lunedì 3 luglio 2023

Festival ARTESCIENZA: a Roma dal 6 luglio un laboratorio creativo aperto, un incontro fra arti, musica, scienza e le nuove tecnologie per festeggiare 30 anni di storia del festival. Con concerti, performance, video d'autore, installazioni

 

Un laboratorio creativo aperto, un incontro fra le arti, la musica, le scienze, le nuove tecnologie che sconfinano verso nuovi spazi percettivi, dove il pubblico diventa parte attiva nel processo creativo. Il Festival ArteScienza dà appuntamento dal 6 al 14 luglio al Goethe-Institut Rom suo partner privilegiato da molti anni (con un’anticipazione a Tarquinia l’1 e 2 luglio), e dal 13 al 15 settembre al Parco della Musica e in altri luoghi per la nuova edizione del 2023 “Instabile. Espansione e mutamento creativo” ideato dai coordinatori artistici Laura Bianchini e Michelangelo Lupone fondatori del CRM - Centro Ricerche Musicali che organizza la manifestazione fin dal suo nascere.
Un’offerta che guarda al nuovo, al futuro, e osserva con curiosità e attenzione gli incontri, a volte imprevedibili e sorprendenti, fra la scienza, la tecnologia e le arti: “Il progetto – raccontano i curatori – ruota intorno a un argomento da anni noto ma prepotentemente emerso durante la pandemia Covid 19. Ciò che contraddistingue la nostra società è il precario, l’incerto, l’instabile, aspetti di un assetto sociale su cui insiste l’esigenza di cambiamenti ricorrenti, di movimenti continui, che toccano la psiche individuale, la nostra vita relazionale, e soprattutto, ciò che più ci interessa, la creatività artistica”.
Il progetto, promosso da Roma Capitale - Assessorato alla Cultura, è vincitore dell'Avviso Pubblico biennale "Estate Romana 2023-2024" curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.
 
GLI APPUNTAMENTI DI LUGLIO

Il fitto calendario al Goethe Institut Rom, da sempre attento alle innovazioni e che per tre decenni ha accolto con entusiasmo la programmazione di ArteScienza, dalla sua prima edizione ad oggi, alterna concerti a performance, musica elettronica dal vivo a installazioni sonore d’arte, video musicali, improvvisi di musica, danza, teatro, incontri, workshop, masterclass. Per festeggiare inoltre il trentesimo anno di ArteScienza (1993-2023) durante tutto il festival una mostra audiovisiva esporrà le ricerche più innovative e le più suggestive immagini e ambientazioni musicali realizzate dal CRM dal 1993 ad oggi. Figura di riferimento musicale per questa edizione sarà Karlheinz Stockhausen (1928-2007, nella foto in alto), di cui si ricorda il personale percorso creativo che da una iniziale logica seriale ha trasformato la sua musica in un elemento vivo, instabile, cangiante, segnando tanta musica del XX secolo. Due i concerti che lo ricorderanno, il primo con l’esecuzione di 7 dei suoi Klavierstücke (Klavierstücke e risonanze elettroniche con Ciro Longobardi - nella foto - e Roberto Doati, 7 luglio), il secondo porta alle estreme conseguenze le intuizioni formali del musicista tedesco: opere che indagano le intime vibrazioni della materia e le molteplici variazioni sonore ottenute perturbando l’oscillazione delle membrane, dei metalli, della colonna d’aria di tubi e clarinetti (concerto di Giuseppe Silvi, Alice Cortegiani e Francesco Di Gasbarro, con musiche di Branchi, D. Guaccero e Silvi, 12 luglio).
 
Il concerto inaugurale del 6 luglio porta la firma del Garage Ensemble di Berlino (nella foto), dinamica formazione tedesca nata nel 2009 sotto l’impulso della compositrice Brigitta Muntendorf e in costante dialogo con i compositori e gli artisti delle nuove generazioni di cui spesso sono interpreti di novità e prime assolute. Per il loro debutto a Roma eseguono musica fra Germania e Italia con brani della stessa Muntendorf, Philip Krebs, Pierluigi Billone e Diego Ramos, spagnolo di nascita ma tedesco per formazione artistica.

Gli altri concerti ed eventi del festival disegnano un ampio scenario, con una particolare attenzione alla creatività delle nuove generazioni: dall’installazione con Planofoni Suono curvo di Laura Bianchini (6 luglio) alle speculazioni creative che mettono a confronto Bach, Händel e Beethoven con la scrittura contemporanea del pianoforte e dell’elettronica nel nuovo lavoro in prima assoluta BHB La discesa di Amleto nel Maelström di Guido Barbieri e Roberta Vacca (9 luglio); dalla scrittura eclettica per il trio d’archi MDI Ensemble (11 luglio) alla danza con la compagnia CTwain, Excursus e gli artisti Pindoc protagonisti di vari appuntamenti del festival. Infine l’omaggio alla poetessa e scrittrice austriaca Ingeborg Bachmann nella performance Ombre rose ombre della regista e attrice Manuela Cherubini (nella foto) e la musica di Alessio Gabriele (10 luglio).

Per ogni giornata, poi, il Goethe Institut si anima nei suoi spazi all’aperto e al chiuso di video musicali d’autore, installazioni sonore d’arte, concerti acusmatici, improvvisi di musica, danza, teatro – ogni giorno diversi – coinvolgendo oltre quaranta autori internazionali.
Anteprima della manifestazione è stato nella città di Tarquinia, in collaborazione con Etruria Musica Festival, nel cortile della chiesa di San Giacomo l’1 e 2 luglio, con Manuela Cherubini, che dalla musica di Francesco Pierotti (nella foto) anche interprete al contrabbasso, ha presentato una performance su testi propri e di Italo Calvino tratti da Le fiabe italiane, omaggio al grande scrittore e intellettuale italiano a cent’anni dalla nascita.

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