domenica 7 dicembre 2025

L'8 dicembre a Nuova Consonanza convegno e concerto su "I luoghi del suono": al Mattatoio l'incontro "Suono, spazio, architettura" e il concerto di Gianluca Saveri e Sauro Berti (percussioni e clarinetto) fra lavori storici di Xenakis e Boulez e novità

 
Lunedì 8 dicembre
 il Festival di Nuova Consonanza sarà al Mattatoio – La Pelanda con un doppio appuntamento. Alle ore 15 l’incontro di studi “Suono, spazio, architettura” si concentra sul rapporto di musica e suono con lo spazio (tema principale dell’edizione del Festival di quest’anno) e l'architettura. L'obiettivo è quello di esplorare il tema dello spazio nella musica contemporanea o nella sound art come fattore compositivo autonomo, soprattutto quando è significativo o centrale nella strutturazione dell'idea creativa alla base della composizione e della performance. La prospettiva storico-musicologica, che dedicherà particolare attenzione alle opere di Iannis Xenakis, sarà integrata con l'analisi delle tendenze compositive recenti o attuali, al fine di esplorare quali percorsi siano oggi più fruttuosi e promettenti. All’incontro partecipano studiosi, compositori e interpreti dall’Italia e dall’estero (Davide Tedesco, Makis Solomos, Paola Francescangeli, Giacomo Albert, Giulia Sarno, Luigi Ceccarelli, Agostino Di Scipio).
 
A conclusione della giornata di studi, alle ore 21, Gianluca Saveri (percussioni) e Sauro Berti (clarinetto - nella foto) propongono in concerto l’ascolto di due importanti lavori di Iannis Xenakis e Pierre Boulez, in cui la dimensione dello spazio risulta determinante per la scrittura. Il concerto si articola in due parti: nella prima, Gianluca Saveri esegue Rebond B di Xenakis, e due nuove composizioni di Riccardo Panfili (L’Angelo necessario) e Pasquale Corrado (Girasoli) che prevedono anche l’apporto dell’elettronica. Nella seconda parte, Sauro Berti esegue Dialogue de l’ombre double di Boulez, una composizione che mette in gioco la complessa relazione tra suono acustico del clarinetto, elettronica e la loro dislocazione nello spazio.
 
TUTTI GLI APPUNTAMENTI DEL FESTIVAL FINO A DOMENICA 14 DICEMBRE

In occasione dell’80° compleanno, il 9 dicembre concerto dedicato a Giorgio Nottoli (nella foto a destra), una delle figure pionieristiche della computer music italiana che ha formato generazioni di compositori elettroacustici. Gianni Trovalusci (flauto), Enzo Filippetti (sassofono), Luca Sanzò (viola), Antonio Caggiano (percussioni), con lo stesso Nottoli ai live electronics eseguono alcune composizioni degli ultimi quindici anni per strumento solo e live electronics, cui si aggiunge la prima assoluta Trama sospesa 2.
 
Ultimo appuntamento intorno alla figura di Berio, ricordando il suo rapporto con la tradizione musicale popolare, è quello del 10 dicembre in cui cinque compositori italiani hanno scritto per l’occasione musiche sull’idea dei suoi Folk Songs (Giorgio Colombo Taccani, Fabrizio de Rossi Re, Paolo Marchettini, Rosalba Quindici, Carla Magnan), cui si aggiunge Lunario (1997) di Boccadoro, eseguite dal soprano Giulia Zaniboni con l’ensemble Nuove Musiche diretto da Francesco Ottonello.
 
Concerto straordinario a Villa Medici l’11 dicembre in collaborazione con l’Accademia di Francia a Roma che ricorda Erik Satie nell’anno del centenario della scomparsa con una giornata ricca di eventi per ricordare una degli artisti francesi più innovativi e anticonformisti vissuti fra fine Ottocento e primi del Novecento. Per l’occasione dalle ore 10 fino alle 22, nel Grand Salon i pianisti Carlo Benedetti e Isenarda De Napoli, sul prezioso pianoforte a mezza coda Pleyel noto come “Debussy”, suoneranno alternativamente 840 volte, come indicato dallo stesso Satie, le battute che compongono la sua composizione Vexations (1893).
 
