domenica 7 dicembre 2025

L'8 dicembre a Nuova Consonanza convegno e concerto su "I luoghi del suono": al Mattatoio l'incontro "Suono, spazio, architettura" e il concerto di Gianluca Saveri e Sauro Berti (percussioni e clarinetto) fra lavori storici di Xenakis e Boulez e novità

 
Lunedì 8 dicembre
 il Festival di Nuova Consonanza sarà al Mattatoio – La Pelanda con un doppio appuntamento. Alle ore 15 l’incontro di studi “Suono, spazio, architettura” si concentra sul rapporto di musica e suono con lo spazio (tema principale dell’edizione del Festival di quest’anno) e l'architettura. L'obiettivo è quello di esplorare il tema dello spazio nella musica contemporanea o nella sound art come fattore compositivo autonomo, soprattutto quando è significativo o centrale nella strutturazione dell'idea creativa alla base della composizione e della performance. La prospettiva storico-musicologica, che dedicherà particolare attenzione alle opere di Iannis Xenakis, sarà integrata con l'analisi delle tendenze compositive recenti o attuali, al fine di esplorare quali percorsi siano oggi più fruttuosi e promettenti. All’incontro partecipano studiosi, compositori e interpreti dall’Italia e dall’estero (Davide Tedesco, Makis Solomos, Paola Francescangeli, Giacomo Albert, Giulia Sarno, Luigi Ceccarelli, Agostino Di Scipio).
 
A conclusione della giornata di studi, alle ore 21, Gianluca Saveri (percussioni) e Sauro Berti (clarinetto - nella foto) propongono in concerto l’ascolto di due importanti lavori di Iannis Xenakis e Pierre Boulez, in cui la dimensione dello spazio risulta determinante per la scrittura. Il concerto si articola in due parti: nella prima, Gianluca Saveri esegue Rebond B di Xenakis, e due nuove composizioni di Riccardo Panfili (L’Angelo necessario) e Pasquale Corrado (Girasoli) che prevedono anche l’apporto dell’elettronica. Nella seconda parte, Sauro Berti esegue Dialogue de l’ombre double di Boulez, una composizione che mette in gioco la complessa relazione tra suono acustico del clarinetto, elettronica e la loro dislocazione nello spazio.
 
TUTTI GLI APPUNTAMENTI DEL FESTIVAL FINO A DOMENICA 14 DICEMBRE

In occasione dell’80° compleanno, il 9 dicembre concerto dedicato a Giorgio Nottoli (nella foto a destra), una delle figure pionieristiche della computer music italiana che ha formato generazioni di compositori elettroacustici. Gianni Trovalusci (flauto), Enzo Filippetti (sassofono), Luca Sanzò (viola), Antonio Caggiano (percussioni), con lo stesso Nottoli ai live electronics eseguono alcune composizioni degli ultimi quindici anni per strumento solo e live electronics, cui si aggiunge la prima assoluta Trama sospesa 2.
 
Ultimo appuntamento intorno alla figura di Berio, ricordando il suo rapporto con la tradizione musicale popolare, è quello del 10 dicembre in cui cinque compositori italiani hanno scritto per l’occasione musiche sull’idea dei suoi Folk Songs (Giorgio Colombo Taccani, Fabrizio de Rossi Re, Paolo Marchettini, Rosalba Quindici, Carla Magnan), cui si aggiunge Lunario (1997) di Boccadoro, eseguite dal soprano Giulia Zaniboni con l’ensemble Nuove Musiche diretto da Francesco Ottonello.
 
Concerto straordinario a Villa Medici l’11 dicembre in collaborazione con l’Accademia di Francia a Roma che ricorda Erik Satie nell’anno del centenario della scomparsa con una giornata ricca di eventi per ricordare una degli artisti francesi più innovativi e anticonformisti vissuti fra fine Ottocento e primi del Novecento. Per l’occasione dalle ore 10 fino alle 22, nel Grand Salon i pianisti Carlo Benedetti e Isenarda De Napoli, sul prezioso pianoforte a mezza coda Pleyel noto come “Debussy”, suoneranno alternativamente 840 volte, come indicato dallo stesso Satie, le battute che compongono la sua composizione Vexations (1893).
 
Progetto del Festival Resis (Spagna), sostenuto da INAEM – Instituto Nacional de las Artes Escénicas y de la Música, Embajada de España en Italia, Instituto Cervantes di Roma, KARST è uno spettacolo sonoro e visivo, con organico importante di 12 voci soliste e 4 percussionisti (Arxis Percussion Group ed Evo Ensemble), con la scenografia di Raquel Buj, l’allestimento di Victoria Aime e il danzatore Luz Arcas, che vede il 12 dicembre l’esecuzione in prima italiana di Consolation I di Helmut Lachenmann e Karst di Hugo Gómes-Chao Porta.
 
Il 14 dicembre Mass!, ideato, composto e con la regia di Francesco Leineri (foto di Bogdan Lupu), è una “durational performance” per coro, visual ed elettronica nella quale la forma tradizionale della Messa accoglie la laicità dell’ordinario e del prossimo futuro alla ricerca di una nuova poetica dei sentimenti. Un coro di voci non professioniste, incontratesi per la prima volta solo il giorno dell’evento, animerà lo spazio fisico e sonoro.

Il Natale in musica a Sassari è con l’Associazione LABohème Dal 12 al 20 dicembre quattro concerti diffusi nelle vie del centro


Con il Natale tornano a Sassari, dopo il successo dello scorso anno, i concerti organizzati dall’Associazione culturale musicale teatrale LABohème. Dal 12 al 20 dicembre artisti e ospiti dell’associazione proporranno in vari punti della città una serie di iniziative inserite nel calendario di eventi “Sassari: destinazione Natale!” curato dal Comune.

Venerdì 12 dicembre
alle 19 la sala Guarino del Conservatorio Canepa, in piazzale Cappuccini, ospita il concerto Tango Sensations con il duo formato da Fabio Furia al bandoneon e Alessandro Deiana alla chitarra: una sintesi tra Jazz e il Tango Nuevo, uno spettacolo innovativo in cui i suoni si fanno poesia in un itinerario musicale in cui la raffinata tecnica compositiva si unisce alla profonda sensibilità melodica e all’improvvisazione passionale.

Domenica 14 dicembre dalle 18 le vie del centro saranno invase dai Carols natalizi proposti dal Lolek Vocal ensemble diretto da Barbara Agnello: in quattro tappe, da piazza Azuni a via Luzzatti, da piazza Castello a piazza d’Italia, i canti natalizi itineranti saranno protagonisti coinvolgendo, oltre ai giovani coristi, anche i passanti lungo le strade della città.

