lunedì 30 dicembre 2024

CONCERTO DI CAPODANNO PER RAVELLO CONCERTI D’INVERNO CON DUE VOCI D’ECCEZIONE: ANASTASIA BARTOLI E VASILISA BERZHANSKAYA

 Mercoledì 1° gennaio 2025,
Auditorium Oscar Niemeyer, ore 12.00
CONCERTO DI CAPODANNO
Orchestra Filarmonica “Giuseppe Verdi” di Salerno
direttore Leonardo Sini
soprano Anastasia Bartoli
mezzosoprano Vasilisa Berzhanskaya
 

Johann Strauss Jr., Die Fledermaus - Ouverture
Giacomo Puccini, Gianni Schicchi - “O mio babbino caro” (Bartoli)
Vincenzo Bellini, Norma - “Casta Diva... Ah bello a me ritorna” (Berzhanskaya)
Gioachino Rossini, Il barbiere di Siviglia - “Una voce poco fa” (Bartoli)
Giuseppe Verdi, I Vespri siciliani - “Mercè dilette amiche” (Berzhanskaya)
Jacques Offenbach, Les contes d'Hoffmann - Barcarole (Bartoli-Berzhanskaya)
Jacques Offenbach, Orphée aux Enfers - Ouverture
Gioachino Rossini, Semiramide “Bel raggio lusinghier” (Berzhanskaya)
Franz Lehár, Giuditta - “Meine Lippen” (Bartoli)
Petr Ilic Cajkovskij, Lo schiaccianoci, Valzer dei fiori
Medley Natalizio – (Bartoli-Berzhanskaya)
  
Dopo il primo gremito e applauditissimo appuntamento con il cantante e attore Peppe Servillo e il pianista e compositore jazz Danilo Rea interpreti di “Napoli &Jazz”, la rassegna “Ravello concerti d’inverno” – organizzata dalla Fondazione Ravello con il sostegno della Regione Campania – continua mercoledì 1° gennaio a mezzogiorno con il Concerto di Capodanno.
Il 2025 si apre quindi in musica sulla costiera amalfitana ospitando a Ravello due tra le più acclamate e seguite interpreti della scena lirica odierna, capaci in ogni occasione di destare l’attenzione del pubblico e della critica: il soprano Anastasia Bartoli e il mezzosoprano Vasilisa Berzhanskaya (nella foto a sinistra) che, con l’Orchestra Filarmonica “Giuseppe Verdi” di Salerno diretta da Leonardo Sini (nella foto in alto) , proporranno per la prima volta insieme una selezione di celebri arie operistiche e brani tradizionalmente associati alle festività. Anastasia Bartoli, reduce dal trionfo avuto la scorsa estate al Rossini Opera Festival di Pesaro e Vasilisa Berzhanskya, indimenticabile interprete principale del film-opera Il barbiere di Siviglia di Mario Martone e impegnata nella produzione inaugurale 2024 del Teatro alla Scala, si avvicenderanno in arie tratte da opere di Puccini, Bellini, Rossini, Verdi, Offenbach, Lehár (dettagli in calce al comunicato).
 «La programmazione invernale della Fondazione Ravello – dichiara il neopresidente della Fondazione Ravello Alessio Vlad – coinvolge alcune delle migliori risorse musicali del territorio, con la volontà di potenziarne lo sviluppo, promuovendo collaborazioni con musicisti di fama. Si rinnova così il desiderio di portare anche in inverno una proposta di qualità nel prezioso Auditorium Niemeyer che possa essere luogo di incontro tra la comunità locale e i tanti turisti che da tutto il mondo trascorreranno qua le festività di fine anno».

Operazione finanziata con i fondi dell’Accordo per la coesione della Regione Campania | DGR n.616 del 14/11/2024 "Piano Strategico Cultura e Turismo" - Programmazione 2024.
  
 

 


SULLE NOTE DI STRAUSS SPECIALE SERATA ‘SAN SILVESTRO ALL’OPERA’ CON IL PIPISTRELLO FIRMATO DA PETIT - Dopo il debutto del 31 dicembre il balletto, omaggio al coreografo nel centenario della nascita, prosegue fino al 5 gennaio 2025

 
 

VOLTI DEL POTERE | STAGIONE 2024/25 DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA
 
Il pipistrello
Musica di Johann Strauss Jr.
Balletto in due atti
 
Direttore Alessandro Cadario
Balletto di Roland Petit
Ripreso da Luigi Bonino
 
Assistente alla coreografia Gillian Whittingham
Scene Jean-Michel Wilmotte
Costumi Luisa Spinatelli
Luci Jean-Michel Désiré
 
PERSONAGGI E INTERPRETI
 
Bella Rebecca Bianchi / Marianna Suriano 2, 4 gennaio ore 15
Johann Michele Satriano / Mattia Tortora 2, 4 gennaio ore 15
Ulrich Alessio Rezza / Antonello Mastrangelo 2, 4 gennaio ore 15
 
 
ORCHESTRA, ÉTOILES, PRIMI BALLERINI, SOLISTI E CORPO DI BALLO DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA
Con la partecipazione degli Allievi della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma
 
ALLESTIMENTO WIENER STAATSBALLETT
 
TEATRO COSTANZI
‘SAN SILVESTRO ALL’OPERA’ martedì 31 dicembre, ore 19
PRIMA RAPPRESENTAZIONE giovedì 2 gennaio, ore 20
REPLICHE
venerdì 3 gennaio, ore 20
sabato 4 gennaio, ore 15 e ore 20
domenica 5 gennaio, ore 16.30


Al Costanzi continuano gli spettacoli delle feste. Dopo il successo dello Schiaccianoci di Čajkovskij, che ha trasportato il pubblico nella magica atmosfera del Natale, per capodanno arriva Il pipistrello e si danza fino al 5 gennaio al festoso ritmo delle musiche di Johann Strauss figlio: il balletto debutta in occasione della speciale serata “San Silvestro all’Opera” il 31 dicembre alle 19.00. Così la Compagnia capitolina, con étoiles, primi ballerini, solisti e Corpo di Ballo, omaggia il suo creatore, l’intramontabile Roland Petit (1924-2011), nell’anno in cui ricorre il centenario della nascita. La coreografia è ripresa da Luigi Bonino. Alla produzione, allestimento del Wiener Staatsballett, partecipano anche gli Allievi della Scuola di Danza diretta, come il Corpo di Ballo, da Eleonora Abbagnato. Alessandro Cadario, dopo il primo incontro alle Terme di Caracalla, dirige per la prima volta l’Orchestra dell’Opera di Roma dal podio del Costanzi, mentre torna alla guida degli artisti del Corpo di Ballo dopo la tournée a Liegi nello scorso novembre.
 