Progetto del Festival Resis (Spagna), sostenuto da INAEM – Instituto Nacional de las Artes Escénicas y de la Música, Embajada de España en Italia, Instituto Cervantes di Roma, KARST è uno spettacolo sonoro e visivo, con organico importante di 12 voci soliste e 4 percussionisti (Arxis Percussion Group ed Evo Ensemble), con la scenografia di Raquel Buj, l’allestimento di Victoria Aime e il danzatore Luz Arcas, che vede il 12 dicembre l’esecuzione in prima italiana di Consolation I di Helmut Lachenmann e Karst di Hugo Gómes-Chao Porta.
 
Il 14 dicembre Mass!, ideato, composto e con la regia di Francesco Leineri (foto di Bogdan Lupu), è una “durational performance” per coro, visual ed elettronica nella quale la forma tradizionale della Messa accoglie la laicità dell’ordinario e del prossimo futuro alla ricerca di una nuova poetica dei sentimenti. Un coro di voci non professioniste, incontratesi per la prima volta solo il giorno dell’evento, animerà lo spazio fisico e sonoro.

Il Natale in musica a Sassari è con l’Associazione LABohème Dal 12 al 20 dicembre quattro concerti diffusi nelle vie del centro


Con il Natale tornano a Sassari, dopo il successo dello scorso anno, i concerti organizzati dall’Associazione culturale musicale teatrale LABohème. Dal 12 al 20 dicembre artisti e ospiti dell’associazione proporranno in vari punti della città una serie di iniziative inserite nel calendario di eventi “Sassari: destinazione Natale!” curato dal Comune.

Venerdì 12 dicembre
alle 19 la sala Guarino del Conservatorio Canepa, in piazzale Cappuccini, ospita il concerto Tango Sensations con il duo formato da Fabio Furia al bandoneon e Alessandro Deiana alla chitarra: una sintesi tra Jazz e il Tango Nuevo, uno spettacolo innovativo in cui i suoni si fanno poesia in un itinerario musicale in cui la raffinata tecnica compositiva si unisce alla profonda sensibilità melodica e all’improvvisazione passionale.

Domenica 14 dicembre dalle 18 le vie del centro saranno invase dai Carols natalizi proposti dal Lolek Vocal ensemble diretto da Barbara Agnello: in quattro tappe, da piazza Azuni a via Luzzatti, da piazza Castello a piazza d’Italia, i canti natalizi itineranti saranno protagonisti coinvolgendo, oltre ai giovani coristi, anche i passanti lungo le strade della città.

Giovedì 18 dicembre alle 17 la musica si sposta nella tensostruttura di piazza Fiume con l’Ensemble di Flauti del Liceo Azuni, nato da un progetto scolastico. I musicisti in erba proporranno i classici della tradizione e delle festività natalizie, portando la musica fuori dalle mura della scuola fin nel cuore del centro.

Sabato 20 dicembre
alle 10.30 e alle 12 la libreria Mondadori in Largo Cavallotti ospita la favola per eccellenza del Natale: Lo Schiaccianoci, in due spettacoli dedicati ai più piccoli. A rievocare le musiche immortali di Piotr Ilić Ciaikovskij sarà il Trio strumentale LABoheme, formato da Annamaria Carroni (flauto traverso), Cristiana Nuvoli (clarinetto) e Antonella Chironi (pianoforte) accompagnato dalla voce narrante di Denise Gueye.
Gli appuntamenti di Natale dell’Associazione LABohème sono tutti gratuiti e con il contributo di Comune di Sassari, Regione Sardegna, Fondazione di Sardegna, Rete Thamus.

sabato 6 dicembre 2025

Maggio Fiorentino: il tradizionale Concerto di Natale 2025, Il Coro di Voci bianche dell'Accademia del Maggio, diretto da Sara Matteucci

 
Come ogni anno si rinnova il tradizionale appuntamento con il Concerto di Natale al Teatro del Maggio.
Domenica 7 dicembre alle ore 11 sul podio della Sala Zubin Mehta la direttrice Sara Matteucci (nella foto a destra), Maestra del Coro di voci bianche dell’Accademia del Maggio, anch’esso protagonista della festosa mattinata musicale natalizia.
Insieme a loro - come solisti - il soprano Juana Shtrepi, Arianna Presepi al pianoforte e Dorotea Dantong Wang all’organo.
Il Sestetto d’archi dell’Ensemble orchestrale dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino è formato da Claudia Roccon, Chiara Bizzarri e Tania Scalera al violino; Gabriele Catapano alla viola; Iuliia Igoshkina al violoncello e Luigi Cimarosti al Contrabbasso.
In cartellone un programma musicale ispirato e dedicato alle Feste natalizie che comincia con il Magnificat di Kim André Arnesen: composto nel 2010, è diventato in pochi anni uno dei brani più amati della nuova musica sacra nordica. Segue, in chiusura, A Christmas Festival di Leroy Anderson: composta nel 1950, è un'ouverture da concerto basata su canti natalizi tradizionali.
 