Giovedì 18 dicembre alle 17 la musica si sposta nella tensostruttura di piazza Fiume con l’Ensemble di Flauti del Liceo Azuni, nato da un progetto scolastico. I musicisti in erba proporranno i classici della tradizione e delle festività natalizie, portando la musica fuori dalle mura della scuola fin nel cuore del centro.

Sabato 20 dicembre
alle 10.30 e alle 12 la libreria Mondadori in Largo Cavallotti ospita la favola per eccellenza del Natale: Lo Schiaccianoci, in due spettacoli dedicati ai più piccoli. A rievocare le musiche immortali di Piotr Ilić Ciaikovskij sarà il Trio strumentale LABoheme, formato da Annamaria Carroni (flauto traverso), Cristiana Nuvoli (clarinetto) e Antonella Chironi (pianoforte) accompagnato dalla voce narrante di Denise Gueye.
Gli appuntamenti di Natale dell’Associazione LABohème sono tutti gratuiti e con il contributo di Comune di Sassari, Regione Sardegna, Fondazione di Sardegna, Rete Thamus.

sabato 6 dicembre 2025

Maggio Fiorentino: il tradizionale Concerto di Natale 2025, Il Coro di Voci bianche dell'Accademia del Maggio, diretto da Sara Matteucci

 
Come ogni anno si rinnova il tradizionale appuntamento con il Concerto di Natale al Teatro del Maggio.
Domenica 7 dicembre alle ore 11 sul podio della Sala Zubin Mehta la direttrice Sara Matteucci (nella foto a destra), Maestra del Coro di voci bianche dell’Accademia del Maggio, anch’esso protagonista della festosa mattinata musicale natalizia.
Insieme a loro - come solisti - il soprano Juana Shtrepi, Arianna Presepi al pianoforte e Dorotea Dantong Wang all’organo.
Il Sestetto d’archi dell’Ensemble orchestrale dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino è formato da Claudia Roccon, Chiara Bizzarri e Tania Scalera al violino; Gabriele Catapano alla viola; Iuliia Igoshkina al violoncello e Luigi Cimarosti al Contrabbasso.
In cartellone un programma musicale ispirato e dedicato alle Feste natalizie che comincia con il Magnificat di Kim André Arnesen: composto nel 2010, è diventato in pochi anni uno dei brani più amati della nuova musica sacra nordica. Segue, in chiusura, A Christmas Festival di Leroy Anderson: composta nel 1950, è un'ouverture da concerto basata su canti natalizi tradizionali.
 
Si ringrazia lo sponsor tecnico Kramper per la fornitura delle divise del Coro di voci bianche
 
La locandina:
 
Concerto di Natale
 
Direttrice e Maestra del coro Sara Matteucci
Coro di voci bianche dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino

Kim André Arnesen
Magnificat”
Magnificat (with wonderment) / 
Ecce enim (with devotion) / Qui fecit (piously) / 
Et misericordia (with thankfulness) / 
Fecit potentiam (with humbleness) / 
Suscepit Israel (with compassion) / 
Gloria patri (with hope)
 
Leroy Anderson
A Christmas Festival”

Soprano Juana Shtrepi (foto a destra)
Pianoforte Arianna Presepi
Organo Dorotea Dantong Wang
 
Sestetto d’archi dell’Ensemble orchestrale dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino
Violini Claudia Roccon, Chiara Bizzarri, Tania Scalera
Viola Gabriele Catapano
Violoncello Iuliia Igoshkina
Contrabbasso Luigi Cimarosti

Maggio Fiorentino: "Matthäus-Passion" capolavoro di Bach,; sul podio Kent Nagano; ideazione, regia, scene, costumi e luci di Romeo Castellucci

 
Sabato 6 alle ore 17, domenica 7 dicembre 2025 alle ore 15.30 va in scena la grandiosa “Matthäus-Passion” immenso capolavoro di Johann Sebastian Bach, oratorio composto nel 1727 e mai eseguito nel corso delle stagioni del Maggio. Sul podio della Sala Grande, alla testa dell’Orchestra, del Coro e del Coro di voci bianche dell’Accademia del Maggio il maestro Kent Nagano, al suo debutto in Teatro.  L’allestimento, che si basa su quello di Amburgo del 2016, è ideato nella regia, nei costumi e nelle luci da Romeo Castellucci, anche lui al suo debutto al Maggio. La drammaturgia è di Piersandra Di Matteo.
La compagnia di canto è formata da Ian Bostridge - che torna dopo il successo del War Requiem della scorsa primavera - nella parte di Evangelist; Anna El-Khashem, al suo debutto al Maggio, è il I Soprano; Suji Kwon, di ritorno dopo l’Aida della scorsa estate è il II Soprano; Iurii Iushkevich è l’Alto; Krystian Adam è il Tenore e Edwin Crossley-Mercer è Gesù. Chiudono il cast rispettivamente come I Basso e II Basso Thomas Tatzl e Gonzalo Godoy Sepúlveda. 


Nello spettacolo ci troviamo “trasportati” in uno spazio quasi asettico, dove la scena e coloro che la compongono sono dominati da un bianco luminoso e accecante che 'abbraccia' tutto: il pavimento, le pareti drappeggiate fino ad arrivare ai costumi dei musicisti. Castellucci - nella sua interpretazione - cerca un incontro fra la trascendenza del racconto biblico (alla base dell’oratorio di Bach) e le esperienze di vita e di morte evocate attraverso la sua personale visione della messinscena.


Come puri oggetti della contemplazione, una serie di elementi appariranno uno dopo l’altro, senza alcun espediente tecnico. Il regista - che si è affermato su diversi palcoscenici europei con numerose produzioni teatrali di opere e opere sacre - cura non solo la messa in scena ma anche la scenografia, i costumi e le luci. Il suo lavoro comprende naturalmente elementi di teatro ma arriva a sfiorare anche quelle che sono le caratteristiche di una vera e propria “installazione visiva”. 


Nello spazio interamente bianco, l’orchestra è vestita con un semplice abito altrettanto bianco. Il coro e i solisti sono posizionati vicino a essa in una disposizione lineare dove l’unica pennellata di colore è rappresentata solo dal cantante che interpreta l'Evangelista, il quale indossa una sciarpa blu. Le azioni sono accompagnate da oggetti che possono essere percepiti inizialmente dal pubblico come inconsueti o anomali e, se immaginati all'interno di questo contesto sacro, quasi inappropriati.


