIPRENDONO I CONCERTI SINFONICI AL TEATRO FILARMONICO ARCHI PROTAGONISTI CON IL SAX DI DI BACCO

 

Venerdì 28 novembre, alle 20, torna la musica sinfonica al Teatro Filarmonico con un doppio concerto che mette al centro gli archi dell’Orchestra di Fondazione Arena. Tre piccoli capolavori, tre diversi sguardi musicali: la Suite per archi di Janáček, il Concerto per sassofono e archi di Glazunov, le Metamorphosen di Strauss. Sul podio l’applaudito Wolfram Christ, già leggendaria prima viola dei Berliner, solista Gaetano Di Bacco, stella italiana del sax. Si replica sabato 29 novembre, alle 17.
Il primo dei due fine settimana consecutivi dedicati alla Sinfonica mette in risalto violini, viole, violoncelli e contrabbassi dell’Orchestra: sul palcoscenico tra i 23 e i 34 professori, a seconda dei brani in repertorio, tre esecuzioni rare a Verona, tre modi diversi di fare musica tra Ottocento e Novecento. Il compositore moravo Leoš Janáček (1854-1928) rappresenta una delle voci più originali a cavallo tra i due secoli: la sua giovanile Suite per archi (1877) inanella sei danze diverse in cui si può già intravedere il pioniere che sarà in pochi anni, esploratore della lingua e della musica ceche, con uso personale di ritmi, melodie, armonie anche imprevedibili. A chiudere il programma il testamento spirituale dell’ultraottantenne bavarese Richard Strauss (1864-1949), quelle Metamorphosen scritte negli ultimi giorni della Seconda Guerra mondiale che, sotto una scrittura densa e articolata, celano il tema funebre della Sinfonia Eroica di Beethoven, un commosso ultimo addio all’Ottocento e alla patria lacerata dal conflitto. Al centro del programma un lavoro del 1934, il Concerto per sassofono contralto e archi in Mi bemolle maggiore di Aleksandr Glazunov (1865-1936), compositore russo che fu prezioso tramite tra il tardoromantico “possente gruppetto” dei Cinque e i nuovi autori della Russia sovietica, di cui fu stimato docente, Šostakóvič in testa. Questo breve concerto rapsodico, scritto quando Glazunov si era già stabilito a Parigi, usa molto liberamente le forme e il linguaggio della tradizione tardoromantica, ma è affidato a cantabilità e virtuosismi dell’allora ancora nuovo e poco conosciuto sassofono, di cui costituisce un caposaldo nel repertorio classico.
Solista a Verona sarà Gaetano Di Bacco, riferimento internazionale del sax, con migliaia di concerti all’attivo nelle più prestigiose sale del mondo come solo, in formazioni cameristiche e orchestrali, nonché in quartetto di sax. Sul podio (in luogo del previsto Bisatti) salirà il Maestro Wolfram Christ, direttore già noto anche come prima viola sia dei Berliner Philharmoniker sia dell’orchestra all-star di Lucerna voluta da Claudio Abbado, applaudito a Verona in Mahler e Schubert.

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