Si ringrazia lo sponsor tecnico Kramper per la fornitura delle divise del Coro di voci bianche
 
La locandina:
 
Concerto di Natale
 
Direttrice e Maestra del coro Sara Matteucci
Coro di voci bianche dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino

Kim André Arnesen
Magnificat”
Magnificat (with wonderment) / 
Ecce enim (with devotion) / Qui fecit (piously) / 
Et misericordia (with thankfulness) / 
Fecit potentiam (with humbleness) / 
Suscepit Israel (with compassion) / 
Gloria patri (with hope)
 
Leroy Anderson
A Christmas Festival”

Soprano Juana Shtrepi (foto a destra)
Pianoforte Arianna Presepi
Organo Dorotea Dantong Wang
 
Sestetto d’archi dell’Ensemble orchestrale dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino
Violini Claudia Roccon, Chiara Bizzarri, Tania Scalera
Viola Gabriele Catapano
Violoncello Iuliia Igoshkina
Contrabbasso Luigi Cimarosti

Maggio Fiorentino: "Matthäus-Passion" capolavoro di Bach,; sul podio Kent Nagano; ideazione, regia, scene, costumi e luci di Romeo Castellucci

 
Sabato 6 alle ore 17, domenica 7 dicembre 2025 alle ore 15.30 va in scena la grandiosa “Matthäus-Passion” immenso capolavoro di Johann Sebastian Bach, oratorio composto nel 1727 e mai eseguito nel corso delle stagioni del Maggio. Sul podio della Sala Grande, alla testa dell’Orchestra, del Coro e del Coro di voci bianche dell’Accademia del Maggio il maestro Kent Nagano, al suo debutto in Teatro.  L’allestimento, che si basa su quello di Amburgo del 2016, è ideato nella regia, nei costumi e nelle luci da Romeo Castellucci, anche lui al suo debutto al Maggio. La drammaturgia è di Piersandra Di Matteo.
La compagnia di canto è formata da Ian Bostridge - che torna dopo il successo del War Requiem della scorsa primavera - nella parte di Evangelist; Anna El-Khashem, al suo debutto al Maggio, è il I Soprano; Suji Kwon, di ritorno dopo l’Aida della scorsa estate è il II Soprano; Iurii Iushkevich è l’Alto; Krystian Adam è il Tenore e Edwin Crossley-Mercer è Gesù. Chiudono il cast rispettivamente come I Basso e II Basso Thomas Tatzl e Gonzalo Godoy Sepúlveda. 


Nello spettacolo ci troviamo “trasportati” in uno spazio quasi asettico, dove la scena e coloro che la compongono sono dominati da un bianco luminoso e accecante che 'abbraccia' tutto: il pavimento, le pareti drappeggiate fino ad arrivare ai costumi dei musicisti. Castellucci - nella sua interpretazione - cerca un incontro fra la trascendenza del racconto biblico (alla base dell’oratorio di Bach) e le esperienze di vita e di morte evocate attraverso la sua personale visione della messinscena.


Come puri oggetti della contemplazione, una serie di elementi appariranno uno dopo l’altro, senza alcun espediente tecnico. Il regista - che si è affermato su diversi palcoscenici europei con numerose produzioni teatrali di opere e opere sacre - cura non solo la messa in scena ma anche la scenografia, i costumi e le luci. Il suo lavoro comprende naturalmente elementi di teatro ma arriva a sfiorare anche quelle che sono le caratteristiche di una vera e propria “installazione visiva”. 


Nello spazio interamente bianco, l’orchestra è vestita con un semplice abito altrettanto bianco. Il coro e i solisti sono posizionati vicino a essa in una disposizione lineare dove l’unica pennellata di colore è rappresentata solo dal cantante che interpreta l'Evangelista, il quale indossa una sciarpa blu. Le azioni sono accompagnate da oggetti che possono essere percepiti inizialmente dal pubblico come inconsueti o anomali e, se immaginati all'interno di questo contesto sacro, quasi inappropriati.


