sabato 1 marzo 2025

Al teatro Malibran da venerdì 7 marzo Il trionfo dell’onore di Alessandro Scarlatti per la prima volta a Venezia per i trecento anni dalla morte del compositore

 

La Fenice celebra i trecento anni dalla morte di Alessandro Scarlatti con la messinscena di un titolo del palermitano finora mai rappresentato a Venezia, Il trionfo dell’onore: un capolavoro di comicità, che sarà proposto in un nuovo allestimento con la regia di Stefano Vizioli, le scene e i costumi di Ugo Nespolo – con i costumi realizzati da Carlos Tieppo – e il light design di Nevio Cavina. La partitura, frutto dell’accurato lavoro di revisione effettuato da Aaron Carpenè sul manoscritto originale, sarà diretta da uno specialista di questo repertorio quale è Enrico Onofri, che sarà alla testa dell’Orchestra del Teatro La Fenice. Cinque le repliche al Teatro Malibran, nell’ambito della Stagione Lirica e Balletto 2024-2025, il 7, 9, 11, 13 e 15 marzo 2025.


Commedia in tre atti di Francesco Antonio Tullio, Il trionfo dell’onore debuttò in prima assoluta al Teatro dei Fiorentini di Napoli il 26 novembre 1718. Capolavoro di comicità – ed è l’unico titolo appartenente a questo genere a firma del compositore siciliano –, si ispira vagamente alla figura di Don Giovanni, che rivive nel personaggio del giovane dissoluto Riccardo Albenori, interpretato da un soprano en travesti. L’opera riveste una grande importanza dal punto di vista storico-musicale perché pose le basi per un nuovo modello di opera buffa: con una struttura drammaturgica e musicale coerente e con la preferenza della lingua italiana sul napoletano si può affermare che anticipò Pergolesi e gli altri esponenti della scuola napoletana.
Il trionfo dell'onore è l'unica commedia per musica in un vastissimo catalogo di opere teatrali di Alessandro Scarlatti. Sin dal suo debutto fu un successo, anche se poi, come spesso succede, cadde nell'oblio e venne recuperata soltanto nella prima metà del Novecento. «Rispetto ad altre opere di Scarlatti – spiega il direttore d’orchestra Enrico Onofri (nella foto) – pare proiettarsi verso un'altra dimensione, e non è improbabile che abbia fatto da modello nel successivo sviluppo dell’opera buffa. Tra gli elementi peculiari vi sono ad esempio i recitativi, che pur profumando ancora di Seicento, in certe formule sono già rivolti al recitativo propriamente settecentesco che ci è più familiare; o alcune delle arie, in cui le linee frammentarie affidate alle voci non impediscono però al canto di dispiegarsi, e con grande espressione: l’effetto di questa tensione fa sì che ogni singola aria di questo genere rimanga impressa quanto quelle dalle melodie più accattivanti».
«Il protagonista Riccardo Albenori è un seduttore impenitente – commenta il regista Stefano Vizioli (nella foto) –, un seduttore che per di più confessa nelle sue affermazioni di filosofia un po' spicciola il suo desiderio bulimico di sedurre e abbandonare. Per lui l'amore è frode, inganno, tradimento, artificio. In un'aria, che ricorda quella celebre di Dandini nella Cenerentola («Come un'ape ne' giorni di aprile»), Riccardo si paragona a un'ape che va da un fiore all'altro. I riferimenti a questa sua volubilità sono ben descritti sia nei recitativi che nelle arie del cristallino libretto di Francesco Antonio Tullio. Questa figura di seduttore richiama certamente don Giovanni, come quella che l'accompagna, il fanfarone capitano Rodimarte Bombarda, potrebbe essere accostata a Leporello. Ma i due sono più che altro 'compagni di merende' e hanno per moltissimi aspetti caratteristiche borderline: c'è sicuramente un aspetto caratteriale incontrollato, legato alla sensualità, all’appagamento immediato e direi al collezionismo, molto affine a don Giovanni. Ma Il trionfo dell’onore, con le avventure goderecce del nostro Riccardo, non ha i vapori sulfurei del capolavoro di Mozart; non c’è la metafisica presenza della giustizia divina e soprattutto non ci sono né un tentativo di stupro né un omicidio, i due sconvolgenti accadimenti che aprono il Don Giovanni. C'è invece un duello riparatore, nel quale Riccardo viene ferito dal rivale Erminio, e ciò induce il protagonista a pensare che in futuro sarà meglio comportarsi bene per evitare pericolose conseguenze. Questo finale piuttosto accomodante lascia aperti moltissimi punti di domanda, un po' come nel caso di Così fan tutte: quando opere così, dopo inauditi sconvolgimenti emotivi, finiscono con un'invocazione a volersi tutti bene come se nulla fosse successo, il sipario si chiude con molti più dubbi di quanti se ne avessero all'inizio».
Il cast del nuovo allestimento del Trionfo dell'onore comprende interpreti di riferimento per questo repertorio: Dave Monaco canterà nel ruolo di Flaminio Castravacca; Luca Cervoni in quello di Cornelia Buffacci; Rosa Bove in quello di Leonora Dorini; Francesca Lombardi Mazzulli sarà Doralice Rossetti; Giulia Bolcato, Riccardo Albenori; Raffaele Pe (nella foto), Erminio Dorini; Giuseppina Bridelli, Rosina Caruccia; Tommaso Barea, il capitano Rodimarte Bombarda.
            Ecco il dettaglio delle recite al Teatro Malibran, con orari e turni di abbonamento: venerdì 7 marzo 2025 ore 19.00 (turno A); domenica 9 marzo ore 15.30 (turno B); martedì 11 marzo ore 19.00 (turno D); giovedì 13 marzo ore 19.00 (turno E); sabato 15 marzo ore 15.30 (turno C). La prima di venerdì 7 marzo 2025 sarà trasmessa in differita da Rai Radio3.

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