Alcuni di questi sono correlati ai testi, come un busto dell'imperatore Tiberio Giulio Cesare Augusto nella stazione I “Imperium” o nella stazione IV “Cena” nella cui rappresentazione sono stati raccolti i piatti dell’ultimo giorno di vita di persone che hanno vissuto a Firenze; in altri casi non è evidente una reale connessione tra oggetto e testo: per esempio, durante la celebrazione della stazione V “Ecclesia”, un vecchio autobus viene trainato sul palco, sdraiato su un fianco. 
Nel corso della rappresentazione le azioni eseguite dagli artisti sono limitate: tutti i partecipanti umani nello spazio performativo, siano essi coinvolti in azioni specifiche o impegnati nell'allestimento e nello smantellamento di oggetti e installazioni, agiscono con la massima moderazione gestuale e facciale. Sembrano evitare ogni espressione umana visibile di dolore, sofferenza, compassione o altri stati emotivi.  Lo spettatore è lasciato interamente in balìa della propria percezione soggettiva e alla sua interpretazione di quanto accade davanti ai suoi occhi. Tuttavia a tutto il pubblico per permettere un migliore orientamento, viene distribuito un piccolo libretto che illustra tutte le stazioni in sequenza con la loro struttura.
  

Composta da Johann Sebastian Bach nel 1727 per l’ufficio luterano della Settimana Santa, la Matthäus-Passion (Passione secondo Matteo), BWV 244 cadde nell’oblio dopo la morte del compositore. Poco più di un secolo dopo, fu Felix Mendelssohn a riesumarla e a eseguirla in concerto a Berlino l’11 marzo 1829, restituendo all’umanità quell’immenso capolavoro bachiano oggi considerato icona musicale della confessione religiosa. La Matthäus-Passion colpisce tanto per la sua architettura colossale (che prevede solisti, un doppio coro e una doppia orchestra) quanto per la forza espressiva del linguaggio musicale.
 Il testo, approntato da Picander (pseudonimo del poeta Christian Friedrich Henrici), prevede una nutrita schiera personaggi. Ai ruoli principali di Gesù, l’Evangelista (a cui è affidato il compito della narrazione) Pietro, Pilato, l’ancella, si aggiungono altre figure come Giuda, la moglie di Pilato, Giuseppe d’Arimatea, la figlia di Sion, ancelle, testimoni, soldati, una molteplicità di voci resa possibile grazie all’impiego del doppio coro. Colonna portante dell’opera, articolata in due ampie parti, sono i corali che Bach usa secondo precise esigenze espressive.
Arie e ariosi, momenti di meditazione e contrizione, fanno invece da contraltare alla narrazione sofferta dei recitativi, dove è accentuata la componente umana del dramma della passione di Cristo ritratto in tutto il suo dolore di uomo.
 

 
MATTHÄUS-PASSION

Maestro concertatore e direttore Kent Nagano
Ideazione, regia, costumi e luci Romeo Castellucci
Drammaturgia Piersandra Di Matteo
 
Regista collaboratrice Silvia Costa
 
Assistenti regista Maxi Menja Lehmann, Nis Fee Brender, con la collaborazione di Stefania Grazioli
Assistente scenografa Maroussia Vaes
 

Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
Coro di voci bianche dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino
 
Maestro del Coro Lorenzo Fratini
Maestra del Coro di voci bianche dell’Accademia Sara Matteucci

Evangelista Ian Bostridge
Soprano I Anna El-Khashem
Soprano II Suji Kwon
Alto Iurii Iushkevich
Tenore Krystian Adam
Gesù Edwin Crossley-Mercer
Basso I Thomas Tatzl
Basso II Gonzalo Godoy Sepúlveda

Figuranti speciali
Andrea Baldassari, Nicolò Brescia,
Giampaolo Gobbi, Edoardo Groppler,
Leonardo Paoli, Livia Risso, Sara Silli,
Sebastiano Spada, Simone Ticci,
Federico Vazzola
 
VI – Pasqua Marco Piazzesi, Massimo Cantini
VII – Solitudine Massimo Aresti, Giancarlo Di Fusco
VIII - Monte degli Ulivi / IX – Bacio Alessandro Martinelli Consumi, Lorenzo Liotti
XI – Tempio Sandro Pacini
XII – Prezzo del Sangue Alice Donzelli, Paola Iop
XIV - Crocifissione
Elena Barsotti, Ilaria Brandaglia,
Romeo Brugna, Nicola Fania,
Davide Giabbani, Federico Macchi,
Anna Maiorano, Stefano Mascalchi,
Francesco Novelli, Davide Riminucci,
Mariella Storto, Maria Cristina Valenti,
Francesca Zaccaria
XVI – Salmo 22 Gina De Nicola, Gherardo Attori
XVII – Sepolcro Maurizio Vignoli
 
Si ringraziano per il contributo gratuito alla produzione:
 
Il Dipartimento di Scienze della Salute – Università degli studi di Firenze per il prestito del teschio.
Autolinee Toscane S.p.A. di Firenze per l’autobus.
La Meranese Servizi S.p.A. per il prestito di materiali e il personale delle pulizie.
L’Associazione sportiva “Sempre Avanti Juventus” di Firenze per il prestito del tappeto dei lottatori.
La Polizia Municipale di Firenze.
Le ostetriche dell’Associazione “La Mia Ostetrica APS” di Firenze e i genitori dei neonati per il dono dei teli da parto.
La Ditta Sebia di Bagno a Ripoli per l’assistenza e il prestito delle attrezzature di analisi.
La Ditta Brokk per l’assistenza e il prestito del Darda Hydraulic Splitter.
Si ringraziano inoltre i familiari delle persone decedute per la condivisione del loro ultimo pasto.

le foto sono di Michele Monasta


Nabucco quarta opera al Teatro Sociale di Como Stagione 2025-26

 


Teatro Sociale di Como
venerdì, 12 dicembre 2025 – ore 20.00 Opera turno A
domenica, 14 dicembre 2025 – ore 15.30 Opera turno B
NABUCCO
Opera di Giuseppe Verdi


Il Teatro Sociale di Como conclude l’anno con uno dei capisaldi del grande repertorio italiano: Nabucco di Giuseppe Verdi, in scena venerdì 12 dicembre 2025 alle ore 20.00 e domenica 14 dicembre 2025 alle ore 15.30.
Questa produzione che ha come teatro capofila il Teatro Ponchielli di Cremona, vede il doppio ritorno a Como del regista Federico Grazzini e del M° Valerio Galli, che tornerà sul podio del Teatro Sociale di Como dopo tre anni dalla sua ultima collaborazione con OperaLombardia, oltre a quello del tanto apprezzato Angelo Veccia nel ruolo del protagonista.
Nabucco è l’opera che consacrò al successo un giovane Giuseppe Verdi: alla prima alla Scala il 9 marzo 1842 si registrò uno dei rari casi in cui un giovane compositore, praticamente sconosciuto, fu portato al trionfo dal pubblico. Nei giorni successivi, per le strade di Milano la gente cantava Va, pensiero e Gli arredi festivi, al punto che l’opera rimase in cartellone per 57 repliche in un’unica stagione, un record per l’epoca.
 

