Lunedì 8 dicembre il Festival di Nuova Consonanza sarà al Mattatoio – La Pelanda con un doppio appuntamento. Alle ore 15 l’incontro di studi “Suono, spazio, architettura” si concentra sul rapporto di musica e suono con lo spazio (tema principale dell’edizione del Festival di quest’anno) e l'architettura. L'obiettivo è quello di esplorare il tema dello spazio nella musica contemporanea o nella sound art come fattore compositivo autonomo, soprattutto quando è significativo o centrale nella strutturazione dell'idea creativa alla base della composizione e della performance. La prospettiva storico-musicologica, che dedicherà particolare attenzione alle opere di Iannis Xenakis, sarà integrata con l'analisi delle tendenze compositive recenti o attuali, al fine di esplorare quali percorsi siano oggi più fruttuosi e promettenti. All’incontro partecipano studiosi, compositori e interpreti dall’Italia e dall’estero (Davide Tedesco, Makis Solomos, Paola Francescangeli, Giacomo Albert, Giulia Sarno, Luigi Ceccarelli, Agostino Di Scipio).
A conclusione della giornata di studi, alle ore 21, Gianluca Saveri (percussioni) e Sauro Berti (clarinetto - nella foto) propongono in concerto l’ascolto di due importanti lavori di Iannis Xenakis e Pierre Boulez, in cui la dimensione dello spazio risulta determinante per la scrittura. Il concerto si articola in due parti: nella prima, Gianluca Saveri esegue Rebond B di Xenakis, e due nuove composizioni di Riccardo Panfili (L’Angelo necessario) e Pasquale Corrado (Girasoli) che prevedono anche l’apporto dell’elettronica. Nella seconda parte, Sauro Berti esegue Dialogue de l’ombre double di Boulez, una composizione che mette in gioco la complessa relazione tra suono acustico del clarinetto, elettronica e la loro dislocazione nello spazio.
TUTTI GLI APPUNTAMENTI DEL FESTIVAL FINO A DOMENICA 14 DICEMBRE
In occasione dell’80° compleanno, il 9 dicembre concerto dedicato a Giorgio Nottoli (nella foto a destra), una delle figure pionieristiche della computer music italiana che ha formato generazioni di compositori elettroacustici. Gianni Trovalusci (flauto), Enzo Filippetti (sassofono), Luca Sanzò (viola), Antonio Caggiano (percussioni), con lo stesso Nottoli ai live electronics eseguono alcune composizioni degli ultimi quindici anni per strumento solo e live electronics, cui si aggiunge la prima assoluta Trama sospesa 2.
Ultimo appuntamento intorno alla figura di Berio, ricordando il suo rapporto con la tradizione musicale popolare, è quello del 10 dicembre in cui cinque compositori italiani hanno scritto per l’occasione musiche sull’idea dei suoi Folk Songs (Giorgio Colombo Taccani, Fabrizio de Rossi Re, Paolo Marchettini, Rosalba Quindici, Carla Magnan), cui si aggiunge Lunario (1997) di Boccadoro, eseguite dal soprano Giulia Zaniboni con l’ensemble Nuove Musiche diretto da Francesco Ottonello.
Concerto straordinario a Villa Medici l’11 dicembre in collaborazione con l’Accademia di Francia a Roma che ricorda Erik Satie nell’anno del centenario della scomparsa con una giornata ricca di eventi per ricordare una degli artisti francesi più innovativi e anticonformisti vissuti fra fine Ottocento e primi del Novecento. Per l’occasione dalle ore 10 fino alle 22, nel Grand Salon i pianisti Carlo Benedetti e Isenarda De Napoli, sul prezioso pianoforte a mezza coda Pleyel noto come “Debussy”, suoneranno alternativamente 840 volte, come indicato dallo stesso Satie, le battute che compongono la sua composizione Vexations (1893).
Progetto del Festival Resis (Spagna), sostenuto da INAEM – Instituto Nacional de las Artes Escénicas y de la Música, Embajada de España en Italia, Instituto Cervantes di Roma, KARST è uno spettacolo sonoro e visivo, con organico importante di 12 voci soliste e 4 percussionisti (Arxis Percussion Group ed Evo Ensemble), con la scenografia di Raquel Buj, l’allestimento di Victoria Aime e il danzatore Luz Arcas, che vede il 12 dicembre l’esecuzione in prima italiana di Consolation I di Helmut Lachenmann e Karst di Hugo Gómes-Chao Porta.
Il 14 dicembre Mass!, ideato, composto e con la regia di Francesco Leineri (foto di Bogdan Lupu), è una “durational performance” per coro, visual ed elettronica nella quale la forma tradizionale della Messa accoglie la laicità dell’ordinario e del prossimo futuro alla ricerca di una nuova poetica dei sentimenti. Un coro di voci non professioniste, incontratesi per la prima volta solo il giorno dell’evento, animerà lo spazio fisico e sonoro.







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