«Una tragedia legata all’immaturità
dell’uomo, all’incapacità di Don José di riuscire ad accettare
la sua realtà, che lo porterà a compiere un atto tragico, emblema
del suo persistente infantilismo». Così il regista Damiano
Michieletto (nella foto in alto, di Stefano Guindani) descrive il suo nuovo allestimento della Carmen di
Georges Bizet, in programma alla Royal Opera House di
Londra dal 5 aprile 2024. Lo spettacolo, anche parte del
cartellone cinematografico 2023/24 del teatro, sarà trasmesso dal 1°
maggio nelle sale di oltre 50 paesi del mondo. Il regista veneto
torna al Covent Garden per la quarta volta dopo il debutto
con Guillaume Tell (2015), il dittico Cavalleria
rusticana/Pagliacci (2015) premiato con l’Olivier Award e Don
Pasquale (2019). Le scene sono firmate da Paolo Fantin, i
costumi da Carla Teti, le luci sono a cura di Alessandro Carletti e
la drammaturgia di Elisa Zaninotto. A guidare l’orchestra e il
coro della Royal Opera House si alternano Antonello Manacorda ed
Emmanuel Villaume.
«Carmen parla anche e soprattutto di libertà – prosegue Michieletto – Da una parte, la figura femminile della protagonista incarna l’idea di libertà assoluta, che comporta una vita da esclusa e isolata, come quella di un animale randagio. Dall’altra, la figura della madre di Don José tenta di legare il figlio a sé, costringendolo a obbedire, dirottando la sua volontà e mantenendo un controllo su di lui. Nonostante la madre non sia fisicamente presente nella storia, la sua forza si manifesta attraverso il personaggio di Micaëla. La tragedia finale, con il femminicidio di Carmen, si trasforma così in uno scontro metaforico tra due modelli esistenziali opposti».
Protagonisti sul palco Aigul Akhmetshina (nella foto in alto a sinistra) e Vasilisa Berzhanskaya (nella foto qui a destra) nel ruolo del titolo, Piotr Beczala e Brandon Jovanovich come Don José, Kostas Smoriginas e Andrii Kymach nei panni di Escamillo, Olga Kulchynska, Liana Aleksanyan e Gemma Summerfield nella parte di Micaëla. Completano il cast Blaise Malaba e Jamie Woollard (Zuniga), Sarah Dufresne e Isabela Díaz (Frasquita), Gabrielė Kupšytė (Mercédès), Pierre Doyen e Josef Jeongmeen Ahn (Dancaïro), Grisha Martirosyan (Moralès), Vincent Ordonneau e Ryan Vaughan Davies (Remendado).
Lo spettacolo, coprodotto dalla Royal Opera House, dal Teatro alla Scala e dal Teatro Real di Madrid, è in scena fino al 31 maggio.
Tra i prossimi appuntamenti di Damiano Michieletto una nuova produzione del Don Quichotte di Jules Massenet all’Opéra di Parigi dal 10 maggio con repliche fino all’11 giugno.
«Carmen parla anche e soprattutto di libertà – prosegue Michieletto – Da una parte, la figura femminile della protagonista incarna l’idea di libertà assoluta, che comporta una vita da esclusa e isolata, come quella di un animale randagio. Dall’altra, la figura della madre di Don José tenta di legare il figlio a sé, costringendolo a obbedire, dirottando la sua volontà e mantenendo un controllo su di lui. Nonostante la madre non sia fisicamente presente nella storia, la sua forza si manifesta attraverso il personaggio di Micaëla. La tragedia finale, con il femminicidio di Carmen, si trasforma così in uno scontro metaforico tra due modelli esistenziali opposti».
Protagonisti sul palco Aigul Akhmetshina (nella foto in alto a sinistra) e Vasilisa Berzhanskaya (nella foto qui a destra) nel ruolo del titolo, Piotr Beczala e Brandon Jovanovich come Don José, Kostas Smoriginas e Andrii Kymach nei panni di Escamillo, Olga Kulchynska, Liana Aleksanyan e Gemma Summerfield nella parte di Micaëla. Completano il cast Blaise Malaba e Jamie Woollard (Zuniga), Sarah Dufresne e Isabela Díaz (Frasquita), Gabrielė Kupšytė (Mercédès), Pierre Doyen e Josef Jeongmeen Ahn (Dancaïro), Grisha Martirosyan (Moralès), Vincent Ordonneau e Ryan Vaughan Davies (Remendado).
Lo spettacolo, coprodotto dalla Royal Opera House, dal Teatro alla Scala e dal Teatro Real di Madrid, è in scena fino al 31 maggio.
Tra i prossimi appuntamenti di Damiano Michieletto una nuova produzione del Don Quichotte di Jules Massenet all’Opéra di Parigi dal 10 maggio con repliche fino all’11 giugno.
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