Genova, Teatro Carlo Felice
Giovedì 11 dicembre 2025 ore 20.00
PROFETI
Felix Mendelssohn-Bartholdy
Elias
Oratorio da parole dell’Antico
Testamento per soli, coro e orchestra op. 70
Direttore Diego Fasolis
La vedova / Un angelo Camilla
Tilling
Un angelo Lucia Cirillo
Un angelo / La regina Silvia
Beltrami
Obadia / Acab Christoph Strehl
Elias / Basso I Henryk Böhm
Soprani I e II Sofia Pezzi* e
Federica Salvi*
Contralti I e II Elena Fioretti* e
Daniela Aloisi*
Tenori I e II Matteo Michi e
Gianmarco Avellino*
Basso I e II Matteo Armanino* e
Franco Rios Castro*
Il fanciullo Riccardo Negroni**
Orchestra e Coro della Fondazione Carlo
Felice di Genova
Maestro del Coro Claudio Marino Moretti
*Artisti del Coro del Teatro Carlo
Felice di Genova
**Solista del Coro di voci bianche del
Teatro Carlo Felice di Genova
Nuovo appuntamento della Stagione
Sinfonica 2025–26 del Teatro Carlo Felice, giovedì 11
dicembre alle ore 20.00, con in programma uno dei capolavori
della musica sacra ottocentesca, scelto in occasione delle feste
natalizie: Elias oratorio da parole dell’Antico
Testamento per soli, coro e orchestra op. 70 di Felix Mendelssohn
Bartholdy, affidato alla direzione di Diego Fasolis, interprete di
riferimento nel repertorio corale e sinfonico di area sacra.
Accanto all’Orchestra e al Coro del Teatro Carlo Felice – preparato da Claudio Marino Moretti – un cast vocale internazionale composto da Camilla Tilling (soprano) Lucia Cirillo e Silvia Beltrami (mezzosoprano), Christoph Strehl (tenore) e Henryk Böhm. (basso), insieme ad un gruppo di voci soliste tra gli artisti del Coro e al giovane Riccardo Negromi del Coro di voci bianche.
Composto tra il 1836 e il 1846, Elias rappresenta l’ultima opera compiuta di Mendelssohn e una delle vette della spiritualità musicale romantica. L’oratorio – che intreccia passi del Primo Libro dei Re, salmi e altri testi biblici – nasce dal dialogo fra la tradizione luterana, incarnata nell’eredità di Bach, e una scrittura orchestrale moderna, densa di colore e tensione drammatica. Elias racconta la vicenda del profeta biblico nella sua dimensione più umana: un uomo perseguitato, guida e coscienza inquieta di un popolo smarrito, che attraversa la siccità, la crisi, la rivelazione e infine la trasfigurazione. L’orchestra diventa voce morale del dramma, mentre il coro agisce come personaggio collettivo, ora potente, ora meditativo, accompagnando la parabola spirituale del protagonista. Dal trionfo della prima assoluta a Birmingham nel 1846, l’oratorio divenne rapidamente un modello europeo accostato al Messiah di Händel, mantenendo ancora oggi una forza narrativa che parla anche al pubblico contemporaneo.
Accanto all’Orchestra e al Coro del Teatro Carlo Felice – preparato da Claudio Marino Moretti – un cast vocale internazionale composto da Camilla Tilling (soprano) Lucia Cirillo e Silvia Beltrami (mezzosoprano), Christoph Strehl (tenore) e Henryk Böhm. (basso), insieme ad un gruppo di voci soliste tra gli artisti del Coro e al giovane Riccardo Negromi del Coro di voci bianche.
Composto tra il 1836 e il 1846, Elias rappresenta l’ultima opera compiuta di Mendelssohn e una delle vette della spiritualità musicale romantica. L’oratorio – che intreccia passi del Primo Libro dei Re, salmi e altri testi biblici – nasce dal dialogo fra la tradizione luterana, incarnata nell’eredità di Bach, e una scrittura orchestrale moderna, densa di colore e tensione drammatica. Elias racconta la vicenda del profeta biblico nella sua dimensione più umana: un uomo perseguitato, guida e coscienza inquieta di un popolo smarrito, che attraversa la siccità, la crisi, la rivelazione e infine la trasfigurazione. L’orchestra diventa voce morale del dramma, mentre il coro agisce come personaggio collettivo, ora potente, ora meditativo, accompagnando la parabola spirituale del protagonista. Dal trionfo della prima assoluta a Birmingham nel 1846, l’oratorio divenne rapidamente un modello europeo accostato al Messiah di Händel, mantenendo ancora oggi una forza narrativa che parla anche al pubblico contemporaneo.


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