Teatro Lirico, Cagliari - Stagione Concertistica '23
sabato 25 febbraio ore 19
domenica 26 febbraio ore 17
DMITRI SOSTAKOVIC - Ouverture festiva op. 96
CAJKOVSKIJ - Romeo e Giulietta, ouverture fantasia
RACHMANINOV - Sinfonia n. 2 in mi minore op. 27
Un programma tutto russo, per il quarto concerto della stagione concertistica del Lirico di Cagliari (repertorio, quello russo, che si dipana per tutta la stagione; dopo l'esaltante interpretazione del giovane Alexander Malofeev, tecnicamente impressionante, del Concerto nr.1 op.1 per pianoforte e orchestra di Rachmaninov, ci sarà ancora in stagione l'opportunità di ascoltare Rimskij-Korsakov, Ciaikovskij (la Sesta e la Quarta sinfonia), Khachaturian (il Concerto per violoncello), Musorgskij, ancra Rachmaninov (la Rapsodia su temi di Paganini), Stravinsky (Pulcinella).
Sul podio dell'Orchestra del Lirico, un sorprendente Donato Renzetti. Oggi 72enne, il Maestro mantiene intatto il suo gesto avvolgente e netto, e mostra un entusiasmo ed una fascinazione nei confronti dell'orchestra immutati. Nell'Ouverture Festiva op.96 di Shostakovich, posto ad apertura della serata, restituisce appieno una performance frizzante, com'è nello spirito della pagina d'occasione di Shostakovich, eseguita per la prima volta a Mosca il 6 novembre 1954 per celebrare il 37° anniversario della Rivoluzione di Ottobre, e che Renzetti riesce perfettamente a mantenerne lo spirito e l'energia anche quando – e forse volutamente – la scrittura musicale scivolerebbe nel banale. Il ritmo della pagina trova ottimi colori nel clangore della fanfara d'ottoni d'apertura e nella articolata partecipazione delle percussioni (Francesca Ravazzolo ai piatti, Pierpaolo Strinna al triangolo, ma non solo, Filippo Gianfriddo ai timpani), così come nell'espozione del tema lirico in cui si fondono la morbidezza dei violoncelli e il carezzevole suono dei corni. Dopo questi primi 6 minuti elettrizzanti, ben accolti dagli applausi del pubblico, spazio all'ouverture-fantasia Romeo e Giulietta di Ciaikovaskij. Connubio perfetto tra Renzetti e l'Orchestra del Lirico (con cui collabora da anni; tornerà anche in stagione a dirigere l'Andrea Chénier) nel sottolinearle l'intenso romanticismo, la viscerale intensità degli slanci lirici, con certi 'rubato' di grande scuola. Meritano una citazione gli archi, d'un'avvicente profondità sonora nell'esposizione del tema amoroso.
Dopo l'intervallo, la Seconda sinfonia di Rachmmaninov; anche in questa pagina – a mio avviso troppo poco amata dai direttori italiani – s'è ascoltata una eccellente interpretazione, subito evidente dalla minacciosa introduzione del primo movimento, scolpita con grande cura nella sua articolata dinamica; anche nell'Allegro moderato Renzetti fa emergere quasi con pudore quel desiderio e quella passione espressa dalla musica. Dopo l'apertura dello Scherzo, gli archi – con un impasto serico – s'adagiano in una di quelle melodie che sono uno dei 'marchi di fabbrica' di Rachmaninov; l'orchestra tutta regge con nettezza e rigore l'episodio fugato (da ricordare l'introduzione del solo di violino, GianMaria Melis, all'apertura dello sviluppo rapsodico). Il terzo movimento, ampio e lento, dopo una esposizione del tema principale accennato dai violini fa seguito una lunga cantilena del clarinetto (qui, Pasquale Iriu); Renzetti da' pieno valore alle melodie, lunghe e nostalgiche, di Rachmaninov, dando attenzione ad ogni singolo dettagli. Spicca, in equilibrio con la melodia principale, il dorato contrappunto del corno (Lorenzo Panebianco), e poi dei fiati tutti. Conclusione con un quarto movimento dall'atmosfera festosa attraversata da diversi squarci lirici che riprendono precedenti materiali e temi.
Pubblico entusiasta. Serata eccellente.
Sergio
Albertini
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