Ancora oggi questo titolo resta un banco di prova importante per i soprani drammatici di coloratura che – soprattutto nel ruolo di Abigaille, qui interpretata da Kristina Kolar – si trovano di fronte a passi impervi e difficoltà vocali di grande rilievo.
Il nuovo allestimento, realizzato in coproduzione con i Teatri di OperaLombardia, la Fondazione Teatro Comunale di Modena, la Fondazione I Teatri di Reggio Emilia e l’Azienda Teatro del Giglio di Lucca, porta la firma alla regia di Federico Grazzini, le scene e i costumi sono curati da Anna Bonomelli, il light designer è Giuseppe di Iorio.


Il regista Federico Grazzini propone un Nabucco che si muove tra realismo e simbolismo, mettendo al centro il conflitto eterno tra oppressione e libertà. L’opera diventa una parabola contemporanea, in cui Babilonia è uno spazio distopico e decaduto e gli Ebrei rappresentano la memoria e la resistenza. Al cuore della visione c’è il percorso di trasformazione di Nabucco, che rinuncia alla violenza per abbracciare la compassione.
Insieme a Veccia e Kolar, completano il cast Riccardo Zanellato (12/12) e Peter Martinčič (14/12) che si alterneranno nel ruolo di Zaccaria, Marco Miglietta (Ismaele), Mara Gaudenzi (Fenena), Saverio Pugliese (Abdallo), Greta Doveri (Anna) e Alberto Comes (Gran Sacerdote di Belo).


ASPETTANDO… NABUCCO
Il Teatro Sociale continua la rassegna di incontri di approfondimento dedicati all’opera, in programma alla domenica mattina in Sala Bianca.
Domenica 7 dicembre, alle ore 11.00, ad ingresso libero, in Aspettando… Nabucco il critico musicale Fabio Sartorelli racconterà i segreti dell’opera di Verdi.

Parma, "I salotti musicali viennesi: Johannes Brahms"

 

07 Dicembre - ore 17:00
Palazzo Ferrari Pelati, Via del Conservatorio, 2 - Parma
"I salotti musicali viennesi: Johannes Brahms"
Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti con prenotazione obbligatoria a partire dalle ore 8.00 di lunedì 1 dicembre con e-mail a: salottimusicaliparmensi@gmail.com (max 2 posti per ogni richiesta).- SOLD OUT

L’associazione Salotti Musicali
Parmensi parte nel 2014 con la precisa missione di recuperare un aspetto fondamentale della civiltà italiana ed europea fino alla prima metà del ‘900: la diffusione della “Musica da Salotto“ o, con termine più moderno, della “Musica da camera” eseguita nei luoghi e nelle modalità originarie, ovvero nelle Sale delle Feste o Sale della Musica, presenti ancora intatte -ma spesso inaccessibili o dimenticate- nei Palazzi storici di Parma e provincia.
Le undici edizioni della rassegna di musica da camera dal titolo: “Salotti Musicali Parmensi: un itinerario di Musica d’Arte nei palazzi storici” finanziata da Fondazione Monteparma e Regione Emilia Romagna, hanno sempre ottenuto il tutto esaurito con prenotazione obbligatoria. Sulla scia di tale successo

sorse spontanea l’idea di allargare l’ensemble cameristico dei Salotti Musicali Parmensi all’orchestra da camera: da qui l’esperienza del Festival della Divine Armonie, con l’Orchestra da Camera di Parma come “complesso in residenza”.

Marco Bronzi, violino
Giuseppe Barutti, violoncello
Cristiano Burato, pianoforte

PROGRAMMA
Johannes Brahms
Trio op 8 (versione 1888)
per violino, violoncello e pianoforte
Allegro con brio
Scherzo. Allegro molto
Adagio non troppo
Finale. Allegro molto agitato

Marco Bronzi, violino
Giuseppe Barutti, violoncello
Cristiano Burato, pianoforte

Sonata op 99
per violoncello e pianoforte
Allegro vivace
Adagio affettuoso
Allegro passionato
Allegro molto

Giuseppe Barutti, violoncello
Cristiano Burato, pianoforte


IL CONCERTO “MUSICA AD IUBILAEUM” ACCOMPAGNA I FESTEGGIAMENTI IN ONORE DI SANT’AMBROGIO A MONSERRATO

 

Domenica 7 dicembre 2025, alle ore 19.15, nella Chiesa di Sant’Ambrogio a Monserrato verrò proposto il concerto “MUSICA AD IUBILAEUM – Canti e Suoni in luoghi sacri”, promosso dall’Associazione Culturale Musicale “Ennio Porrino” di Elmas nell’ambito dell’Anno Giubilare 2025.
Il concerto vedrà come protagonisti Manuela Ragusa (soprano), Carlo Cocco (tenore), Valerio Carta (pianoforte) che proporranno un viaggio tra le grandi pagine della musica sacra europea e le più intime melodie della devozione sarda, con la proposta di un programma che si muove tra barocco e romanticismo, fino alla dolcezza contemporanea di “Lughe’e vida mia” scritto dai maestri Ignazio e Pasquale Perra. Le voci di Ragusa e Cocco, in perfetto equilibrio con il pianoforte di Valerio Carta, creano un intreccio di emozioni che celebra la bellezza della voce come strumento di fede e di amore universale.
Il concerto realizzato grazie al sostegno del Comune di Monserrato, della Parrocchia Sant’Ambrogio (in occasione dei festeggiamenti in onore di Sant’Ambrogio), nonchè della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della P.I., Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport) si inserisce nell’ambito del progetto “Suoni e Voci per l’Isola” e della produzione, distribuzione e circuitazione concertistica che l’Associazione sta realizzando in Sardegna nell’anno 2025 (la cui Direzione Artistica è a cura del Maestro Ignazio Perra). La collaborazione artistica è a cura di Salvatore Svezia, mentre la produzione è coordinata da Maria Elena Garau.
L’ingresso sarà gratuito.

MAGNIFICAT - 14 dicembre ore 18, Milano. Il ricavato dalla vendita dei biglietti andrà infatti totalmente a Fondazione Soleterre

 

E' con piacere che segnaliamo l'ultimo concerto della stagione NovAntica 2025: il Concerto di Natale "MAGNIFICAT" che si svolgerà nella splendida Sala Verdi del Conservatorio di Milano domenica 14 dicembre alle 18 con un programma straordinario che impegnerà circa 70 artisti del coro e professori di orchestra, un cast di solisti di assoluta fama e il maestro Mirko Guadagnini alla direzione di Orchestra da Camera Canova.
 
- La Lauda per la Natività del Signore di Ottorino Respighi 
per soli (Angelo, Maria, Un Pastore), orchestra pastorale e pianoforte a 4 mani
- Magnificat di Carl Philipp Emanuel Bach
per soli, coro e orchestra.


