venerdì 21 dicembre 2012

Al Valli di Reggio Emilia il BARBIERE DI SIVIGLIA con la dinamica regia di Micheletto



IL BARBIERE DI SIVIGLIA

TEATRO VALLI
Venerdì 18 gennaio 2013, ore 20.00; domenica 20 gennaio 2013, ore 15.30

musica di Gioachino Rossini

Il conte d’Almaviva Enrico Iviglia
Don Bartolo Filippo Polinelli
Rosina Natalia Gavrilan
Figaro Christian Senn
Don Basilio Simom Lim
Berta Na Hyun Yeo
Fiorello/ Un ufficiale Davide Pelissero

Orchestra e Coro dell'Accademia del Teatro alla Scala

direttore Francesco Angelico
maestro del coro Alfonso Caiani
regia e scene Damiano Michieletto
regia ripresa da Eleonora Gravagnola
costumi Carla Teti
disegno luci Alessandro Carletti

Allestimento scenico del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
Coproduzione I Teatri di Reggio Emilia, Teatro Comunale di Modena in collaborazione con Accademia del Teatro alla Scala.

La stagione prosegue il 18 e 20 gennaio 2013 con Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, una coproduzione I Teatri di Reggio Emilia e Teatro Comunale di Modena, con Orchestra e Coro dell’Accademia del Teatro alla Scala, direttore il giovanissimo Francesco Angelico.
Nella più celebre delle sue opere buffe, Rossini mette in scena gli ‘assalti’ amorosi escogitati dal Conte di Almaviva e dal suo aiutante tuttofare, il barbiere Figaro, per espugnare la casa del vecchio don Bartolo e sposare la giovane Rosina. Il barbiere di Siviglia si concentra sulla comicità dello scontro fra l’irrefrenabile vitalità dei giovani innamorati e le ridicole velleità dei vecchi tutori. Con questa produzione de Il barbiere di Siviglia, prosegue la proficua collaborazione de I Teatri con l’Accademia del Teatro alla Scala, già avviata con successo lo scorso anno con L’occasione fa il ladro sempre di Rossini: gli interpreti dell’opera, infatti, si sono formati o si stanno formando tutti presso questa prestigiosa Accademia.
"I personaggi sono come esplosi nelle loro caratteristiche fisiche e caricaturali - spiega Michieletto - ecco perciò dei costumi fantastici - firmati da Carla Teti - di pura immaginazione, con marcati riferimenti a tratti animaleschi, quasi da Commedia dell'Arte."
Una regia ricca di fantasia dove gli spazi sono sempre evocati, mai rappresentati. Un palcoscenico dove oggetti normali e semplici diventano l'ingrediente unico della scenografia, trasformandosi e 'animandosi' come i passeggeri del treno...
"L'ouverture inizia con un viaggio, in treno - continua il regista - un viaggio che sembra partire in modo normale, senza nessun imprevisto, ma ad un certo punto il ritmo del treno comincia a crescere, cresce, cresce, prende il volo e tutti i tranquilli passeggeri vengono catapultati involontariamente nell'opera diventando i protagonisti di questa surreale dimensione. Il leit motiv del viaggio costituisce la cornice narrativa entro la quale respira il libretto dell'opera, animato da invenzioni sceniche che sfiorano una dimensione circense e dove tutto quello che avviene è sostenuto da una visione coreografica delle relazioni»."

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