Alcuni di questi sono correlati ai testi, come un busto dell'imperatore Tiberio Giulio Cesare Augusto nella stazione I “Imperium” o nella stazione IV “Cena” nella cui rappresentazione sono stati raccolti i piatti dell’ultimo giorno di vita di persone che hanno vissuto a Firenze; in altri casi non è evidente una reale connessione tra oggetto e testo: per esempio, durante la celebrazione della stazione V “Ecclesia”, un vecchio autobus viene trainato sul palco, sdraiato su un fianco. 
Nel corso della rappresentazione le azioni eseguite dagli artisti sono limitate: tutti i partecipanti umani nello spazio performativo, siano essi coinvolti in azioni specifiche o impegnati nell'allestimento e nello smantellamento di oggetti e installazioni, agiscono con la massima moderazione gestuale e facciale. Sembrano evitare ogni espressione umana visibile di dolore, sofferenza, compassione o altri stati emotivi.  Lo spettatore è lasciato interamente in balìa della propria percezione soggettiva e alla sua interpretazione di quanto accade davanti ai suoi occhi. Tuttavia a tutto il pubblico per permettere un migliore orientamento, viene distribuito un piccolo libretto che illustra tutte le stazioni in sequenza con la loro struttura.
  

Composta da Johann Sebastian Bach nel 1727 per l’ufficio luterano della Settimana Santa, la Matthäus-Passion (Passione secondo Matteo), BWV 244 cadde nell’oblio dopo la morte del compositore. Poco più di un secolo dopo, fu Felix Mendelssohn a riesumarla e a eseguirla in concerto a Berlino l’11 marzo 1829, restituendo all’umanità quell’immenso capolavoro bachiano oggi considerato icona musicale della confessione religiosa. La Matthäus-Passion colpisce tanto per la sua architettura colossale (che prevede solisti, un doppio coro e una doppia orchestra) quanto per la forza espressiva del linguaggio musicale.
 Il testo, approntato da Picander (pseudonimo del poeta Christian Friedrich Henrici), prevede una nutrita schiera personaggi. Ai ruoli principali di Gesù, l’Evangelista (a cui è affidato il compito della narrazione) Pietro, Pilato, l’ancella, si aggiungono altre figure come Giuda, la moglie di Pilato, Giuseppe d’Arimatea, la figlia di Sion, ancelle, testimoni, soldati, una molteplicità di voci resa possibile grazie all’impiego del doppio coro. Colonna portante dell’opera, articolata in due ampie parti, sono i corali che Bach usa secondo precise esigenze espressive.
Arie e ariosi, momenti di meditazione e contrizione, fanno invece da contraltare alla narrazione sofferta dei recitativi, dove è accentuata la componente umana del dramma della passione di Cristo ritratto in tutto il suo dolore di uomo.
 

 
MATTHÄUS-PASSION

Maestro concertatore e direttore Kent Nagano
Ideazione, regia, costumi e luci Romeo Castellucci
Drammaturgia Piersandra Di Matteo
 
Regista collaboratrice Silvia Costa
 
Assistenti regista Maxi Menja Lehmann, Nis Fee Brender, con la collaborazione di Stefania Grazioli
Assistente scenografa Maroussia Vaes
 

Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
Coro di voci bianche dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino
 
Maestro del Coro Lorenzo Fratini
Maestra del Coro di voci bianche dell’Accademia Sara Matteucci

Evangelista Ian Bostridge
Soprano I Anna El-Khashem
Soprano II Suji Kwon
Alto Iurii Iushkevich
Tenore Krystian Adam
Gesù Edwin Crossley-Mercer
Basso I Thomas Tatzl
Basso II Gonzalo Godoy Sepúlveda

Figuranti speciali
Andrea Baldassari, Nicolò Brescia,
Giampaolo Gobbi, Edoardo Groppler,
Leonardo Paoli, Livia Risso, Sara Silli,
Sebastiano Spada, Simone Ticci,
Federico Vazzola
 
VI – Pasqua Marco Piazzesi, Massimo Cantini
VII – Solitudine Massimo Aresti, Giancarlo Di Fusco
VIII - Monte degli Ulivi / IX – Bacio Alessandro Martinelli Consumi, Lorenzo Liotti
XI – Tempio Sandro Pacini
XII – Prezzo del Sangue Alice Donzelli, Paola Iop
XIV - Crocifissione
Elena Barsotti, Ilaria Brandaglia,
Romeo Brugna, Nicola Fania,
Davide Giabbani, Federico Macchi,
Anna Maiorano, Stefano Mascalchi,
Francesco Novelli, Davide Riminucci,
Mariella Storto, Maria Cristina Valenti,
Francesca Zaccaria
XVI – Salmo 22 Gina De Nicola, Gherardo Attori
XVII – Sepolcro Maurizio Vignoli
 