Questo sarà molto più di un concerto ma un pomeriggio in cui la musica genererà "cura". Il ricavato dalla vendita dei biglietti andrà infatti totalmente a Fondazione Soleterre (https://soleterre.org/), fondata da Damiano Rizzi (psico-oncologo dell’ospedale San Matteo di Pavia), che da oltre 30 anni opera con il progetto Grande Contro il Cancro nei paesi di guerra. A luglio ha aperto un ambulatorio per i bambini malati oncologici palestinesi in Cisgiordania a Beit Jala (https://soleterre.org/childrencenter/), da tre anni è a Sumy, Odesa, Dnipro, Nikopol, Mykolaiv, Kharkiv e Chernihiv, in Ucraina (https://soleterre.org/ucrainahp/).
Inutile dirvi che la situazione è devastante. 


Ogni posto in Sala Verdi ha un prezzo di 25 euro e potrà essere un bellissimo regalo di Natale per voi, per i vostri amici, parenti e conoscenti che sapete abbiano a cuore la cultura, la musica e la solidarietà. 
Qui il link per acquistare i biglietti se volete scegliere il vostro posto in sala
https://www.eventbrite.it/e/registrazione-concerto-di-natale-2025-magnificat-1964566755049
Altrimenti potrete acquistarli direttamente in Sala Verdi il pomeriggio stesso. 

LO SCHIACCIANOCI DEL BALLETTO DI TBILISI PORTA IL NATALE A RAVENNA

 

Quest’anno, il Natale arriva a Ravenna sulle note dello Schiaccianoci di Čajkovskij: l’apertura della Stagione del Teatro Alighieri è affidata all’amatissimo balletto che ha incantato generazioni di spettatori in tutto il mondo. Martedì 9, mercoledì 10 e giovedì 11 dicembre, sempre alle 20.30, il Balletto dell’Opera di Tbilisi, fra i più antichi teatri dell’Europa dell’Est, porta in scena la rilettura di Nina Ananiashvili e Aleksej Fadeečev delle classiche coreografie ispirate dal racconto di E. T. A. Hoffmann. Già stella del Bolshoi e dell’American Ballet Theatre, Ananiashvili guida il Balletto dell’Opera di Tbilisi da vent’anni, riallacciandosi alla grande tradizione russa ma infondendovi una sensibilità nuova, fatta di freschezza narrativa, virtuosità tecnica e attenzione per la cultura georgiana. Scene e costumi di Simon Virsaladze e il design di Yuri Gegeshidze ci invitano a seguire Clara e lo Schiaccianoci attraverso paesaggi fiabeschi: la battaglia contro il Re dei Topi, il Valzer dei fiocchi di neve, l’esplosione di colori e stili delle danze nel Regno dei Dolciumi, la variazione della Fata Confetto si susseguono in un intreccio di stupore visivo e musicale. Questo festoso appuntamento con Lo schiaccianoci è anche l’occasione per accogliere prestigiose realtà imprenditoriali del territorio come nuovi sponsor della Stagione, Marco Gerbella e Forlini Optical, mentre Ghetti Auto Concessionaria DS è partner per la mobilità. La Stagione d’Opera e Danza 2025/26 è resa possibile dal sostegno del Comune di Ravenna, della Regione Emilia-Romagna e del Ministero della Cultura e dal contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.
“La famiglia, l’amore, la speranza, i sogni, il miracolo, la gentilezza e l’amicizia, l’immenso e meraviglioso mondo che ci attende con le sue scoperte”: si compone così il messaggio più attuale dello Schiaccianoci secondo Nina Ananiashvili, direttrice del Balletto dell’Opera di Tbilisi. “In ogni adulto esiste un bambino che attende ancora con ansia un miracolo, e guarda al futuro con speranza inesauribile – continua Ananiashvili – Il balletto classico, di per sé, è pura immaginazione e pura poesia, perché ci è negata la parola. Il nostro grande connazionale Simon Virsaladze non solo ha creato per Lo schiaccianoci uno scenario fiabesco, immediatamente riconoscibile e capace di suscitare meraviglia, ma vi ha anche impresso il codice genetico della cultura e delle tradizioni europee. E l’esecuzione scenografica di Yuri Gegeshidze è esemplare”. E quando la compagnia è in tournée, si ripromette di lasciare al pubblico “non solo il piacere dato dal livello artistico della compagnia, ma anche la chiara consapevolezza che la Georgia non è ‘un Paese qualsiasi’: siamo la sponda orientale dell’Europa, con la nostra arte, la nostra cultura e le nostre tradizioni”.
 

La storia della compagnia si intreccia a quella del Teatro d'Opera e Balletto di Tbilisi. Dopo la sua inaugurazione nel 1851, fu il Balletto di San Pietroburgo a portare per la prima volta la danza nel Teatro di Tbilisi. Tra il 1897 e il 1907, ospitò il debutto all'estero di Maria Perini, allieva del danzatore italiano Enrico Cecchetti. Proprio a Maria Perini, che visse in Georgia per quasi cinquant’anni, si deve la fondazione della scuola di danza georgiana. Dal 2004, Nina Ananiashvili è la direttrice artistica del Balletto e in questi anni sono stati allestiti più di sessanta tra balletti e miniature, rinnovando completamente il repertorio e introducendovi nuovi stili coreografici. Sotto la sua guida, il repertorio comprende sia nuove versioni coreografiche di balletti classici che spettacoli di Balanchine, Sir Frederick Ashton, August Bournonville, Jiří Kylián, Alexei Ratmansky, Alexey Fadeečev, Yuri Possokhov, Trey Mclntyre, Stanton Welch, Jorma Elo. Sono stati inoltre restaurati tre titoli del ballerino e coreografo georgiano di età sovietica Vakhtang Chabukiani: Laurencia, Garda e Otello. Nel 2008, la compagnia ha ricevuto il prestigioso premio “Herald Angels” all'Edinburgh International Festival.

Nel ponte dell’Immacolata, la rassegna di “Ferrara Musica al Ridotto” propone due concerti: IL DUO SEBASTIANUTTO-LAURETI NELLE SONATE DI BRAHMS e TRIO E QUINTETTO DA MOZART A PROKOF’EV

 

Domenica 7 dicembre alle 10.30, la rassegna di "Ferrara Musica al Ridotto” ospiterà un concerto dedicato all'integrale delle Sonate per violino e pianoforte di Johannes Brahms, con il violinista Christian Sebastianutto (nella foto in alto) e Umberto Jacopo Laureti al pianoforte.
Il matinée al Ridotto del Teatro “Abbado” presenta la Sonata in sol maggiore op. 78, detta “Regensonate”, la Sonata n. 2 in la maggiore op. 100, nota come “Thunersonate”; a concludere il programma sarà l’esecuzione della drammatica e virtuosistica Sonata n. 3 in re minore op. 108.