«Valzer, can-can, turbine di gonne e volants, amore per un marito che di sera si trasforma in pipistrello. Questa storia non è molto morale, ma ‘una volta si può peccare’, e la musica di Strauss fa sognare e, soprattutto, danzare». Così Roland Petit descrive Il pipistrello, il balletto umoristico, tratto dall’operetta di Johann Strauss figlio, da lui creato nel 1979. È ambientato nella frizzante atmosfera della Belle Époque. Bella, giovane e seducente donna della buona società, interpretata dall’étoile Rebecca Bianchi e dalla prima ballerina Marianna Suriano (2, 4 gennaio ore 15), è sposata con Johann, nei cui panni danzano il primo ballerino Michele Satriano e il solista Mattia Tortora (2, 4 gennaio ore 15). L’affascinante marito ha un segreto: di notte si trasforma e vola via con ali di pipistrello. Bella sbalordita dalla scoperta si confida con Ulrich, l’étoile Alessio Rezza con cui si alterna Antonello Mastrangelo (2, 4 gennaio ore 15). L’astuto amico di famiglia, sfruttando l’occasione di un ballo mascherato, riesce a tessere le fila di un meraviglioso piano per ristabilire l’ordine nella coppia. Bella torna ad essere la placida borghese e il pipistrello, con le ali amputate, si trasforma in un marito remissivo che accetta le pantofole dalla moglie.
L’allestimento è del Wiener Staatsballet, con le scene di Jean-Michel Wilmotte, i costumi di Luisa Spinatelli e le luci di Jean-Michel Désiré. La voce dell’intervento cantato è del tenore Nicola Straniero, talento diplomato alla quarta edizione di Fabbrica, lo Young Artist Program dell’Opera di Roma.
Dopo la speciale ‘Serata San Silvestro’, il 31 dicembre alle 19.00 Il pipistrello di Roland Petit, ripreso da Luigi Bonino, torna in scena giovedì 2 gennaio (ore 20), venerdì 3 (ore 20), sabato 4 (ore 15 e ore 20) e domenica 5 (ore 16.30).

(foto di Kasuko Kageyama)

domenica 29 dicembre 2024

Doppio appuntamento musicale al Teatro Massimo di Palermo per dare il benvenuto al nuovo anno

 

Ad inaugurare in musica il 2025, l’1 gennaio alle ore 11:00, al Teatro Massimo di Palermo è il concerto affidato all’energia delle formazioni orchestrali giovanili: la Massimo Kids Orchestra e la Massimo Youth Orchestra, dirette dal Maestro Michele De Luca, e il Coro di voci bianche diretto dal Maestro Salvatore Punturo. Il ricco programma musicale propone un caleidoscopio di valzer e danze tradizionali viennesi e non solo, che spazia da Johann Strauss - di cui nel 2025 ricorrono i 200 anni dalla nascita - ad Aram Khachaturian a Giuseppe Verdi, passando per le melodie popolari siciliane. Un'occasione per ammirare ancora una volta il talento di questi giovani musicisti e immergersi nell’atmosfera gioiosa e carica di speranza dell’inizio del nuovo anno.
Alle 18:00 sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo sale il Maestro Omer Meir Wellber per dirigere un concerto ideato insieme al pianista e compositore Guy Mintus. I due artisti e solisti, rispettivamente alla fisarmonica e al pianoforte, ci conducono in un viaggio musicale affascinante che intreccia la grandiosità di una delle sinfonie più amate di Mendelssohn, la n. 4 in La maggiore op. 90 “Italiana”, e le melodie appassionate e senza tempo della canzone napoletana. Torna a Surriento, Maruzzella, O sole mio, Funiculì Funiculà, Core‘ngrato, vengono intessute nella trama sinfonica secondo gli arrangiamenti e le orchestrazioni di Guy Mintus. Un dialogo tra mondi diversi, tra sinfonico e popolare, tra musica scritta e improvvisata, con melodie e armonie che nascono tra i due solisti dall’ispirazione del momento, insieme all’Orchestra e al Coro del Teatro Massimo.

Omer Meir Wellber è uno dei principali direttori d’orchestra nel repertorio operistico e sinfonico. Come direttore musicale del Teatro Massimo ha diretto, tra l’altro, nuove produzioni di Parsifal, Kaiserrequiem, creazione originale, Les vêpres siciliennes, I Capuleti e i Montecchi e Tristan und Isolde. Per il suo lavoro innovativo al Teatro Massimo, incluso Il Crepuscolo dei sogni a gennaio 2021, ha ricevuto il Premio Abbiati. A partire dalla stagione 2025/26 sarà Direttore Musicale Generale e Direttore principale della Staatsoper di Amburgo.

Guy Mintus, nato in Israele, è pianista, compositore, vocalist e bandleader. Possiede la delicatezza di uno sperimentato concertista, l’energia di una rockstar, e lo spirito di esplorazione di un musicista jazz, ispirato da una larga banda di influenze che vanno dal Makam turco allo Stride piano fino ai ritmi dell’India del Sud. Da solista, in trio o con orchestra, è in grado di creare un campo musicale pieno di gioia, spontaneità, groove e umorismo, il tutto mentre affronta avventure musicali che partono dalle sue musiche originali e continuano con sorprendenti riscritture della musica di Beethoven, Chopin, Gershwin o delle grandi canzoni ebraiche, per fare solo alcuni esempi. È appoggiato ufficialmente da Yamaha Pianos. Ha ottenuto il prestigioso Premio Leonard Bernstein e il Premio del Pubblico al concorso pianistico del Festival Jazz di Montreux.

sabato 28 dicembre 2024

Il Concerto di Capodanno in Fenice in diretta televisiva su Rai1 Daniel Harding dirige Orchestra e Coro del Teatro La Fenice Solisti il soprano Mariangela Sicilia e il tenore Francesco Demuro

 

È attesissimo il tradizionale appuntamento con il Concerto di Capodanno in Fenice, che anche quest’anno sarà trasmesso in diretta televisiva su Rai1. A dirigere la ventiduesima edizione del prestigioso evento sarà Daniel Harding (nella foto a sinistra), che guiderà l’Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice – quest’ultimo preparato da Alfonso Caiani (ultima foto in basso) – e i due solisti, il soprano Mariangela Sicilia e il tenore Francesco Demuro. 
Il programma musicale si comporrà di due parti: una prima esclusivamente orchestrale con l’esecuzione della Sinfonia n. 5 in do minore op. 67 di Ludwig van Beethoven, e una seconda parte dedicata al melodramma, con una carrellata di arie e passi corali dal repertorio operistico più amato che si concluderà con «Va, pensiero, sull’ali dorate» dal Nabucco di Giuseppe Verdi, «Padre Augusto» dalla Turandot di Giacomo Puccini e con il brindisi «Libiam ne’ lieti calici» dalla Traviata di Verdi. Questa seconda parte del programma sarà trasmessa in diretta televisiva da Rai1 alle ore 12.20 del giorno di Capodanno e sarà poi riproposta in differita su Rai5 alle ore 17.45. Il concerto al teatro La Fenice, in programma in quattro repliche domenica 29 dicembre 2024 ore 20.00; lunedì 30 dicembre ore 17.00; martedì 31 dicembre ore 16.00 e mercoledì 1 gennaio 2025 ore 11.15, sarà trasmesso in versione integrale su Rai Radio3 mercoledì 1 gennaio alle ore 20.30 e su Rai5 giovedì 27 febbraio 2025 alle ore 21.15. L’evento è realizzato in coproduzione con Rai Cultura e in collaborazione con Regione del Veneto, con il contributo di Forno Bonomi. È previsto inoltre un live streaming per WDR, ART e BR che trasmetterà il concerto in tutto il resto del mondo. Intesa Sanpaolo è Main partner dell’intera programmazione del Teatro La Fenice.
Durante la diretta televisiva di Rai1, le immagini live del concerto saranno inframmezzate dalle coreografie ideate per l'occasione da Marcos Morau (nella foto) per gli artisti di Aterballetto. I ballerini della  compagnia fondata a Reggio Emilia nel 1977 danzeranno in luoghi cult di Venezia, ambientazioni suggestive e di grande fascino con l’augurio che possano essere di buon auspicio e buona fortuna per il nuovo anno. La possibilità di danzare in questi luoghi e di effettuarvi le riprese televisive è stata resa possibile grazie alla collaborazione con il Comune di Venezia, Vela e VeneziaUnica. 
            Il programma musicale si aprirà con la Quinta Sinfonia in do minore op. 67 di Ludwig van Beethoven (1770-1827), forse la più universalmente conosciuta tra le sinfonie del compositore tedesco: con le quattro lapidarie note del celebre attacco, «il destino che batte alla porta» –  come pare lo stesso Beethoven ebbe a dire –, è senz’altro la più paradigmatica del sinfonismo beethoveniano. Ebbe una genesi particolarmente lunga e complessa: il maestro di Bonn cominciò a comporla all’epoca del compimento dell’Eroica, vi si dedicò intensamente soprattutto nel 1807, per portarla a termine, dopo numerosi rifacimenti, nei primi mesi del 1808. La prima esecuzione pubblica ebbe luogo il 22 dicembre del 1808 al Theater An der Wien di Vienna, in un concerto tutto beethoveniano diretto dall’autore.
La seconda parte della scaletta proporrà una serie di brani amatissimi del repertorio lirico firmati Rossini, Leoncavallo, Puccini, Wolf-Ferrari, Bizet, Gounod e Verdi. Prenderà il via con la Sinfonia dalla Gazza ladra di Gioachino Rossini; per poi proporre il coro di Ruggero Leoncavallo tratto dai Pagliacci «Din, don, suona vespero». A seguire, due brani pucciniani, interpretati rispettivamente dal tenore e dal soprano: «Recondita armonia» dalla Tosca e «Donde lieta uscì» dalla Bohème. Seguiranno due brani strumentali: l’intermezzo dai Quatro rusteghi di Ermanno Wolf-Ferrari e la Farandole dalla seconda suite dell’Arlésienne di Georges Bizet. Il programma proseguirà con due grandi classici del repertorio melodrammatico, ancora una volta interpretati dal soprano e dal tenore: «Je veux vivre dans le rêve» da Roméo et Juliette di Charles Gounod e «Nessun dorma» di Puccini. E dopo la Danse bohème tratta dalla seconda suite della Carmen di Georges Bizet, proposta nell’arrangiamento di Ernest Guiraud, il finale sarà, come ormai consuetudine, con tre brani corali di grandissima presa: «Va, pensiero, sull’ali dorate» dal Nabucco di Verdi, «Padre augusto» dalla Turandot di Puccini e l’immancabile brindisi «Libiam ne’ lieti calici» di nuovo dalla Traviata.

