Domenica 24 febbraio, ore
16,30
Coproduzione
tra i teatri di Budrio, Cento, Imperia, Irun
LA CENERENTOLA
Dramma
giocoso in due atti di GIOACHINO ROSSINI (1792-1868) su libretto di Jacopo
Ferretti, da Perrault - Prima a Roma, Teatro Valle, 25 gennaio 1817
Personaggi
ed interpreti:
Don Ramiro GIANLUCA PASOLINI (T), YUAN LU
Dandini ANDREA ZAUPA (B),
Don Magnifico ALBERTO BIANCHI (B),
Clorinda SCILLA CRISTIANO (S),
Tisbe NADIA PIRAZZINI (Ms),
Angelina, detta Cenerentola ALESSIA SPARACIO (A), GIULIANA CASTELLANI
Alidoro STEFANO RINALDI MILANI (B)
cortigiani e dame
Don Ramiro GIANLUCA PASOLINI (T), YUAN LU
Dandini ANDREA ZAUPA (B),
Don Magnifico ALBERTO BIANCHI (B),
Clorinda SCILLA CRISTIANO (S),
Tisbe NADIA PIRAZZINI (Ms),
Angelina, detta Cenerentola ALESSIA SPARACIO (A), GIULIANA CASTELLANI
Alidoro STEFANO RINALDI MILANI (B)
cortigiani e dame
Coro Komos Coro Gay di Bologna, Maestro del Coro Paolo V. Montanari
Orchestra Citta di Ferrara , direttore M° ALDO SALVAGNO
Orchestra Citta di Ferrara , direttore M° ALDO SALVAGNO
Scene
DANIELA GULLO
Costumi TEATRO BORGATTI
Costumi TEATRO BORGATTI
Regia GIOVANNI DISPENZA
La Cenerentola
è un’opera lirica di Gioachino Rossini su libretto di Jacopo Ferretti. Il
titolo originale completo è La
Cenerentola, ossia La bontà in trionfo.
Il soggetto
fu tratto dalla celebre fiaba di Charles Perrault, ma Ferretti si servì anche
di due libretti d’opera: Cendrillon di Charles Guillaume Etienne per Nicolò
Isouard (1810) e Agatina, o la virtù
premiata di Francesco
Fiorini per Stefano Pavesi (1814). L’opera fu composta in circa tre settimane e
Rossini, come fece in altre occasioni, affidò ad un assistente (in questo caso
Luca Agolini) la composizione dei recitativi secchi e delle arie meno
importanti, quelle di Alidoro e Tisbe. La prima rappresentazione ebbe luogo il
25 gennaio 1817 al Teatro Valle di Roma.
Il contralto
Geltrude Righetti Giorgi, che era stata già la prima Rosina del Barbiere di
Siviglia, cantò il ruolo della protagonista.
Il debutto
della Cenerentola, pur non provocando uno scandalo paragonabile a quello del
Barbiere, fu un insuccesso, ma dopo poche recite, l’opera divenne popolarissima
e fu ripresa in Italia e all’estero. Come aveva gia fatto altre volte, Rossini
usò la tecnica dell’autoimprestito, cioè prese le musiche per alcuni brani da
opere composte in precedenza: il rondò di Angelina è tratto dall’aria del conte
di Almaviva del Barbiere “Cessa, di più resistere” e la sinfonia è tratta da
quella della Gazzetta.
Per una
ripresa del 1820 al Teatro Apollo di Roma, avendo a disposizione l’ottimo basso
Gioacchini Moncada, Rossini sostituì l’aria di Alidoro composta da Agolini con una
grande aria virtuosistica (Là del ciel nell’arcano
profondo), che nelle rappresentazioni
odierne viene solitamente eseguita. Scelta che per altro obbliga a scritturare
una prima parte anche per il ruolo di Alidoro, che nella versione originale era
poco più di un comprimario.
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