Lunedì 8 dicembre alle 10.30 al Ridotto del Teatro “Abbado” suonerà un ensemble di eccellenti strumentisti composto da Simona Cavuoto (nlla foto) e Mila Barutti violini, Fiorenza Barutti viola, Clara Sette violoncello, Giovanni Polo clarinetto e Carlo Bergamasco al pianoforte. In programma il Trio per clarinetto, viola e pianoforte in mi bemolle maggiore K. 498, detto "Kegelstatt", di Wolfgang Amadeus Mozart, il Quintetto per archi e pianoforte in mi bemolle maggiore op. 44 di Robert Schumann e l’Ouverture su temi ebraici per clarinetto, pianoforte e quartetto d’archi di Sergej Prokof’ev.

La donna vestita di sole - Orchestra Barocca - sabato 6 dicembre 2025, ore 16.30 - Basilica Santa Maria presso San Satiro - Milano

 



LE VOCI DELLA CITTA'

in collaborazione con


Parola e Musica
in Tempo di Avvento
Concerti Spirituali

Basilica Santa Maria presso Satiro
Milano
Via Torino 17/19  

sabato 6 dicembre 2025, ore 16.30
La donna vestita di sole
musiche mariane nella Milano del primo Seicento

Orchestra Barocca della
Civica Scuola di Musica Claudio Abbado

Angela Sfolcini, Sofia Paoli, Martina Bomben, soprani
Valeria Bottacin, Irene Petrali, contralti
Niccolò Perego, Bernardo Ghielmi, tenori
Jody Livo, cornetto
Anna Maddalena Ghielmi, violino
Issei Watanabe, violoncello
Anaïs Lauwaert, violone
Mara Galassi, arpa doppia

Lorenzo Ghielmi, organo e direzione 

a cura di


in collaborazione con


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il programma sarà introdotto da una breve presentazione a cura del direttore

Programma

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Giovan Paolo Cima (ca. 1580 - 1630)
Magnificat quinti toni a 4 voci
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Giovan Paolo Cima (ca. 1580 - 1630)
Surge propera, a 2 soprani in eco
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Giovan Paolo Cima (ca. 1580 - 1630)
Sonata a 2, violino e violone

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Giovan Paolo Cima (ca. 1580 - 1630)
Sonata a 2 cornetto e violone

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Orfeo Vecchi (1551-1603)
Due madrigali spirituali a 5 voci
La Donna vestita di Sole
Calcante la Luna

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Ignazio Donati (ca 1570-1638)
O Gloriosa Domina, a soprano et instromento

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Giovan Paolo Cima (ca. 1580 - 1630)
Sonata a 3, violino, cornetto e violone

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Francesco Rognoni Taeggio (circa 1590- -ca. 1626)
Pulchra es amica mea del Palestrina, diminuito

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Sigismondo D’India (1582-1629)
Gaude Maria Virgo, mottetto a 4 voci

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Francesco Porta (ca.1600-1666)
O Maria, mottetto a 4 voci

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Orchestra Barocca della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado, realtà unica in Italia, è costituita da studenti iscritti ai corsi di alta formazione della scuola e provenienti da tutto il mondo: Brasile, Argentina, Polonia, Giappone, Francia, Spagna, Grecia, Cile. L'orchestra, che vanta normalmente un organico dai 15 ai 30 strumentisti, è spesso accolta in spazi prestigiosi, ed è guidata da maestri che insegnano all'interno dell'istituzione e da rinomati direttori ospiti: l'Istituto di Musica Antica della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado, tra le altre attività, offre infatti agli studenti l'occasione di esibirsi con professionisti del panorama internazionale. I concerti aperti al pubblico sono il punto d’arrivo di un percorso di studio e concertazione che ha luogo presso Villa Simonetta, sede della Civica: nel corso di ogni anno accademico l’Orchestra prepara ed esegue alcune produzioni destinate all'esterno: il repertorio, per cui vengono utilizzate copie di preziosi strumenti antichi, spazia dal primo Barocco fino al Classicismo

Lorenzo Ghielmi
 si dedica da anni allo studio e all'esecuzione della musica rinascimentale e barocca. È fra i più affermati interpreti dell’opera organistica e cembalistica di Bach. Tiene concerti in tutta Europa, in Giappone e negli Stati Uniti, in Brasile, in Messico, in Israele e ha all'attivo numerose registrazioni radiofoniche e discografiche (Winter & Winter, Passacaille, Harmonia mundi, Teldec). Le sue registrazioni di Bruhns, di Bach, dei concerti di Haendel e di Haydn per organo e orchestra sono state premiate con il Diapason d’or. Ha pubblicato un libro su Nicolaus Bruhns, studi sull'arte organaria del XVI e XVII secolo e sull'interpretazione delle opere di Bach. È organista titolare dell'organo Ahrend della basilica milanese di S. Simpliciano dove ha eseguito l'opera omnia per organo di J.S. Bach. Fa parte della giuria di concorsi organistici internazionali (Toulouse, Chartres, Tokyo, Bruges, Freiberg, Maastricht, Losanna, Norimberga). Ha seguito la progettazione di numerosi nuovi organi, fra cui il grande strumento della cattedrale di Tokyo. Dirige l’ensemble strumentale La Divina Armonia. 

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I sei concerti disegnano tradizionalmente il percorso di Avvento. Emerge un particolare riferimento a Maria nell’esperienza liturgica, dalle radici gregoriane del Sub Tuum praesidium al Seicento milanese. L’indagine si svolge quindi tra Avvento e Natale comprendendo approfondimenti teologici e tradizioni musicali popolari.
Un concerto imperniato sulla figura del pastore poeta Philipp Nicolai (1566-1608) la cui stella del mattino (fulcro del suo Wie schön leuchtet der Morgenstern) conduce alla luminosità tradizionale della notte di Santa Lucia, celebrata il 13 dicembre. È un percorso ricco e raffinato arricchito dall’introduzione dei concerti a cura degli artisti che illustrano i contenuti musicali e le filigrane sottili che possono così emergere dai programmi musicali. Il rapporto consolidato con Società del Quartetto e con Civica Scuola di Musica Claudio Abbado consente di proporre un percorso molto qualificato, arricchito quest’anno anche dalla collaborazione con la Scuola Musicale NovaMusica Buccinasco cresciuta nelle profonde radici della presenza educativa cattolica sul territorio metropolitano. Il percorso
diviene espressione di un umanesimo culturale che, nel centro storico della Città, avvicina e mette in relazione enti promotori e risorse nella costruzione di uno stile sinodale.

