I CONCERTI 2024|2025
XXXVIII
edizione
Lunedì 24 febbraio 2025 | ore 20.30
Teatro
Auditorium Manzoni
(Via de’ Monari 1/2 – Bologna)
O/MODERNT SOLOISTS
EVELYN
GLENNIE percussioni
HUGO TICCIATI violino
Musiche di
Purcell, Zivkovic, Koshinski, Ho, Pärt, Beethoven,
Vasks,
Witzthum, Schnelzer, Casals
Domenica 23 febbraio 2025 alle
18 all’Oratorio di San Filippo Neri, Musica Insieme presenta
l’ultimo appuntamento del ciclo Vite straordinarie, con
la proiezione (ad ingresso gratuito) del docu-film Touch the
Sound, dedicato ad Evelyn Glennie (
nella foto in alto di Chris Payne), fra le prime percussioniste
al mondo ad intraprendere una carriera solistica internazionale. La
protagonista sarà presente in sala per incontrare il
pubblico.
La proiezione precede un altro straordinario
appuntamento: lunedì 24 febbraio alle 20.30 Musica
Insieme accoglierà infatti all’Auditorium Manzoni Evelyn
Glennie per I Concerti 2024/25. Insieme a lei un geniale
violinista e creativo come Hugo Ticciati (
nella foto a sinistra, di Marco Borggreve), da sempre impegnato
nel dialogo musicale fra presente e passato con il suo
Festival O/Modernt, i cui Solisti saranno con lui a Bologna.
Come ha spiegato lui stesso al Magazine Musica
Insieme: «Potremmo tradurlo come “Non-Moderno”, ed è nato
da un lato dal mio amore per tutti i tipi di musica di tutte le
epoche e di tutti i generi, e dall’altro dalla mia passione di
vedere delle connessioni ovunque e di volerle condividere. Ho sempre
pensato che non ci siano musiche antiche o nuove: la musica esiste
essenzialmente nel momento della sua esecuzione, e perciò è sempre
assolutamente nuova».
Il concerto vedrà come Main
Sponsor BPER Banca e sarà introdotto dal
Maestro Hugo Ticciati.
Invitata a descrivere il suo
partner musicale, Evelyn Glennie (
nella foto a destra di Rathmer et Brigitte) commenta: « Ammiro la
libera creatività di Hugo. Ogni concerto è unico perché agiamo
all’impronta, nell’immediato presente. Apprezzo questo tipo di
creatività e flessibilità. Hugo è sempre entusiasta di fare scelte
audaci e combinare repertori antichi e moderni nello stesso programma
attraverso l’improvvisazione. È un piacere lavorare con lui!». E
Ticciati le fa eco: «È sempre una gioia per me lavorare con
Evelyn; non è solo una meravigliosa e autentica musicista, è anche
un’anima veramente gentile e umile. Sul palco Evelyn crea una magia
con la sua forte personalità, a volte esplodendo in impetuosi
virtuosismi, altre volte perdendosi in una concentrazione
contemplativa».
In questo progetto, appositamente
creato per Musica Insieme, celebri pagine “storiche” come la
Grande Fuga di Beethoven, o il Canone di Purcell, dove ai
due protagonisti si affianca un quartetto d’archi, si alternano a
brani del nostro tempo, nei quali Dame Evelyn Glennie ci aiuterà a
sentire con lei le vibrazioni del mondo. Il Maestro Ticciati racconta
com’è stato ideato questo interessante percorso tra la storia
della musica: «Amo trovare connessioni musicali attraverso i
secoli e Purcell è sempre stato uno dei miei autori preferiti.
Beethoven è l’altro compositore “antico” e la sua Grande Fuga
sarà sempre radicalmente moderna! I compositori “contemporanei”
illustrano poi la miriade di stili musicali che coesistono nel
panorama odierno ».
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In apertura di serata ascolteremo
la Ciaccona in sol minore per archi di Henry Purcell.
Composta in un periodo compreso tra il 1680 e il 1683, la Ciaccona
presenta una linea melodica improntata sempre ad un
suggestivo lirismo, secondo uno schema di danza originario della
Spagna e diffuso nel XVII secolo in tutta l'Europa. Cuore del
programma saranno i brani commissionati dalla stessa Glennie,
come Fluctus di Nebojsa Zivkovic (
nella foto a sinistra), serbo di origine, ma
residente in Germania, percussionista di fama mondiale e celebrato
virtuoso di tastiere, così come Caleidoscopie per
marimba, un brano del 2007 di Gene
Koshinski, percussionista molto impegnato anche nel contesto
della formazione. A seguire ascolteremo Nostalgia per
vibrafono, una composizione del canadese Vincent Ho, di cui
Evelyn Glennie ha registrato la versione in duo col pianoforte, e
l’affascinante Da pacem domine per archi, composto
nel 2004 da Arvo Pärt. La Grande Fuga in si bemolle
maggiore op. 133 di Ludwig van Beethoven, dedicata
all'arciduca Rodolfo e composta fra l' estate e l'autunno del
1825 con una sconfinata ricchezza di fantasia, concluderà il
primo tempo di un programma basato sul continuo dialogo tra echi del
passato e voci contemporanee.
Nella seconda parte, che si aprirà
con la Meditation dal Quartetto per archi n. 4 (1999)
di Peteris Vasks (
nella foto a destra), spiccano due prime esecuzioni
italiane: ascolteremo infatti The Trace of Echoes (2022)
di Emmanuel Witzthum, compositore, artista digitale e
vulcanico Cultural entrepreneur, e Apollonian Dances per
archi, marimba e vibrafono di Albert Schnelzer, compositore
svedese tra i più attivi, che sarà presente in sala.
Per
finire, Song of the Birds per archi e marimba, un omaggio
al grandissimo violoncellista Pablo Casals. Casals, che
rielaborò El cant dels ocells, melodia popolare catalana legata
alle celebrazioni natalizie, portò il brano nel 1971
dinanzi all’assemblea delle Nazioni Unite, che gli aveva conferito
la Medaglia per la Pace. Nel presentare la composizione in
quella sede disse: «Gli uccelli nel cielo cantano: Pace, Pace,
Pace».