lunedì 20 gennaio 2025

Orchestra Sinfonica di Milano | Eine Alpensinfonie | Alexander Soddy | 7-9 febbraio, Auditorium di Milano

 
Venerdì 7 febbraio 2025 ore 20
Domenica 9 febbraio 2025 ore 16
Auditorium di Milano, Largo Mahler


Richard Strauss
Eine Alpensinfonie op. 64

Orchestra Sinfonica di Milano
Alexander Soddy Direttore

Con il contributo del Ministero della Cultura.
Fondatori Istituzionali: Regione Lombardia, Comune di Milano.
Fondatori Promotori: Città metropolitana di Milano, Camera di Commercio di Milano Monza
Brianza Lodi, Banco BPM, Pirelli, Intesa Sanpaolo.
Con il sostegno di Fondazione Cariplo.


Venerdì 7 (ore 20) e domenica 9 febbraio (ore 16), l’Orchestra Sinfonica di Milano propone la magniloquente Alpensifonie, la “Sinfonia della Alpi”, forse il più grandioso e compiuto affresco musicale della storia dedicato alla montagna. Un poema sinfonico composto da Richard Strauss con profonda conoscenza del paesaggio montano e dell’esperienza in quota. Un grande racconto sinfonico della vita montana, che scorre lungo il torrente, sul ghiacciaio, sui pascoli o sui prati fioriti, una sequenza di miniature sonore ispirate a squarci del paesaggio alpino, ognuna con un suo metro e con una sua armonia, con un suo timbro e con una sua indicazione agogica. Dal brulicare della penombra in crescendo, prima che i raggi solari facciano capolino oltre le cime, fino al glorioso tema del sole maestoso alto nel cielo, in tutt’altra tonalità, dai belati delle greggi allo scintillio della cascata, dai passi pesanti della salita fino alla paura sul crepaccio. Nella “Sinfonia delle Alpi”, vita e musica si intrecciano senza soluzione di continuità, in una partitura circolare che inizia e finisce nella notte.
Sul podio Alexander Soddy, musicista che negli ultimi tempi ha diretto molta musica di Richard Strauss, un compositore a cui è profondamente legato, tra cui alcune delle più belle opere del suo catalogo (Salome, Elektra e Die Frau ohne Schatten). Come afferma Soddy: “Ho una particolare affinità con Richard Strauss. Quando ero un pianista accompagnatore, ho lavorato molto sulla musica di Richard Wagner e di Richard Strauss. Per me il linguaggio di Strauss, in particolare per quel che riguarda il teatro musicale, è qualcosa di assolutamente naturale. Mi piace molto addentrarmi tra le pieghe del linguaggio dei lavori per orchestra sinfonica. Strauss ha iniziato la sua carriera scrivendo poemi sinfonici, poi i Lieder. Successivamente si è dedicato all’opera, innegabilmente queste due produzioni artistiche sono connesse”.
Il suo debutto con l’Orchestra Sinfonica di Milano avviene proprio sotto il segno della Alpensinfonie, lavoro sinfonico la cui genesi è stata molto lunga, e i cui primi abbozzi risalgono a quando Strauss era giovane, al 1902. Strauss riprende a lavorare a quella che sarebbe rimasta la sua ultima composizione per orchestra di grandi proporzioni e ambizioni solo nel 1911. Il 18 maggio 1911, appresa la morte di Mahler, scrive sul suo diario della necessità di una rappresentazione dionisiaca della natura, dipingendo “la purificazione morale dell'uomo grazie ai suoi soli forzi, la liberazione dal lavoro, il culto dell'eterna, splendida natura”. Ridotta dai quattro tempi previsti in origine a un unico grande movimento sinfonico e terminata di comporre l'8 febbraio 1915, dopo cento giorni di lavoro, la sinfonia fu diretta in prima assoluta a Berlino dallo stesso Strauss alla guida dell'Orchestra reale di Dresda, dedicataria dell'opera, il 25 ottobre di quell'anno. La composizione è ispirata dall’amore di Strauss per la montagna, e in particolare per le Alpi bavaresi che egli ammirava dalla sua villa a Garmisch, ma il pensiero e l'immaginazione vanno ben oltre il paesaggio. Questo enorme lavoro è un ingombrante enigma, che nella sua spettacolare sonorità con una scrittura di stupefacente complessità tematica e polifonica nasconde molto. Un capolavoro da scoprire.


Alpensinfonie Bootcamp

L’Orchestra Sinfonica di Milano offre a 12 giovani musicisti la possibilità di trascorrere un periodo di perfezionamento all’Auditorium di Milano, una residenza artistica che consente di approfondire Eine Alpensinfonie di Richard Strauss insieme alle prime parti dell’Orchestra e al M° Alexander Soddy. Un’esperienza a 360°: lo studio dei “passi d’orchestra”, sessioni dedicate agli aspetti più complessi del percorso professionale, per un percorso formativo che culmina con la partecipazione all’esecuzione della Alpensinfonie, in programma venerdì 7 e domenica 9 febbraio. Un progetto che ben rappresenta la profonda attenzione della Fondazione verso la formazione e verso l’accesso dei giovani musicisti al mondo del professionismo. Per realizzare questo grande progetto, l’Orchestra Sinfonica di Milano ha promosso una campagna di donazioni per raggiungere il contributo straordinario di 12.000 €, necessario per realizzare questa iniziativa. Attraverso la campagna di donazioni “Alpensinfonie BootCamp” è possibile scegliere di adottare simbolicamente un giovane musicista oppure contribuire al progetto con una donazione minima di 50 euro!

Conferenza introduttiva

Venerdì 7 febbraio alle ore 18.30 si terrà una conferenza nel Foyer della Balconata dell’Auditorium di Milano, intitolata “Verso la cima. Tra buio e luce”. Relatore Quirino Principe: “Tra i suoi 25 e i 35 anni d'età, Richard Strauss si dedica con particolare predilezione al genere della ‘symphonische Dichtung’. Un'eccezionale forza inventiva, icastica e persuasiva fa splendere quelle composizioni, innalzando immediatamente l'autore al vertice della fama. Al volger del secolo, Strauss quarantenne è attratto piuttosto da altri generi, fra cui emerge il teatro d'opera. Eine Alpensinfonie op. 64 (1915) pare a prima vista un ritorno dell'artista cinquantunenne al poema sinfonico: in realtà, è una meditazione ‘di secondo grado’: un'esplorazione osservata dall'alto, con strumenti ottici che accarezzano ogni dettaglio. Un'esperienza del passato, vissuta da un aspirante alpinista nell'adolescenza, ci illumina, nell'esordio, con una meravigliosa pagina: il sorger del sole.”

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