TCBO: CON DUTCH NAZARI SI CHIUDE LA RASSEGNA “PARLIAMO D’OPERA”

 
È impegnato fino alle feste natalizie nel tour promozionale del suo quinto album – che toccherà anche Bologna – il rapper-cantautore Dutch Nazari, al secolo Edoardo Nazari, ospite dell’appuntamento conclusivo della rassegna “Parliamo d’Opera” del Teatro Comunale di Bologna. L’incontro, in programma giovedì 11 dicembre alle 18.30 presso l’Auditorium Biagi di Salaborsa, esplora Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, ultimo allestimento operistico in scena dal 19 al 30 dicembre al Comunale Nouveau per il cartellone 2025 della fondazione lirico-sinfonica felsinea, con la direzione di Renato Palumbo e la regia di Federico Grazzini.
Nazari dialoga volentieri con la letteratura – il titolo della sua ultima incisione,“Guarda le luci amore mio”, è tratto dall’omonimo libro della scrittrice francese vincitrice del Nobel Annie Ernaux – e intreccia l’hop hop con la canzone d'autore e la poesia. Dopo aver raggiunto il grande pubblico nel 2017 con il suo disco “Amore Povero”, ha collaborato con artisti come Willie Peyote, Levante e Murubutu. Tra i progetti creativi nel mondo extra-musicale, ha realizzato insieme al poeta Alessandro Burbank lo spettacolo teatrale “A una metrica di distanza” e il podcast “Cosa preferiresti”.
A “Parliamo d’Opera” Dutch Nazari, in conversazione con i giornalisti Pierfrancesco Pacoda – anche curatore della rassegna – e Luca Baccolini, racconta come le tecniche narrative della musica urbana contemporanea trovino ispirazione anche nell’opera lirica, sviscerando in particolare la modernità dei temi che propone un capolavoro come Il barbiere di Siviglia.
Completa l’incontro un momento musicale, nel quale il baritono Hosung Lee (nella foto a sinistra) – allievo dei Corsi di perfezionamento della Scuola dell’Opera del TCBO – canterà la celeberrima cavatina di Figaro “Largo al factotum della città”, accompagnato al pianoforte da Raffaele Cortesi. 
 
Gli incontri di “Parliamo d’Opera” sono realizzati con il sostegno di Rekeep e in collaborazione con il Settore Cultura e Creatività e il Settore Biblioteche e Welfare culturale del Comune di Bologna, nell’ambito delle azioni di Bologna Città della Musica Unesco.
 
L’ingresso è gratuito con prenotazione su Eventbrite.

Da Bach ai Queen e a Jarrett, con Giuseppe Andaloro al piano, 10 dicembre a Roma Sinfonietta

 

Giuseppe Andaloro, un grande pianista, uno dei migliori nel campo della musica classica, che però si sente stretto in quei confini, quindi nei suoi concerti passa con disinvoltura da Bach e Ravel a Emerson, Lake & Palmer, Keith Jarrett e ai Queen, dimostrando che non hanno senso le barriere innalzate tra grandi musicisti di epoche e caratteri diversi. Sono confini artificiali e incerti: per esempio, da quale parte mettere un musicista come Giovanni Sollima? Andaloro è uno dei musicisti più convinti (e convincenti) che questi confini possono e devono essere superati.
Pochi hanno un pedigree di pianista classico paragonabile al suo. Nel 2005 è stato l’ultimo italiano a vincere il primo premio al Concorso pianistico internazionale “Ferruccio Busoni” di Bolzano, uno dei più severi e selettivi al mondo. Ha vinto il primo premio e vari premi speciali anche in altri dei più prestigiosi concorsi internazionali per pianoforte, come London World, Sendai International e Hong Kong International. Ha suonato nei più importanti teatri e auditorium italiani (Teatro alla Scala, Sala Santa Cecilia del Parco della Musica, ecc.) e stranieri (Festival di Salisburgo, Royal Festival Hall di Londra, Salle Gaveau di Parigi, Konzerthaus di Berlino e tanti altri). Ha al suo attivo numerose incisioni discografiche: ci limitiamo a segnalare il suo album “Cruel Beauty” del 2013, che è dedicato a musiche italiane del tardo Rinascimento e del primo Barocco, registrate per la prima volta con un pianoforte moderno, rompendo anche in questo caso barriere che erano considerate inviolabili.
Per chi ami la musica senza porsi limiti artificiosi, è imperdibile il suo concerto di mercoledì 10 dicembre 2025 alle 18.00 nell’ambito della stagione dei concerti 2025-2026 dell’Università di Roma “Tor Vergata”, che si svolge nell’Auditorium “Ennio Morricone” (Macroarea di Lettere e Filosofia della seconda università statale romana, in via Columbia 1).
Lo aprirà un capolavoro della musica pianistica del Novecento, “Jeux d’eau” di Maurice Ravel, che scopre nel pianoforte sonorità liquide e lucenti prima inesplorate. Poi Andaloro passa a Emerson, Lake & Palmer con “The Endless Enigma” dall’album “Trilogy” e al rock progressivo dei King Crimson con “Frame by Frame” dall’album “Discipline”. Questi e gli altri arrangiamenti per pianoforte sono dello stesso Giuseppe Andaloro. Si prosegue con “Bêri” di Giovanni Sollima e “Raillery” (ovvero “derisione”) di Nikolaj Kapustin (nella foto), compositore russo deceduto nel 1983 e ora riscoperto e rivalutato. Quindi la celeberrima “Bohemian Rhapsody” dall’album “A Night at the Opera” dei Queen e il non meno celebre “Wind” da “Paris Concert” di Keith Jarrett. Gran finale con la meravigliosa Ciaccona di Bach nella famosa rielaborazione pianistica di Ferruccio Busoni.  


Musica e solidarietà, il pianista Roberto Piana per l’AIL chiude il Festival Melos al Teatro Civico di Sassari. L’appuntamento il 12 dicembre con brani di Händel, Chopin e Piazzolla

 
Il Festival Melos 2025 conclude la sua stagione concertistica venerdì 12 dicembre alle 20.30, al Teatro Civico di Sassari, nel segno della solidarietà. Il pianista e compositore Roberto Piana sarà infatti protagonista di uno speciale recital il cui intero incasso sarà devoluto all’AIL, Associazione italiana contro le leucemie.
Il concerto si intitola “Danza senza Confini: dalla Corte al Café” ed è un viaggio pianistico attraverso secoli e luoghi uniti dal linguaggio universale della danza, dalle forme eleganti delle corti europee (Thomé, Händel/Kempff, Paderewski) alla poesia intima delle danze polacche di Chopin. Il percorso si sposta poi nella Spagna di Granados e Albéniz, tra valzer nostalgici e ritmi incandescenti, fino al Sudamerica di Piazzolla, dove tango e milonga si trasformano in meditazione sonora. Chiude la Danza del fuego di de Falla, ritorno all’energia rituale e primordiale del movimento. La serata sarà presentata da Simona Todde.
Roberto Piana, compositore, pianista, saggista e ricercatore, ha pubblicato con prestigiose case discografiche, da Steinway&Sons a Brilliant Classics, e le sue opere sono state eseguite in tutti i cinque continenti. Ha vinto numerosi premi, tra cui l’International Competition “Libertango” dedicato ad Astor Piazzolla. Insegna attualmente al Conservatorio di Sassari. 