Si ringraziano per il contributo gratuito alla produzione:
 
Il Dipartimento di Scienze della Salute – Università degli studi di Firenze per il prestito del teschio.
Autolinee Toscane S.p.A. di Firenze per l’autobus.
La Meranese Servizi S.p.A. per il prestito di materiali e il personale delle pulizie.
L’Associazione sportiva “Sempre Avanti Juventus” di Firenze per il prestito del tappeto dei lottatori.
La Polizia Municipale di Firenze.
Le ostetriche dell’Associazione “La Mia Ostetrica APS” di Firenze e i genitori dei neonati per il dono dei teli da parto.
La Ditta Sebia di Bagno a Ripoli per l’assistenza e il prestito delle attrezzature di analisi.
La Ditta Brokk per l’assistenza e il prestito del Darda Hydraulic Splitter.
Si ringraziano inoltre i familiari delle persone decedute per la condivisione del loro ultimo pasto.

le foto sono di Michele Monasta


Nabucco quarta opera al Teatro Sociale di Como Stagione 2025-26

 


Teatro Sociale di Como
venerdì, 12 dicembre 2025 – ore 20.00 Opera turno A
domenica, 14 dicembre 2025 – ore 15.30 Opera turno B
NABUCCO
Opera di Giuseppe Verdi


Il Teatro Sociale di Como conclude l’anno con uno dei capisaldi del grande repertorio italiano: Nabucco di Giuseppe Verdi, in scena venerdì 12 dicembre 2025 alle ore 20.00 e domenica 14 dicembre 2025 alle ore 15.30.
Questa produzione che ha come teatro capofila il Teatro Ponchielli di Cremona, vede il doppio ritorno a Como del regista Federico Grazzini e del M° Valerio Galli, che tornerà sul podio del Teatro Sociale di Como dopo tre anni dalla sua ultima collaborazione con OperaLombardia, oltre a quello del tanto apprezzato Angelo Veccia nel ruolo del protagonista.
Nabucco è l’opera che consacrò al successo un giovane Giuseppe Verdi: alla prima alla Scala il 9 marzo 1842 si registrò uno dei rari casi in cui un giovane compositore, praticamente sconosciuto, fu portato al trionfo dal pubblico. Nei giorni successivi, per le strade di Milano la gente cantava Va, pensiero e Gli arredi festivi, al punto che l’opera rimase in cartellone per 57 repliche in un’unica stagione, un record per l’epoca.
 

Ancora oggi questo titolo resta un banco di prova importante per i soprani drammatici di coloratura che – soprattutto nel ruolo di Abigaille, qui interpretata da Kristina Kolar – si trovano di fronte a passi impervi e difficoltà vocali di grande rilievo.
Il nuovo allestimento, realizzato in coproduzione con i Teatri di OperaLombardia, la Fondazione Teatro Comunale di Modena, la Fondazione I Teatri di Reggio Emilia e l’Azienda Teatro del Giglio di Lucca, porta la firma alla regia di Federico Grazzini, le scene e i costumi sono curati da Anna Bonomelli, il light designer è Giuseppe di Iorio.


Il regista Federico Grazzini propone un Nabucco che si muove tra realismo e simbolismo, mettendo al centro il conflitto eterno tra oppressione e libertà. L’opera diventa una parabola contemporanea, in cui Babilonia è uno spazio distopico e decaduto e gli Ebrei rappresentano la memoria e la resistenza. Al cuore della visione c’è il percorso di trasformazione di Nabucco, che rinuncia alla violenza per abbracciare la compassione.
Insieme a Veccia e Kolar, completano il cast Riccardo Zanellato (12/12) e Peter Martinčič (14/12) che si alterneranno nel ruolo di Zaccaria, Marco Miglietta (Ismaele), Mara Gaudenzi (Fenena), Saverio Pugliese (Abdallo), Greta Doveri (Anna) e Alberto Comes (Gran Sacerdote di Belo).


ASPETTANDO… NABUCCO
Il Teatro Sociale continua la rassegna di incontri di approfondimento dedicati all’opera, in programma alla domenica mattina in Sala Bianca.
Domenica 7 dicembre, alle ore 11.00, ad ingresso libero, in Aspettando… Nabucco il critico musicale Fabio Sartorelli racconterà i segreti dell’opera di Verdi.