![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhk8gy0d_P5GY9tMnQ2JRDF78fAHMwpGgG8FiKmouqy0G5TQfUC7fAPIgGliyb5QtWj5x-nDRlq_grRfsJlxBw-P9w6oXgroIl8ocHYgUUAhfiTsNrAdcfHcpx_oJVhice9RBm_RUzWuulk/s320/faust+2.jpg)
Il ruolo del
titolo è affidato al tenore Francesco Demuro, applaudito Alfredo in Traviata e Rodolfo ne
La bohème al teatro
Metropolitan Opera di New York, nel Duca di Mantova in Rigoletto a San
Francisco e all’Opéra Bastille di Parigi oltre che ospite alla
Staatsoper di Berlino, all’Opera di Monaco di Baviera e alla Royal Opera House
di Londra. Ramaz
Chikviladze, che interpreterà Mefistofele, ha riscosso successi al Teatro Carlo
Felice di Genova, all’Opéra di Nizza, al Teatro Massimo di Palermo, a Stoccarda
e al Grand Théâtre di Lussemburgo. Marguerite sarà il soprano Davinia Rodriguez. Ascoltata a
Modena nel 2014 accanto a Leo Nucci in Simon Boccanegra (Maria), è stata di
recente acclamata interprete nei ruoli principali de La traviata a
Bilbao, di Lucia di Lammermoor e dell’Orphée et Eurydice
all’Opera di Seattle e, accanto a Placido Domingo, alla Florida Grand Opera e a
Valencia.
“L’ambizione del progetto è quella di risarcire Charles Gounod e l’opera
stessa dell’ammirazione che meritano per aver trasformato in teatro e musica
uno dei capisaldi del pensiero e dell’arte occidentali – racconta il regista
Simone Derai -. E questo non strappando dalla carne di Gounod la connessione
con Goethe e il suo capolavoro, ma riannodandone saldamente il vincolo, unica
via per osservare non il difetto ma la grandezza del compositore e la sua straordinaria
autonomia”.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaQ4YsJQsKJFrp14IusALXhJxM086x8hIwJgvkbnnMrYyAU1pFQ6FCstGGjHcDQ6W_ql4ofsUTFjwzxVTemSbKaW9UqKKhCYL-SWz7srhRdhPdEVy4P0ebT__V2FlnEhPwohAqN1E1voH2/s320/faust+1.jpg)
La regia dell’opera rispetta la collocazione temporale originale, quel
primo XVI secolo germanico in cui sorge la leggenda di Faust e in cui è
collocata la vicenda nel dramma di Goethe da cui attingono e a cui si rifanno
Barbier, Carré e Gounod. Un unico spazio diversamente attrezzato, senza
particolari macchine sceniche, servirà a ricreare la dimensione necessaria ai
diversi ambienti delle scene dove si muove una sorta di teatro delle
marionette, come quello che originariamente avrebbe ispirato il giovane Goethe.
Un ruolo importante è affidato alle proiezioni video - tutte immagini
originali, raccolte e prodotte appositamente per questa produzione -, strumento
drammaturgico che si colloca tra un atto e un altro, senza interferire con la
linearità della vicenda, sfruttando i tempi morti dei cambi tecnici.
La compagnia, che prende il nome dal racconto di Dino Buzzati Le mura di
Anagoor, nasce nel 2000 a Castelfranco Veneto. Dopo prestigiose produzioni
per la Biennale di Venezia e per il festival MiTo, nel 2013 riceve il Premio
HYSTRIO–Castel dei Mondi e debutta alla Sagra Musicale Malatestiana di Rimini
con la prima regia di un’opera: Il Palazzo di Atlante di Luigi Rossi
(1642). Nel 2014, al Festival delle Colline Torinesi, debutta Virgilio
Brucia, presentato anche al Romaeuropa Festival. Nel 2015 il Napoli Teatro
Festival Italia presenta un focus interamente dedicato ad Anagoor e un loro
spettacolo è tra i vincitori del Music Theatre NOW 2015 - Worldwide Competition
for new Opera and Music Theatre.
Venerdì 1 dicembre alle ore 18, al Ridotto del Teatro, Simone Derai
incontrerà il pubblico per la serie Invito all’Opera in compagnia del critico
musicale Susanna Franchi.
L’OPERA VERRÀ TRASMESSA IN DIRETTA STREAMING VENERDÌ 1 DICEMBRE ALLE 20 DAL
SITO INTERNET DEL TEATRO COMUNALE
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