Il Natale risuona nella Cattedrale di San Lorenzo a Trapani: grande attesa per il Concerto di Natale della MeMA Symphony Orchestra

 

La Cattedrale di San Lorenzo (nella foto in alto), a Trapani, si prepara ad accogliere uno degli eventi musicali più attesi della stagione: il tradizionale Concerto di Natale, che vedrà protagonista la MeMA Symphony Orchestra, per la prima volta nella sua formazione completa di 30 elementi, diretta dal Maestro Andrea Certa (nella foto), con la partecipazione del soprano Francesca Sassu (nella foto).
L'appuntamento, previsto per sabato 28 dicembre alle ore 21:00, si inserisce nella 72ª Stagione Concertistica 2024-25, realizzata dalla Mediterranean Music Association in collaborazione con Trapani Classica, e spazia dalle più celebri arie d'opera dei grandi compositori italiani - tra cui Rossini, Puccini, Cilea, Verdi e Mascagni - ai brani della tradizione natalizia, includendo composizioni di Stefano Garau, Irving Berlin e Franz Xaver Gruber. Un repertorio che promette di incantare il pubblico.


Programma

Gioachino Rossini (1792-1868) – Il barbiere di Siviglia – Sinfonia
Giacomo Puccini (1858-1924) Chi il bel sogno di Doretta (da La rondine) – Vissi d'arte (da Tosca)
Francesco Cilea (1866-1950) – Preludio atto IV – Intermezzo "Io son l'umile ancella" (da Adriana Lecouvreur)
Giuseppe Verdi (1813-1901) – Preludio (da Attila) – Ave maria (da Otello) – Preludio atto primo (da Traviata)
Giacomo Puccini (1858-1924) – Un bel dì vedremo (da Madama Butterfly)
Pietro Mascagni (1863-1945) – Intermezzo (da Cavalleria Rusticana)
Stefano Garau – Au Revoir
Irving Berlin (1888-1989) – White Christmas (arrangiamento di Fabio Manconi)
Franz Xaver Gruber (1787-1863) – Silent Night (arrangiamento di Stefano Garau)
Sant'Alfonso Maria de' Liguori (1696-1787) Tu Scendi dalle stelle (arrangiamento di Stefano Garau)

CECILIA MOLINARI al concerto di inaugurazione della Stagione Sinfonica 2025 del Teatro Comunale di Bologna

 
Nuovo appuntamento da non perdere nella ricca agenda artistica del mezzosoprano Cecilia Molinari: il concerto, in programma domenica 12 gennaio alle 17.30 all'Auditorium Manzoni e che apre la Stagione Sinfonica 2025 del Teatro Comunale di Bologna, sarà un viaggio nel cuore del belcanto rossiniano.
Cecilia Molinari interpreterà arie celebri composte per Isabella Colbran, la prima moglie di Rossini, come “Assisa a piè d’un salice” dall’Otello e, in duetto con Paolo Bordogna, “Se la vita ancor t’è cara” dalla Semiramide.
Apprezzata per la sua voce raffinata e la sua intensa espressività, Cecilia Molinari è una delle voci più promettenti del panorama lirico contemporaneo. La sua recente interpretazione di Abenamet nell'opera Zoraida di Granata al Festival Donizetti Opera 2024 di Bergamo ha conquistato pubblico e critica, confermando il suo talento.
Un'occasione unica per ascoltare pagine straordinarie del Rossini serio eseguite dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna guidata da Donato Renzetti e affidate alla ricercatezza interpretativa di Cecilia Molinari, artista che con padronanza tecnica e naturalezza dell’espressione si è affermata rapidamente sui palcoscenici nazionali e internazionali.


venerdì 27 dicembre 2024

Teatro Comunale di Modena, prosegue la rassegna di Musicals con PETER PAN, musiche di Edoardo Bennato

 

Va in scena mercoledì 8 gennaio 2025 alle ore 20 per la rassegna di Musical al Teatro Comunale di Modena Peter Pan (foto in alto di Laila Pozzo), uno dei titoli più amati e longevi del panorama teatrale italiano. Tratto dal romanzo di James Matthew Barrie, con la regia di Maurizio Colombi e la colonna sonora d’eccellenza firmata da Edoardo Bennato, il titolo è un successo lungo diciotto anni: dal 2006 quando debuttò per la prima volta ha registrato più di mille repliche ed è stato insignito di riconoscimenti quali il Premio Gassman e tre Biglietti d’Oro Agis. Cuore pulsante dello spettacolo è la colonna sonora: un viaggio nel mondo fantastico di Peter Pan attraverso alcune tra le più famose canzoni di Edoardo Bennato a partire da quelle tratte dal concept album Sono solo canzonette, come il Rock di Capitan Uncino e la celeberrima L’isola che non c’è, ma anche da altri grandi successi come Viva la mamma, tutti nuovamente arrangiati dallo stesso cantautore per il musical. Lo spettacolo si distingue per l'utilizzo di ricercati effetti speciali per simulare il volo di Peter Pan e per l'utilizzo di tecnologie laser per il personaggio di Trilly, nonché per le scenografie dipinte da Rinaldo Rinaldi, artista modenese che da anni opera nella sala di scenografia del Teatro Comunale.


