lunedì 3 febbraio 2025

"La Gioconda" di Amilcare Ponchielli va in scena, dal 7 al 16 febbraio, per la Stagione lirica e di balletto 2024-2025 del Teatro Lirico di Cagliari

 

Venerdì 7 febbraio alle 20.30 (turno A) per la Stagione lirica e di balletto 2024-2025 del Teatro Lirico di Cagliari va in scena il quarto appuntamento: ritorna a Cagliari, dopo 69 anni (l’ultima edizione all’Anfiteatro Romano risale all’agosto 1956, per l’inaugurazione della prima stagione nell’antico monumento con la Cooperativa “Mario De Candia”), La Gioconda melodramma in quattro atti, su musica di Amilcare Ponchielli e libretto di Tobia Gorrio (pseudonimo di Arrigo Boito), tratto dal dramma Angel, tyran de Padoue di Victor Hugo.


Per quanto riguarda l’edizione presentata, si tratta di un coinvolgente allestimento originale dell’Arena di Verona, in coproduzione con lo Slovene National Theatre Maribor e l’As.Li.Co. ed attualmente di proprietà del Teatro Lirico di Cagliari, che risale al 2022 ed è curato, per regia, scene e costumi, da Filippo Tonon (Vicenza, 1976) al suo debutto a Cagliari che sceglie d ambientare l’opera all’epoca della sua composizione (1876), in un’affascinante Venezia tetra e decadente. I costumi sono firmati anche da Carla Galleri, le luci sono di Fiammetta Baldiserri, mentre la coreografia è di Valerio Longo, realizzata dalle danzatrici del Balletto di Roma.
La direzione musicale è affidata a Fabio Mastrangelo (Bari, 1965), fresco di debutto in città (12-13 aprile 2024), alla guida di Orchestra e Coro del Teatro Lirico, che vive da 21 anni a San Pietroburgo ed è Direttore artistico dello storico teatro pietroburghese “Music Hall”. Il maestro del coro è Giovanni Andreoli.


I due cast d’interpreti che si alternano nelle otto recite, sono composti da: Veronica Dzhioeva (7-9- 12-14-16)/Marta Mari (8-11-13-14-15) (La Gioconda); Silvia Beltrami (7-9-12-14-16)/Anastasia Boldyreva (8-11-13-14-15) (Laura Adorno); Abramo Rosalen (7-9-12-14-16)/Volodymyr Morozov (8-11-13-14-15) (Alvise Badoèro); Agostina Smimmero (7-9-12-14-16)/Benedetta Marchesi (8-11-13-14-15) (La Cieca); Marco Berti (7-9-12-14-16)/Antonello Palombi (8-11-13- 14-15) (Enzo Grimaldo); Alberto Gazale (7-9-12-14-16)/Marco Carìa (8-11-13-14-15) (Barnaba); Angelo Nardinocchi (Zuàne/Un barnabotto); Francesco Musinu (Un cantore/Un pilota); Fabio Serani (Isèpo/Voce distante).


La Gioconda, grand-opéra “padano” per eccellenza, rappresentato per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano l’8 aprile 1876 e rivisto nel 1879-1880 (questa quinta e definitiva versione è quella che normalmente si ascolta oggi), capolavoro del suo autore Amilcare Ponchielli (Paderno Fasolaro, 1834 - Milano, 1886), operista che però meriterebbe di sicuro la riproposta anche di altri titoli del suo comunque nutrito catalogo. Basandosi sul libretto di Tobia Gorrio (ovvero lo scapigliato Arrigo Boito), vera epitome, nei suoi incandescenti eccessi linguistici, di “tutto quello che avreste voluto sapere sul melodramma e non avete mai osato chiedere”, questo straordinario feuilleton di amori, gelosie, veleni, tradimenti e pugnali, con il sacrificio finale della protagonista, ambientato nella dogale Venezia del Seicento, almeno da didascalia di apertura, vive nel rincorrersi di una sorgiva inventiva melodica cha ha pochi paragoni nell’epoca coeva, costruita su di una sapientissima orchestrazione. E se la “Danza delle ore” è pezzo talmente celebre, dal Mediterraneo al Brennero, non v’è pagina di quest’opera che non grondi travolgente emozione e passione.  


La Gioconda viene replicata: sabato 8 febbraio alle 19 (turno G); domenica 9 febbraio alle 17 (turno D); mercoledì 12 febbraio alle 20.30 (turno B); giovedì 13 febbraio alle 19 (turno F); venerdì 14 febbraio alle 20.30 (turno C); sabato 15 febbraio alle 17 (turno I); domenica 16 febbraio alle 17 (turno E).

 (foto EnneVi)

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