
Direttore
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Coreografia
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Regia video
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Coordinatore alla regia, scene e costumi
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Lighting designer
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Paolo Mazzon
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Interpreti | |
Alberto Testa/ Vittoria Sancassani
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Il libretto racconta una fiaba “cinese”, ambientata a Pechino, che i librettisti Giuseppe Adami e Renato Simoni trassero dall’omonima fiaba teatrale di Carlo Gozzi (1762). La protagonista, Turandot, è un’algida principessa che dispensa morte per due terzi dell’opera. Sciolta solo, nel suo gelo sentimentale, dal Principe Ignoto Calaf, l’unico che, novello Edipo, è in grado di risolvere gli enigmi da lei proposti. Tra personaggi di grande rilievo drammaturgico, come quelli dei due protagonisti, e altri più leggeri, come le macchiette quasi fumettistiche dei tre ministri dell’imperatore, Ping, Pang e Pong, uno spazio a sé si conquista la figura di Liù, la dolce schiava che sacrifica la vita per il bene dell’amato principe Calaf. L’opera, che ha sempre esercitato su tutti, amanti e non di Puccini, un fascino quasi stregonesco, per via delle sue inesauribili invenzioni musicali e orchestrali, andò in scena per la prima volta alla Scala il 25 aprile 1926. Sul podio, Toscanini, che fermò l’esecuzione dopo la scena del sacrificio di Liù; laddove Puccini, cioè, aveva interrotto la composizione per l’aggravarsi della malattia che lo avrebbe portato alla morte di lì a poco. |
Il conte
di Luna
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Roberto
Frontali (18,23,27,29)
Luca Salsi (20,22,30) |
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Leonora
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Maria José
Siri(18,23,27,29)
Anna Pirozzi (20,22,30) |
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Azucena
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Andrea
Ulbrich(18,23,27,29)
Anna Malavasi(20,22,30) |
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Manrico
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Roberto
Aronica(18,23,27,29)
Ji Myung Hoon (20,22,30) |
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Ferrando
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Luca
Tittoto
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Ines
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Elena
Borin
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Ruiz
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Cristiano
Cremonini
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Un vecchio
zingaro
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Michele
Castagnaro
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Un messo
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Enrico
Picinni Leopardi
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Direttore
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Renato
Palumbo
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Regia
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Paul
Curran
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Regia
ripresa da
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Oscar
Cecchi
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Scene e
costumi
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Kevin
Knight
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Luci
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Bruno Poet
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Luci
riprese da
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Andrea
Oliva
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Maestro
del Coro
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Lorenzo
Fratini
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E' datato 19 giugno 1893 l'autografo di Giacomo Puccini rinvenuto a Lucca, che
riscrive la storia di uno dei successi più grandi del compositore lucchese,
ancora oggi tra i più eseguiti nel mondo: La Bohème. Il foglio, scritto
sul fronte e sul retro, presenta gli schizzi del maestro per il I atto
dell'opera e alcuni che verranno invece utilizzati nel III quadro, in cui si
parla della malattia mortale di Mimì. Schizzi in cui, a fianco di brani che
verranno poi scartati, si trovano già tantissime idee di quella che diventerà
la Bohème che conosciamo oggi e che datano la prima stesura dell'opera un anno
prima di quanto si era pensato sino ad ora. L'autografo verrà dato in comodato
gratuito per 10 anni alla Fondazione Giacomo Puccini e sarà esposto nella Casa
natale del Maestro, finalmente riaperta al pubblico nel settembre 2011 dopo
essere stata acquistata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e affidata
in gestione alla stessa Fondazione Puccini, sotto la direzione di Gabriella
Biagi Ravenni. Il manoscritto verrà presentato al pubblico sabato 15 dicembre
al Teatro del Giglio di Lucca. All'incontro, alle ore 17.30, parteciperanno Virgilio
Bernardoni, presidente dell'edizione nazionale delle opere di Giacomo Puccini e
Dieter Schickling, autore di Giacomo Puccini. Catalogue of the Works,
entrambi membri del Comitato scientifico della Fondazione Puccini, Bruno
Bartoletti, direttore d'orchestra, e Nicola Luisotti, direttore musicale
dell'Opera di San Francisco e del Teatro San Carlo di Napoli, entrambi membri
dell'Albo d'oro del Museo Casa natale.