Peter Pan, un eterno bambino in grado di volare, è un personaggio inventato apparso per la prima volta nel romanzo The Little White Bird (1902) di James Matthew Barrie. In alcuni capitoli del libro, Peter è un neonato volato dalla sua cameretta ai Kensington Gardens a Londra, dove le fate e gli uccelli gli hanno insegnato a volare. Il personaggio compariva poi nella successiva pièce teatrale del 1904, Peter Pan. Il bambino che non voleva crescere, in cui l’autore lo raffigura come un preadolescente. La popolarità dell’eterno bambino fu tale che l’autore estrasse i capitoli de L’uccellino bianco e li rese autonomi, pubblicandoli come romanzo breve. L’ultima opera di Barrie nel quale comparve è Peter e Wendy, del 1911, in cui si delinea quella storia che avrà tanta fortuna nell’immaginario popolare nel corso di tutto il Novecento. Le avventure di Peter Pan nascono a seguito dell’amicizia reale dell’autore con cinque bambini conosciuti appunto ai Giardini di Kensington, i fratelli Davies, il minore dei quali si chiamava Peter, con i quali passava interminabili giornate giocando. Una delle tante trasposizioni cinematografiche a rendere la storia universalmente conosciuta, sono, come noto, quelle restituite dalla Disney, a partire dal 1953.

Maggio Fiorentino: l'anno nuovo inizia il 3, 4, 5 gennaio con "Fantasia Live in concert", il film di animazione della Disney con l'Orchestra del Maggio dal vivo

 
 

Il nuovo anno al Teatro del Maggio inizia con la magia di Walt Disney e tre imperdibili appuntamenti perfettamente adatti al periodo festivo dal Natale all’Epifania, il 3, 4 e 5 gennaio 2025 (rispettivamente alle ore 20; 17 e 15:30):  sul grande schermo della sala Grande saranno proiettate le immagini di due dei più straordinari e rivoluzionari film d'animazione della Disney, Fantasia e il suo sequel Fantasia 2000 con la musica eseguita in diretta dall’Orchestra del Maggio diretta da Timothy Brock.
Saranno proiettate in alta definizione alcune scene dei due classici Disney, con l’esecuzione di alcune delle pagine sinfoniche più celebri di tra cui la Sinfonia n. 6, la celebre Pastorale di Ludwig van Beethoven; Clair de Lune di Claude Debussy; la "Danza delle ore" tratta dalla Gioconda di Amilcare Ponchielli, Pomp and Circumstance di Edward Elgar; Pini di Roma di Ottorino Respighi;  L'apprendista stregone di Paul Dukas e altri celebri brani del repertorio classico sinfonico.
Pubblicato con grande successo nel 1940, Fantasia di Walt Disney è stato il suo esperimento più audace ed è culminato nel desiderio visionario e creativo di fondere immagini animate con la musica classica.  La colonna sonora originale del film è stata diretta da Leopold Stokowski con l'Orchestra di Filadelfia e registrata in suono stereofonico, all'epoca ancora un mezzo sperimentale. Quella che era iniziata come una “semplice” idea per consolidare la carriera e l’immagine di Topolino - con un cortometraggio d'animazione intitolato "L'apprendista stregone" - è diventato un vero e proprio classico del cinema. Il sogno di Walt, nel 1941, era quello di trasformare Fantasia in un evento permanente con l’aggiunta di nuovi segmenti. Questo sogno fu finalmente realizzato nel 1999 con Fantasia 2000, un seguito spettacolare guidato dal nipote di Walt, Roy E. Disney. Fantasia 2000 è stato diretto da James Levine alla guida dalla Chicago Symphony Orchestra.

“Disney Concerts” è la divisione di produzione del “Disney Music Group”, il ramo musicale della Walt Disney Company. La “Disney Concerts” produce concerti e tour, e concede in licenza musica e contenuti visivi Disney a orchestre sinfoniche, cori e presentatori in tutto il mondo. I pacchetti di concerti a marchio “Disney Concerts” includono una varietà di formati, come concerti cinematografici "live-to-picture" e concerti tematici di compilation strumentali e vocali che vanno da performance sinfoniche solo strumentali a produzioni multimediali con cantanti dal vivo e cori. Con concerti dalle più grandi franchigie cinematografiche del mondo - da Walt Disney Pictures, Walt Disney Animation Studios, Marvel Studios, Lucasfilm, Pixar e 20th Century Studios – i titoli attuali includono la Star Wars Film Concert Series, Toy Story, Aladdin, “Disney Princess - The Concert”, Coco, Il Re Leone, Up, Nightmare before Christmas e The Muppet Christmas Carol.


Il programma:

Ludwig van Beethoven
Sinfonia n. 5 in do minore op. 67
Sinfonia n. 6 in fa maggiore op. 68, Pastorale

Pëtr Il'ič Čajkovskij
Dal balletto Lo schiaccianoci: “Danza della Fata confetto”, “Danza cinese”, “Danza degli zufoli”, “Danza araba”, “Danza russa”, “Valzer dei fiori”

Claude Debussy
“Clair de lune”

Igor Stravinskij

L'Oiseau de feu (1919)

Amilcare Ponchielli
Dall’opera La Gioconda: “La danza delle ore”

Paul Dukas
L'apprenti sorcier (L’apprendista stregone)

Edward Elgar
Pomp and Circumstance

Ottorino Respighi
Pini di Roma


Direttore Timothy Brock

Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

L’ISA saluta il 2024 con il Gala Lirico all’Aquila e Chieti

 

Come ormai d’abitudine, il repertorio delle grandi occasioni caratterizza la produzione di San Silvestro dell’Orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese che presenta il Gala di Fine Anno, domenica 29 dicembre alle 18.00 all’Aquila (Ridotto del Teatro Comunale “V. Antonellini”) e lunedì 30 dicembre alle ore 21.00 al Teatro Marrucino di Chieti. Sul podio, come lo scorso anno, il direttore Giovanni Pompeo. Ospite il soprano Sara Fulvi.
Il programma si ispira al repertorio del tradizionale concerto della Filarmonica di Vienna, uno degli appuntamenti musicali più seguiti al mondo, che il 1° gennaio di ogni anno si svolge nella Goldener Saal del Musikverein della capitale austriaca. In scaletta brani particolarmente adatti al clima festoso del periodo natalizio e delle festività di fine anno: si susseguiranno, infatti, valzer di tradizione viennese con opere di Johann Strauss figlio, il componente più celebre e prolifico della grande dinastia di compositori e direttori d’orchestra, pagine di Franz Lehár, re dell’operetta e, ancora, brani lirico-sinfonici di Joseph Strauss, Franz von Suppé, Charles Lecocq, Facques Offenbach e altri.
Giovanni Pompeo (nella foto a destra), direttore artistico e musicale dell’Orchestra di Matera e della Basilicata, dirige con successo opere e concerti in Italia e all’estero. Si è formato al Teatro alla Scala di Milano, negli anni in cui ha collaborato con l’orchestra del teatro e con l’omonima Filarmonica, sotto la guida dei più importanti direttori del mondo. 
Soprano ospite Sara Fulvi (a sinistra nella foto), giovane artista originaria di Arquata del Tronto e teramana d’adozione, già molto apprezzata a livello nazionale, tra i cinque cantanti vincitori del concorso indetto dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, per l'esibizione presso l'Expo di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti nel 2021.
Così il Presidente dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese, M° Bruno Carioti: “Ci prepariamo ad affrontare il 2025 mantenendo la stessa linea che abbiamo seguito durante questo 2024, anno che ha visto il nostro pubblico aumentare in maniera costante, a testimonianza di un evidente gradimento della nostra programmazione. Due gli obiettivi che abbiamo individuato con chiarezza: festeggiare in maniera adeguata il nostro cinquantesimo anniversario e impegnarsi nella preparazione delle attività per il 2026, anno cruciale per noi e per L’Aquila che sarà Capitale Italiana della Cultura.
Con le più belle arie liriche tratte dal nostro amato repertorio, eseguite da straordinarie voci e magistralmente accompagnate dalla nostra Orchestra, a nome dell’intera Istituzione Sinfonica Abruzzese, auguro a tutti i nostri amici e alle loro famiglie un 2025 ricco di ciò che desiderano”.
 