Il Festival Melos, curato dal Centro Studi Saser, è sostenuto da Presidenza del Consiglio Regionale della Sardegna, Comune di Sassari, Comune di Alghero, Camera di Commercio di Sassari nell'ambito del progetto Salude e Trigu, Rete Thàmus, Fondazione di Sardegna e Fondazione Alghero, oltre ad AIL e al Conservatorio di Sassari. Il concerto è inserito negli eventi di Sassari: destinazione Natale!, curati dall’amministrazione comunale.

venerdì 5 dicembre 2025

Nasce l’Orchestra Regionale dei Conservatori della Sardegna

 

Nasce l’Orchestra Regionale dei Conservatori della Sardegna. L'atto costitutivo è stato firmato oggi a Cagliari nella sede della Presidenza della Regione dall'assessora della Pubblica Istruzione e Cultura, Ilaria Portas, e dal CdA della neonata Fondazione che gestirà la compagine orchestrale: il suo presidente Antonio Gavino Oggiano, i presidenti dei Conservatori di Cagliari e Sassari, Aldo Accardo e Ivano Iai, e i due direttori Aurora Cogliandro e Andrea Ivaldi.
All'accordo si è arrivati dopo un lungo periodo preparatorio. Con il supporto della Regione, l'orchestra avrà il compito di promuovere la musica in tutta l'isola e offrire agli studenti un'esperienza formativa d'eccellenza: “Siamo felici di mettere a disposizione dei nostri giovani musicisti una piattaforma di altissimo livello che già nella loro fase formativa gli consenta di rafforzare le proprie competenze concertistiche”, ha detto l'assessora Ilaria Portas.
L’idea di una Fondazione capace di unire i due Conservatori sardi trae spunto dall’esistenza di un'Orchestra nazionale dei Conservatori. Il presidente della Fondazione, Antonio Gavino Oggiano, ha sottolineato come la Sardegna sia la prima regione italiana ad avere istituito un'orchestra regionale: “Gli interscambi tra i due Conservatori consentiranno ai nostri allievi di avere ulteriori possibilità di formarsi e di suonare”, ha osservato.
Soddisfazione anche fra gli altri membri del CdA. “Finalmente!”, è stato il commento del presidente del Conservatorio di Cagliari, Aldo Accardo. “Sono felice che finalmente sia arrivata la conclusione di un percorso così importante", ha aggiunto la direttrice del Conservatorio cagliaritano, Aurora Cogliandro, per la quale "l’unione delle forze artistiche e culturali degli unici due conservatori sardi è un importantissimo segnale di unità in un momento di divisione in tutto il mondo e ancor più in Europa”.
“Questa è una pagina importante non solo per il futuro della musica e dei nostri giovani musicisti, ma anche per le istituzioni culturali che hanno bisogno non solo di essere create ma anche di essere riconosciute”, ha detto il presidente del Conservatorio di Sassari, Ivano Iai. Infine il neodirettore del Conservatorio sassarese, Andrea Ivaldi, si è detto “felice che uno dei miei primi passi come direttore sia coinciso con la costituzione di questa orchestra. Credo che unendo le forze sarà possibile anche accedere a pagine del repertorio che con le forze di un solo Conservatorio non sarebbero affrontabili".

Sabato 6 dicembre 2025, all’Auditorium “Raffaele Gervasio” di Matera, l’Orchestra Sinfonica di Matera presenta “Noches de España”, un appuntamento interamente dedicato al repertorio spagnolo. Sul podio la direttrice Manuela Ranno; protagonisti della serata il chitarrista Antonio Rugolo e il mezzosoprano Maria Candirri.

 
La Spagna musicale prende forma attraverso colori, ritmi e narrazioni che attraversano secoli di storia sonora: “Noches de España” prosegue il percorso europeo dell’Orchestra Sinfonica di Matera, inaugurato lo scorso ottobre con il concerto dedicato alla musica francese. Una serata che porta sul palco l’essenza più autentica della tradizione iberica, dalle pagine celebri del repertorio sinfonico alle danze gitane più ancestrali.
A introdurre il concerto, la Sinfonia da Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, ouverture brillante e travolgente, perfetto preludio a un programma interamente dedicato all’immaginario spagnolo.
Segue il Concerto de Aranjuez di Joaquín Rodrigo, capolavoro simbolo della musica spagnola del Novecento. Ispirato ai giardini del Palazzo Reale di Aranjuez, il concerto intreccia eleganza formale e lirismo popolare, evocando profumi, colori e atmosfere mediterranee. Lo interpreta Antonio Rugolo (nella foto a destra), chitarrista di statura internazionale, due volte insignito della Chitarra d’Oro, protagonista di incisioni pluripremiate e di una intensa attività concertistica in Europa, Stati Uniti e Asia. La sua sensibilità timbrica e la solida padronanza tecnica lo rendono un interprete di riferimento del repertorio per chitarra.
A completare la serata, “El Amor Brujo – Gitanera” di Manuel de Falla, balletto in un atto che affonda le radici nel folclore gitano andaluso. Una partitura ricca di incantesimi, passione e mistero, culminante nella celeberrima Danza Ritual del Fuego, tra i brani più iconici del repertorio orchestrale spagnolo. Le sezioni vocali sono affidate al mezzosoprano Maria Candirri (nella foto a sinistra), interprete apprezzata per intensità, presenza scenica e padronanza stilistica.
Sul podio, la direttrice Manuela Ranno (foto in alto, in apertura), figura emergente della direzione d’orchestra italiana. Direttrice musicale dell’Ente Luglio Musicale Trapanese, attiva nei principali teatri italiani ed europei – dalla Volksoper di Vienna al Teatro Verdi di Trieste, dal Teatro Massimo di Palermo al Filarmonico di Verona – Ranno unisce precisione tecnica, sensibilità espressiva e una visione musicale sempre attenta alla drammaturgia del suono.
“Noches de España” fa parte della Quarta Stagione Concertistica Autunno–Inverno 2025 dell’Orchestra Sinfonica di Matera, in programma fino al 30 dicembre con un calendario che intreccia capolavori del grande repertorio sinfonico e aperture verso la contemporaneità.