Gli impegni dell’ISA riprenderanno già dal 2 gennaio con un concerto al Teatro “F. Fenaroli” di Lanciano, mentre Domenica 5 gennaio (ore 18,00 – Ridotto del Teatro Comunale “V. Antonellini”) l’Orchestra dell’ISA sarà protagonista all’Aquila del concerto di chiusura della rassegna “Verso il Giubileo” promossa dall’Assessorato regionale alla Cultura in collaborazione con il TSA - Teatro Stabile d’Abruzzo, l’Ente musicale Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli”, il Conservatorio “Braga” di Teramo e l’Istituzione Sinfonica Abruzzese.

lunedì 23 dicembre 2024

CAPODANNO IN STILE VIENNESE CON LA FILARMONICA DEL TEATRO COMUNALE DI MODENA

 

Proseguendo un evento consolidato negli scorsi anni, il Teatro Comunale di Modena inaugura il 2025 con un classico Concerto di Capodanno in stile viennese che si terrà il giorno 1° gennaio alle ore 17.30. Protagonista, come sempre, la Filarmonica del Teatro Comunale di Modena (foto di Rolando Paolo Guerzoni) guidata dal suo direttore musicale, Hirofumi Yoshida (nella foto in basso). Il concerto di quest’anno vedrà anche la partecipazione anche della Corale Rossini di Modena, dal Coro Città di Mirandola e dalla Corale Lirica San Rocco di Bologna dirette da Luca Saltini. 
Il programma darà spazio questa volta, oltre agli immancabili valzer di Strauss, ad alcune delle pagine più emozionanti del repertorio russo, dalle Suite del Lago dei cigni e dello Schiaccianoci di Cajkovskij a capolavori di Borodin e Khachaturian.
Cajkovskij scrisse contemporaneamente la musica del suo ultimo balletto, Lo Schiaccianoci, e la versione destinata al solo ascolto che sarebbe diventata popolarmente nota come La Suite dello Schiaccianoci. Nello stesso anno in cui il balletto fu rappresentato a San Pietroburgo, nel 1892, il suo successo fu tale da fare il giro del mondo e la musica arrivò subito negli Stati Uniti, eseguita a Chicago sotto la direzione di Theodore Thomas. Sia il balletto che la suite hanno da allora goduto di un successo senza tempo, particolarmente popolari durante la stagione natalizia. Chi non conosce la Danza della Fata Confetto, diffusa ormai ovunque nella cultura popolare, dai cartoni animati, ai video giochi e perfino alle suonerie dei telefonini? Cajkovskij aveva voluto caratterizzare il brano con uno strumento originale, dal suono celestiale, chiamato appunto ‘celesta’. Il compositore lo aveva ascoltato per la prima volta a Parigi e lo descrisse in una lettera all’amico editore Pjotr Jurgenson come “qualcosa tra un pianoforte e uno xilofono, con un tono divinamente bello.” Lo scopo della lettera era chiedere di ordinarne uno affinché potesse essere usato nel balletto, ma dava anche istruzioni di inviare lo strumento direttamente a Pietroburgo perché nessun altro compositore potesse venirne a conoscenza e usarlo prima di lui.

La Filarmonica del Teatro Comunale di Modena, costituitasi nel maggio 2022, ha già all’attivo importanti concerti con artisti di fama mondiale, quali Henrik Nanasi, Joel Sandelson, Dmitry Masleev, Benedikt Kloekner, Nikita Boriso-Glebsky, Marcus Bosch, Marc Bouchkov, Louis Lortie, Stefano Ranzani, Simone Lamsma, Giuseppe Mengoli ed Ettore Pagano. Nel 2024 l’orchestra ha focalizzato la sua attività in Italia, dedicandosi non solo al repertorio sinfonico, ma anche a quello lirico. Tra le opere interpretate spiccano Voci da Hebron di Cristian Carrara, trasmessa recentemente sui Rai 5 e registrata al Teatro Comunale di Modena, I puritani di Vincenzo Bellini e Così fan tutte di Wolfgang Amadeus Mozart.

Concerto di Capodanno il 1° gennaio 2025, alle ore 17, al Teatro Ristori con I Virtuosi Italiani

 

Una tradizione nella tradizione. Augurare alla città i migliori auspici con un concerto il primo giorno del nuovo anno e portare in scena un repertorio immortale per accompagnare il pubblico nella magica e frizzante atmosfera di Vienna. L’appuntamento con il Concerto di Capodanno è per il 1° gennaio 2025, alle ore 17, al Teatro Ristori con I Virtuosi Italiani (foto di Michele Mascalzoni), ensemble musicale di fama internazionale. Il concerto sarà ulteriormente impreziosito dalla partecipazione di due cantanti, il soprano Alessia Pintossi con il tenore Blagoj Nacoski, e sarà in totale sintonia con la tradizione degli Strauss che invece di dirigere con la classica bacchetta, impugnavano il violino utilizzando l’archetto e suonando personalmente alcune parti principali. L’occasione perfetta per condividere un’esperienza gioiosa, ascoltando dal vivo pagine immortali ricche di energia ed emozione ma anche per brindare al Nuovo Anno al termine dello spettacolo. I Virtuosi Italiani sono noti e pluripremiati per la qualità artistica, l'innovazione nei progetti e l'interpretazione stilistica. La formazione verrà diretta dal M° Alberto Martini al violino, seguendo appunto la tradizione degli Strauss e del leggendario Willy Boskovsky, prassi tipica di Johann Baptist Strauss e la tradizione, dopo la sua morte,venne proseguita anche dai figli Johann e Josef.

domenica 22 dicembre 2024

Lunedì 27 gennaio l’apertura della nuova stagione della Filarmonica della Scala con la Settima Sinfonia di Mahler in mi minore che completa il ciclo mahleriano diretto da Riccardo Chailly.

 

La quarantatreesima stagione della Filarmonica della Scala, realizzata in collaborazione con il Main Partner UniCredit, s’inaugura lunedì 27 gennaio alle ore 20 al Teatro alla Scala con Riccardo Chailly (nella foto di Andrea Veroni) sul podio. In programma c’è la Sinfonia n. 7 in mi minore di Gustav Mahler, che il direttore principale ha diretto l’ultima volta con la Filarmonica nel 2011.
Dalla nomina di Chailly a Direttore Principale della Filarmonica della Scala nel 2015, la musica di Gustav Mahler ha accompagnato il percorso sinfonico del Maestro al pari di quella dei grandi autori russi, così come quella di Giuseppe Verdi e di Giacomo Puccini in ambito operistico. In dieci anni ha ripercorso l’intero ciclo: la Prima nel 2015, la Terza nel 2018, Quarta, Quinta e Sesta nel 2019, la Seconda nel 2022, e l’Ottava nel 2023, la Nona riveste un ruolo particolare, ed era stata scelta da Chailly nel 1991 per il suo primo concerto in omaggio a Claudio Abbado, che l’aveva diretta per il primo concerto della Filarmonica. Tante le riprese delle sinfonie mahleriane anche in tournée e all’estero per un totale di 33 esecuzioni, tra queste anche la partecipazione al Festival Mahler all’Auditorium di Milano e nei concerti a Barcellona, Madrid, Amburgo e Francoforte nel 2022. Questa Settima costituisce quindi il climax ideale di un percorso decennale che ha attraversato anche i numeri sinfonici meno eseguiti.
«In questi anni abbiamo affrontato tutte le sinfonie di Mahler, mancava solo la Settima, che può essere vista come una rivisitazione, da parte del compositore, di tutte le precedenti sinfonie». Chailly spiega: «Una partitura che è forse la più difficile da eseguire e da dirigere, iniziamo con una grande sfida e un capolavoro assoluto, che non segna il tempo». Il Maestro ci accompagna nel percorso della sinfonia, tanto apprezzata dalla critica fin dalla prima esecuzione quanto tortuosa nella sua gestazione: «La sinfonia si apre con una marcia funebre, che torna ogni volta con toni appassionati e minacciosi, alternandosi a momenti agresti descritti dai campanacci di montagna, quasi con l’idea di potersi staccare dal mondo, per poi tornare nella tragedia della marcia funebre. Il secondo movimento è un bellissimo notturno, dove appare però un motto tratto dalla Sesta Sinfonia, un accordo maggiore e poi minore, un’ossessione che premonisce la tragedia. Per il terzo movimento, uno scherzo, Mahler lascia un’indicazione per il direttore e per gli orchestrali: Schattenhaft, “spettrale”. È un vortice infernale di una musica in tre quarti che ricorda il valzer viennese, come una furibonda danza con il destino. Un Ländler centrale forma il Trio, che porta a una serenità apparente. Il quarto movimento è ancora un notturno in cui l’orchestra si dirada in una trasparenza straordinaria per accogliere il primo violino, che espone la melodia di apertura, poi si aggiungono l’arpa e il mandolino. Strumenti inusuali per allora, che danno l’idea di questo colore notturno, antitetico alla negatività vissuta finora. Il Rondò finale è un vero passo di bravura orchestrale. Si comincia con il timpano solista cui segue una fanfara degli ottoni che torna otto volte creando un percorso circolare. La penultima battuta è un’armonia distorta, un’ipotetica felicità raggiunta ma in modo illusorio. Tutta la sinfonia si sospende all’ottantesimo minuto, alla fine c’è un colpo di tutta l’orchestra che chiude con l’accordo di do maggiore».
 
Il secondo appuntamento della stagione è lunedì 17 febbraio con Gianandrea Noseda, ospite insieme a Francesco Piemontesi. Nei mesi seguenti è atteso il ritorno di Daniele Gatti con il violinista Frank Peter Zimmermann (24 marzo), di Lahav Shani con la star del violino Joshua Bell (14 aprile), del Direttore Emerito Myung-Whun Chung con il pianista Mao Fujita (12 ottobre). Per il secondo appuntamento in stagione Riccardo Chailly è accompagnato dal violoncellista Gautier Capuçon (24 febbraio). Al debutto il direttore giapponese Kazuki Yamada insieme al violinista Nikolaj Znaider (26 maggio), e Barbara Hannigan, impegnata alla Scala nella doppia veste di direttrice d’orchestra e soprano (26 ottobre). Il pluripremiato ensemble barocco Collegium Vocale Gent è l’orchestra ospite della stagione, guidata dal suo fondatore Philippe Herreweghe (10 marzo). La stagione si chiude lunedì 3 novembre 2025 con il direttore austriaco Manfred Honeck, affiancato dal pianista Benjamin Grosvenor.


sabato 21 dicembre 2024

LA JUNIORCHESTRA DELL’ACCADEMIA DI SANTA CECILIA APRE IL NUOVO ANNO CON UNO SPETTACOLO DEDICATO AI PIÙ PICCOLI

Lunedì 6 gennaio 2025 ore 16
Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone – Sala Santa Cecilia
 
JuniOrchestra Teen dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Direttore Simone Genuini
Attrice Nadia Perciabosco
presenta Gregorio Mazzarese
 

Anderson Sleigh Ride
Susato Moresca
Čajkovskij Danza Araba
Danza popolare irlandese Coconut Dance
Čajkovskij Danza dei Mirlitoni
Čajkovskij Trepak
OffPierpont Jingle Bells

A conclusione delle festività natalizie, le celebrazioni non si esauriranno: in occasione dell’Epifania, l’Accademia di Santa Cecilia il 6 gennaio alle ore 16 (Auditorium Parco della Musica, Sala Santa Cecilia) ospiterà La Befana vuol suonare, un affascinante viaggio musicale alla scoperta degli strumenti di un’orchestra. L’evento vedrà protagonista la JuniOrchestra Teen dell’Accademia di Santa Cecilia, sul palco insieme all’amata icona del 6 gennaio, la Befana, interpretata da Nacia Perciabosco.
Con la direzione di Simone Genuini, la JuniOrchestra Teen farà risuonare l’Epifania con le melodie natalizie più celebri, da Jingle Bells a Sleigh Ride, passando per numeri musicali estratti dallo Schiaccianoci di Čajkovskij, anch’esso ormai icona delle festività natalizie. Sulle note di questi brani, il pubblico avrà l’opportunità di conoscere gli strumenti musicali da cui un’orchestra è composta.
Ma l’incontro, che avrà luogo alle ore 16 nella Sala Santa Cecilia, non finisce qui: è previsto anche un percorso interattivo, durante il quale sarà richiesto l’intervento del pubblico di più piccoli. I bambini, veri protagonisti di questa esperienza, avranno l'opportunità di aiutare proprio la Befana, che si troverà ad affrontare alcune difficoltà nel consegnare i suoi doni.
Un evento unico per famiglie e appassionati di musica, in cui sarà possibile coniugare l’atmosfera delle festività natalizie con l’apprendimento musicale.
 
 
 

ACCADEMIA DI SANTA CECILIA, IL RITORNO DI MYUNG-WHUN CHUNG PER BRAHMS E BEETHOVEN

 
giovedì 9 gennaio ore 19.30
sabato 11 gennaio ore 18
domenica 12 gennaio ore 18
Roma, Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone – Sala Santa Cecilia

venerdì 10 gennaio ore 20.30
Torino, Auditorium Giovanni Agnelli

Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Myung-Whun Chung
violino Sergey Khachatryan
 
Brahms 
Concerto per violino
Beethoven 
Sinfonia n. 7
 

Torna a Santa Cecilia uno dei direttori più amati dal pubblico romano, Myung-Whun Chung, già Direttore Principale dell’Orchestra ceciliana dal 1997 al 2005 e da allora ospite abituale della Fondazione, proponendo due programmi musicali per il mese di gennaio.
Il primo appuntamento sarà giovedì 9 gennaio alle ore 19.30 (con repliche sabato 11 gennaio ore 18 e domenica 12 gennaio ore 18, Auditorium Parco della Musica), e Chung si confronterà nel pieno della sua maturità interpretativa con due pagine imprescindibili del grande repertorio sinfonico: il Concerto per violino di Brahms e la Sinfonia n. 7 di Beethoven. Chung farà poi ritorno nella sala ceciliana il 16 gennaio (con repliche il 17 e 18 gennaio) per dirigere lo Stabat Mater di Rossini e la Sinfonia n. 8 “Incompiuta” di Schubert.
A condividere con il Maestro il palco della Sala Santa Cecilia nel suo primo appuntamento vi sarà l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia assieme a un solista d’eccezione, Sergey Khachatryan. Nato in Armenia, Khachatryan ha vinto nel 2000 il Concorso Internazionale Jean Sibelius di Helsinki, diventando il più giovane vincitore nella storia del concorso, e ha ottenuto nel 2005 il primo premio al prestigioso Concorso Queen Elisabeth di Bruxelles. Chung, Khachatryan e l’Orchestra ceciliana saranno, inoltre, coinvolti in una tournée che li porterà a Torino, venerdì 10 gennaio all’Auditorium Giovanni, dove eseguiranno il medesimo programma musicale.
La serata si aprirà con Brahms, e vedrà il violinista armeno impegnato nel suo Concerto per violino, tra i brani più eseguiti e celebri della storia della musica. A dispetto, però, della fama di cui oggi il Concerto gode, è curioso ricordare come, nel 1878, l’accoglienza fu in realtà piuttosto tiepida. La causa di questa titubanza va ricercata proprio nella scrittura musicale, che per il gusto dell’epoca si concentrava troppo poco sul virtuosismo del violino, cercando piuttosto un maggior equilibrio tra solista e orchestra. Nella seconda parte del programma, Chung dirigerà la Sinfonia n. 7 di Beethoven, opera completata nel 1812 e caratterizzata da un ritmo incalzante che pervade l'intera partitura, dando forma alle idee musicali. Proprio in virtù della forte presenza dell’elemento ritmico, Richard Wagner così descrisse la sinfonia: «Questa sinfonia è l'apoteosi della danza. È la danza nella sua massima essenza, l'azione del corpo tradotta in suoni ideali. [...] Beethoven nelle sue opere ha portato nella musica il corpo, attuando la fusione tra corpo e mente». Con queste affermazioni, Wagner capovolse i giudizi più duri espressi sulla sinfonia da parte del mondo musicale, da Friedrich Wieck che la riteneva l'opera di un ubriaco, a Weber che la considerava estrosa fino al limite del lecito – salvo poi ricredersi e dirigerla personalmente.


UNA NUOVA FILLE DU RÉGIMENT FIRMATA DA DAMIANO MICHIELETTO DEBUTTA A MONACO DI BAVIERA

 

Dopo il successo di Aida
nel 2023, Damiano Michieletto torna alla Bayerische Staatsoper con una nuova produzione della Fille du régiment. L’ópera comique francese in due atti di Gaetano Donizetti su libretto di Jules-Henri Vernoy de Saint-Georges e Jean-François Bayard viene messa in scena a Monaco a partire da domenica 22 dicembre 2024, a quasi novant’anni dalla sua ultima esecuzione. L’allestimento pone al centro la ricerca della propria identità. 
  

«La storia si muove tra due livelli: la natura e la città. La natura – racconta Michieletto – come simbolo di un mondo istintivo e spontaneo e la città come mondo di belle maniere e alta cultura. Lo spettacolo mette in contrapposizione questi due aspetti, con costumi stravaganti e personaggi allegri, che proprio alla fine si liberano dalle etichette sociali e possono assumere felicemente la propria identità».
 
 

La direzione musicale è affidata a Stefano Montanari. La scenografia è di Paolo Fantin e il light design di Alessandro Carletti, entrambi già accanto al regista nel debutto bavarese del 2023. I costumi sono di Agostino Cavalca e le coreografie di Thomas Wilhelm. La drammaturgia è curata da Saskia Kruse e Mattia Palma.
 
  

Sul palco il soprano Pretty Yende nella parte di Marie, il tenore Xabier Anduaga in quella dell’innamorato Tonio e Dorothea Röschmann nel ruolo della Marquise de Berkenfield. La celebre attrice Sunnyi Melles, protagonista del film Triangle of Sadness, premiato a Cannes con la Palma d’Oro, interpreta la Duchesse de Crakentorp. Misha Kiria è Sulpice. Completano il cast Martin Snell nella parte di Hortensius, Christian Rieger in quella del caporale e Dafydd Jones nei panni del paesano.
 
  

Lo spettacolo è una coproduzione della Bayerische Staatsoper e del Teatro San Carlo di Napoli, dove andrà in scena dal 18 al 27 maggio 2025.
 

(foto di Geoffroy Schied)

TEATRO VERDI DI TRIESTE - 31 Dicembre ore 18 - Gran Gala Lirico Sinfonico di fine anno: Ouvertures e Arie d’opera da Rossini, Donizetti, Verdi, Ponchielli, Puccini


 
31 dicembre 2024 ore 18.00
Concerto di fine anno
Gran Gala Lirico Sinfonico
Ouvertures e Arie d’opera da Rossini, Donizetti, Verdi, Ponchielli, Puccini
Direttore ENRICO CALESSO
con
Soprano EKATERINA BAKANOVA 
Tenore IVÁN AYÓN-RIVAS 
Baritono ALESSANDRO LUONGO
ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO LIRICO G. VERDI DI TRIESTE


GIOACHINO ROSSINI
Ouverture da Guillaume Tell
“Largo al factotum” La cavatina di Figaro da Il Barbiere di Siviglia 
“Quelle horrible destinée” da Moïse et Pharaon 
GAETANO DONIZETTI
“Una furtiva lagrima” da L’Elisir d’Amore 
GIUSEPPE VERDI
“Va’ pensiero” da Nabucco
“La donna è mobile” da Rigoletto 
“Mercè dilette amiche” da I Vespri Siciliani 
“Il balen… / Per me ora fatale” da Il Trovatore 
“Chi del gitano i giorni abbella” da Il Trovatore
AMILCARE PONCHIELLI
“Danza delle ore” da La Gioconda
GIACOMO PUCCINI
“Ah vittoria vittoria” da Gianni Schicchi 
“Quando m’en vo” da La Bohème 
“Nessun dorma” da Turandot 
GIUSEPPE VERDI
“Libiamo ne’ lieti calici” da La Traviata

Una vera festa dell’opera italiana animerà la notte di San Silvestro al Teatro Verdi, sempre più bandiera di questo genere simbolo del Made in Italy e così amato presso i nostri vicini dall’Austria fino agli Slavi meridionali. Ed a festeggiare la fine di un anno fortunato per la città, tutte le maestranze artistiche del Verdi saranno raccolte attorno al podio di Enrico Calesso, ormai triestino d’adozione, e circondato di tre ottimi solisti: il soprano Ekaterina Bakanova, che nel ’25 sarà Carmen al Teatro dell’Opera di Roma e Kovancina al Gran Teatro di
Ginevra; il giovane tenore peruviano Iván Rivas, già consolidato dai debutti al Teatro alla Scala di Milano e all’Opera di Vienna; il baritono di eccellente carriera internazionale Alessandro Luongo, già sui palchi delle principali capitali europee.
Il programma toccherà tutti i grandi sentimenti dell’opera italiana, dal Rossini più brillante e popolare con Guglielmo Tell e Barbiere di Siviglia alle grandi arie verdiane da Elisir d’Amore,
Rigoletto, Vespri, Trovatore fino a quelle pucciniane da Gianni Schicchi, Bohème e Turandot. Il coro dominerà invece il palco in pagine da Nabucco e Traviata, mentre l’orchestra brillerà sola in momenti sinfonici da Rossini a Ponchielli, continuando ad essere il motore primo di tutta la serata.
Il concerto di San Silvestro chiude dunque un anno particolarmente vivace per il Teatro Verdi, che ha consolidato la sua programmazione estiva diffusa in città, ha incrementato gli abbonamenti forte di una stagione di qualità sempre crescente e di un vivacizzato rapporto con la città ed il pubblico straniero, anche occasionale. 
Commenta così il Sovrintendente Giuliano Polo: “Per quanto il percorso per riportare il teatro più importante della regione alla sua centralità storica sia lungi dall’essere terminato, si respira già una nuova energia attorno al Verdi, con nuove iniziative per coinvolgere in modo sempre più attivo e diretto il nostro potenziale pubblico, come il servizio auto e i nuovi ledwall che ci consentono di svelare le meraviglie della vita del teatro senza filtri direttamente a tutti coloro che passeggiano nella nostra piazza. E non è certo finita qui, ma stiamo lavorando sempre più alacremente e davvero con rinnovato entusiasmo per potenziare sempre più l’offerta del salotto musicale della città. 
Le numerose produzioni di quest’anno mettono poi l’accento sulla vera natura di una Fondazione Lirico-Sinfonica come il Verdi, che a tutti gli effetti coi suoi laboratori artigianali, le sue maestranze tecniche, creative, amministrative e ovviamente artistiche, senza contare l’indotto per i fornitori esterni, è davvero un’industria dello spettacolo che dà lavoro a tante persone, crea occupazione a servizio della bellezza e della cultura, insomma svolge sul territorio diversi ed importanti ruoli chiave, fino alla promozione del territorio stesso e delle sue attrattive, come dimostrano le attuali strategie di comunicazione in collaborazione con i principali attori della regione, istituzionali e privati, in definitiva crea indotto a favore di tutti. E a gennaio ’25 ospiteremo diciassette direttori delle testate culturali più significative d’Europa proprio al Verdi in occasione dell’annuale riunione ICMA grazie proprio alla sinergia con PromoTurismoFVG, Comune di Trieste e Trieste Convention & Visitors Bureau che colgo l’occasione per ringraziare del supporto e dell’entusiasmo, riconoscimenti di quanto il Teatro sia un asset importante per il turismo culturale

Buon compleanno Maestro! 22 dicembre 2024, la Città di Viareggio e la Fondazione Festival Pucciniano rendono omaggio a Giacomo Puccini con un ricco programma di eventi che attraverseranno l'intera giornata

 

Il 22 dicembre 2024, la Città di Viareggio e la Fondazione Festival Pucciniano rendono omaggio a Giacomo Puccini, uno dei più grandi compositori italiani, con un ricco programma di eventi che attraverseranno l'intera giornata, celebrando la sua musica e il suo legame profondo con il territorio.
La giornata inizierà alle ore 10.00 in Piazza Mazzini a Viareggio con "PUCCINI VIVE", un'esperienza emozionante che permetterà al pubblico di immergersi nelle melodie immortali del Maestro grazie a PROIEZIONI SU LEDWALL. Saranno trasmesse interpretazioni delle arie più celebri del repertorio pucciniano, un’occasione unica per rivivere l’opera del grande compositore attraverso le immagini e la musica.
Alle ore 10.00, a Torre del Lago Piazzale Belvedere  il Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli presenta il "Navicello di Puccini". Una storica  imbarcazione, recentemente restaurata nella parte materica e dotata di un motore elettrico, sarà esposta nel Parco della Musica del Gran Teatro Giacomo Puccini. Il navicello sarà utilizzato per le visite guidate, permettendo ai visitatori di scoprire da vicino uno degli oggetti simbolici più legati alla vita e alla passione di Puccini.
La serata culminerà alle 17:30 all'Auditorium Enrico Caruso con il Gala Lirico "Buon Compleanno Maestro". Il concerto vedrà protagonisti i tenori Alessandro Fantoni, Francesco Lucii, Lorenzo Papasodero, Alan Sciberras, Ugo Tarquini, accompagnati dall'Orchestra del Festival Puccini sotto la direzione di Jacopo Sipari di Pescasseroli.
 Durante il Gala lirico la consegna del PREMIO PUCCINI a Pier Luigi Pizzi universalmente riconosciuto ed apprezzato per la straordinaria profondità e versatilità del suo percorso artistico. Regista, scenografo e costumista di immensa sensibilità, Pizzi ha saputo rinnovare e al contempo preservare la grande tradizione operistica, facendola rivivere con visioni audaci, eleganti e intrise di raffinata coerenza stilistica. Al Festival Puccini con la sua magistrale capacità di interpretazione, Pier Luigi Pizzi ha saputo esaltare la modernità delle opere pucciniane, rendendole vive e vibranti agli occhi del pubblico contemporaneo. I suoi allestimenti, caratterizzati da una cura meticolosa per ogni dettaglio scenografico e da una profonda comprensione drammaturgica, hanno trasformato il palcoscenico del Festival Puccini in uno spazio privilegiato dove il genio di Puccini si è manifestato con rinnovata forza espressiva proponendo le opere del Maestro sotto una luce nuova, capace di coniugare fedeltà storica e slancio innovativo.

venerdì 20 dicembre 2024

ACCABADORA del duo Lunella Cherchi /Caterina Campo è il progetto vincitore della prima edizione del Bando BOTTOM UP

 


Sono Lunella Cherchi e Caterina Campo, giovani danzatrici emergenti del panorama contemporaneo, col progetto ACCABADORA, indagine sull’archetipo femminile, le artiste vincitrici della prima edizione del Bando BOTTOM UP .
Dopo un periodo di lavoro ospiti delle residenze umbre  CURA-Centro Umbro Residenze Artistiche, nelle sedi de La Mama Umbria International (Creative Hub Cantiere Oberdan) a Spoleto e dello Spazio ZUT! a Foligno, e HOME Centro Creazione Contemporanea, nella sede di Dance Gallery a Perugia, durante il quale i tre gruppi selezionati dal bando, il duo UCCI UCCI, Compagnia Scenamadre e Lunella Cherchi e Caterina Campo,  si è conclusa con la presentazione lo scorso novembre dei work in progress dei tre progetti, la prima fase di BOTTOM UP, l’iniziativa nata dalla collaborazione tra C.U.R.A. - Centro Umbro Residenze Artistiche, Home - Centro Creazione Coreografica, Teatro Stabile dell’Umbria, il Festival dei Due Mondi di Spoleto e Fontemaggiore Centro di Produzione Teatrale, per sostenere la creatività emergente con azioni concrete in grado di accompagnare a medio e lungo termine lə artistə che operano nell’ambito delle arti performative contemporanee e consolidare nuove modalità di lavoro coordinato tra i differenti settori del Sistema dello Spettacolo dal Vivo regionale.
«Durante tutto il periodo - spiegano i rappresentanti dei soggetti attuatori - abbiamo avuto l’occasione di incontrare lə artistə e approfondire il loro lavoro, arrivando a scegliere come vincitore di questa prima edizione il progetto di danza ACCABADORA. Il percorso di ricerca e di creazione della performance è apparso a tutti molto interessante, sia per la forza dell'immaginario evocato, sia per le potenzialità coreografiche e l'alchimia sulla scena di Caterina Campo e Lunella Cherchi» 
Come previsto dal Bando le due artiste avranno la possibilità di continuare a sviluppare la loro ricerca con un contributo alla creazione messo a disposizione dal Teatro Stabile dell'Umbria e dal Festival di Spoleto, e di presentare pubblicamente in anteprima il lavoro nel 2025  con due repliche nel cartellone della 68esima edizione del festival spoletino e  una nelle stagioni organizzate da Fontemaggiore.
La qualità di tutti i progetti selezionati, mostrata durante la fase di presentazione dei work in progress, ha spinto il Festival dei Due Mondi di Spoleto ad offrire un ulteriore contributo e l’opportunità di presentare i loro lavori in anteprima nell’ambito della 68° edizione del Festival, anche agli altri due progetti finalisti, oltre al vincitore del Bando.
 
La direttrice amministrativa e dell’organizzazione generale Paola Macchi commenta: «Crediamo fermamente che lavorare in rete sia fondamentale per promuovere i processi creativi e generi risorse imprescindibili per il mondo dello spettacolo e per il territorio nel quale operiamo. Siamo felici di poter contribuire alla crescita di potenziali nuovi talenti, offrendo loro l’opportunità di debuttare in un festival prestigioso per poi continuare nel loro percorso professionale con i riconoscimenti che meritano».
«Una prima edizione - concludono gli organizzatori - che crediamo possa essere solo l’inizio di un nuovo modo di collaborare e fare rete per rafforzare il sistema dello spettacolo umbro, che ci auguriamo possa portare a giovanə artistə nuove prospettive e opportunità di crescita professionale ed artistica»